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Discussione: Poesie..racconti brevi ed altro.. Rispondi alla discussione
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16-05-2006 01:12
filosofo FRAMMENTI DI UN CUORE SPEZZATO
L'ho scritta in un momento di disperazione...


Una sigaretta dietro l’altra,
lo sguardo perso nel vuoto,
i pensieri ben nascosti
negli anfratti della psiche.
Le movenze lente, insicure,
e la forza che viene a mancare.
Il dolore infetta tutto il corpo,
lo macera,
lo asservisce.
Tutto ciò che sta intorno
si tramuta in una semplice presenza
priva di qualsivoglia significato
e utilità.
Tanti castelli di carte,
costruiti con sorrisi e amore,
sono stati investiti da fiamme gelide,
e ridotti in cenere.
10-05-2006 19:52
Fabio “ Il giullare “


Di virtù tu ne hai a bizzeffe,
strambo artista talentuoso,
che tra corti e cortigiane te ne aggiri indisturbato
anche se tu per la gente sei soltanto un tipo suonato.
Risa, scherni o imprecazioni,
tra la folla sonnecchiante sono poche le attenzioni
per te, povero giullare incompreso,
errabondo menestrello senza dimora.
Tra lauti banchetti e nudi pasti
come un nomade strampalato tu ti sposti.
Se qualcuno in passato ti ha deriso,
tu gli hai sempre accennato un bel sorriso,
pur di poter campare senza problemi
svincolandoti da amarezze o altri patemi.
Prode giullare,
clown post-moderno,
picassiano pierrot di questa civiltà,
fatti forza, troverai il tuo gaudio un metro più in là! :lol:
10-05-2006 19:49
Fabio
Quote:
Originariamente inviata da mefiori
e fattela na risata no?
Ciao Mefiori :P
intervengo nn per creare possibili dissidi..ma solo per menarti... :twisted:
Skerzo... :lol:
No, cmq..un pò è vero..a dispetto di come sono realmente io, sempre skerzoso..le poesie le scivo invece in momenti più introspettivi e magari malinconici..sennò avrei scritto in stile Trilussa..o cmq solo cose satiriche..
Ma ogni volta ke esce fuori una poesia, o un racconto..per me è uno sfogo, e subito dopo stò già di umore più gioviale..insomma una vera e propria auto-terapia, una manna dal cielo
Cmq a breve metto pure una poesia divertente...ke rispekkia anke un altro lato di me...
anzi adesso la inserisco proprio..
ciauz
09-05-2006 21:09
filosofo
LA META

Nebbia intorno
E dentro me
Il futuro preme
Il presente si impone
Il passato risorge
I problemi all’orizzonte
E l’apatia da costeggiare
La frustrazione come compagna di viaggio
L’indecisione che fa da guida
Un viaggio lungo una vita
La meta è la felicità.
09-05-2006 20:44
Fabio
http://hometown.aol.com/jjvast40/

Premetto che quest'intervento nn ci azzecchi molto con l'argomento del post in questione..prima avevo pensato di inserirlo anche in "Testi delle canzoni"..ma nemmeno lì c'entrava nulla.. 8O
:twisted:
Alluuuura ...x nn dilungarmi + di tanto vi riporto questo link trovato in rete tramite Google :

http://hometown.aol.com/jjvast40/

è il sito di una Band...indovinate come si kiama..??
Beh...cliccate sul link..tanto nn ve lo dico mica di ke si tratta...
:wink:
08-05-2006 10:15
Alucard Qualche detto napoletano:

Vaj truvànn o cocc munnàt e bbuòn
Volere i vantaggi senza prendersi la briga

Chi mmasciata te port, ngiuria te vò fà
Guardarsi bene dai delatori

U miedeco pietus fa a cheja vermenosa
Il medico pietoso fa la piaga cancrenosa

Faj l'arte e Michelasso, magn, veve e và a spàss
Fare la vita di Michelaccio, darsi all'ozio

O pegg surd è chill ca nun vò sentere
Il peggior sordo è chi non vuol sentire

Mazza e panella fanno 'e figlie bell; panella senza mazza fanno 'e figlie pazze
Bastone e pagnotta rendono i figli belli; pagnotta senza bastone rende i figli pazzi

A gatta pe' gghji' e pressa, facette e figlie cecate
La gatta per fare presto fece i figli ciechi

O can mozzeca semp o stracciàt
Il cane morde sempre lo straccione; un pò come dire che piove sul bagnato

Ammore verace è quanno s'appicceca e se fà pace
Il vero amore è quando si litiga e si fa la pace

A lavà a capa o ciucc se perd l'acqua e o sapòn
A lavare la testa all'asino si perde l'acqua e il sapone; tempo perso quello per convincere i testardi

E tirat a varca o sciùtt
Hai tirato la barca all'asciutto, ti sei messo al sicuro
08-05-2006 01:36
filosofo Queste le dedico al mio padre spirituale Flavio Oreglio...
Ricalco le orme paterne

POESIE CATARTICHE

Il momento è catartico

Atmosfera, grazie...

C’è solo un modo per amare,
c’è solo un modo per sognare,
c’è solo un modo per gustare la vita
E se non l’hai ancora capito, amico mio,
stasera vieni a puttane con me!


Tante piccole scosse,
sensazioni nuove e
sconvolgenti…
Che cazzo ci faccio con un pace-maker in mano?


Se la vita ha un senso,
se le mie giornate scorrono felici,
se vado al lavoro con il sorriso,
la droga allora a qualcosa serve!


Come potrei non amarti, stella del mattino?
Come potrei non amarti, dolce goccia di rugiada?
Come potrei non amarti, mia piccola?
Per esempio non amandoti….


Cerco amore e trovo odio…
Cerco speranza e trovo rassegnazione…
Cerco un trionfo di colori e trovo mesto grigiore…
Ma che cazzo di mappa mi hanno dato?


Salgo in macchina,
strada libera davanti a me,
e la nona sinfonia di Beethoven che mi allieta..
Oh cazzo, ho preso sotto un piccione!


Adoro viaggiare in contromano,
investire i passanti,
tamponare le auto della polizia.
Che figata sto videogioco!


Conosco una parola magica
per aprire il tuo cuore,
Conosco una parola magica
per farti sciogliere,
Conosco una parola magica
per averti.
SENONMELADAITISPARO!


Amore, amore, amore,
Amicizia, amicizia, amicizia,
Sentimenti, sentimenti, sentimenti…
Sono ubriaco, ubriaco, ubriaco…


Te lo chiedo in ginocchio,
con un mazzo di fiori
e il cuore che batte forte..
Esci dalla mia vita!


Aspettami amore mio,
voglio stare solo con te,
Aspettami tesoro,
lo sai che senza di te sarei perduto
Aspettami bambina mia,
tu sei tutto per me…
Cazzo, dammi almeno il tempo di cagare!


Sento in lontananza il fragore delle bombe…
il lamento delle sirene…
le grida disperate della folla…
Ma dove cazzo mi hai portato?

----------------------------

SE

Se
Hai pagato l’arbitro,
ma i tuoi avversari hanno pagato il pallone…

Se
Hai finalmente trovato la fidanzata,
ma poi si è di nascosta di nuovo…

Se
Soffri d’insonnia,
E di pecora non ne passa nemmeno una…

Se
Non capisci il dialetto della tua zona,
ma lo parli lo stesso…

Se
Tua sorella si prostituisce,
e tu spargi la voce…

Se
Hai una lacrima sul viso,
ma te l’ha lasciata un picccione…

Se
In tempo di guerra non si butta niente,
ma niente butta via te..

Se
Hai cambiato la macchina,
ma ne hai presa un’altra uguale….

Se
Sei una persona popolare,
e il popolo, si sa, non capisce un cazzo…

Se ti succede tutto questo, amico, forse è ora di andare a farti vedere da uno molto bravo..

----------------------------

IO VI DIRO'

Io vi dirò
Che vendicarsi è sbagliato,
anche perché i killer costano un occhio della testa


Io vi dirò
Che al cuor non si comanda,
è pur sempre un muscolo involontario…


Io vi dirò
Che la vita è bella,
specialmente se è magra


Io vi dirò
Che sono dalla parte del torto,
ma mi consola il fatto di non avere ragione


Io vi dirò
Che la povertà è un cancro dell’umanità,
come dice sempre Bill Gates…


Io vi dirò
Che i politici sono tutti uguali,
due occhi, un naso, una bocca, due mani…


Io vi dirò
Che l’amore non esiste,
io, per esempio, sono costretto a pagare…


Io vi dirò
Che la speranza è l’ultima a morire,
e nessuno si è mai degnato di andare al suo funerale


Io vi dirò
Che ognuno ha i suoi problemi,
e qualcuno ha anche il libro con le soluzioni


Io vi dirò
Che il sorriso di un bambino mi rallegra,
specialmente se quel bambino non è mio


Io vi dirò
Che il rispetto va esteso a tutti,
tutti quelli che ci stanno cuore…


Io vi dirò
Che il mondo è una parentesi,
e l’uomo un punto e virgola


Io vi dirò
Che non moriremo democristiani,
almeno credo…


Io vi dirò
Che bisogna lavorare di più,
ma non contate su di me…


Io vi dirò
Che l’uguaglianza è il traguardo,
ma siamo ancora fermi alla linea di partenza


Io vi dirò
Che è bene avere le idee chiare,
eppure c’è chi preferisce averle abbronzate…


Io vi dirò che se non sapessi queste cose non ve le avrei dette
08-05-2006 00:32
Lilith
Quote:
Originariamente inviata da mefiori
e fattela na risata no?
senti da qual pulpito vien la predica :wink:
08-05-2006 00:25
mefiori e fattela na risata no?
07-05-2006 22:49
Fabio
Racconto breve..

“ Angoscia “


Avanzo a tentoni nella notte,
uno strepitio silente invade le mie ossa.
Nella crepuscolare atmosfera avverto un fremito;
le mie mascelle un attimo prima serrate
adesso cominciano a tentennare sobbalzando.
Un tenue ma improvviso bagliore si scontra con l’oscurità,
rischiarando a tratti la mia sagoma tremante;
istanti di panico raggelano le mie membra logore,
che, fulminate dall’iridescente alone lunare
stentano ad accennare un qualsivoglia movimento.
Come un camaleonte ben mimetizzato nel suo habitat,
evito con accortezza di essere notato
e per interminabili secondi la mia figura cessa di esistere
stagliandosi rigida e scultorea come un automa arrugginito.
Gli “ingranaggi” delle mie articolazioni ritornano a vivere
e la mia corsa contro il tempo ricomincia da principio.
Poche ore mi separano dalla fuga, dalla libertà, dalla patria,
mentre sentinelle dagli occhi colmi d’un siero venefico
vogliono iniettare nelle mie midolla la più terribile delle punizioni,
l’isolamento.
Allora internamente esclamai queste vane e confuse parole,
che si spensero come un fievole eco in un istante :
“Voi, carcerieri fate il Vostro dovere, ma Vi supplico commiseratevi
di un buon uomo la cui unica colpa è l’esser nato meschino e folle!
E Voi, sentinelle care, non angosciatevi più di tanto per scovare
chi in questo posto non c’è mai stato; consideratelo già deceduto!”.
In quel medesimo istante una sentinella perfida e crudele
fece credere di non avermi notato, e, mentre essa come una vipera infernale
si prendeva gioco della mia sorte un cupo sogghigno le si stampava in volto.
Ma ben presto il seccante gioco dei falsi sguardi e delle ipocrite trovate finì,
ed un oscuro sentimento iniziò a pervadere il mio animo
non appena udii l’allarme generale di quel maledetto stabilimento.
Vane furono dunque le suppliche interiori fatte in precedenza,
ed il mio cuore, pulsando come un percussore, sembrava voler esplodere,
senza però concedermi l’unica grazia da me bramata,
la morte.
Palpitazioni snervanti, muscoli tesi allo spasimo, fiatone e tremende fobie,
mi erano uniche compagne di fuga alla lunga stressanti da reggere.
Rannicchiato in un angolino buio per sfuggire ai neon dello stabile,
decisi in extremis di rivolgere un’ultima accorata preghiera all’Altissimo
in quel momento disperato nel quale ero a cavallo tra la vita o la morte,
tra la vittoria e la sconfitta, tra la libertà o la gattabuia, e nel quale
la mia intera esistenza sembrava rivoltarsi contro di me
come una furente meteora scagliata ad estrema velocità.
La preghiera, fortunatamente, sgorgò spontanea dalle mie pallide labbra
ed un sospiro confortante sembrò allietarmi in quel momento cruciale.
Sensazioni miste si affacciarono al mio umore non appena notai
con sommo stupore un varco tra le inferriate che sicuramente
mi avrebbe reso libero.
Dubbi assurdi, amletici mi assalirono :
“Ritengo sia giusto evadere? Cosa mi attende là fuori?
Cosa cerco realmente? Cosa ci faccio ancora qui?
E’ giusta questa mia condanna? Sono pronto per il mondo esterno….
…..o e questo il mio destino?!?!”.
Quello fu senz’altro il momento più angoscioso ed assurdo dell’intera evasione,
nel quale, come una spia in missione segreta optai per un’estrema risoluzione,
la resa.
Frattanto un conato di vomito sgorgò dalle mie aride fauci,
a causa dell’opprimente ansia e del terrore di essere nuovamente rinchiuso
in gattabuia dalle guardie che adesso mi stavano letteralmente alle calcagna.
Purtroppo era tardi per porre rimedio a quell’azzardata scelta,
e dopo un attimo di trambusto improvviso sentii soffocarmi
mentre delle gelide manette si abbarbicavano ai miei polsi sfuggenti
che ben presto vennero scorticati dal plumbeo metallo,
macchiandolo così di sangue oscuro come le colpe
delle quali ero inconsapevolmente vittima e carnefice.
06-05-2006 20:18
Fabio
Racconto breve

“ Uragano “

“Uragano in arrivo” – esclamò Sam, mentre il capitano attraverso le sue opache lenti scrutava avidamente la sua personalissima copia della “Monnalisa”.
La nave cominciò a sobbalzare sulle onde ed il capitano non potè fare a meno di distogliere lo sguardo dalla sua “Amata”.
Immediatamente fu dato l’ordine di cambiare rotta verso una zona più calma, ma l’uragano imperterrito continuava ad avvinghiare a sé la nave quasi a volerla inghiottire nelle sue invisibili ma letali fauci.
L’equipaggio faceva il possibile per arginare l’ostacolo, ma dal canto suo il capitano si riteneva già spacciato al punto da voler lanciare un ennesimo languido sguardo alla sua “Amata” prima di soccombere da “eroe”.
Sicuramente gli unici veri eroi erano i ragazzi dell’equipaggio, che come dei forsennati cercavano di fare il possibile per salvare la pellaccia, mentre il capitano, forse stanco di un’esistenza grama e meschina aveva trovato in quell’uragano l’occasione giusta per metter fine ai suoi dolori esistenziali ed ai patimenti morbosi che provava per l’unica donna della sua vita, la “Monnalisa”.
Nel frattempo l’equipaggio al limite della sopportazione umana cercava in ogni modo di virare verso porti più sicuri, ma la faccenda sembrava assumere una brutta piega.
Il capitano, immerso nella contemplazione della sua “Amata”, sedette sul legnoso pavimento della sua cabina, abbandonato come in estasi, ignorando la tormenta che dall’oblò dello stanzino sembrava voler risucchiare nel suo vortice letale ogni singola forma di vita vi fosse in quella nave.
D’improvviso vi fu come un lampo interno, una scintilla negli occhi del nostromo.
Si alzò di colpo, corse verso l’esterno, prese un secchio ed iniziò furiosamente a spalar via tutta l’acqua che potè dal pontile dell’imbarcazione ormai fradicio ed allagato.
Gli uomini dell’equipaggio alla vista del loro capitano e della sua tenacia, furono come rinvigoriti di nuova energia e continuarono con nuova lena a virare.
Trascorsi gli ultimi minuti, l’uragano sembrava esser quasi cessato dopo aver riversato tutta la sua furia temporalesca sull’imbarcazione, che nonostante tutto aveva resistito abbastanza bene al forte impatto burrascoso senza riportare gravi perdite ai motori o allo scafo.
Il sole cominciò a brillare sul pontile e i volti spossati dei marinai da terrorizzati che erano qualche istante prima, divennero stupefatti e radiosi.
Sam si avvicinò con perplessità al capitano, scrutandolo con riverenza e incertezza, e gli chiese quale fosse la molla che lo aveva spinto ad andare avanti e ad infondergli quell’inaspettata audacia che mai prima d’ora egli aveva mostrata ai suoi uomini.
Il volto del nostromo assunse una nuova espressione, che lo fece sembrare più giovane ed arzillo che mai, ed un magnifico sorriso da adolescente si stampò sui suoi zigomi.
“Sam, tu sai cosa dice quel famoso detto: Finchè c’è vita, c’è speranza… ebbene, d’ora innanzi questa speranza non mi abbandonerà più, almeno credo!”.
“Non capisco cosa intendete dire….capitano?!”
“E’ semplice, ci sono momenti in cui un uomo deve scegliere quale valore mettere al primo posto, e a cosa più tenere per andare avanti. Bene, mentre ero là sotto in cabina ho fatto una scelta; il mio equipaggio è più importante di una “Donna”, e così è stato.”
“Capo, ma allora lei è…lei è..g..guaritooo!!”
“Direi di sì…..Sì sto benone, mi sento davvero in forma! Eheheh! Si torna a casa!
Forza miei prodi!!”.
06-05-2006 03:05
Fabio
Hip-hop

“ Doppia H. (Hip-Hop)“

Utopia varcata nelle notti insonni,
tra un beatbox ed un freestyle
che si fondono in un’unica armonia
di pulsazioni e stile;
stile che, come una spugna intrisa,
è contaminato da mille sonorità
e da un groove omogeneo,
ermetico per chi non lo vive,
ma sincero per chi lo ama.

Strade vuote di periferia
insonorizzano beat umani e testi ferventi
ad orecchie schematiche e borghesi;
orecchie estranee, appartenenti a volti lugubri,
che a suon di smancerie e moneta sonante
credono di governare il sistema attuale,
ormai privo di valori e sincerità.
06-05-2006 02:59
Fabio
La "Filosofia" del palermitano medio :-)

Eccovi adesso una "selection" dei detti e degli aforismi più in voga nel dialetto palermitano..ma anke alcuni ormai riposti nel dimenticatoio, e magari utilizzati soltanto da chi ha da tempo superato l'adolescenza..ahuahau

*Tutto quello riportato sotto ho preferito tradurlo, anke se nelle traduzioni di certo non si può apprezzare al meglio la sottile ironia intrinseca di alcuni motti......eheheh (miii ki sugnu 'litterato..mi faccio paura...prrrrrr!!!)

- Va sucati un pruno = vai a succhiare una prugna: vai a fare qualcosa di meno impegnativo
- Schitto o maritato? = celibe o sposato? Si dice del pane con la milza: maritato con formaggio, schitto senza condimento
- A cu pigghiu pigghiu = a chi prendo prendo, vado a casaccio
- Sangu miu = sangue mio, gioia mia
- Test'i cernia = testa di cernia, stupido
- Test'i mulune = testa di cocomero, calvo
- Ma chi ave u sacco chi pupi? =ma cos'hai un sacco coi burattini? Qualcosa ti diverte senza motivo?
- T'accavallo na buoffa = ti do uno schiaffo poderoso
- "Enzo se cadi ti do il resto!" = solitamente il padre lo dice al figlio avvertendolo che, se dovesse cadere, rincarerà la dose procurandogli ulteriore dolore
- Ti rugnu na tistata na calata ru morbo = ti do una testata dove scende il muco, all'inizio delle mucose nasali
- Ti rugnu na tistata na cruc'i l’uocchi = ti do una testata nella croce degli occhi, tra le sopracciglia
- Ma u cirivieddu ti sierbe a spartiri ‘aricchi? = ma il cervello ti occorre a dividere le orecchie? si evidenzia la mancanza di cervello
- Va trasiti i cocò = entrati le galline nel pollaio, vai a fare qualcosa di agreste
- Si unciero: l'ogghiu fitusu e a parella spunnata = si sono associati: l'olio sporco e la padella sfondata, si dice alle coppie male assortite
- Tascio = tamarro, di cattivo gusto
- Ci scippo a vairba a una a una ca' pinzietta = gli strappo la barba pelo per pelo con la pinzetta, lo torturo lentamente
- Ma comm'è d'aieri? = ma è scaduto, marcito, andato a male? si dice alla persona che parla a sproposito o ragiona all'antica
- "Ci munnu atri rue?" = gliene sbuccio ancora? Ha gradito? Lo utilizzano i venditori ambulanti di fichi d'india
- Ti lampìo = ti do uno schiaffo procurandoti la visione di un lampo, velocissimo
- U porcu ri notte sempri favi si sonna = il maiale di notte sogna sempre le fave, chiodo fisso
- Pinnulara = ciglia
- U' fangu in confronto à tia è acqua distillata! = Il fango in confronto a te, è acqua distillata Sei una persona poco affidabile e traditrice
- Ti tagghiu à facci a ferri ì' cavallo cù l'ugnia rù piere! = Ti taglio la faccia a ferro di cavallo con l'unghia del piede Ti faccio del male utilizzando le armi a disposizione del mio corpo
- Ti mittisti à chiattidda! = Ti sei messo a mignatta. Mi hai ripetutamente ribadito la stessa cosa più volte, credendo che io non l'abbia capita, ma in realtà l'ho capita
- Quanto stimo à pasta ò furnu, un cì viegnu chiù cà! = Quanto stimo la pasta al forno, non verrò più qui. Non metterò mai più piede in questo posto, parola mia.
- U' Paracqua = - L'Ombrello
- A' Rina = La Sabbia
- U' Sansale = L'Agente Immobiliare
- Ti rugnu buaffi a dui a dui finu a quannu addiventanu dispari = ti do schiaffi a due a due fino a quando diventano dispari; ti schiaffegio indeterminatamente
-Un c'è cosa peggiore 'i quanno un uocchio un pò viriri l'avutru uocchio = non c'è cosa peggiore di quando un occhio non può guardare l'altro occhio, è bruttissima l'antipatia epidermica!!
-Va stricati a facci nna rrina = vai gentilmente a strofinare il tuo bel viso sulla sabbia, non urtare la mia suscettibilità e spostati
-A casa capi quanto voli u patruni = la casa è capiente quanto desidera il proprietario, frase in voga tra i trentenni col monolocale!
-Na vota ca si sburdi u gghiacatu un lu si po' arripigghiari cchiu'!= Una volta che la strada lastricata di ciottoli,si e' rovinata,non la si puo' piu' riparare.Dicesi di situazione irrimediabile!
-Quannu a fimmina un voli u masculu un po'! = Se la donna non vuole,l'uomo non puo' (rimedio anti "profumiera"!..ahuahu!!)
-U sceccu porta a pagghia e iddu sa mancia = L'asino porta la paglia e lui stesso la mangia...dicesi di persona che mette a disposizione del gruppo cibi o bevande che pero' utilizzera' a proprio vantaggio
-Un corpu o circhiu e uno o timpagno = di persona doppiogiochista
-Spariti na n'caccagnu ca mori ballannu ballannu =sparati in un tallone che muori ballando ballando!
-T'avissi a scattiari a pompetta ru cuori =ti dovrebbe scoppiare il cuore e vene limitrofe; delicata frase da rivolgere a chi stimi tantissimo.
-Si chiù fausu ri picciuli ru monopoli =sei più falso dei soldi del monopoli.

E per fiinire in schifez....ops in bellezza ecco x tutti gli aspiranti "neo-palermitani" qualke delicato esercizio di stile...are U ready??...(come no?? fà lo stesso..tanto voi parlate e voi vi sentite..ahahahahah!!)

Situazione: due interlocutori A e B hanno una discussione molto accesa. Il terzo, C, si intromette nella discussione.

Section 1

Excercice number one.

Listen and repeat.

A: Chiè, cucì hai pobblemi?
B: Io unn'aiu pobblemi, i pobblemi a scuola su!
A: Allora finiscila ì taliare e levati ì ravanzi!
B: Viri ri 'un fare ù spachiggiaturi cùmia!
A: Vasinnò chi fai?
B: Ti tagghiu à facci a ferri ì' cavallo cù l'ugnia rù piere!
A: Chiè, ti piggiasti à pinnula rù coraggio?
B: Talè, un tì sputo vasinnò acquisti valuri!
A: Compà, viri cà a fuoirza ì vastunate ti rapu un conto corrente nà banca rù sangue e ti fazzu fare i versamenti in Euro!
B: Ma unni ti sierbi pì cirivieddu? Cancia carnezzeria!
A. Ti scricchio à tiesta e mi pigghio chiddu tuo!
B: Amuni, viremo comu ci vai?
C: (terzo interlocutore detto "Il Pacificatore": A' vulemu finire però! Ah! Un successi niente, tuutt'apposto! Finiemula!)

Section 1

Excercice number two.

Traslate.

(Ecco la soluzione. La sigla "ndt" sta per "note di traduzione"


A: Dimmi, cugino (epiteto affettuoso, ndt) hai problemi?
B: No, non ne ho. Credo che l'unico posto in cui risiedano i problemi sia la scuola.
A: Allora smettila di fissarmi e sparisci!
B: Cerca di non fare il gradasso con me!
A: Altrimenti cosa hai intenzione di fare?
B: Ti taglierò la faccia a ferro di cavallo (cioè in senso circolare antiorario, ndt) con la mia unghia del piede (destro o sinistro è irrilevante, ndt)
A: Dimmi, hai preso una pillola per acquistare un tale coraggio?
B: Guarda, non ti sputo, altrimenti acquisteresti del valore!
A: Compare (altro epiteto affettuoso, ndt) vedi che ti do tante di quelle bastonate da poterci aprire un conto corrente alla banca del sangue. Con i versamenti In Euro.
B: Ma dove ti sei procurato questa tua intelligenza? Cambia macelleria!
A. Potrei aprirti la testa e prendermi la tua (qui cambia il complemento oggetto da maschile a femminile in fase di traduzione, ndt)
B: Avanti, fammi vedere come hai intenzione di procedere!
C: (terzo interlocutore detto "Il Pacificatore": La vogliamo finire però? Ah (invariato in fase di traduzione in quanto suono gutturale non traducibile, ndt) ? Non è successo niente, è tutto a posto, finiamola!
05-05-2006 19:28
Fabio Bambino senza tempo

Come un gioioso infante tra i suoi balocchi
coltivo i miei amati hobbies.
Nonostante la mia datata età
me ne infischio delle malelingue
e continuo a giocare.
Quella ludica attività
mi riporta a tempi remoti,
ove malizia ed ipocrisia per me non esistevano.
....Io, continuo a giocare....
Intanto lì fuori tutto è uguale,
stabile ed immutato;
tutto è corrotto dalla corsa all’oro,
oro che, come in un Far West moderno,
semina vittime e delinquenza per le vie del mondo.
05-05-2006 19:25
Fabio
Poesie..racconti brevi ed altro..

In cella

Come un topo in gabbia
io mi dimeno;
non so più cosa sia il dolce arcobaleno,
che queste mura infami celano ai miei occhi
ormai testimoni affranti di aspri avvenimenti.
Vedo ovunque una minaccia,
ma di delitti qui non v’è più traccia;
allora silente e solo mi raggomitolo,
poggio pensoso il capo su d’un freddo spigolo.
Son penosamente afflitto da laceranti rimorsi,
lontani echi d’anni ormai trascorsi,
ove vittima e carnefice impersonai
cacciandomi purtroppo in quel mare di guai.
----“Quella lama prima da me schivata,
venne poi nel petto del mio aggressore conficcata..
..a nulla valsero pianti o accuse,
quel gesto infame non avea più scuse”----
Intanto scorgo uno spiraglio di luce tra le grate,
serrate sbarre da me da tempo odiate,
che, spietatamente stabili,
son catene irremovibili
che osservano inflessibili il triste mio declino.



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