[...] sono reazioni inconsce e perciò sottratti al ragionamento e alla forza di volontà
Vero; l'inconscio è una brutta bestia...
21-08-2014 09:21
muttley
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da tersite
interessante come tutto quello che scrivi , teoricamente hai quasi ragione
in pratica no il portare l'accento sul raziocinio e la capacità di intendere e di volere è sbagliato però... ti consiglio una ripassatina sul concetto di nevrosi
che si situa ad un livello profondo della psiche e non fa parte della razionalità come un attacco di panico per es. non si guarisce con un ragionamento , nè l'agorafobia è preda solo dei mentecatti , sono reazioni inconsce e perciò sottratti al ragionamento e alla forza di volontà
nessuno mi pare ha messo l'accento su un fattore importante , credo che alcuni utenti in realtà non abbiamo affatto voglia non dico di una relazione ma nemmeno di un incontro con l'altro sesso e a scanso di equivoci dico anche con il proprio sesso , insomma non vogliono affatto 'fare sesso' naturalmente tutto ciò è inconscio e non se ne rendono neanche conto , quidni incolpano le ragazze , la società , la cultura ..quando sono loro in primis a non volere un incontro con l'altra metà del cielo
L'inconscio è una brutta bestia, ma non condivido la tesi di chi lo definisce uno scoglio insormontabile. Come sarebbe stato d'altronde possibile il passaggio dallo stato di barbarie dell'umanità primitiva all'attuale stato di civilizzazione? Molte strutture mentali della violenza più selvaggia sono ancora dissolte in noi, eppure l'essere umano medio riesce a controllarla...come mai? E tu potresti obiettare: e coloro che non ce la fanno? Per quanto mi riguarda entrano in ballo strutture mentali autogiustificatorie, così come per la fobia sociale, e in entrambi i casi non c'è la volontà di combatterle...
21-08-2014 01:45
tersite
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Quindi tutti abbiamo le stesse potenzialità, almeno finché siamo dotati di raziocinio e capacità di intendere e volere. Dovresti secondo me dare una rispolverata al significato della parola potenzialità...certo, non tutti ce la fanno, perché entrano in gioco innumerevoli fattori psicologici della natura più disparata, ma non significa che esistano concreti impedimenti materiali al superamento degli ostacoli mentali.
interessante come tutto quello che scrivi , teoricamente hai quasi ragione
in pratica no il portare l'accento sul raziocinio e la capacità di intendere e di volere è sbagliato però... ti consiglio una ripassatina sul concetto di nevrosi
che si situa ad un livello profondo della psiche e non fa parte della razionalità come un attacco di panico per es. non si guarisce con un ragionamento , nè l'agorafobia è preda solo dei mentecatti , sono reazioni inconsce e perciò sottratti al ragionamento e alla forza di volontà
nessuno mi pare ha messo l'accento su un fattore importante , credo che alcuni utenti in realtà non abbiamo affatto voglia non dico di una relazione ma nemmeno di un incontro con l'altro sesso e a scanso di equivoci dico anche con il proprio sesso , insomma non vogliono affatto 'fare sesso' naturalmente tutto ciò è inconscio e non se ne rendono neanche conto , quidni incolpano le ragazze , la società , la cultura ..quando sono loro in primis a non volere un incontro con l'altra metà del cielo
21-08-2014 00:32
feaanor
Re: ma dove stanno i fobici?
Anch'io non ho mai incontrato/conosciuto un fobico. Ogni volta che pensavo che qualcuno potesse rientrare in questa categoria, ecco spuntare i riferimenti di altri a vita sociale/festaiola, quando non anche una bella ragazza che se lo abbrancava e io sentirmi come di fronte ad una lavagna dopo un'ora di filologia greca.
20-08-2014 23:23
muttley
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da tersite
quello che ti ostini a non capire è che per alcuni è impossibile non difficile
impossibile ≠ difficile. continuo a ritenere che i tuoi problemi non erano così profondi , come quelli di liuk e di tanti altri che scrivono sul forum
non credo che siamo tutti eguali con le stesse potenzialità neanche sul forum, guardiamo in faccia alla realtà alcuni ce la faranno agile , altri ce la faranno con grossi sforzi , altri miseramente falliranno è già scritto e non lo sanno e nel loro codice genetico diciamo . E qui sto parlando della timidezza e/o sociofobia in generale , direi che sono un caso emblematico
sono stato in mezzo alla gente , ho fatto parte di un 'gruppo' , ho avuto persino un lavoro a contatto con le persone non so cosa altro dovrei faer per vincer la mia 'timidezza' i progressi a tuttoggi sono modesti , certo non divento rosso ad a entrare in un negozio nè ho problemi a d attaccare bottone con uno sconosciuto..ma poi alla fine sto meglio per conto mio
per non parlare del livello piano sentimentale lì sono a zero proprio , ma non so proprio cosa avrei dovuto fare, tranne qualche amicizia virtuale e incontri occasionali non ho fatto niente di più , parlo al passato perché non credo più ad eventualità del genere
Sostenere che una persona ha meno difficoltà di altre è uno dei topoi di questo forum: in sette anni di frequentazione questo refrain è comparso numerosissime volte, dapprima col vecchio calimero e i suoi celebri tormentoni sull'essere solo un po' timidi e poi tramite molti altri frequentatori. Ma il punto è sempre il solito: i problemi della mente hanno una genesi nelle condizioni ambientali in cui l'individuo è cresciuto, ma il loro cicatrizzarsi e autoalimentarsi ha radici che risiedono nella mente stessa. Quindi tutti abbiamo le stesse potenzialità, almeno finché siamo dotati di raziocinio e capacità di intendere e volere. Dovresti secondo me dare una rispolverata al significato della parola potenzialità...certo, non tutti ce la fanno, perché entrano in gioco innumerevoli fattori psicologici della natura più disparata, ma non significa che esistano concreti impedimenti materiali al superamento degli ostacoli mentali. Io stesso, pur avendone superati alcuni, non ne ho aggirati altri, forse per mancanza di volontà, di motivazione, per conflitti ancora irrisolti, per elementi ostativi dissolti nel mio inconscio e non ancora venuti a galla...qualsiasi cosa insomma, e anche se non dovessi mai riuscire a superarli non è detto che non abbia le possibilità per farlo.
20-08-2014 23:12
enemyofthesun
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
Concludo parlando della mia PERSONALE esperienza, di cui non fregherà niente a nessuno (è sempre così) ma che conta quanto quella di chiunque altro..
Inizio ribadendo che chi ha più di 30 anni e non hai mai lavorato un giorno in vita sua è solo perché ha avuto l'invidiabile privilegio di poterselo permettere.
Io non avevo nessuno che mi potesse mantenere.. pagare libri, pc, connessione ad internet.. per cui, problemi o non problemi, depressione invalidante o meno, sono stato costretto a farlo.
E' stato duro. E' stato terrificante. Non ero alla pari con gli altri (non lo sono nemmeno in questo forum, figurati là fuori). Ho vissuto situazioni pesantissime, ingestibili da uno come me, di cui spesso rimanevo vittima e che mi dilaniavano e facevano stare malissimo.
La mia rete sociale è sempre stata pari a zero, non conoscevo nessuno, ho fatto colloqui e domande, alla fine dei lavori si trovavano, perché il lavoro fino a qualche anno fa c'era..
Io avevo trovato persino un lavoro pagato decentemente, sicuro, con un contratto a tempo indeterminato..
Ma ad un certo punto non ce l'ho fatta più, perché lavorare non ha risolto niente.. la mia vita era solo faticosa, esasperante, angosciosa.. ma vuota e solitaria.. senza alcun significato o bellezza.. nonostante il lavoro e i soldi.
Quando mi son reso conto che dei soldi non me ne facevo granché e che d'avere un televisore sempre più grande o un pc sempre più potente non me ne fregava VERAMENTE NIENTE son crollato.. ho mollato tutto.. sbagliando probabilmente..
Ho scritto queste cose non per dire che non avere un lavoro sia un da poco conto, che il lavoro non sia essenziale, ma per spiegare una cosa OVVIA.. come il lavoro, in sè, in realtà poi non ti dia - a livello esistenziale - proprio un bel niente. A meno di non fare il lavoro che desideri, ovviamente. Che - pure questo - è privilegio di pochi.
Il lavoro - a meno di non fare il lavoro desiderato - non dà un bel niente a parte i soldi. E spesso, anzi, toglie qualcosa. Tempo. Energie. Vita.
Questo è il mio ultimo messaggio.. sono molto stanco.. non scriverò mai più.
Mi spiace, tutto sommato, che tu abbia preso questa decisione, spero non definitiva.
All'inizio ho cercato di sfogarmi un po', sono stato volutamente provocatorio, lo so, ma pensavo che si sarebbe risposto con un po' di consapevolezza di questo, invece sembra che io sia stato preso alla lettera.
Lo sfogo era per sentirmi un diverso anche qui, ma in fondo, per diversi motivi, probabilmente ti senti così anche tu.
Ma poi ho capito di essere stato un po' frainteso, che quello che avevo scritto era stato inteso ben oltre le mie intenzioni.
Poi si è cominciato a parlare di lavoro. Beh, sei stato bravo, i miei complimenti.
Boh, non so come sarebbe stata la mia vita se fossi stato costretto a lavorare. Forse sarebbe stato un bene cominciare a lavorare quando stavo ancora un minimo decentemente, invece mi sono lasciato convincere a continuare a studiare, avevo imboccato alla tenera età di 14 anni la strada del liceo e così il mio destino era quasi segnato. Ma non ero molto convinto di fare l'università. Ma del resto con un diploma da liceo non facevo nulla di quello che mi sarebbe piaciuto fare.
Ho avuto quest'opportunità ma non l'ho potuta sfruttare.
Ho una laurea triennale inservibile, un contentino modesto.
Sottilinei almeno che fino a qualche anno fa il lavoro si trovava. Già, ma io mi sono messo a cercarlo quando i periodi erano cambiati di già.
Metti anche in evidenza che avendo il lavoro, avendo i soldi ma non avendo amici, non avendo l'amore, la vita si svuota di senso. Ma certo, sono d'accordo anch'io.
Ma è pur vero che è dura anche avendo dei rapporti umani soddisfacenti, ma mancando il lavoro, e non soltanto, in generale mancando la serenità mentale. Perchè i tormenti che ho nella testa anche tra le mura di casa mi tolgono serenità, anche se ho al mio fianco una persona con cui sto davvero bene.
Ovvio che aspiriamo a quello che non abbiamo.
Ma è importante non minimizzare i problemi di nessuno: io qui spesso mi sono sentito una minoranza, perchè sembra che la maggior parte non abbia alcun problema con il lavoro e sembra quasi stiano a dirti: ma che scemo sei, tu che non riesci a lavorare. Tu che addirittura fatichi a uscire di casa.
E leggere pagine su pagine di ragazzi che non trovano l'amore della loro vita...o semplicemente, ahimè, una scopata gratis. Anni e anni di discussioni e post del genere.
Niente di più distante dalla mia esistenza. Ma non perchè io abbia avuto relazioni su relazioni, anzi, ho patito e faticato tantissimo a trovarne. Ma ho sempre cercato di sperare in un futuro migliore. Di non drammatizzare troppo una situazione che poi in effetti si è rivelata temporanea.
Solo questo volevo ribadire. La fobia sociale, l'evitamento, ma anche altri problemi nella sfera dei disturbi psicologici portano a una vita vissuta in maniera più o meno ridotta.
Talvolta molto ridotta.
Mi sto adattando e sto vivendo mio malgrado, cercando di accontentarmi laddove non si riesce a cambiare la realtà. Rassegnazione.
20-08-2014 18:37
barclay
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da tersite
era nel senso che bisogna darsi da fare lo stesso
anche s e i risultati sono modesti ...
Ma io mi do da fare! Se mi rassegnassi e ricominciassi ad evitare le donne non starei qui a lamentarmene S'intende, però, che ci sono mezzi che io non sono disposto ad usare.
20-08-2014 18:35
liuk76
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da tersite
secondo me te sei uno con delle potenzialità , ma dovrei vedere come sei fisicamente
Condivido e, avendo conosciuto la persona, ribadisco la mia opinione che non sia un mostro [emoji4]
Quote:
Originariamente inviata da tersite
non credo che siamo tutti eguali con le stesse potenzialità neanche sul forum, guardiamo in faccia alla realtà alcuni ce la faranno agile , altri ce la faranno con grossi sforzi , altri miseramente falliranno è già scritto
E qui sto parlando della timidezza e/o sociofobia in generale
Non condivido il non farcela a priori.
Il resto è condivisibile ma le cause, a quel punto, per me sono dell'individuo e non dell'ambiente.
Inoltre continuo a ritenere che ci sia una fetta d'utenza che ha maturato convinzioni senza capo né coda
Sono breve perché uso Tapatalk e uno smartphone
20-08-2014 18:04
tersite
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da barclay
Non capisco
era nel senso che bisogna darsi da fare lo stesso
anche s e i risultati sono modesti ...
20-08-2014 17:50
barclay
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da tersite
non prendere i miei post come un incentivo a battere la fiacca
secondo me te sei uno con delle potenzialità , ma dovrei vedere come sei fisicamente , è inutile negarlo ma anche quello conta ...
e by the way di 'mostri' qua ne ho visti veramente pochi
Non capisco
20-08-2014 17:49
tersite
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da barclay
Inoltre, Liuk76 ammette espressamente di non avere alcun disturbo e non lesina mai particolari sulla sua vita privata
non prendere i miei post come un incentivo a battere la fiacca
secondo me te sei uno con delle potenzialità , ma dovrei vedere come sei fisicamente , è inutile negarlo ma anche quello conta ...
e by the way di 'mostri' qua ne ho visti veramente pochi
20-08-2014 17:43
barclay
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da tersite
come quelli di liuk
Inoltre, Liuk76 ammette espressamente di non avere alcun disturbo e non lesina mai particolari sulla sua vita privata
20-08-2014 17:11
tersite
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Mi spieghi dovrei avrei scritto che è semplice? Il mio non è un atteggiamento semplicista verso il problema, ma possibilista, riassunto da sempre nelle due seguenti disuguaglianze: possibile ≠ facile, difficile ≠ impossibile. Non so più in che lingua scrivertelo, magari ti dovrei fare un bel titolone sarcastico tipo il vernacoliere
quello che ti ostini a non capire è che per alcuni è impossibile non difficile
impossibile ≠ difficile. continuo a ritenere che i tuoi problemi non erano così profondi , come quelli di liuk e di tanti altri che scrivono sul forum
non credo che siamo tutti eguali con le stesse potenzialità neanche sul forum, guardiamo in faccia alla realtà alcuni ce la faranno agile , altri ce la faranno con grossi sforzi , altri miseramente falliranno è già scritto e non lo sanno e nel loro codice genetico diciamo . E qui sto parlando della timidezza e/o sociofobia in generale , direi che sono un caso emblematico
sono stato in mezzo alla gente , ho fatto parte di un 'gruppo' , ho avuto persino un lavoro a contatto con le persone non so cosa altro dovrei faer per vincer la mia 'timidezza' i progressi a tuttoggi sono modesti , certo non divento rosso ad a entrare in un negozio nè ho problemi a d attaccare bottone con uno sconosciuto..ma poi alla fine sto meglio per conto mio
per non parlare del livello piano sentimentale lì sono a zero proprio , ma non so proprio cosa avrei dovuto fare, tranne qualche amicizia virtuale e incontri occasionali non ho fatto niente di più , parlo al passato perché non credo più ad eventualità del genere
20-08-2014 12:41
pokorny
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da Leucina
Chiedo scusa per tutto quello che ho detto.
Ho sbagliato ad intervenire, le discussioni serie non sono per me che non capisco un beneamato c. della vita.
Cosa mi sono perso??? Cosa avresti detto di tanto sbagliato?
20-08-2014 11:39
muttley
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da pokorny
E' un tipo di flowchart che a mio parere può funzionare per un problema pratico, ma credo che la mente sia più complessa. E' vero che in finale è così, ma il fatto che metterlo in pratica sia difficilissimo vuol dire che ci sono altri aspetti del problema che sono rimasti fuori dall'analisi. Non posso credere che il sociofobico non sia in grado di capire quello che dici: lo sa bene, eppure qualcosa rema contro.
Se in finale è così, non può che essere così. La mente sarà anche più complessa, ma le possibili soluzioni restano sempre quelle due.
20-08-2014 11:24
pokorny
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Di fronte a un problema esistono due soluzioni: ci si muove per risolverlo se le misure adottate non sono tali da rendere intollerabile il livello del disagio, oppure ci si rassegna positivamente di fronte alla constatazione dell'impossibilità di risolvere il problema o di sopportare il peso intollerabile che rappresenta l'uscita dalla comfort zone. Il resto è rassegnazione negativa, una via d'uscita contraddittoria e controproducente.
E' un tipo di flowchart che a mio parere può funzionare per un problema pratico, ma credo che la mente sia più complessa. E' vero che in finale è così, ma il fatto che metterlo in pratica sia difficilissimo vuol dire che ci sono altri aspetti del problema che sono rimasti fuori dall'analisi. Non posso credere che il sociofobico non sia in grado di capire quello che dici: lo sa bene, eppure qualcosa rema contro.
20-08-2014 11:04
muttley
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da tersite
francamente non ti seguo su questo versante... ragiona così chi una vera e propria fobia della relazione sentimentale non l'ha mia vissuta, non dico che non abbia avuto mai problemi questo no , ma devono essere stati piccoli problemi , un po' di timidezza , scarse esperienze un'autostima azzerata forse , ma non un problema evitante con l'altro sesso
il tuo discorso di una tecnica per 'sminuire la paura' non mi convince proprio , c'era un film che davano stasera "scusa se ti chiamo amore"
sì lo so che è spazzatura lui "no non posso è complicato!"
lei "sì che puoi , è semplice " ebbene non è affatto semplice cari Moccia e Muttley ...
Mi spieghi dovrei avrei scritto che è semplice? Il mio non è un atteggiamento semplicista verso il problema, ma possibilista, riassunto da sempre nelle due seguenti disuguaglianze: possibile ≠ facile, difficile ≠ impossibile. Non so più in che lingua scrivertelo, magari ti dovrei fare un bel titolone sarcastico tipo il vernacoliere
Quote:
Originariamente inviata da barclay
Infatti Muttley si guarda bene dal parlare di se stesso, su questo forum: lui commenta quello che scrivono gli altri e basta
Scrivo su questo forum da molti anni più di te e ho già parlato di esperienze di vita e problemi in lungo e in largo, compreso quello del lavoro.
Quote:
Originariamente inviata da pokorny
"Cuoto, caxxo se cuoto". Anche io penso che il ragionamento basato sull'idea che sotto sotto uno non si vuole smuovere (metto le mani avanti: Muttley non ha detto niente del genere, ma alla fine è lì che si finisce col parare) non fa che spostare il problema un passo più in là senza cambiarne i termini.
Di fronte a un problema esistono due soluzioni: ci si muove per risolverlo se le misure adottate non sono tali da rendere intollerabile il livello del disagio, oppure ci si rassegna positivamente di fronte alla constatazione dell'impossibilità di risolvere il problema o di sopportare il peso intollerabile che rappresenta l'uscita dalla comfort zone. Il resto è rassegnazione negativa, una via d'uscita contraddittoria e controproducente.
20-08-2014 09:09
pokorny
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da tersite
francamente non ti seguo su questo versante... ragiona così chi una vera e propria fobia della relazione sentimentale non l'ha mia vissuta, non dico che non abbia avuto mai problemi questo no , ma devono essere stati piccoli problemi , un po' di timidezza , scarse esperienze un'autostima azzerata forse , ma non un problema evitante con l'altro sesso
il tuo discorso di una tecnica per 'sminuire la paura' non mi convince proprio , c'era un film che davano stasera "scusa se ti chiamo amore"
sì lo so che è spazzatura lui "no non posso è complicato!"
lei "sì che puoi , è semplice " ebbene non è affatto semplice cari Moccia e Muttley ...
"Cuoto, caxxo se cuoto". Anche io penso che il ragionamento basato sull'idea che sotto sotto uno non si vuole smuovere (metto le mani avanti: Muttley non ha detto niente del genere, ma alla fine è lì che si finisce col parare) non fa che spostare il problema un passo più in là senza cambiarne i termini.
Non vedo molta differenza tra affrontare un problema e affrontare le cause che impediscono di affrontarlo. E si potrebbe andare più a fondo cercando le cause che impediscono di affrontare le cause che impediscono di affrontare il problema. La mente è fatta di tanti di questi livelli annidati e interagenti, ma alla fine mi riallaccio al post sulla scuola di ballo, che descrive così bene cosa prova uno con difficoltà di "vivere" in senso lato: sentiamo solo una grande oppressione esistenziale e quelli che in qualche misura la vincono, ho la gran paura che fossero già programmati per farlo.
Non voglio però sottoscrivere in toto una visione basata sulla predestinazione. O meglio, io credo ad altre cose se vogliamo afferenti alla sfera religioso-spirituale, ma sono spiegazioni che tengo per me perché valgono per me. In una discussione pubblica, la mia posizione ufficiale, in cui credo in qualche misura, è che in genere e in media, aver perso certi treni in fase adolescenziale poi lascia poco spazio per cambiamenti sostanziali. Ne lascia per cambiamenti marginali, anche grandi se vogliamo, ma se siano realmente strutturali non lo so e ne dubito.
20-08-2014 08:45
barclay
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da milton erickson
una cosa è dare suggerimenti e incitare a risolvere i problemi, un altra è sminuirli e denigrare chi "non ce la fa perchè non ce la vuole fare"
Il problema è che c'è una quantità enorme di post in cui questo o quell'utente viene accusato di non fare abbastanza per combattere la FS, mentre ce ne sono pochissimi in cui uno viene accusato di non fare abbastanza per trovare un lavoro.
Quote:
Originariamente inviata da tersite
francamente non ti seguo su questo versante... ragiona così chi una vera e propria fobia della relazione sentimentale non l'ha mia vissuta, non dico che non abbia avuto mai problemi questo no , ma devono essere stati piccoli problemi , un po' di timidezza , scarse esperienze un'autostima azzerata forse , ma non un problema evitante con l'altro sesso
Infatti Muttley si guarda bene dal parlare di se stesso, su questo forum: lui commenta quello che scrivono gli altri e basta
20-08-2014 01:33
tersite
Re: ma dove stanno i fobici?
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Però è anche vero che c'è chi riesce a raggiungere l'agognato traguardo non lo ottiene per grazia ricevuta, bensì perché il suo atteggiamento di apertura alla vita e alle relazioni umane gli crea un maggior ventaglio di occasioni. Non si tratta di dire che si è "sbattuto" o ha "sudato" per ottenere una relazione, direi piuttosto che ha smesso di porre numerosi paletti e condizioni autocastranti alla propria vita. Certo, c'è chi preferisce rifugiarsi dietro l'alibi dei blocchi imposti dal nostro disturbo caratteriale, ma anche la scusa del conflitto tra desiderio e paura tipica dell'evitante ha fatto il suo tempo...se la paura ha il sopravvento sul desiderio, è perché quest'ultimo non è abbastanza forte, o semplicemente è inferiore alla paura, occorre quindi limitare la portata di questa, desensibilizzandosi progressivamente alla sofferenza psicologica creata dalle situazioni nuove, inusuali e potenzialmente pericolose che un'esperienza come una relazione sentimentale può arrecare.
francamente non ti seguo su questo versante... ragiona così chi una vera e propria fobia della relazione sentimentale non l'ha mia vissuta, non dico che non abbia avuto mai problemi questo no , ma devono essere stati piccoli problemi , un po' di timidezza , scarse esperienze un'autostima azzerata forse , ma non un problema evitante con l'altro sesso
il tuo discorso di una tecnica per 'sminuire la paura' non mi convince proprio , c'era un film che davano stasera "scusa se ti chiamo amore"
sì lo so che è spazzatura lui "no non posso è complicato!"
lei "sì che puoi , è semplice " ebbene non è affatto semplice cari Moccia e Muttley ...
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