Originariamente inviata da shady74

Ormai sono gli impegni sociali ad evitare me

Originariamente inviata da Nimo

Hai ragione, per fortuna non ho nessuno che mi invita a cene e matrimoni, non potrei mai sopportarli ...

Originariamente inviata da QuantumGravity

Immagino che abbia maggior peso la credibilità della persona e dei suoi modi, piuttosto che la credibilità di ciò che dice. Se hai una buona reputazione, se agli occhi degli altri appari sincero e sicuro, saranno fiduciosi e più facilmente influenzabili, viceversa, sospetteranno di ogni cosa che dici, anche la più palese verità. Bisognerebbe diventare dei maestri di retorica e dialettica insomma, così potrai dire tutte le minchiate che vuoi, poi contraddirti e sempre riuscirai a persuadere un certo tipo di ascoltatori (vedi Renzi )

Originariamente inviata da syd_77

Sarà anche non politically correct, lo ammetto, ma in questo momento invidio chi non ha nessun amico e pochi parenti ,nel senso che almeno in questo siete fortunati, non avete obblighi, che poi sono amici del passato che ti invitano ai matrimoni per far numero e per senso del dovere più che per reale voglia o cugini che vedi una volta ogni 5 anni.

Originariamente inviata da *BlackMamba*

Ciao Syd,
proprio bella la tua premessa epica, che è epica in tutti i sensi: rende l'idea.

Mesi fa venni invitata a matrimonio di amica storica, amica storica che non si frequenta, quella che resta storica giusto perché ai tempi del liceo eravate tutte insieme, culo e camicia. Non si poteva dire di no. Farlo significava socialmente: "oltraggio estremo, imperdonabile, non smacchiabile negli anni a venire".

Ovviamente ricevo l'invito mesi prima e mesi prima entro in paranoia. Inizio a rimuginare come evitare, segue la fase no, non posso evitare; segue la fase che cosa mi prendo per non svenire tra cerimonia e ristorante; segue la fase cazzo, di dritto o di rovescio lo devo fare, mi mentalizzo.

Che dirti? Che alla fine ho fatto un lavoro su me stessa (cosa che di per sè non significa niente, e anche quando mi viene detto "devi fare un lavoro su te stessa" fondamentalmente m'incazzo e basta), però l'ho fatto e non sempre mi riesce. Ma in quell'occasione ho cercato di svuotare la mente e procedere per tappe, tipo: arrivo alla chiesa, se sto male..ragazzi ho un malore devo andare.... E in chiesa ero distratta, parlavo con le persone e non ci ho pensato. Poi: dai, andiamo al ristorante..se quando bisogna sedersi ai tavoli mi viene l'ansia (mangiare in pubblico mi distrugge) scappo in bagno "scusate, ho..chessò..la diarrea..!! non posso partecipare". Di tappa in tappa è andato tutto bene, ma ha avuto un gran ruolo il fatto di dirmi "ora mollo, sto per mollare". Ogni volta che me lo dicevo, invece, andavo avanti. Sottotitolo: come un matrimonio possa essere, per un ansioso-impanicato (definite a piacere) una guerra, nella quale agire con strategia.

Originariamente inviata da syd_77

e non ti hanno creduto,vero?

Originariamente inviata da camadorea

Modi realmente credibili non credo ce ne siano.
Io li ho sperimentati più o meno tutti.

Originariamente inviata da MisterIcs

Dopo 30 km di corsa fatti una doccia gelata.... dopo aver mostrato a tutti il tuo bel colorito biancastro malaticcio nessuno chiederà spiegazioni....

Originariamente inviata da MisterIcs

Dopo 30 km di corsa fatti una doccia gelata.... dopo aver mostrato a tutti il tuo bel colorito biancastro malaticcio nessuno chiederà spiegazioni....

Originariamente inviata da syd_77

chi è come noi può capire, gli altri no e neanche si sforzano

Originariamente inviata da Tribe

Mi son trovato in quella situazione e l'ho fatto, anni e anni a <<mandar giù>>... C'è un limite a tutto.

Originariamente inviata da Kody

Non potrai mai inventarti scuse credibili a questi livelli. Dici la verità, cioè che non ci vuoi andare perchè non ne hai voglia/interesse e ciao.

Originariamente inviata da Tribe

Occasione da cogliere al volo per tirar fuori un pò di artigli: <<non mi va, non ho voglia, punto>>, << e ma...>>, <<NON ho voglia, NON SO SE È CHIARO !!!>>.