26-05-2009 17:56 |
MoonwatcherIII |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Non so se per te è uguale, ma una delle cose che più mi blocca è l'indecidibilità del tempo giusto per fare una battuta qualsiasi, perchè ho sempre la preoccupazione che, nel momento in cui farò la battuta, non mi stanno bene a sentire, oppure sta ascoltando l'altro.
Questa preoccupazione non è infondata, infatti mi sono accorto che nella comunicazione di solito prima di intervenire bisogna lanciare un segnale di "aggancio", magari con lo sguardo, oppure deve esserci una continuità tra la fine della battuta sua e la mia (un po' come quando in musica le voci entrano al tempo giusto).
Se c'è più di una persona è inevitabile il problema dell'aggancio nella conversazione. Se invece c'è una sola persona no, perchè tanto lui può ascoltare solo me.
Mi sono accorto, infatti, che io riesco a stare a mio agio in un gruppo, senza avere il problema dell'aggancio, quando c'è uno spirito di sovraffazione ludico (non so come meglio definirlo), cioè quando c'è quasi il gusto di interrompere l'altro, di sopraffarlo con i propri interventi, senza rispettare necessariamente i tempi giusti.
Perciò potrebbe accadere che io mi sciolga con un gruppo dopo essere stato bloccato per due ore... solo perchè la comunicazione del gruppo ha cambiato modalità, cioè sono diventati più "pazzi", più irrispettosi di rispettare i tempi di aggancio: se si verifica questa condizione c'è la probabilità che io riesca a sciogliermi in un gruppo.
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Mi sembra sensato. Ma oltre al pensiero "quando lo dico?", credo che ciò che mi blocca di più sia anche il pensiero "è davvero utile che lo dica? posso forse farne a meno?" Mi spiego: se mi trovo in una conversazione che riguarda un argomento specifico (penso ad esempio a una riunione di lavoro, ma anche a una conversazione per decidere chessò ad esempio dove andare in vacanza), la conversazione ha un fine, un obiettivo da perseguire. In una normale conversazione di cazzeggio invece questo fine non c'è. E' questo che mi infastidisce e mi spazientisce. Insomma, il mio problema è forse che sono un fanatico della sintesi. 
Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Provo:
Perché vi imbarazza il fatto che possa esistere una comunicazione tra gli altri non rivolta esclusivamente a voi (che non è "controllabile" e all'interno della quale può trovare spazio una -presunta- critica/giudizio verso di voi). E in ogni gruppo di tre o più persone in cui vi trovate può a priori esserci comunicazione non rivolta a voi.
Può essere?
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Può essere. In effetti l'avevo già pensata questa ipotesi: se mi trovo con una sola persona posso tutto sommato "monitorare" le sue reazioni e prevedere se è in disaccordo con quello che voglio dire, se mi trovo in un gruppo ciò è impossibile, ed aumentano le possibilità di essere disapprovato da qualcuno, cosa che evidentemente temo.
Quote:
Originariamente inviata da calinero
si chiama la sindrome del broccolatore 
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Nel conversare con una ragazza un fine c'è.
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25-05-2009 22:06 |
HurryUp |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da calinero
e con gli input uditivi e quelli visivi?
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Per fortuna quelli ancora non li pretendo disposti simmetricamente.
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25-05-2009 22:04 |
calinero |
Re: l'altra faccia dei raduni
e con gli input uditivi e quelli visivi?
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25-05-2009 22:02 |
HurryUp |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da calinero
hurry e se avessi un problema con l'attenzione selettiva?
magari a causa di qualche lesione nella via ventrale (cit.)
non riesci a focalizzarti sul giusto stimolo quando ce ne è più di uno e quindi rimani bloccato
(visto che ami le fantateorie  )
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Mah, questo problema ce l'ho, ma solo quando la selezione riguarda una disposizione di sensazioni tattili destra/sinistra. Qualunque scelta provoca una rottura di simmetria e richiede un processo di compensazione tattile infinito (per un meccanismo matematico noioso da spiegare). Ma questo problema potrebbe darmi difficoltà solo nell'atto di camminare. Per fortuna in quei momenti non ci penso.
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25-05-2009 21:47 |
calinero |
Re: l'altra faccia dei raduni
hurry e se avessi un problema con l'attenzione selettiva?
magari a causa di qualche lesione nella via ventrale (cit.)
non riesci a focalizzarti sul giusto stimolo quando ce ne è più di uno e quindi rimani bloccato
(visto che ami le fantateorie )
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25-05-2009 21:43 |
calinero |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
Anche per me da due persone in su il blocco è pressappoco equivalente. Secondo te qual è la motivazione di questo fatto? Perché sentirsi bloccati enormente di più quando da una coppia si passa a un trio?
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si chiama la sindrome del broccolatore
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25-05-2009 14:33 |
JohnReds |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
A me invece succede (in genere) il contrario: mi trovo bene nei piccoli gruppi di persone perché ho sia abbastanza spazio per "esistere" (visto che il gruppo è piccolo) sia ho la possibilità di mettermi momentaneamente in "standby" cioè di "assentarmi" momentaneamente dalla comunicazione senza per questo interrompere l'intera comunicazione (in una interrelazione a due, invece, se sto zitto la comunicazione cessa di esistere e piomba il silenzio, o l'imbarazzo): cioè non tutto l'ònere (!) della comunicazione grava su di me.
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A me succede esattamente come te....riflettendoci un attimo, credo che il numero perfetto sia cinque persone me compreso.
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25-05-2009 11:33 |
HurryUp |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da Finto
Perché non si può fare? E' solo paura di concentrare tutta l'attenzione altrui su di te o c'è dell'altro?
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Ho paura che venga percepita come una forma di egocentrismo.
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25-05-2009 10:59 |
Finto |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
perchè non si può rallentare il flusso della comunicazione concentrandola su una sola persona per chiarire una frase (solo nel mio modello utopico della meta-comunicazione si può fare).
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Perché non si può fare? E' solo paura di concentrare tutta l'attenzione altrui su di te o c'è dell'altro?
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25-05-2009 10:22 |
HurryUp |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Provo:
Perché vi imbarazza il fatto che possa esistere una comunicazione tra gli altri non rivolta esclusivamente a voi (che non è "controllabile" e all'interno della quale può trovare spazio una -presunta- critica/giudizio verso di voi). E in ogni gruppo di tre o più persone in cui vi trovate può a priori esserci comunicazione non rivolta a voi.
Può essere?
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No, ma è qualcosa di simile. La preoccupazione è o non avere la risposta giusta o fare una battuta che venga fraintesa e non poter chiarire la giusta interpretazione, perchè non si può rallentare il flusso della comunicazione concentrandola su una sola persona per chiarire una frase (solo nel mio modello utopico della meta-comunicazione si può fare). Se c'è una sola persona invece c'è la possibilità di chiarire tutti gli eventuali fraintendimenti.
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25-05-2009 10:20 |
Who_by_fire |
Re: l'altra faccia dei raduni
A me invece succede (in genere) il contrario: mi trovo bene nei piccoli gruppi di persone perché ho sia abbastanza spazio per "esistere" (visto che il gruppo è piccolo) sia ho la possibilità di mettermi momentaneamente in "standby" cioè di "assentarmi" momentaneamente dalla comunicazione senza per questo interrompere l'intera comunicazione (in una interrelazione a due, invece, se sto zitto la comunicazione cessa di esistere e piomba il silenzio, o l'imbarazzo): cioè non tutto l'ònere (!) della comunicazione grava su di me.
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25-05-2009 10:13 |
Who_by_fire |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
Anche per me da due persone in su il blocco è pressappoco equivalente. Secondo te qual è la motivazione di questo fatto? Perché sentirsi bloccati enormente di più quando da una coppia si passa a un trio?
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Provo:
Perché vi imbarazza il fatto che possa esistere una comunicazione tra gli altri non rivolta esclusivamente a voi (che non è "controllabile" e all'interno della quale può trovare spazio una -presunta- critica/giudizio verso di voi). E in ogni gruppo di tre o più persone in cui vi trovate può a priori esserci comunicazione non rivolta a voi.
Può essere?
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25-05-2009 10:07 |
HurryUp |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
Anche per me da due persone in su il blocco è pressappoco equivalente. Secondo te qual è la motivazione di questo fatto? Perché sentirsi bloccati enormente di più quando da una coppia si passa a un trio?
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Non so se per te è uguale, ma una delle cose che più mi blocca è l'indecidibilità del tempo giusto per fare una battuta qualsiasi, perchè ho sempre la preoccupazione che, nel momento in cui farò la battuta, non mi stanno bene a sentire, oppure sta ascoltando l'altro.
Questa preoccupazione non è infondata, infatti mi sono accorto che nella comunicazione di solito prima di intervenire bisogna lanciare un segnale di "aggancio", magari con lo sguardo, oppure deve esserci una continuità tra la fine della battuta sua e la mia (un po' come quando in musica le voci entrano al tempo giusto).
Se c'è più di una persona è inevitabile il problema dell'aggancio nella conversazione. Se invece c'è una sola persona no, perchè tanto lui può ascoltare solo me.
Mi sono accorto, infatti, che io riesco a stare a mio agio in un gruppo, senza avere il problema dell'aggancio, quando c'è uno spirito di sovraffazione ludico (non so come meglio definirlo), cioè quando c'è quasi il gusto di interrompere l'altro, di sopraffarlo con i propri interventi, senza rispettare necessariamente i tempi giusti.
Perciò potrebbe accadere che io mi sciolga con un gruppo dopo essere stato bloccato per due ore... solo perchè la comunicazione del gruppo ha cambiato modalità, cioè sono diventati più "pazzi", più irrispettosi di rispettare i tempi di aggancio: se si verifica questa condizione c'è la probabilità che io riesca a sciogliermi in un gruppo.
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25-05-2009 07:51 |
MoonwatcherIII |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Avevo pensato che avresti fatto questa osservazione, infatti dovevo chiarire che l'affermazione che il numero non conta per me vale solo quando il numero è maggiore o uguale a due. Non avevo considerato il caso in cui il numero fosse 1, perchè era un caso banale.
Da due in poi, però, per me è pressappoco equivalente.
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Anche per me da due persone in su il blocco è pressappoco equivalente. Secondo te qual è la motivazione di questo fatto? Perché sentirsi bloccati enormente di più quando da una coppia si passa a un trio?
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24-05-2009 23:29 |
calinero |
Re: l'altra faccia dei raduni
ehm, stiamo parlando 1 compreso te, giusto?
bè ma ti capisco, se è così
per questo mi chiedo come mai tu adotti la strategia dei raduni di massa e non del 1 x 1 e poi quando hai confidenza provi il raduno di soli conoscenti
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24-05-2009 23:21 |
HurryUp |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da calinero
ah quindi il numero conta anche per te, avevi detto di no, nell'altro topic
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Avevo pensato che avresti fatto questa osservazione, infatti dovevo chiarire che l'affermazione che il numero non conta per me vale solo quando il numero è maggiore o uguale a due. Non avevo considerato il caso in cui il numero fosse 1, perchè era un caso banale.
Da due in poi, però, per me è pressappoco equivalente.
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24-05-2009 23:03 |
calinero |
Re: l'altra faccia dei raduni
ah quindi il numero conta anche per te, avevi detto di no, nell'altro topic
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23-05-2009 23:06 |
HurryUp |
Re: l'altra faccia dei raduni
Quote:
Originariamente inviata da calinero
grazie della risposta hurry
però mi chiedevo come fosse andato il primo incontro, nel senso, eri bloccato come al raduno o più sciolto?
perchè di solito le ragazze normali se la danno a gambe levate in certe situazioni
inoltre non ho capito bene per te invece cos'è la fobia sociale, se non un ostacolo da superare anche con l'aiuto dell'altra persona
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Io l'avevo preparata al mio possibile blocco, quindi lei era preoccupata di non essere in grado di mettermi a mio agio. Però nelle uscite a due mi sciolgo più facilmente. Inoltre era profondamente innamorata, e il mio blocco, più che spaventarla, lo sentiva come una piacevole emozione, data dal fatto di stare con lei.
La fobia sociale diventa un ostacolo se non c'è da parte degli altri la disponibilità di capire le preoccupazioni che mi generano ansia, quindi il suo essere percepito come ostacolo dipende dal modo in cui la vivono gli altri.
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23-05-2009 11:27 |
calinero |
Re: l'altra faccia dei raduni
grazie della risposta hurry
però mi chiedevo come fosse andato il primo incontro, nel senso, eri bloccato come al raduno o più sciolto?
perchè di solito le ragazze normali se la danno a gambe levate in certe situazioni
inoltre non ho capito bene per te invece cos'è la fobia sociale, se non un ostacolo da superare anche con l'aiuto dell'altra persona
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23-05-2009 02:45 |
hulio |
Re: l'altra faccia dei raduni
eh si si io avevo già avvertito dei possibili fallimenti di un raduno o anche del semplice partecipare ad una festa di lavoro, puoi subire un tale shock che il giorno dopo è dura rientrare se non tutto è andato per il verso giusto.
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