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20-01-2009 16:43
animaSola
Quote:
Originariamente inviata da NightVision


ma il gigolò non è un prostituto
è un imprenditore in proprio 8)
poi Troia non c'e' più tanto
potrebbe anche non essere esistita nemmeno

:P
Riporto da wiki

"Il termine gigolò, di origine francese, è entrato da tempo a far parte del vocabolario italiano. Viene associato all'attività, svolta da uomini, prevalentemente di accompagnatore di donne o di uomini. Al contrario di come comunemente si pensa non sempre la "serata" culmina con una prestazione sessuale. Il gigolò infatti è chiamato principalmente ad allietare le serate della clientela grazie al suo charme, ai suoi modi di fare ed eventualmente si prostituisce sessualmente; naturalmente egli possiede un ricco bagaglio culturale per poter essere all'altezza della clientela e per poter così intrattenere con chiunque lunghe, ricche e piacevoli discussioni."

altro che imprenditore :P

Prostituto xò è caruccio...nn vedo l'ora di usarlo...
20-01-2009 16:26
animaSola
Quote:
Originariamente inviata da NightVision
Quote:
Originariamente inviata da Amlug
Gli uomini hanno una definizione più elegante "gigolò" ma sempre troie sono.
mi pare però che gigolò sia il corrispettivo maschile di "escort"
che non è la stessa cosa di "troia"
non c'e' un corrispettivo maschile in questo caso

Bhe ma se vogliamo esser pignoli troia dal greco Τροία, è una città dell'asia minore :wink:

Mentre Casanova,(scrittore veneziano,) da cui il modo di dire casanova per definire il seduttore per antonomasia.

Ah e se vuoi cambiare termine:
Una puttana è una libera professionista nel campo della prostituzione...

quindi...siete out :P
20-01-2009 14:25
LeopardiTheBest non tutte le donne sono troie, ma tutte le troie sono donne
22-12-2008 16:55
icek
Quote:
Originariamente inviata da IndianaFobic
lo stiamo perdendo 8) (ed era ora :lol: )
ma tu sei un mastino ke nn molla mai eh....almeno su questo forum
22-12-2008 13:46
IndianaFobic lo stiamo perdendo 8) (ed era ora :lol: )
22-12-2008 12:07
SiVieneESiVa
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Buon cinismo a tutti.
il più bel augurio che potevi farmi
22-12-2008 03:46
icek
Quote:
Originariamente inviata da guscio
massì dai, chiudi
kiudi lo dico io :lol: oops...
22-12-2008 03:41
bardamu Ottima dimostrazione di dove può portare il cinismo.

Ho appena passato una bellissima serata in compagnia di tante persone in carne e ossa che comincio a chiamare amici. Una serata in cui ho trasmesso bellissime emozioni e le ho vissute sulla mia pelle.

Questo grazie alle idee che ho faticosamente maturato in questi anni, soprattutto in quest'ultimo, e che sto cominciando a mettere in pratica. Le stesse idee che cerco di esporre qui.

Di fronte a serate come queste, in cui ti senti vivo, vero e in pace con gli altri esseri umani, di gente sconosciuta che si fa il sangue amaro mentre mi giudica su un forum, non può fregarmene di meno.

Buon cinismo a tutti.
21-12-2008 20:37
icek cioè m'avete intasato il topic...
ki è ke dice alla solfa ke prima si scrive la battuta e poi si mette lo smile :lol:
21-12-2008 20:28
guscio massì dai, chiudi
21-12-2008 17:30
Tristan
Quote:
Originariamente inviata da Redman
Quando avete finto avvisatemi che chiudo 8)
Oppure si potrebbe cambiare il titolo al topic in "ultima risposta". 8)
21-12-2008 17:20
Redman Quando avete finto avvisatemi che chiudo 8)
21-12-2008 15:00
Diafobik
Quote:
Originariamente inviata da AnimaSola5
:lol: :lol: Ma nn mi sembra che barda abbia detto di nn averla....o mi sn persa un pezzo_? :roll:
ti sei persa tra i giri di parole ed il fumo negli occhi, tu skiafa di barda :lol:

il bello dei post dei very saccent è che scrivono in modo da poter dire "ma io non ho mai detto questo"
è una tecnica difensiva vecchia come il cucco, sintomo di insicurezza e mancata presa di posizione (cit.)
perchè non è nero ciò che è nero ma è nero ciò che piace
:lol: :lol: :lol:
21-12-2008 14:51
Diafobik non credi nel sacro vincolo del matrimonioooooooo????

:lol: :lol: :lol:


cmq parlavamo di ciò che è stato citato, come la fedeltà, che penso che anche un castoro della marmolata abbia 8)
21-12-2008 14:41
Diafobik solo chi ha interiorizzato la morale può portarsela dietro anche in vacanza a sharm

chi vede i valori come imposti vuol dire che ha avuto un blocco evolutivo nella fase orale (cit.)
21-12-2008 14:29
emilio-uahlim
Quote:
Originariamente inviata da Diafobik
benissimo, viviamo in italia, non a trombolandia
Non sono d'accordo, l'Italia è trombolandia ed il vero tabou è non trombare, e non non trombare.

Anche definire troia una ragazza che va con diversi è démodé, cali, tu sei démodé.
21-12-2008 14:28
SiVieneESiVa
Quote:
Originariamente inviata da Diafobik
benissimo, viviamo in italia, non a trombolandia
:lol: (questa mi ha fatto sganasciare)

comunque, è vero
bisogna un po seguire le regole di dove vivi

ma poi, bisogna (bisognerebbe) pensare con la propria testa ed obbiettività
(in effetti, potrebbe essere uno dei motivi che mi tiene lontano dalla societa)
21-12-2008 14:26
Diafobik brava che hai citato l'orticello
questa cosa me la puoi dire tu
ma non i nostri amici dalla dubbia moralità (cit.)
perchè fino a poco tempo fa quando io li criticavo perchè loro giudicavano l'italiano medio (dall'alto della loro vita da casa), loro mi accusavano di guardare solo il mio orticello...
quindi quando sono loro a criticare l'italia che conoscono ancor meno perchè non posta manco sul forum, ok, ma quando sono loro ad essere giudicati in base a quello che uno legge, allora non va bien
e anche qui si va contro la massima di coerenza di grice, andando quindi a classificarsi come insicuri nella adult attachment interview (cit.)
21-12-2008 13:57
Diafobik si ma la morale non è un'invenzione
la fedeltà è un valore culturale?
benissimo, viviamo in italia, non a trombolandia
se uno vuole integrarsi e convivere con chi fa parte di una certa cultura deve accettarne le regole
le soluzioni x chi non si vuole adattare sono 2:
1) fare le cose di nascosto... ma poi non si può mettersi in mostra come un'opera d'arte senza sperare di non esser giudicati
2) vivere fuori dalla società

i limiti della morale, senza citarti bambini morti, li hai anche tu, che non fai entrare nella tua vita chi fa determinate cose (e non parlo di cose del passato, ma del presente), oppure anche nella diffidenza che puoi aver avuto verso determinate persone (perchè non sei scema), anche questo è una forma di giudizio, ma non c'è nulla di male, è una cosa legittimissima, serve per proteggersi da persone talmente diverse che posson far soffrire senza manco rendersene conto

ed ora vai di animasolfa6 8)
21-12-2008 13:44
Joker2
Quote:
Originariamente inviata da bardamu2

Vorresti metterti alla prova, però non ti piace il relativismo.
Guarda che parlavo di relativismo PER SE' STESSI, inscindibile dal mettere in dubbio le proprie idee. Come si può metterle alla prova senza applicare del relativismo? Poi è ovvio che il fine al quale si tende è forgiarsi delle basi solide. Tutti abbiamo dei valori, io, tu, chiunque. Non ho mai parlato di rinuncia dei valori, sarebbe folle.
Ogni estremismo è folle, relativista così come assolutista. Non c'è quindi bisogno di forzare la mano per far apparire pericolosa e opportunista una cosa semplicissima come farsi delle domande su sé stessi. E' qualcosa di igienico, come lavarsi le mani.
Ed è qualcosa che è palese nel mondo esterno...senza mettere le proprie idee alla prova dell'esperienza e della ragione, è facile farle rimanere belle intonse e senza macchia.
Finchè una persona continuerà a puntare il dito sugli altri con tanta facilità, continuerà con tanta facilità a farsela sotto per tutta la vita.
Parlo all'atto pratico, e procedendo (preferirei personalmente) in positivo, lasciando che le domande nascano da sole durante il cammino, piuttosto che in negativo, mettendomi radicalmente in discussione e partendo da loro.

Quote:
Originariamente inviata da VeryFobic
esempio generale non riferito a nessuno
come chiami tu una che va con tutti?
ti do una dritta, inizia con T
puoi dipingere la cosa come vuoi, addolcirla, trovare mille motivazioni, ma sempre T rimane nella sostanza

le categorie esistono per facilitare le scelte, chiamare un nero negro, poi nero, poi afroamericano, non cambia il colore della sua pelle, è solo seguire ciò che la società comanda, affina x il buon gusto le parole, senza cambiare la sostanza

qui c'è gente che vende fumo e che fa soffrire molto più nel profondo le persone sensibili con il proprio operato che non centra una valeria mazza con questo sito, lo sai benissimo

se vogliamo giocare a chi ha gli occhi più tappati va bene, ma potrete ingannare i più fessacchiotti coi giri di parole, ma non voi stessi, e prima o poi il conto verrà servito su piatto d'argento 8)

e non è una questione di conto in banca, è una questione che c'è gente che davvero sta male e lavora lo stesso perchè obbligata (e non sono io), mentre c'è gente che anche su questo, come sulle storie di sesso, ci marcia e alla grande
scelte di vita, certo, ma se non si vuole essere giudicati non ci si mette su un piedistallo 8)
Etichettare può essere una forma di rispetto che dobbiamo a noi stessi, e un modo per rendersi conto che gli altri non ci daranno niente per i ragionevoli dubbi che possiamo avere su di loro, e che anzi se ne approfitteranno per venirci incontro e proporci la "loro" verità, piuttosto che una verità più obbiettiva.
Poi dovremmo essere noi a chiederci quanto "sinceramente" etichettiamo.

Sul fatto di recare danno alle persone che stanno male...non mi è mai piaciuto parlare per loro, perchè in fondo alcune cose potrei volerle dire io,piuttosto che loro, e in ogni caso, probabilmente, non parlerei per tutti. Posso però dire che su questo forum alcune persone hanno scritto cose di loro che (credo io) forse nessuno avrebbe davvero diritto di leggere e, aldilà di quanto questo possa essere giusto pur riconoscendone il coraggio o la capacità di aprirsi o la sincerità, si sono sentiti dare in risposta da altri una psicanalizzazione umiliante.
E non capisco proprio come si possa non accorgersi di questo, quando poi si interviene invece in più persone e anche energicamente contro il causticume. C'è davvero l'impressione, per alcuni, di fermarsi a un apparenza basata, forse, su un vicendevole scambio di attenzioni.
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