Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
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Originariamente inviata da Architeuthis
Questa persona comunque ti interessava poco già da prima,hai solo trovato il pretesto giusto per allontanarla.
Dopo una vita fatta di tradimenti e pugnalate faccio molta fatica a selezionare nuove persone, e quando queste capitano mi riportano a galla traumi passati, come appunto io che parlo e nessuno mi caga o trova un oggetto inanimato più importante di me. Come faccio a non allontanarle? Mi fanno tornare in mente tutti i peggio momenti della mia vita, le "amicizie" perse, i rapporti rovinati, il declino totale.
Non posso permettermi di avere vicino una persona così..neanche impegnandomi.
15-04-2014 00:11
Blowing Sand
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
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Originariamente inviata da ndm
Rifletto da tempo su questo concetto, se avessi voluto non mi sarebbero mancate le ragazze, diverse mi hanno cercato e io le ho ignorate, sapete perché? Perché erano quasi tutte delle “disperate” per quanto mi riguarda, e io orgoglioso come sono non voglio essere la seconda scelta di nessuno, tantomeno “quello che passa al convento”. E così continuo a rifiutarle una dietro l’altra.
E per gli “amici” lo stesso, faccio sempre le cose troppo seriamente, dimostro serietà e ne pretendo altrettanta, e mi viene quasi sempre da litigare per delle cose che per me sono importanti per un rapporto di amicizia, ma per gli altri a quanto pare no, e dunque io mi stanco di questa superficialità e mando al diavolo tutti.
Allo stesso tempo mi guardo intorno e osservo i rapporti altrui: scialbi e soprattutto poco reali. Qualsiasi cosa succeda anche la peggior coltellata alle spalle il giorno dopo viene rimossa e tutto torna come prima, tra sfruttamenti reciproci e falsità a gogo. Ed è così che loro sono “amici” da anni e anni e io invece dopo un tot di mesi mi stanco delle persone.
E’ così che devo fare? Accontentarmi di ciò che mi capita a tiro e stare zitto, vivere i rapporti con superficialità per mantenerli nel tempo?
Anche voi siete esigenti come me?
Potrei averlo scritto io...tutto scialbo..noioso..insulso...privo di stimoli...banale...non interessante..il 95 per cento delle persone o cose...sempre gli stessi riti, le stesse cose, gli stessi divertimenti, le stesse chiacchiere udite all'infinito...è come una matrix messa a loop
14-04-2014 23:53
Loner
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Al di la del successo che si può trarre, ACCONTENTARSI è SUPERFICIALITÀ.
Di sicuro l'opposto è ancor più sbagliato però ...
A posteriori utilizzando questo concetto si potranno secondo me trarre veri vantaggi....
14-04-2014 23:45
cancellato13317
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Personalmente credo che il proverbio "chi si accontenta gode" contenga una verità. Ad ogni modo non dice di sposarsi o fidanzarsi con qualcuno che non piace. Se non arriva la persona giusta probabilmente non doveva arrivare, questo non impedisce di poter avere comunque una vita serena accontentandosi delle cose buona che la vita ci ha dato.
14-04-2014 23:12
IO&EVELYN
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
accontentarsi si ma poca superficilità, perchè un po va bene troppa fa schifo.
14-04-2014 01:03
ndm
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
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Originariamente inviata da Kody
Glielo hai fatto notare questo suo comportamento oppure hai intenzone di piantarlo così? Distruggere le relazioni perchè gli altri non fanno ciò che vorremmo noi senza però dire nulla, è una cazzata assurda.
Credo che una persona che non capisca da sola certe cose non sia una persona valida. Avesse 12 anni posso capirlo, ma sopra i 24 anni c'è bisogno che gli dica che stare a trafficare col telefono davanti a me mentre parlo è irrispettoso?
Tralasciando il fatto che preferisco osservare in silenzio il comportamento delle persone, e analizzarlo, senza dirgli cosa "correggere", almeno così vedo com'è al naturale.
13-04-2014 20:49
Kody
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
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Originariamente inviata da ndm
Giovedi ho visto un mio ex compagno di scuola, dopo molti anni. Mi ha detto che voleva che ci vedessimo così ogni tanto per uscire così ci siamo scambiati i numeri.
Mi ha provato a chiamare venerdi ma non ho risposto, immaginavo che sarebbe stato così needy (è anche parecchio strano come tipo) e vabbe, mi ha richiamato oggi e ho accettato e ci siamo visti.
Due chiacchere così, non faccio fatica a parlarci, ma diverse volte mentre inizio a raccontargli una cosa, mi interrompe e inizia lui a parlare imperterrito. Poi mentre sono nel fulcro di un altro discorso tira fuori il telefono.
E voi sapete quanto mi fa schizzare tutto il discorso telefonini/facebook ecc. specialmente mentre sto parlando. Mi fa sentire totalmente inutile e palloso, oltre ad essere messo in secondo piano rispetto a un aggeggio merdoso tecnologico.
Al momento di salutarci comunque mi ha detto che voleva che ci vedessimo ancora ecc solite cose.
Cioè, no. Non funziona così. Tu mi porti rispetto, sto parlando e mi dai attenzione, e non mi interrompi, altrimenti te ne vai. Anche perchè tu hai insistito per scambiarci i numeri e vederci.
Io non tiro fuori il telefono neanche quando sono da solo figuriamoci davanti ad altre persone.
Sempre più convinto che il successo nella vita si ottenga con la superficialità dei rapporti.
Glielo hai fatto notare questo suo comportamento oppure hai intenzone di piantarlo così? Distruggere le relazioni perchè gli altri non fanno ciò che vorremmo noi senza però dire nulla, è una cazzata assurda.
13-04-2014 20:20
ndm
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Giovedi ho visto un mio ex compagno di scuola, dopo molti anni. Mi ha detto che voleva che ci vedessimo così ogni tanto per uscire così ci siamo scambiati i numeri.
Mi ha provato a chiamare venerdi ma non ho risposto, immaginavo che sarebbe stato così needy (è anche parecchio strano come tipo) e vabbe, mi ha richiamato oggi e ho accettato e ci siamo visti.
Due chiacchere così, non faccio fatica a parlarci, ma diverse volte mentre inizio a raccontargli una cosa, mi interrompe e inizia lui a parlare imperterrito. Poi mentre sono nel fulcro di un altro discorso tira fuori il telefono.
E voi sapete quanto mi fa schizzare tutto il discorso telefonini/facebook ecc. specialmente mentre sto parlando. Mi fa sentire totalmente inutile e palloso, oltre ad essere messo in secondo piano rispetto a un aggeggio merdoso tecnologico.
Al momento di salutarci comunque mi ha detto che voleva che ci vedessimo ancora ecc solite cose.
Cioè, no. Non funziona così. Tu mi porti rispetto, sto parlando e mi dai attenzione, e non mi interrompi, altrimenti te ne vai. Anche perchè tu hai insistito per scambiarci i numeri e vederci.
Io non tiro fuori il telefono neanche quando sono da solo figuriamoci davanti ad altre persone.
Sempre più convinto che il successo nella vita si ottenga con la superficialità dei rapporti.
30-03-2014 20:49
ndm
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
1
18-03-2014 20:44
Ventolin
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
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Originariamente inviata da Hal86
Capita lo stesso anche a me. Ma il fatto è che i grandi legami capitano del tutto casualmente.
Quindi conviene comunque continuare a fare queste frequentazioni. Certo... non devi sforzarti. Se già percepisci che ti pesa la cosa.. vuol dire che sei -TU- che investi troppe risorse nella cosa.
Siamo sempre tutti soli anche quando siamo in gruppo. Semplicemente si esce insieme perchè si possono passare dei bei momenti e condividere qualcosa.
Quei rapporti profondi possono capitare fra tutte le millemila conoscenze che porti avanti.
Nel momento in cui ti scazza uscire è perchè investi troppe risorse mentali e aspettative nel frequentare la gente.
Cerco di spiegarmi meglio: Per portare avanti le frequentazioni, devi tendere verso ciò che ti piace fare, sicuramente. Non sforzarti. Se per esempio ti piacerebbe.. che ne so.. andare in Egitto e cavalcare un cammello nel sahara. Se tanto lo faresti da solo e ti piacerebbe.. non ti costa niente aprire la cosa a qualcun'altro. Perchè nella tua "visuale" ci devi essere sempre tu che vai in sahara e fai una cosa che ti piace fare. E quello nessuno te lo toglie.
Dopodichè... altre entità a te estranee possono interagire con te ma tu devi essere un entità auto-sufficiente. Così come loro lo sono rispetto a te.
Così avvengono le conoscenze ed eventualmente nascono le amicizie. Ogni persona non deve pensare subito ad "unirsi" ad altre persone. Si rimane sempre entità a parte, però siam capitati tutti su questo pianeta.. quindi possiamo condividere un po' il tempo e potrebbe anche rivelarsi piacevole. Questa è la filosofia giusta che bisognerebbe tenere. Se invece ti fai aspettative.. succede che -> aspettativa -> delusione -> stress -> consumo di risorse -> percezione da parte tua della socialità come qualcosa di "pesante" / insostenibile.
Invece non devi consumare risorse. Ciò che fai con gli altri.. dovrebbero sempre essere cose che faresti comunque con piacere anche da solo. Poi la presenza degli altri può rivelarsi una piacevole compagnìa.. ma è un "di più". Non deve mai arrivare ad essere necessario. Così facendo le relazioni superficiali non mettono in crisi la tua "stabilità".
saggezza
Quote:
Originariamente inviata da Escher
Non accontentarsi di ciò che passa il convento mi sembra giusto,mettersi con il primo o la prima che capita giusto per non restare soli non mi pare una buona soluzione.
Per le amicizie il discorso credo sia più complesso e che cambi con l'età. La chiave del "successo" per quanto mi riguarda è la consapevolezza che nemmeno io sono perfetta e quindi come posso aspettarmi che gli altri lo siano? Da qui allora accetto le persone per come sono, di certo selezionando ma con occhio più benevolo. Se è superficialità non lo so e anche se lo è non mi importa.
Se poi scartiamo chiunque non la pensa come noi o non dà la stessa importanza che diamo noi a certe cose dobbiamo accettare di conseguenza il restare soli.
saggezza
18-03-2014 20:08
Kody
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Di solito siamo proprio noi "emarginati" ad accontentarci. Per dire, io mi accontentavo di giocare dove gli altri mi proponevano di giocare senza ribattere perchè non sapevo far valere i miei punti di vista ed i miei desideri.
Se ti accontenti e sei superficiale, automaticamente ti svaluti e non arriverai mai al successo. Chi ha avuto successo nella vita, dai grandi imprenditori, sportivi, alle persone comuni che comunque raggiungo i loro obbiettivi [grandi o piccoli] erano persone che sapevano di valere, che davano il meglio e affrontavano i problemi senza autodistruggersi.
Questo è un altro thread in cui si vuole evidenziare ancora che il fobico/depresso è superiore agli altri data la sua intelligenza e sensibilità. Ma non avendo successo nella vita, ecco la domanda: "dobbiamo diventare superficiali"? [Dato che è luogo comune indicare gli altri come superficiali, qua dentro]
18-03-2014 19:40
Hal86
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Quote:
Originariamente inviata da ndm
Su questo hai perfettamente ragione, però se dentro di me, non sento niente non mi viene voglia di "provare"..mi sento stupidissimo e forzato...comincio a sentire qualche tipo di interesse dopo un po' di tempo, ma per le ragazze quel tempo è troppo e mi hanno già classificato come amico, questo è il punto forse? Ma non voglio andare offtopic e tirare in ballo sto discorso..
Per gli amici mi piacerebbe trovare qualcuno con le mie stesse passioni, senso dell umorismo (molto strano ) e altro, però non ci riesco..e appunto quando mi guardo attorno non vedo particolari legami, cioè si vedono per la birretta sparare due boiate al bar e ciao, ma non mi sembrano quelle amicizie che nel momento del bisogno l'uno aiuta l'altro e sono come dei fratelli di sangue...
Ho avuto delle amicizie ma le ho dovute cestinare perchè non erano ricambiate, non dico che io ero un sottomesso zerbino verso di loro, però li rispettavo, non li prendevo in giro su eventuali difetti fisici o comportamenti, non disprezzavo il loro modo di essere come invece loro han fatto con me..e dunque come potevo continuare un rapporto così? Il bello è che poi si stupivano che sparivo mi domandavano che fine avevo fatto eccetera, forse per loro è tutto cosi normale..per questo dico loro hanno successo perchè fanno tutto con superficialità.
Capita lo stesso anche a me. Ma il fatto è che i grandi legami capitano del tutto casualmente.
Quindi conviene comunque continuare a fare queste frequentazioni. Certo... non devi sforzarti. Se già percepisci che ti pesa la cosa.. vuol dire che sei -TU- che investi troppe risorse nella cosa.
Siamo sempre tutti soli anche quando siamo in gruppo. Semplicemente si esce insieme perchè si possono passare dei bei momenti e condividere qualcosa.
Quei rapporti profondi possono capitare fra tutte le millemila conoscenze che porti avanti.
Nel momento in cui ti scazza uscire è perchè investi troppe risorse mentali e aspettative nel frequentare la gente.
Cerco di spiegarmi meglio: Per portare avanti le frequentazioni, devi tendere verso ciò che ti piace fare, sicuramente. Non sforzarti. Se per esempio ti piacerebbe.. che ne so.. andare in Egitto e cavalcare un cammello nel sahara. Se tanto lo faresti da solo e ti piacerebbe.. non ti costa niente aprire la cosa a qualcun'altro. Perchè nella tua "visuale" ci devi essere sempre tu che vai in sahara e fai una cosa che ti piace fare. E quello nessuno te lo toglie.
Dopodichè... altre entità a te estranee possono interagire con te ma tu devi essere un entità auto-sufficiente. Così come loro lo sono rispetto a te.
Così avvengono le conoscenze ed eventualmente nascono le amicizie. Ogni persona non deve pensare subito ad "unirsi" ad altre persone. Si rimane sempre entità a parte, però siam capitati tutti su questo pianeta.. quindi possiamo condividere un po' il tempo e potrebbe anche rivelarsi piacevole. Questa è la filosofia giusta che bisognerebbe tenere. Se invece ti fai aspettative.. succede che -> aspettativa -> delusione -> stress -> consumo di risorse -> percezione da parte tua della socialità come qualcosa di "pesante" / insostenibile.
Invece non devi consumare risorse. Ciò che fai con gli altri.. dovrebbero sempre essere cose che faresti comunque con piacere anche da solo. Poi la presenza degli altri può rivelarsi una piacevole compagnìa.. ma è un "di più". Non deve mai arrivare ad essere necessario. Così facendo le relazioni superficiali non mettono in crisi la tua "stabilità".
18-03-2014 19:16
ndm
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Quote:
Originariamente inviata da Hal86
Però non puoi sapere se da quella che è solo inizialmente una "voglia di provare" non possa poi nascere un grande amore. Non sarebbe nè il primo nè l'ultimo. Non ci si rende mai conto all'inizio di come si evolverà una relazione. Non lo si può mai sapere.
Tutto può essere. Invece ,così facendo, precludi ogni possibile evoluzione sul nascere.
Su questo hai perfettamente ragione, però se dentro di me, non sento niente non mi viene voglia di "provare"..mi sento stupidissimo e forzato...comincio a sentire qualche tipo di interesse dopo un po' di tempo, ma per le ragazze quel tempo è troppo e mi hanno già classificato come amico, questo è il punto forse? Ma non voglio andare offtopic e tirare in ballo sto discorso..
Per gli amici mi piacerebbe trovare qualcuno con le mie stesse passioni, senso dell umorismo (molto strano ) e altro, però non ci riesco..e appunto quando mi guardo attorno non vedo particolari legami, cioè si vedono per la birretta sparare due boiate al bar e ciao, ma non mi sembrano quelle amicizie che nel momento del bisogno l'uno aiuta l'altro e sono come dei fratelli di sangue...
Ho avuto delle amicizie ma le ho dovute cestinare perchè non erano ricambiate, non dico che io ero un sottomesso zerbino verso di loro, però li rispettavo, non li prendevo in giro su eventuali difetti fisici o comportamenti, non disprezzavo il loro modo di essere come invece loro han fatto con me..e dunque come potevo continuare un rapporto così? Il bello è che poi si stupivano che sparivo mi domandavano che fine avevo fatto eccetera, forse per loro è tutto cosi normale..per questo dico loro hanno successo perchè fanno tutto con superficialità.
18-03-2014 17:12
Noriko
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Quote:
Originariamente inviata da Escher
Non accontentarsi di ciò che passa il convento mi sembra giusto,mettersi con il primo o la prima che capita giusto per non restare soli non mi pare una buona soluzione.
Per le amicizie il discorso credo sia più complesso e che cambi con l'età. La chiave del "successo" per quanto mi riguarda è la consapevolezza che nemmeno io sono perfetta e quindi come posso aspettarmi che gli altri lo siano? Da qui allora accetto le persone per come sono, di certo selezionando ma con occhio più benevolo. Se è superficialità non lo so e anche se lo è non mi importa.
Se poi scartiamo chiunque non la pensa come noi o non dà la stessa importanza che diamo noi a certe cose dobbiamo accettare di conseguenza il restare soli.
Quotissimo!
18-03-2014 16:41
leoleo
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Secondo me sbagli tutto.
Per quanto riguarda le ragazze questo topic potrei averlo scritto io: ci sono stati anni in cui ho sprecato davvero occasioni con delle ragazze carine per correre dietro ad una mia ex.
Forse erano superficiali, ma ogni tanto mi capita di incontrare di nuovo qualcuna o vedere che fine ha fatto su facebook e sono diventate delle ragazze carine e serie. Quindi mai giudicare all'inizio una persona senza conoscerla sul serio.
Se potessi ritornare indietro, andrei o approfondirei la conoscenza di tutte quelle ragazze che ho "scartato" perché troppo semplici o con qualche piccolo difetto. Purtroppo questi sono errori che si fanno quando si é giovani e si pensa che si ha tutto il tempo davanti.
Certo che accontentarsi in amore non é giusto. Non é giusto neanche scartare a priori le persone, senza conoscerle nemmeno.
Ora, guarda un pò, loro sono fidanzate da anni e io sono il solito pirla che le donne non guardano più.
Per quanto riguarda gli amici ci sono tempi e tempi: i tempi per essere seri e i tempi per essere allegri e spensierati. Non é che se uno appare spensierato é un idiota che vive una vita perfetta, é che in una compagnia si esce per stare bene e non per sopportare di continuo le lagne di una persona.
Ho un carissimo amico che ogni volta che usciamo mi racconta le sue disgrazie, la sua vita mediocre e le sue delusioni amorose. Può capitare un paio di volte, ma sinceramente anche io preferisco uscire con le persone che mi fanno sentire bene piuttosto che quelle che mi fanno sentire male.
Un altro mio conoscente é la persona più solare di questo mondo, ha un sacco di amici e la ragazza, ma indovina un pò?
Ha così tanti problemi in casa che pochi qui sul forum ce la farebbero a combattere ogni giorno senza cadere in depressione.
Poi certo é facile ammettere la colpa degli altri, é più difficile farsi un'autocritica e capire ciò che si é sbagliato almeno per tentare di migliorarsi
18-03-2014 16:14
Hal86
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Però non puoi sapere se da quella che è solo inizialmente una "voglia di provare" non possa poi nascere un grande amore. Non sarebbe nè il primo nè l'ultimo. Non ci si rende mai conto all'inizio di come si evolverà una relazione. Non lo si può mai sapere.
Tutto può essere. Invece ,così facendo, precludi ogni possibile evoluzione sul nascere.
18-03-2014 16:10
ndm
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Onestamente non erano brutte le ragazze (ok, non erano nemmeno delle modelle, ma erano abbastnaza normali di aspetto fisico). Il punto è che magari erano isolate dal mondo, un po' fobiche, e mi dispiace dirlo ma ho avuto l'impressione che fossero tutte vergini. Non che la cosa sia un problema, ma se aggiungo pure questa caratteristica allora ho proprio l'impressione che prenda il primo a caso pur di "provare".
Per quanto riguarda gli amici sono sempre stato abbastanza comprensivo, però c'è un limite a tutto. Non ho più 15 anni, ne ho quasi 25 e quindi volevo qualcosa di più di un semplice rapportino tra conoscenti. Come faccio a lasciare passare se quelli che dovrebbero essere i miei migliori amici, frequentano i miei nemici? Che tra l'altro sono pure i loro nemici viste le coltellate che si sono tirati, ma quando glielo faccio notare e gli ricordo quegli episodi la risposta è "Si non è il massimo, è stato un comportamento scorretto ma comunque cerco di tenere un minimo di rapporti"
Questa è la risposta..
18-03-2014 16:08
Hal86
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Non sono del tutto daccordo con la piega che ha preso il topic.
"Accontentarsi" è una parola che secondo me già strumentalizza il discorso.
Se invece la cambiassimo con "saper godere ed essere felici di ciò che di buono c'è? / saper vedere il bicchiere mezzo pieno"
Sì che è la chiave della felicità.
18-03-2014 14:03
Calla screziata
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
Accontentarsi è la chiave dell'Insuccesso!
Ti immagini a frequentare persone in contesti amorosi o amicali sapendo di essere la seconda scelta oppure non esprimendo davvero quello che provi per delle mancanze che tu vedi? Dover sempre abbozzare....no no, non accontentarti e persegui sempre quello che per te è giusto, ci mancherebbe altro!
18-03-2014 12:20
IO&EVELYN
Re: Accontentarsi e superficialità, la chiave del successo?
superficialità mai, ma bisogna ricordare che bisogna accontentarsi non in un modo ''disperato'' ma benigno. nessuno può avere il cielo, benchèmeno noi.
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