Io sono andato due anni fa in pellegrinaggio alla Alahambra per vedere le tassellature del piano create dagli arabi ai quali Escher si è ispirato per fare le sue, ho anche comprato una cravatta con quelle tassellature del piano (50 euro, na botta, ma ne valeva la pena :lol: )
13-01-2009 23:10
DarthFobic
l'arte è il male
13-01-2009 23:04
animaSola
Però il nuovo avatar di emilio me pias!
13-01-2009 23:04
estremilio
Quote:
Originariamente inviata da DarthFobic
ma quando hai la fase down il QI ti scende sotto i 60? :p
dimmi quando ce l'ho che ne riparliamo :-)
In realtà in questo momento temo l'euforia, non la depressione.
Aborro l'euforia.
Ed un malato di disturbo bipolare che aborre l'euforia,,,, è già un risultato.
13-01-2009 23:02
DarthFobic
ma quando hai la fase down il QI ti scende sotto i 60? :p
13-01-2009 22:50
estremilio
Quote:
Originariamente inviata da guscio
e la fase euforica di estremilio prosegueeeeee :lol:
con l'avatar nuovo? cresci bene che ripasso :-)
13-01-2009 22:02
guscio
e la fase euforica di estremilio prosegueeeeee :lol:
13-01-2009 21:42
JohnReds
Anche qui riquoto tristan .
Mentre Montanelli era Montanelli(e sticazzi, aggiungerei io ) una persona con delle precise responsabilità, te non ci guadagni nulla a parte metterti alla prova forzando un tabù(e in questo forse hai fatto bene).
ps: figo l'avatar nuovo!
13-01-2009 20:17
Tristo
Quote:
Originariamente inviata da estremilio
Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Quoto in pieno tristan sul direttore del giornale.
Anzi, la prima regola del giornalista è non dare mai dati privati:
Non è una questione di dati privati o pubblici, è una questione di contesto. Certo, se il direttore scrive nel suo ambito di lavoro i dati pubblicati sono quelli inerenti quel contesto, in questo contesto invece i dati sono quelli privati al più, mica quelli di lavoro, scusa... i cellulari che si usa scambiarsi sono quelli privati, mica quelli aziendali.
L'esempio quindi calza lo stesso.
Inoltre il punto è che si pubblica DOVE POTER RINTRACCIARE LA PERSONA, CHE SIA L'UFFICIO O LA CASA, poco importa ai fini di un attentato.
Appunto, si tratta di contesti diversi e anche scopi diversi, però. Lì lo scopo è lavorativo, specifico, e il direttore sarà rintracciabile solo finché ci lavora.
Tu invece fornisci (fornivi ) i tuoi recapiti che ti rendono rintracciabile in qualsiasi momento, anche quando non vorresti (a differenza del direttore di giornale che lo è comunque nell'orario di lavoro, non anche quando dorme a casa sua). Qui insomma non c'è alcun motivo per comunicarli: non è necessario farlo per mettersi in contatto con te (lo si può fare benissimo in altri modi), né ti è richiesta una prova di fiducia indiscriminata verso il prossimo (a che ti serve?).
13-01-2009 19:42
estremilio
avete notato che ora mi sono adeguato alle consuetudini del forum.
13-01-2009 19:40
estremilio
Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Quoto in pieno tristan sul direttore del giornale.
Anzi, la prima regola del giornalista è non dare mai dati privati:
Non è una questione di dati privati o pubblici, è una questione di contesto. Certo, se il direttore scrive nel suo ambito di lavoro i dati pubblicati sono quelli inerenti quel contesto, in questo contesto invece i dati sono quelli privati al più, mica quelli di lavoro, scusa... i cellulari che si usa scambiarsi sono quelli privati, mica quelli aziendali.
L'esempio quindi calza lo stesso.
Inoltre il punto è che si pubblica DOVE POTER RINTRACCIARE LA PERSONA, CHE SIA L'UFFICIO O LA CASA, poco importa ai fini di un attentato.
13-01-2009 19:38
animaSola
Emilio io eviterei a priori di rendere pubblici dei dati cosi privati...nn sai mai chi ti capita sotto casa!
13-01-2009 19:16
JohnReds
Quoto in pieno tristan sul direttore del giornale.
Anzi, la prima regola del giornalista è non dare mai dati privati: possono avere anche 3 cellulari pubblici, ma il numero di casa non lo danno mai.
Te pensa che alcuni non mettono nemmeno il proprio nome nel campanello del condominio...più sei "esposto" e meno devono sapere di te.
13-01-2009 19:10
estremilio
Quote:
Originariamente inviata da Lillyo_O
Sul fatto che ci si fa le pare a dare il cognome e poi si esce con un nick ti dò ragione..ognuno corre i rischi che si sente di correre.
Diciamo che la scelta ottimale dovrebbe essere quella di dare i dati anagrafici alle persone che si intende frequentare dal vivo, per rispetto nei loro confronti.
Mentre sul forum potrebbe essere considerata una bizzarria fastidiosa pubblicare alcunchè, anche perchè in fondo il regolamento lo vieta.
Anzi, d'ora in poi mi atterrò al regolamento.
13-01-2009 19:05
Tristo
Quote:
Originariamente inviata da emilio
Quote:
Originariamente inviata da Tristo
Se vuoi dare fiducia al prossimo, perché non dare pure i dati del tuo conto in banca?
L'ho fatto una volta, tanto ci possono solo versare...
nessuno ha versato niente 8)
Mi sa che non lo farò nemmeno io. 8)
Tornando al post, non mi pare che l'esempio del direttore di giornale sia tanto calzante. Nel senso che non pubblica certo il suo cellulare privato o l'indirizzo della sua abitazione. La sede e gli altri recapiti del giornale sono pubblici sì, ma è un luogo di lavoro.
Secondo me è una questione di opportunità o meno di rendere noti così tanti dati personali in un posto pubblico come questo, in cui non sei tenuto a farlo (nessuno te lo chiede), e in cui non puoi sapere nemmeno chi leggerà e con quali intenzioni.
Insomma, è un rischio che non vale la pena di correre.
13-01-2009 19:03
Redman
Domani vengo sotto casa tua, con un cappuccio nero e ti riempio di legnate 8)
PS. Sempre meglio non rischiare emilio, non si sa mai chi legge questo forum.
13-01-2009 18:52
emilio
Quote:
Originariamente inviata da Tristo
Se vuoi dare fiducia al prossimo, perché non dare pure i dati del tuo conto in banca?
L'ho fatto una volta, tanto ci possono solo versare...
nessuno ha versato niente 8)
Se vuoi dare fiducia al prossimo, perché non dare pure i dati del tuo conto in banca?
13-01-2009 18:24
emilio
La pazzia di Re Giacomo o di Indro Montanelli
Ok, ho pubblicato i miei dati personali... questa è pazzia? Ma questa è la stessa pazzia di un direttore di giornale che firma i suoi editoriali e che va a lavorare in un ufficio noto a tutti, con indirizzo e numero di telefono pubblicati.
Anche in quel caso uno psicopatico che non avesse gradito un articolo potrebbe gambizzarlo, od un brigatista, ed è già successo, infatti.
E vediamo invece la pazzia di alcuni di voi: uscire da soli con una persona che non dice chi è, individuata solo da un nickname, uscire con chi non si fida di voi, fidarvi di chi non si fida di voi, e non fidarvi di chi invece ha fatto una scelta diversa, quella di dare la fiducia al prossimo, di dire sono io, se succede qualcosa i carabinieri sanno subito chi pescare.
Certe scelte bizzarre ma razionali, che solo un paranoico giudicherebbe da incoscente (non ho mai espresso opinioni politiche ad esempio) che faccio mi fanno scoprire aspetti tutto sommato inconsueti della vostra fobia, aspetti tutto sommato anche di incoscenza e superficialità belle e buona accanto alla paranoia.