Le energie sessuali ed erotiche sono forze potentissime e trasversali, uno dei principali fattori che ci fanno conoscere noi stessi e gli altri e stare bene se appagate (dimostrato a livello fisiologico, chimico, psicologico), e non le si appagano solo con il sesso, ma attraverso la sua sulbimazione che è l'amore e altre forme creative di espressione delle proprie emozioni.
So che è spiacevole e delicato questo argomento, personalmente non do giudizi su chi non utilizza queste energie, hanno tutta la mia comprensione di essere umano, io stesso non le so più utilizzare a dovere e riconosco senza dubbio in tale fatto uno dei miei problemi, poichè sono liberatorie, non conosco altre forme di liberazione così potenti.
Pensate anche a chi ha una profonda anisa o angoscia, e in certi momenti sparisce del tutto, senza psicofarmaci, senza terapia, senza niente, solo perchè è nella braccia della persona che ama.
Come fa a sparire una cosa? esiste veramente qualcosa che sparisce e compare senza motivo?
La risposta più probabile è che l'ansia e l'angoscia (che secondo me sono conflitti interiori) non spariscono affatto, solamente sono soverchiate da una energia vitale più potente e più forte che le annulla.
Amare è difficile, io non ci riesco più, so anche perchè, ma quello che importa è che di sicuro nessuno ci ama quando non riusciamo noi ad amare, questo è certo.
Per amare (e quindi essere amato), devi richiamare queste energie, sprigionarle, subliminarle al limite in qualcosa di astratto, che vi piaccia o meno il concetto.
30-12-2013 01:15
enemyofthesun
Re: Le mie paure
Quote:
Originariamente inviata da Rose
No, non ci siamo.
Ma infatti, passino pure gli altri interventi, anche se personalmente discutibili, ma questi passaggi sono addirittura offensivi nei confronti delle problematiche delle persone di sesso femminile di questo forum.
Se non offensivi, molto banalizzanti.
Non è che se apri le gambe (ammesso di riuscirci), la vita poi ti sorride per forza, eh
Ma magari la discussione si può recuperare, incentrarla troppo sul lato amoroso e/o sessuale non porta molto lontano. I problemi nella vita sono anche nelle "semplici" relazioni di amicizia e a volte pure in quelle di conoscenza e di pura formalità.
25-12-2013 19:59
ANTIMATERIA
Re: Le mie paure
Hai fatto bene a scrivere qui.
Fuggire sempre non risolve dai conti che devi fare prima o dopo con te stessa, tutti noi qui non abbiamo fatto altro che fuggire per una grossa fetta della nostra vita.
E abbiamo fallito, i nostri fantasmi ci hanno raggiunto e schiacciato nell'agonia.
Se servisse ti direi di fuggire, di scappare nel tuo mondo immaginario, nel castello di ghiaccio senza specchi che è il tuo regno.
Devi lasciarti amare, provare, piano piano e senza fretta.
probabilmente quando una persona ti si avvicinerà, farà breccia nelle tue difese, ti scoprirai fredda, distaccata e rigida e immagino aggressiva nei suoi confronti.
Allora ti devi chiedere perchè.
Perchè il sole non scalda il cuore e il freddo persiste in una scatola di tenebra.
Perchè non riesci a lasciarti andare, preferendo il mondo enigmatico dell'incomprensione, una barriera alla dervia dell'ignoto.
Quando si ama e si è amati si è deboli, in preda a sensazioni irrazionali, si perde il controllo, non è una cosa facile, richiede di avere fiducia immotivata che in quel momento di perdita di identità, follia, irrazionalità dilagante, non ci venga fatto del male, non si venga ingannati, offesi, umiliati, disprezzati, feriti.
Nel passato quali figure ti hanno delusa, insegnato la diffidenza?
Perchè si impara, non è acquista, si interiorizzano queste sensazioni.
Non sei tu, sono loro, è questo che bisogna capire.
Sono immagini di altri dentro di te.
La vita è tua adesso, crescere non è altro che questo, prendere la propria vita e farne qualcosa di nostro.
25-12-2013 19:54
claire
Re: Le mie paure
Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA
Confermi una mia teoria che avevo buttato li ed è passata inosservata (il che mi aveva insospettito in effetti), e cioè che le donne sofferenti nel forum hanno una scarsa familiarità con la seduzione e una mancata consapevolezza delle proprie energie sessuali.
Come donna hai centinaia di occasioni, ma questo cattivo rapporto con il tuo potenziale uroborico/seduttivo ti impedisce di approfittarne.
Ti poni nella drammatica condizione dell'uomo, laddove come donna potresti ottenere attenzione, appoggio, amore, lavoro e il resto di pura seduzione.
Ma dai,ma per favore,basta.
25-12-2013 19:50
claire
Re: Le mie paure
Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA
Tu sei uomo, come uomo non puoi avere questi problemi, se li ha una donna suscita una certa tenerezza, se li hai te susciti un certo schifo.
Anche fosse come dici tu,che differenza fa dal momento che mi sento sola come una merda?Diversa,aliena,sfigata,inferiore...vado avanti?Facciamo a gara a chi sta più male?
25-12-2013 18:57
Ippo
Re: Le mie paure
In poche parole per risolvere sta cosa stupida che mi impedisce di vivere dovrei semplicemente comportarmi un po' più da zocc... da signorina facile?
Sbattere le ciglia, fare la capricciosa, vestirmi o svestirmi un po' così....
Mah... al di là delle battute come si fa a farsi amare?
Ammesso che sia questo il problema.
E se fosse invece davvero una paura istintiva? Passerà o si calmerà mai?
Forse ho sbagliato a scrivere qui...io non so spiegarmi e il tutto ha preso una piega strana.
25-12-2013 05:01
Josef K.
Re: Le mie paure
Quoto ogni singolo messaggio di ANTIMATERIA. Così è come se avessi scritto io, ma risparmiandomi tutti quei caratteri. La pigrizia è una brutta bestia
25-12-2013 04:31
ANTIMATERIA
Re: Le mie paure
Quote:
Originariamente inviata da Noriko
Può essere una forma di fobia sociale così come la descrivi senza che ti sia chiaro il perché ti viene e i pensieri che ne derivano. Quasi una paura istintiva.
Infatti è uno dei casi più interessanti qui dentro, una fobia primordiale di origine ignota, è una sorta di cubo della paura, la paura della paura, una paura al quadrato del quadrato, un ipercubo di paura.
Però è affascinante, crea una suspense hickockiana, e immagino la sfida per uno dei suoi ammiratori di capire che succede in quel mistero, fare breccia da qualche parte.
C'è da avere paura.
Noi siamo troppo prevedibili per certi versi, sappiamo di casa nella prateria, di stusky e hutch, di muschio e mughetto.
Bisogna che anche io mi distingua nelle mie elucubrazioni, deve essere per quello che non me la danno.
25-12-2013 03:09
Noriko
Re: Le mie paure
Può essere una forma di fobia sociale così come la descrivi senza che ti sia chiaro il perché ti viene e i pensieri che ne derivano. Quasi una paura istintiva.
25-12-2013 01:59
mdh
Re: Le mie paure
Quote:
Originariamente inviata da crasi
gesù cristo
E' nato oggi
25-12-2013 01:30
ANTIMATERIA
Re: Le mie paure
Buon Natale.
Sei estramente confusa, e ad intuito vai fuori strada, probabilmente perchè sei giovane e fai un mescolone che pare un po' un horror nipponico.
Confermi una mia teoria che avevo buttato li ed è passata inosservata (il che mi aveva insospettito in effetti), e cioè che le donne sofferenti nel forum hanno una scarsa familiarità con la seduzione e una mancata consapevolezza delle proprie energie sessuali.
Come donna hai centinaia di occasioni, ma questo cattivo rapporto con il tuo potenziale uroborico/seduttivo ti impedisce di approfittarne.
Ti poni nella drammatica condizione dell'uomo, laddove come donna potresti ottenere attenzione, appoggio, amore, lavoro e il resto di pura seduzione.
Cosa che io, nel mio piccoilo, quando ero oggetto sessuale ottenevo infatti.
Prima della mia fase surrealista diciamo.
Nel mio proposito per il nuovo anno c'è di amare decine di donne, ma tale ottimo intento si scontrerà con la dura realtà dei fatti che nessuna pare più abbastanza pazza o dotata di quella giusta ironia da darmela
Ma tralasciando questo concetto, su cui però sarebbe il caso di ritornare , tu non ti fidi delle persone, e fai male.
Devi lasciarti amare e per me non sei capace.
La tua cura, se dovessi porescriverla, è l'amore.
25-12-2013 01:07
Ippo
Re: Le mie paure
non ho studiato psicologia, non conosco il significato nascosto di comportamenti o frasi, uso certe parole perchè quelle conosco.
Le mie paure: paura di una foto. Foto di persone normali, sorridenti, autoscatti, in vacanza, sul letto, al ristorante,... come capita di vederle in quei siti di amicizia mi fanno paura. Un paio di amici in altre regioni li ho. Le loro foto, dove compaiono con altre persone, mi mettono a disagio e mi fanno paura. La possibilità di conoscere le loro famiglie mi fa paura. Le telefonate (in entrata e uscita) mi fanno paura. Ogni contatto con la gente mi fa paura. Se è intimo, sia a livello sessuale sia a livello d'anima (si, sono criptica ed è una porta che solo chi è molto bravo sa oltrepassare), mi fa paura ancora di più.
Mi fa paura scrivere qui a voi e leggere le vostre risposte (anche se la psicanalisi di Antimateria - che non capisco molto - è tutto sommato simpatica da leggere). Mi fa paura, paura o terrore a seconda del grado di paura.
Non mi sento inferiore a nessuno. So di essere nella media, nè troppo brava nè troppo stupida. In alcuni campi sono più brava, in altri meno. Come tutti.
La mia è vera paura. Conosco il linguaggio umano, e capisco che anche gli altri hanno paura o dei limiti, a volte li riconosco, altre volte no.
Razionalmente so, conosco. Ma la paura va oltre.
Claire, non dico che sono un'incompresa. Ho usato l'espressione non mi capiscono perchè mi è stata detta più di qualche volta. Che non si capisce il mio comportamento. Non capiscono perchè ho paura visto che non c'è pericolo (per es. per chiamare il veterinario per un appuntamento).
Comunque non dico di essere incompresa in senso patetico. Ma nel vero senso del termine: se uno mi dice non ti capisco, devo dare per scontato che non capisce. Pure io sono consapevole che una paura almeno ce l'ha e quindi conosce quel sentimento, ma se così mi dice, così devo scrivere qui. Sottovalutare le paure significa continuare a dirmi: ma non succede niente, vai e fai così e cosà. Io so che non succede niente ma il mio blocco è sempre li e mi sento ancora più male di come sto. E' un modo sbagliato, per me, di rapportarsi con me perchè mi fa indietreggiare ancora di più.
Il mio dolore lo sento io, così come gli altri sentono il loro. Vero. Io devo fare tutto il lavoro su di me, vero. Tutto vero ma se per un momento si chiede un aiuto... non vedo perchè Antimateria devo mettere una maschera.
Io non metto maschere. Non consapevolmente. Io sono così. Timida o supertimida a seconda di chi ho di fronte e di come si pone nei miei confronti.
Se siamo in tre in una stanza e parlate voi due, io divento trasparente. Se siamo in due e con te ho confidenza, sono solo timida.
Forse è anche comodità. La voglia di conoscere e farsi conoscere solo da chi ritieni importante. Forse è un modo di essere schizzinosa o altezzosa. Non lo so.
Parlarne qui non mi fa diventare più fobica o meno fobica. Stimola la mia curiosità, curiosità in senso positivo. E mi da una possibilità di capire aspetti di me o di quello che è questo lato del carattere.
Per esempio leggendo Emil mi sono ritrovata in pieno. Certo, lui l'ha scritto pensando a lui, io l'ho letto pensando a me. Forse nella realtà siamo diversi, ma di fatto ha scritto cose che vanno bene a tutti e due. E questo non rende nessuno dei due più o meno problematico.
Quando ci si guarda allo specchio si cercano i difetti. Se devo pettinarmi, mi guardo allo specchio per cercare di farlo al meglio. Così qui. Se devo prendere uno spunto, meglio farlo qui dove ci sono persone reali che ammettono di avere un problema e non si vergognano.
Da quando io scrivo qui ho notato un cambiamento in me. Cosa che nella vita reale o in qualsiasi altra parte del web faccio normalmente. Magari sbaglio, magari non ci azzecco ma mi piace leggere le persone. Qui non l'ho fatto, mai fatto. Leggo i vostri messaggi e mi concentro su quelli. Senza immaginare chi siete. E per me è una novità.
Non ho più risposto perchè è difficile rispondervi. Parlassimo di cose stupide, potrei scrivere la mia opinione, ma qui si tratta di persone e personalità. Ed è un po' come cammiinare sulle uova senza romperle.
Non è poi così facile.
Spero di aver chiarito un po' di più quel che c'era da chiarire. Scusate se non scrivo proprio tutto. Ma ci sono alcuni particolari della vita che non sono poi così importanti o forse lo sono a tal punto che non è possibile scriverli in un forum.
E visto che ormai è Natale, Buon Natale a tutti.
Grazie a chiunque ha scritto in questa discussione.
24-12-2013 19:55
ANTIMATERIA
Re: Le mie paure
E' un buon segno se non risponde, vuol dire che sta facendo qualcosa di decente, tipo sesso selvaggio magari.
Il fatto è che anche se trovi questa persona che ti capisce e ti comprende e fai il rapporto di simbiosi non risolvi lo stesso, alla fine è un rimandare anche quello.
Andrebbe fatto un percorso per non avere più paure, angoscia e altro e per certi versi se non sei a fondo non lo fai, avere qualcuno che ti sostiene ti impedisce di vedere come sei messo realmente, cosa che prima o dopo salta fuori lo stesso.
Siccome però quando sei isolato da un pezzo è anche più difficile fare un percorso, l'ideale per me, ma con il senno di poi ci arrivo, è quando trovi una persona giusta, non crogiolarti e fare in ogni caso la tua strada personale.
Queste tappe qui le ho fatte tutte, non ne ho imbroccata una.
24-12-2013 19:27
Noriko
Re: Le mie paure
Quote:
Originariamente inviata da Kody
Ippo non ha più risposto, ve ne siete accorti? E ci credo dato la piega che ha preso il suo trhead...
Mi associo al commento...
Comunque queste discussioni ti trascinano .. specialmente stasera..
24-12-2013 19:21
Noriko
Re: Le mie paure
Le persone sono comunque tutte sole, chi soffre lo è di più perché non troverà nessuno che lo comprenda fino in fondo che insieme a lui in simbiosi lo porti lontano dalla sofferenza per creare una duale isola nella quale nascondersi e proteggersi.
Certo per relazionarsi e provare quell'amicizia profonda fatta dalla leggerezza dell'essere, empatia o feeling secondo me bisogna stare decentemente bene. Poi successivamente acquistare una certa consapevolezza e accettazione della nostra fragilità e vacuità.
24-12-2013 18:44
Kody
Re: Le mie paure
Ippo non ha più risposto, ve ne siete accorti? E ci credo dato la piega che ha preso il suo trhead...
24-12-2013 16:42
ANTIMATERIA
Re: Le mie paure
Perchè quello che in effetti stenta a capire la gente è che avendo bloccato la tua crescita naturale, essendoti chiuso, non hai maturato gli strumenti per affrontare un sacco di cose che per gli altri sono scontate e acquisite ormai nella struttura genetica, sei rimasto indietro, sai di difettoso, però non vuol dire non avere delle cose apprezzabili, questo è il grosso errore che si commette, di sminuire questa esperienza fino a darle un valore nullo e anche pensare che non sia possbile porvi rimedio, utlizzarla in maniera positiva.
Io ho una mia convinzione: che l'angoscia e l'ansia entrino in gioco pensantemente (è il disocorso che prima un utente non aveva capito, ma è perchè non mi è facile spiegarlo) nel momento in cui ci si accorge di questo blocco e ciò che la nostra fantasia, la nostra immagine di noi stessi nel presente e nel futuro, si scontra con una realtà traumatica che agisce a livello di paralisi della nostra personalità e finisce per fossilizzarla in una identificazione con una personalità sofferente e malata o di altro genere, ma sempre in contrasto con aspettative e sogni che avevamo.
E una predisposizione perchè l'autostima, il controllo della gestione della tua vita, se non ce l'hai si vede già da bambini, ma è sfortuna che gli eventi traumatici e negativi intervengano in una fase o in un'altra, destino insomma.
Questo genera un senso di colpa che è un segnale di allarme, un tentativo delle mente di indurti alla reazione, ma è anche una meccanica naturale che dovrebbe segnalare un pericolo, per questo è difficile da comprendere, perchè agisce su due livelli, potenzialmente utile alla persona, segnala pericoli inesistenti, elaborati come fantasia, dovuti alla identificazione con un personaggio perseguitato, sfortunato e incompreso.
Non riuscendo ad affrontare queste sensazioni negative (perchè arriva troppo presto, prima di avere il carattere giusto per gestire queste cose) e nemmeno a spiegarle (perchè non razionali), si alimentano nel tempo, si cronicizzano in una fase in cui è necessario più che mai sviluppare una personalità positiva, ottimista e operosa, allora entri in una spirale di sofferenza e di rifiuto di se stessi, direi di odio, di disprezzo.
Il motivo per il quale non dovremmo preoccuparci troppo di come siamo fatti è molto semplice: si tende a traslare fuori di noi ciò che siamo dentro, ora se un persona non ha le tue problematiche, non ha neanche bisogno di una persona vicina che l'aiuti ad affrontarle, o almeno non nelle medesime forme e paradossi, poichè di solito ci si trova tra simili, e le esperienze e la gestione delle stesse sono diverse, ma non del tutto aliene.
Dunque quale problema pratico dovrebbe rappresentare avere per amico, conoscente o anche amante persona con determinate problematiche?
Nessuna, ci sono mille ragioni per le quali questo possa piacere.
Esattamente come voi non vi preoccupate minimamente di come sono fatti gli altri, nessuno ha questa capacità di entrare nella vostra testa e scardinarla, ciò che ci fa stare bene delle persone non sono analisi così profonde delle loro meccaniche, sono sensazioni di pelle, intime, molto naturali ed istintive.
Se c'è un blocco verso questa apertura, questa fiducia irrazionale che è l'empatia, l'amore, queste energie che scorrono tra le persone, non potrete mai sentire che il cuore si libera dall'oppressione dell'angoscia.
Vi difende da pericoli che non esistono, pericoli di essere rifiutati, pericoli di esser dersisi, di essere incompresi.
Come se fosse questo lo scopo nella vita, la reciproca comprensione, un percorso prestabilito di immacolata perfezione, e non un un viaggio compiuto con curiosità verso l'ignoto.
Secondo me va capito che identificarsi con una persona sofferente, non può portare ad altro che sofferenza, è logico che accada, inevitabile.
Probabilmente si attua questa meccanica per non soffrire inizialmente, in una fase in cui si è giovani, in cui è possbile farlo senza che appaia evidente che cosa si ta facendo.
E' per questa spiacevole congettura del destino che si rimane ancorati, nell'abito sbagliato, al momento sbagliato, nel posto sbagliato.
Purtroppo non è qualcosa che funziona, è un errore a cui si deve rimediare.
Si vive la vita di un altra persona, una persona che non siete voi veramente.
24-12-2013 15:46
Noriko
Re: Le mie paure
Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA
Per me la grande differenza è quando ti colpisce, se arriva tardi, quando ti ha permesso di costruirti una vita è diverso dal non aver mai potuto essre libero neanche da ragazzo da problematiche e sofferenze.
E secondo me la differenza sono la rete degli affetti, è un salvagente, altro che lavoro e aspirazioni professionali.
Se le persone sono sole, è difficile migliorarsi, da soli per me non si riesce, devi occuparti delgi altri, non di te stesso sostanzialmente, è troppo difficile occuparsi di se stessi solamente.
Per quanto riguarda capirsi, il mio sospetto è che quando si chiede questo, si chiede di essere salvati, che qualcuno arrivi e ci risolva il problema che è nostro.
Parlarne non risolve, uno che ti dice "si ho capito" non risolve.
Essere abbracciati, avere qualcuno che ti accompagna a fare le cose che non riesci aiuta.
Quoto le parti più importati per me.
24-12-2013 15:45
ANTIMATERIA
Re: Le mie paure
Dovreste smetterla di vedere le persone come una sola.
Il problema di chi soffre è solamente che si identifica con una personalità, rimane aggrappato per svariati motivi, e si identifica con un certo masochismo in una personalità soffertente e bisognosa di aiuto e comprensione.
Tutti hanno avuto bisogno di affetto e comprensione nella loro vita, nessuno potrà mai non capire del tutto di cosa parlate.
La paura è qualcosa conosciuta dagli esseri umani in tutti i tempi, una paranoia collettiva inevitabile.
Perchè cavolo pensate abbiano tanto fascino i film horror nella fase dell'adolescenza?
Rappresentano riti di passaggio delle paure infantili, sono una necessaria sfida e il mercato ci gioca per fare soldi, sulla fragilità dell'adolescente di non essere sicuro di saperlo fare.
Quello che non capiscono è cosa vi aspettiate da loro, perchè neanche voi lo sapete, neanche voi sapete chiederlo e la gente in realtà non ha la minima idea di come vivere, non è scritto nel dna, va a tentoni, sbaglia, rimedia, ci prova.
Reagiamo diversamente nelle stesse situazioni e facendo 100 vite ne faremmo 100 diverse.
Non c'è solo una persona in noi, l'identificazione è una vera e propria tregedia e ossessione.
Consolatoria purtroppo, finchè non vi ha rovinato tanto la vita da non funzionare più neanche come placebo.
Se il proprio problema è pensare di non essere accettato al punto da aver paura anche solo di parlare di certe cose che ha dentro, cosa c'entrano gli altri? che mai possono fare se il motivo di questo pensiero è identificarsi con l'incompreso? con il reietto? che altre conseguenze potremmo mai avere, se non ciò che è nelle premesse del nostro atteggiamento psicologico?
Anche da punto di vista pratico secondo me è sopravvalutata queste esigenza di parlare di se stessi a persone che non hanno gli strumenti per gestire rapporti con persone problematiche, la maggior parte della gente è semplice, ha superato le difficoltà stringendo i denti, non ha ceduto, e questa è la ricetta che conosce, provate anche ad ascoltarla come un buon suggerimento.
Anche voi dovreste cercare di fare emergere una personalità che semplicemente parla del più e del meno e si interessa di cose semplici della vita di tutti i giorni quando vi relazionate con gli altri.
Vi accorgereste che probabilmente è proprio così che si affrontano le paure, dimenticandosi del loro peso eccessivo, scacciandole, non occupandosi di loro ogni momento della giornata.
Emil devi accettare una cosa di te che non vuoi dire, è dura, ma necessaria.
24-12-2013 15:09
Emil
Re: Le mie paure
Quote:
Originariamente inviata da Ippo
La fregatura è che nonostante queste paure sono normalissima e dietro la timidezza c'è davvero una personalità tutto sommato carina. Se anche trovo il coraggio di parlare delle mie paure, chi ho di fronte non le capisce e le sottovaluta facendomi così sentire una stupida. E sentendomi una stupida, mi comporto da tale.
Mi sento in colpa. Penso al passato, ai miei errori, a tutto ciò che c'è di male in me o che ho fatto. E più scendo in questi pensieri, più il mio comportamento diventa pessimo.
La cosa mi riguarda, perché in tutti questi anni non ho ancora trovato una persona (o forse il coraggio) a cui confidare le mie paure più profonde e le mie peggiori miserie. Sono sempre arrivato a quel punto di rottura dove ho l'impressione che tra me e l'altra persona ci sia comunque una distanza incolmabile, che ci separi un'abisso di incomprensione.
Sono sempre rimasto, diciamo, ad un livello di sicurezza dove non era possibile raggiungermi e così essere deriso e svilito per quello che ero o magari etichettato come paranoico e debole.
Però ho capito, osservano le persone, che spesso dietro le manifestazioni di ostentata sicurezza, machismo, spavalderia o voce alta si nasconde la paura di scoprirsi nelle proprie debolezze,il non volerle mettere a nudo, il non mostrarsi fragili e sprovveduti davanti alla propria vita. Tutti meccanismi di difesa di chi vuole tenere a bada, sempre, la voce della propria coscienza.
Comunque sono sempre fiducioso che prima o poi qualcuno che mi comprenda incontrerò non oggi, non domani. Forse deve ancora nascere.
Quote:
Originariamente inviata da Ippo
Purtroppo il tutto accade con quelle rare, più uniche che rare, persone che si avvicinano e tentano davvero di conoscere la vera me.
Forse perché, capitando così raramente, non si arriva "allenati" alla situazione in questione e quindi si resta impreparati.
Ho notato che alcune persone mi cercano. Nel senso che si accorgono che dietro il mio silenzio, la mia solitudine, la mia timidezza si nasconde un qualcosa (che potrebbe non essere necessariamente prezioso) che vorrebbero scoprire.
E io mi trovo nella difficile situazione di non poter dare la fiducia che vorrebbero e che molti danno per scontata. Proprio non ci riesco.
E dunque rimangono delusi dalla quella distanza che pongo tra me e loro, magari non la chiamano così però la sentono.
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