Ma ripeto, è giusto per non lasciare l'asticella del dibattito al livello della teiera di Russel.
09-04-2014 12:28
marco12
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Errore: sono in grado di dimostrare il contrario usandoti come Galileo usò i gravi dalla torre di Pisa. Se ti lancio dalla torre e ti spatafasci al suolo ho dimostrato che non sei in grado di volare.
e se ti dico che in quel caso io nn useri la mia abilità... che so, per sacrificarmi per qualche motivo che nn puoi comprendere...
09-04-2014 10:19
Winston_Smith
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da marco12
quindi se ora dicessi che, boh, io son capace di volare... è vero perché tu nn sei in grado di dimostrare il contrario?
Errore: sono in grado di dimostrare il contrario usandoti come Galileo usò i gravi dalla torre di Pisa. Se ti lancio dalla torre e ti spatafasci al suolo ho dimostrato che non sei in grado di volare. Il buon vecchio metodo sperimentale
E comunque io prima volevo dire che non potendo dimostrare scientificamente né l'esistenza né la non esistenza di Dio, ciò non significa che esista per forza, ma solo che serve un atto di fede per credere alla sua esistenza. Lo dice anche il Vangelo: beati coloro che, pur non avendo visto, crederanno.
Quote:
Originariamente inviata da Clend
In che modo?
A me sembra che le dimostrazioni "logiche" dell'esistenza di Dio soffrano, quale più quale meno, di un difetto di impostazione, basando i loro sillogismi su premesse che non sono dimostrate o dimostrabili come universalmente vere. Il dibattito però è interessante, anche se personalmente mi sento più vicino a Kierkegaard:
E da quando esiste, che l uomo se lo è sempre chiesto, esiste qualcosa dopo la morte
Ma se Dio esiste perche ci fa arrovellare con questa domanda A che scopo
Misteri nella notte
09-04-2014 01:04
Altamekz
Re: riflessione - controsenso della società atea
Hai un pentacolo come avatar?
08-04-2014 23:41
nellamerda
Re: riflessione - controsenso della società atea
si in effetti l'ateismo è abbastanza inquietante...è piu comodo credere.. invidio i credenti..
08-04-2014 23:30
marco12
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
In teoria anche la non esistenza di Dio andrebbe indagata. Ma non è possibile provarla, .
quindi se ora dicessi che, boh, io son capace di volare... è vero perché tu nn sei in grado di dimostrare il contrario?
08-04-2014 23:24
marco12
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
sì
In pratica chi nn la pensa come te o é un nichilista o in ogni caso sotto sotto la pensa come te
08-04-2014 20:50
utopia?
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da lupo-solitario
cioe' se tu sapessi di essere predestinato ad una sofferenza eterna(cosa assurda ovviamente) credi che potresti affrontare una vita sana e tranquilla e una morte serena?
hai detto che quella della predestinazione poteva essere una delle tante teorie usate per sottomettere sfruttando la paura della gente
ho risposto dicendo che quella teoria per nulla andrebbe a sfruttare la paura della gente, in nessun modo puoi controllare qualcuno dicendo "se fai questo potrebbe accaderti questo nell'aldilà" se qualsivoglia cosa egli faccia in vita non cambierebbe nulla di quel che subirebbe poi nell'aldilà
cioè, mi spiego, prendiamo la teoria della chiesa che teneva soggiogata la gente dicendo ad esempio "andrete all'inferno se non ci date un soldo al giorno", ottenendo soldi sulla paura della gente di andare all'inferno
se io sono predestinato e la mia sorte non verrebbe cambiata dai miei gesti in vita, potrei senza problemi evitare di dare un soldo alla chiesa, perchè che io dia o meno quel soldo la mia sorte già scritta non cambierà
possono dirmi che se uccido vado all'inferno, ma la mia sorte è già prescritta, che io uccida o meno otterrò comunque la sorte che mi spetta per predestinazione. posso uccidere tranquillamente chi mi pare
anche se la teoria della predestinazione prevede anche che il destino previsto per quella persona vada a influire il suo comportamento
magari un predestinato all'inferno in vita si ritroverà comunque ad essere un assassino, un ladro, un malvagio
anche se qui si arriverebbe a chiedersi dove sia il libero arbitrio di quel qualcuno
la teoria della predestinazione è alquanto ambigua anche solo a tentare di spiegarla, in effetti
bisognerebbe vedere da quali basi è stata elaborata
Quote:
e rispondendo all' ultima domanda..... il riposo da qualsiasi vita perché ogni vita e' dualita' bene-male gioia-sofferenza ecc.senza dualita' non saremmo esseri senzienti........
ma se dopo la vita non c'è nulla e nemmeno un anima, cos'è che si riposa? chi è che si riposa?
Quote:
e ad esempio un altra contradditorieta' dell' utopia del paradiso e' che in paradiso saremmo tutti buoni. quindi in questo utopico paradiso non esistera' piu' la facolta' di scelta tra bene e male? saremo degli automi delle macchine senza scelta?
si suppone che l'anima in paradiso sarebbe ad un livello superiore rispetto a quello materiale
l'anima in paradiso sarebbe ad una evoluzione tale da sapere ciò che è bene e ciò che è male, e da evitare il male perchè consapevole che...il male in quanto tale non è conveniente da esser compiuto
e poi, non ci sarebbe bisogno di compiere il male, in un mondo come l'ipotetico paradiso
08-04-2014 19:52
Angus
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da Stasüdedòs
Perchè orrore? Questo è un falso problema.
Se dopo la morte per ipotesi finisse totalmente l'esistenza, ANCHE della consapevolezza o coscienza individuale, di cosa dovrei aver paura o terrore?. Non esisto più, quindi non esisterebbero più nemmeno eventuali pensieri, emozioni, sentimenti, sensazioni collegate al mio essere.
Spaventerebbe invece perdere tutto, tranne l'auto-coscienza, percui ci si immagina senza corpo ma comunque coscienti in un nulla, un vuoto totale e nero di immobilità perenne, ... ecco quello che fa paura, non la non-esistenza in sè.
E questo perchè in realtà per noi è difficile, anzi direi impossibile immaginarci senza una coscienza, una consapevolezza di esistere.
L'orrore della fine forse riguarda, più che la fine di sé stessi, quella del tempo che ci è concesso, e l'inquietudine è legata alla sensazione di starlo impiegando male.
08-04-2014 19:42
Stasüdedòs
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da Demiurgo
Più che altro io considero la morte l'unico vero enigma (che mi spaventa pure parecchio) e ho bisogno di credere che non ci sia il blackout dopo di essa ma la mia essenza possa continuare ad esistere... in chissà quale forma.
Perché continuare a esistere in qualche luogo o forma (inferno, paradiso, valhalla, ecc ecc) è sempre meglio dell'orrore della non-esistenza
Perchè orrore? Questo è un falso problema.
Se dopo la morte per ipotesi finisse totalmente l'esistenza, ANCHE della consapevolezza o coscienza individuale, di cosa dovrei aver paura o terrore?. Non esisto più, quindi non esisterebbero più nemmeno eventuali pensieri, emozioni, sentimenti, sensazioni collegate al mio essere.
Spaventerebbe invece perdere tutto, tranne l'auto-coscienza, percui ci si immagina senza corpo ma comunque coscienti in un nulla, un vuoto totale e nero di immobilità perenne, ... ecco quello che fa paura, non la non-esistenza in sè.
E questo perchè in realtà per noi è difficile, anzi direi impossibile immaginarci senza una coscienza, una consapevolezza di esistere.
08-04-2014 19:42
Inosservato
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da zoe666
Quindi se io credo in qualcosa, che non sia una divinità, comunque credo ad una divinità perchè le cose scientifiche sono in realtà state originate da una divinità?
seriamente?
sì
08-04-2014 19:23
lupo-solitario
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da tizio
lo avevo capito
stavo solo dicendo la mia a proposito di quella teoria
che oltretutto, com'è stato notato da molti, non va per nulla a influire sulla paura della gente, anzi
se sei già predestinato, in qualunque modo tu decida di comportarti in vita non avresti comunque nulla da perdere, potresti quindi ribellarti a qualunque autorità, a chiunque tenti d'importi una qualsiasi regola o condizione
se sei già predestinato a prescindere del tuo comportamento, il tuo comportamento buono o cattivo che sia non cambierà nulla, puoi fare quel che vuoi, in vita, senza mutare il tuo esito finale, beatificazione o dannazione che esso sia
il riposo di qualcosa che ormai non esisterebbe più ?
cioe' se tu sapessi di essere predestinato ad una sofferenza eterna(cosa assurda ovviamente) credi che potresti affrontare una vita sana e tranquilla e una morte serena? e rispondendo all' ultima domanda..... il riposo da qualsiasi vita perché ogni vita e' dualita' bene-male gioia-sofferenza ecc.senza dualita' non saremmo esseri senzienti........e ad esempio un altra contradditorieta' dell' utopia del paradiso e' che in paradiso saremmo tutti buoni. quindi in questo utopico paradiso non esistera' piu' la facolta' di scelta tra bene e male? saremo degli automi delle macchine senza scelta?
08-04-2014 19:09
Clend
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da Daniele89
Invece la logica dimostra correttamente l'esistenza di Dio, lo fa da secoli.
In che modo?
08-04-2014 19:07
utopia?
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da lupo-solitario
non la considero infatti come una teoria generale......ma volevo solo dimostrare le teorie strampalate costruite sulla paura della gente. la morte dovrebbe essere una fine gioiosa naturale il riposo eterno appunto. non un momento di dubbio....oddio che mi succedera'?! saro' stato buono o cattivo? dio mi perdonera'? ecc. ecc.
lo avevo capito
stavo solo dicendo la mia a proposito di quella teoria
che oltretutto, com'è stato notato da molti, non va per nulla a influire sulla paura della gente, anzi
se sei già predestinato, in qualunque modo tu decida di comportarti in vita non avresti comunque nulla da perdere, potresti quindi ribellarti a qualunque autorità, a chiunque tenti d'importi una qualsiasi regola o condizione
se sei già predestinato a prescindere del tuo comportamento, il tuo comportamento buono o cattivo che sia non cambierà nulla, puoi fare quel che vuoi, in vita, senza mutare il tuo esito finale, beatificazione o dannazione che esso sia
Quote:
Originariamente inviata da lupo-solitario
spaventa anche a me credo spaventi un po' a tutti quando se la ritrovano davanti........ma contrariamente a te io non desidero ne godere eternamente ne soffrire eternamente....desidero solo l'estinzione il vuoto il riposo.
il riposo di qualcosa che ormai non esisterebbe più ?
08-04-2014 18:55
lupo-solitario
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da Demiurgo
Più che altro io considero la morte l'unico vero enigma (che mi spaventa pure parecchio) e ho bisogno di credere che non ci sia il blackout dopo di essa ma la mia essenza possa continuare ad esistere... in chissà quale forma.
Perché continuare a esistere in qualche luogo o forma (inferno, paradiso, valhalla, ecc ecc) è sempre meglio dell'orrore della non-esistenza
spaventa anche a me credo spaventi un po' a tutti quando se la ritrovano davanti........ma contrariamente a te io non desidero ne godere eternamente ne soffrire eternamente....desidero solo l'estinzione il vuoto il riposo.
08-04-2014 18:48
Demiurgo
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da lupo-solitario
non la considero infatti come una teoria generale......ma volevo solo dimostrare le teorie strampalate costruite sulla paura della gente. la morte dovrebbe essere una fine gioiosa naturale il riposo eterno appunto. non un momento di dubbio....oddio che mi succedera'?! saro' stato buono o cattivo? dio mi perdonera'? ecc. ecc.
Più che altro io considero la morte l'unico vero enigma (che mi spaventa pure parecchio) e ho bisogno di credere che non ci sia il blackout dopo di essa ma la mia essenza possa continuare ad esistere... in chissà quale forma.
Perché continuare a esistere in qualche luogo o forma (inferno, paradiso, valhalla, ecc ecc) è sempre meglio dell'orrore della non-esistenza
08-04-2014 18:33
lupo-solitario
Re: riflessione - controsenso della società atea
Quote:
Originariamente inviata da tizio
si ho sentito parlare di questo
per trovare esempi simili basta pensare a casi come quello di sansone o dello stesso gesù
ma da lì a considerarlo come la teoria generale per chiunque...ci sarebbe da riflettere
non la considero infatti come una teoria generale......ma volevo solo dimostrare le teorie strampalate costruite sulla paura della gente. la morte dovrebbe essere una fine gioiosa naturale il riposo eterno appunto. non un momento di dubbio....oddio che mi succedera'?! saro' stato buono o cattivo? dio mi perdonera'? ecc. ecc.
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