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Discussione: Lavoro, dite quel che passa per la testa Rispondi alla discussione
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18-12-2008 03:36
shrek
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Infatti, è stato fortunato, ma non lo ammetterà mai, dirà che è stato grazie al sacrificio, al sangue, al sudore, alle lacrime 8)
non dimentichiamo i superpoteri fobici 8)
18-12-2008 02:31
muttley Infatti, è stato fortunato, ma non lo ammetterà mai, dirà che è stato grazie al sacrificio, al sangue, al sudore, alle lacrime 8)
18-12-2008 02:20
Rickyno
Quote:
Originariamente inviata da calimerlo
Quote:
Originariamente inviata da Rickyno
allora dicci per una volta.. che lavoro fai ? come l hai trovato ? portiamo esempi concreti... sei laureato ? se si in cosa... etc etc etc
non amo parlare delle mie cose personali in pubblico
sappi solo che sono partito da zero, come lavoro e come istruzione e tutto sta crescendo a velocità impressionante
ma si internet è bello appunto perchè si può mantenere l anonimato...

era per dare una mano e un consiglio a chi come me ha problemi nel mondo del lavoro.. comunque.. come vuoi..
io parlo di ciò che ho fatto.. che male c è ? chi mi conosce?
ma forse è per via dei raduni... comunque pazienza.. tu sei stato fortunato.. non tutti hanno una vita uguale
17-12-2008 21:18
vetro
17-12-2008 20:58
calimerlo
Quote:
Originariamente inviata da Rickyno
allora dicci per una volta.. che lavoro fai ? come l hai trovato ? portiamo esempi concreti... sei laureato ? se si in cosa... etc etc etc
non amo parlare delle mie cose personali in pubblico
sappi solo che sono partito da zero, come lavoro e come istruzione e tutto sta crescendo a velocità impressionante
17-12-2008 18:57
captainmarvel il mio lavoro ideale sarebbe uno dove conta innanzitutto la propria professionalità.
il lavoro meno indicato sarebbe uno dove conta la propria abilità dialettica, tipo venditore di aspirapolveri. :roll:
17-12-2008 02:21
Rickyno
Quote:
Originariamente inviata da UltraFobic
Quote:
Originariamente inviata da Rickyno
io ho un QI al di sopra della media (perlomeno secondo i vari quiz e test +o- seri trovati su internet) ma ciò non mi ha mai aiutato a trovare un lavoro...
non per niente quelli sono i test della mensa dei poveri

esistono diversi tipi di intelligenza
quella sociale manca a tutti i fobici doc, e ok
ma la furbizia e l'astuzia possono compensare i deficit dovuti alla fobia
ovviamente non puoi fare qualsiasi lavoro, ma puoi lo stesso uscirne a testa alta

allora dicci per una volta.. che lavoro fai ? come l hai trovato ? portiamo esempi concreti... sei laureato ? se si in cosa... etc etc etc
17-12-2008 00:30
UltraFobic
Quote:
Originariamente inviata da Rickyno
io ho un QI al di sopra della media (perlomeno secondo i vari quiz e test +o- seri trovati su internet) ma ciò non mi ha mai aiutato a trovare un lavoro...
non per niente quelli sono i test della mensa dei poveri

esistono diversi tipi di intelligenza
quella sociale manca a tutti i fobici doc, e ok
ma la furbizia e l'astuzia possono compensare i deficit dovuti alla fobia
ovviamente non puoi fare qualsiasi lavoro, ma puoi lo stesso uscirne a testa alta
16-12-2008 23:33
Rickyno io ho un QI al di sopra della media (perlomeno secondo i vari quiz e test +o- seri trovati su internet) ma ciò non mi ha mai aiutato a trovare un lavoro...

men che meno a trovare un lavoro decente.. per quello serve culo e\o conoscenze e\o altre attitudini..

in particolare se hai una forma di fobia sociale...

per quel che posso dire è che durante i primi tempi ho sempre pianto in tutti i lavori che ho fatto e generalmente non mi sono mai trovato bene.. vuoi per il tipo di lavoro in se, vuoi per l ansia di far bene e\o male, vuoi per l estrema timidezza, vuoi per l estrema stronzaggine dei colleghi...

ormai ho rinunciato a trovare un lavoro in cui sto bene.. sono casi praticamente impossibili..
16-12-2008 20:21
calinero
Re: Lavoro, dite quel che passa per la testa

Quote:
Originariamente inviata da esposizione
Io dico che un social f. non puo' lavorare
si deve prima togliere tutti i blocchi possibili
nel lavoro i blocchi che abbiamo non son sono accettate
dipende dal lavoro che fai
se sei fobico ma intelligente un lavoro lo trovi sicuramente (rima)
16-12-2008 16:26
Divino
Quote:
Originariamente inviata da esposizione
Io dico anche che i datori di lavoro non hanno voglia di perdere tempo

con chi è ritardato dalla fobia sociale, quindi chi ha questo problema

viene massacrato verbalmente e poi licenziato.

A quel punto si reagisce 1) dicendo non è colma mia è colpa della malattia

2) Non cambiero' mai, sono un coglione 3) Io non cambio mi cerco un

lavoro dove mi accettano
è quello ke succede a me..non si può vivere 1 situazione cosi pesante x 1 lungo periodo..e alla fine mollo e sono al punto di partenza.
io ho anke 1 carattere scontroso e alla fine sclero e lo mando a quel paese.
e poi mio padre ricomincia kn la predica dell'ennesimo fallimento..
adesso forse sto migliorando, forse..
16-12-2008 00:23
KKrobertoKK
Quote:
Originariamente inviata da valmor
esposizione hai ragione, per lavorare serenamente, escludendo quei posti fortunati a bassa o nulla interazione, bisognerebbe non dico essere guariti ma almeno mimetizzarsi in modo da sapersi muovere sia fisicamente sia socialmente in un contesto produttivo come un'azienda.

Lì per me è un grossissimo problema se ti vergogni di chiedere un'indicazione, se stai in un angolo perchè hai una paura folle di presentarti e avvicinarti ad un gruppo di colleghi e non sai cosa dire, se entri senza salutare, se ti fai paralizzare dall'ansia ... o meglio se queste cose succedono, i colleghi ti etichettano come lo sfigato o lo snob, e il capo ti tratta come un incapace. Ci sono alcune testimonianze anche recenti nel forum in questo senso. Comunque come dice Reds prima o poi tocca lavorare, arrivare troppo in là con l'età non sempre si può e peggiora le cose, quindi la situazione è lavorare con f.s e problemi correlati.

Io prenderò ansiolitici incluso i colloqui, e se mi prendono li userò tutte le mattine il primo mese o almeno due settimane, cercando di attutire il primo impatto; poi per non diventare dipendente o dover alzare troppo le dosi toccherà toglierli, lasciando invece un antidepressivo che si può scalare più lentamente. Chiaro che i farmaci non ti insegnano a non avere paura, a stare a tuo agio, a non rimanere isolato in mezzo a tutti quegli sconosciuti spigliati intorno a te, ma dovrebbero aiutarti a *resistere* emozionalmente, sperando poi di trovare un luogo meno socialmente duro avendo esperienza alle spalle.
Ciao Valmor, capisco le tue paure perché ci sono passato anch'io
e continuo a doverle affrontare tutti i giorni...
Ok i farmaci, ma ti assicuro che per migliorarci occorre "criticare razionalmente" i "pensieri automatici distorti" che si manifestano di
fronte a certe situazioni.
Ecco, ad esempio, se posso permettermi, due tuoi pensieri distorti:

1) se non sai cosa dire, se ti fai paralizzare dall'ansia allora i colleghi
ti etichettano come lo sfigato o lo snob, e il capo ti tratta come un incapace.

2) ...rimanere isolato intorno a tutti quegli spigliati intorno a te ...

CRITICHE
1) E' proprio vero che il capo ti tratta come uno sfigato se ti vede ansioso?
Sì, forse qualche arrogante lo fa, ma non tutti; forse la maggior parte dei
capi è contenta se porti a termine il lavoro che ti è stato assegnato
senza perdere tempo al distributore di caffè chiacchierando con gli amici.

2)Sei proprio sicuro che tutti quelli intorno a te siano "spigliati"... forse
non proprio tutti sono spigliati, forse sono pochi e magari quelli più spigliati
sono anche i più antipatici perché non smettono mai di parlare di se stessi.
Essere spigliati non è necessariamente una qualità positiva. Non tutti
giudicano con lo stesso metro. Qualcuno che a te sembra spigliato, magari
non sembra spigliato al tuo capo o a qualche tuo amico.

Credimi, molte nostre paure sono causate da esperienze del passato
che non hanno nulla a che vedere con la realtà che ci sta davanti.
Piano piano, se riusciamo a scardinare queste nostre convinzioni,
la paura scende, il livello di ansia si abbassa...

Ciao.
15-12-2008 23:53
Change Io al lavoro non rendo perchè mi isolo, non mi concentro e sono lentissimo...tutto per colpa di questa maledetta fobia che mi rende la giornata un peso insopportabile...poi quando ho bisogno non mi faccio aiutare dagli altri per la paura di chiedere...

Oggi mi sono beccato un richiamo per la poco produttività dal responsabile, ed ero tanto tentato di dirglielo che ho un grosso problema che mi frena...ma per fortuna non le ho detto nulla

:evil: :evil:
15-12-2008 23:23
walteradrian Sembrerà strano, ma io che di uscite oltre al lavoro ne faccio poche, a lavoro divento un altro, spigliato e parlo e scherzo con tutti.
Certo ho avuto la fortuna di trovarmi in un ottimo ambiente con molte persone simpatiche e disponibili, ma da qui a stare automaticamente bene ce ne passa, ma anche contro le mie convinzioni precedenti (che si sono rivelate sbagliate, come al solito ), sono riuscito ad integrarmi alla perfezione.

Ora manca solo tutto il resto
15-12-2008 20:58
valmor esposizione hai ragione, per lavorare serenamente, escludendo quei posti fortunati a bassa o nulla interazione, bisognerebbe non dico essere guariti ma almeno mimetizzarsi in modo da sapersi muovere sia fisicamente sia socialmente in un contesto produttivo come un'azienda.

Lì per me è un grossissimo problema se ti vergogni di chiedere un'indicazione, se stai in un angolo perchè hai una paura folle di presentarti e avvicinarti ad un gruppo di colleghi e non sai cosa dire, se entri senza salutare, se ti fai paralizzare dall'ansia ... o meglio se queste cose succedono, i colleghi ti etichettano come lo sfigato o lo snob, e il capo ti tratta come un incapace. Ci sono alcune testimonianze anche recenti nel forum in questo senso. Comunque come dice Reds prima o poi tocca lavorare, arrivare troppo in là con l'età non sempre si può e peggiora le cose, quindi la situazione è lavorare con f.s e problemi correlati.

Io prenderò ansiolitici incluso i colloqui, e se mi prendono li userò tutte le mattine il primo mese o almeno due settimane, cercando di attutire il primo impatto; poi per non diventare dipendente o dover alzare troppo le dosi toccherà toglierli, lasciando invece un antidepressivo che si può scalare più lentamente. Chiaro che i farmaci non ti insegnano a non avere paura, a stare a tuo agio, a non rimanere isolato in mezzo a tutti quegli sconosciuti spigliati intorno a te, ma dovrebbero aiutarti a *resistere* emozionalmente, sperando poi di trovare un luogo meno socialmente duro avendo esperienza alle spalle.
15-12-2008 13:56
esposizione
Re: Lavoro, dite quel che passa per la testa

Quote:
Originariamente inviata da BadDream
Quote:
Originariamente inviata da esposizione
si deve prima togliere tutti i blocchi possibili
Può anche darsi che lavorare sia un modo per crescere e liberarsi un po' di questi blocchi.

si si questo è verissimo, è un esercizio...

invece di cercare di star chiuso con un pc in uno sgabbuzzino sarebbe

meglio fare l'animatore in un villaggio turistico

anche se si fallisce e si viene licenziati puo' essere utile come esperienza
15-12-2008 13:53
BadDream
Re: Lavoro, dite quel che passa per la testa

Quote:
Originariamente inviata da esposizione
si deve prima togliere tutti i blocchi possibili
Può anche darsi che lavorare sia un modo per crescere e liberarsi un po' di questi blocchi.
15-12-2008 13:43
vetro Attenzione a non cercare nella "fobia" un alibi per non mettersi alla prova.
15-12-2008 12:56
esposizione Io dico anche che i datori di lavoro non hanno voglia di perdere tempo

con chi è ritardato dalla fobia sociale, quindi chi ha questo problema

viene massacrato verbalmente e poi licenziato.

A quel punto si reagisce 1) dicendo non è colma mia è colpa della malattia

2) Non cambiero' mai, sono un coglione 3) Io non cambio mi cerco un

lavoro dove mi accettano
15-12-2008 12:47
captainmarvel io dico che ho fatto una cazzata a laurearmi in una facoltà umanistica, quando questo tipo di laurea prevede, come fa intuire il nome stesso, una professione che comporti predisposizione e competenza nelle relazioni umane.
avrei dovuto fare ingegneria aero-spaziale, tecnologie farmaceutiche o qualunque altra cosa che ti avvia ad un futuro professionale in cui contano le tue competenze tecniche e non (o al limite solo secondariamente) le tue capacità nel relazionarti con il prossimo. ma evidentemente all'epoca non capivo un cazzo. penso che aprirò un thread all'uopo come monito per tutti quelli che stanno facendo il mio stesso errore e sono ancora in tempo per rimediare.
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