Chi recita si sputtana quando si arriva alla resa dei conti. I limiti vanno superati, inutile fingere.
Parole sagge! "purtroppo"
05-10-2014 06:03
Sanyo90
Re: sociofobia occulta
Quote:
Originariamente inviata da alien boy
Riprendo l'argomento di una discussione che avevo avviato qualche tempo fa, dove parlavo del mio senso di smarrimento nel non individuare altri sociofobici nella realtà considerando anche le risposte di alcuni utenti che parlavano di utilizzo di maschere per coprire il problema. Effettivamente devo dire che ultimamente ho notato che forse qualche persona che ho incontrato potrebbe essere un potenziale o reale sociofobico, solo che adottando un certo stile di adattamento all'ambiente, rende meno visibile e più proponibile la propria personalità. Direi che ci sarebbe un tipo di maschera più 'guardinga' ovvero chi la usa cerca di mantenersi entro limiti abbastanza definiti, agisce in maniera controllata, recita una parte che è abbastanza vicina al proprio modo di essere ma più inserita nel sistema di relazioni, sta al proprio posto, parla quando ci si aspetta che parli, dice cose che ci si aspetta che si dicano, cerca di non far trasparire le emozioni, cerca di non alterare l'atmosfera con comportamenti improbabili e di riflesso assume un atteggiamento di richiesta di riconoscimento.
Poi ci sono quelli che consigliano un atteggiamento più attivo, ovvero si consigliano le famose social skills. Ad esempio io dopodomani potrei entrare nell'ufficio di qualche collega con cui parlo poco e con un sorriso smagliante e voce chiara e forte (metti che la persona abbia problemi di udito...) chiedere con sguardo famelico: 'Allora, come hai passato questo weekend? Spero molto bene. Io ho organizzato un party con 50 persone a casa mia, pensavo di invitarti ma il tuo cell era irraggiungibile, sarà per la prossima volta' e proseguire la conversazione per almeno qualche minuto prima che il capo mi chiami ricordandomi che ci sarebbe anche da lavorare (gratis tra l'altro). Cioè, se io fossi capace di fare cose di questo tipo e simili per l'intera giornata, sarei capace di superare la timidezza e quindi non avrei mica bisogno di maschere? Cioè l'utilizzo del secondo stile presuppone il superamento della timidezza, altro che maschera.
oggi pensavo la stessa cosa... io ho un amico che fuori sembra ultra sicurissimo, mentre invece a volte mi è capitato di scorgere in lui una certa fragilità... tenta di mascherare la sua debolezza con l'arroganza, la sicurezza in sé che in realtà non ha. dal canto mio, preferisco mostrarmi direttamente come sono, anche se ai più non piaccio.... tanto prima o poi il vero me viene fuori.
05-10-2014 04:04
Kody
Re: sociofobia occulta
Chi recita si sputtana quando si arriva alla resa dei conti. I limiti vanno superati, inutile fingere.
04-10-2014 23:41
Selenio
Re: sociofobia occulta
A me basterebbe saper recitare bene per dare agli altri l'impressione di me che voglio. Invece gli altri riescono a leggermi dentro capendo tutto di me o quasi
04-10-2014 23:38
Black_
Re: sociofobia occulta
Quote:
Originariamente inviata da alien boy
Riprendo l'argomento di una discussione che avevo avviato qualche tempo fa, dove parlavo del mio senso di smarrimento nel non individuare altri sociofobici nella realtà considerando anche le risposte di alcuni utenti che parlavano di utilizzo di maschere per coprire il problema. Effettivamente devo dire che ultimamente ho notato che forse qualche persona che ho incontrato potrebbe essere un potenziale o reale sociofobico, solo che adottando un certo stile di adattamento all'ambiente, rende meno visibile e più proponibile la propria personalità. Direi che ci sarebbe un tipo di maschera più 'guardinga' ovvero chi la usa cerca di mantenersi entro limiti abbastanza definiti, agisce in maniera controllata, recita una parte che è abbastanza vicina al proprio modo di essere ma più inserita nel sistema di relazioni, sta al proprio posto, parla quando ci si aspetta che parli, dice cose che ci si aspetta che si dicano, cerca di non far trasparire le emozioni, cerca di non alterare l'atmosfera con comportamenti improbabili e di riflesso assume un atteggiamento di richiesta di riconoscimento.
Poi ci sono quelli che consigliano un atteggiamento più attivo, ovvero si consigliano le famose social skills. Ad esempio io dopodomani potrei entrare nell'ufficio di qualche collega con cui parlo poco e con un sorriso smagliante e voce chiara e forte (metti che la persona abbia problemi di udito...) chiedere con sguardo famelico: 'Allora, come hai passato questo weekend? Spero molto bene. Io ho organizzato un party con 50 persone a casa mia, pensavo di invitarti ma il tuo cell era irraggiungibile, sarà per la prossima volta' e proseguire la conversazione per almeno qualche minuto prima che il capo mi chiami ricordandomi che ci sarebbe anche da lavorare (gratis tra l'altro). Cioè, se io fossi capace di fare cose di questo tipo e simili per l'intera giornata, sarei capace di superare la timidezza e quindi non avrei mica bisogno di maschere? Cioè l'utilizzo del secondo stile presuppone il superamento della timidezza, altro che maschera.
Si, potresti farlo, ma non saresti tu. Le persone che fanno queste cose le fanno perché le piace fare così, le viene naturale farle. Sarebbe così anche per te?
Ciò che voglio dire è che la maschera vale la candela per le cose che vorresti fare ma che per la tua timidezza/sociofobia/altro non riesci a farle, non per altre cose.
04-10-2014 23:30
alien boy
sociofobia occulta
Riprendo l'argomento di una discussione che avevo avviato qualche tempo fa, dove parlavo del mio senso di smarrimento nel non individuare altri sociofobici nella realtà considerando anche le risposte di alcuni utenti che parlavano di utilizzo di maschere per coprire il problema. Effettivamente devo dire che ultimamente ho notato che forse qualche persona che ho incontrato potrebbe essere un potenziale o reale sociofobico, solo che adottando un certo stile di adattamento all'ambiente, rende meno visibile e più proponibile la propria personalità. Direi che ci sarebbe un tipo di maschera più 'guardinga' ovvero chi la usa cerca di mantenersi entro limiti abbastanza definiti, agisce in maniera controllata, recita una parte che è abbastanza vicina al proprio modo di essere ma più inserita nel sistema di relazioni, sta al proprio posto, parla quando ci si aspetta che parli, dice cose che ci si aspetta che si dicano, cerca di non far trasparire le emozioni, cerca di non alterare l'atmosfera con comportamenti improbabili e di riflesso assume un atteggiamento di richiesta di riconoscimento.
Poi ci sono quelli che consigliano un atteggiamento più attivo, ovvero si consigliano le famose social skills. Ad esempio io dopodomani potrei entrare nell'ufficio di qualche collega con cui parlo poco e con un sorriso smagliante e voce chiara e forte (metti che la persona abbia problemi di udito...) chiedere con sguardo famelico: 'Allora, come hai passato questo weekend? Spero molto bene. Io ho organizzato un party con 50 persone a casa mia, pensavo di invitarti ma il tuo cell era irraggiungibile, sarà per la prossima volta' e proseguire la conversazione per almeno qualche minuto prima che il capo mi chiami ricordandomi che ci sarebbe anche da lavorare (gratis tra l'altro). Cioè, se io fossi capace di fare cose di questo tipo e simili per l'intera giornata, sarei capace di superare la timidezza e quindi non avrei mica bisogno di maschere? Cioè l'utilizzo del secondo stile presuppone il superamento della timidezza, altro che maschera.