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Discussione: L'evoluzione del suicidio Rispondi alla discussione
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16-04-2013 17:02
Train Wreck
Re: L'evoluzione del suicidio

Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo Visualizza il messaggio
Non sono convinto che il pensiero sia una pterogativa umana, quest'idea dipende dallo "sciovinismo del linguaggio" che ritiene inimmaginabile una forma di pensiero non mediata da un qualche tipo di narrativa linguistica.
Oltretutto studi sui primati più prossimi hanno dimostrato che possiedono una forma primitiva di autoconsapevolezza (il celeberrimo esperimento dello specchio). Siccome questo esperimento è tarato su un tipo di percezione sensoriale visiva, potrebbe benissimo essere che l'autoconsapevolezza sia una capacità anche di altre specie animali, ma non sia testabile in quanto, ad esempio, non abbiamo ancora creato uno "specchio degli odori".
Sulla mia frase hai pienamente ragione, ho assolutivizzato un concetto (il pensiero) che pretende maggiore chiarezza.
Diciamo che, con "pensiero", intendevo la capacità di pensare che ha sviluppato l'essere umano.
Quindi pensiero evoluto a un certo stadio, quello umano: quello prodotto dalla neocorteccia sviluppatasi fino a occupare il 90% del cervello.
Da questo, poi, per avere dimostrazione anche empirica che gli animali pur limitatamente "pensanti" non abbiano sviluppato un pensiero paragonabile al nostro, basta guardarsi intorno
15-04-2013 23:08
Marco Russo
Re: L'evoluzione del suicidio

Non sono convinto che il pensiero sia una pterogativa umana, quest'idea dipende dallo "sciovinismo del linguaggio" che ritiene inimmaginabile una forma di pensiero non mediata da un qualche tipo di narrativa linguistica.
Oltretutto studi sui primati più prossimi hanno dimostrato che possiedono una forma primitiva di autoconsapevolezza (il celeberrimo esperimento dello specchio). Siccome questo esperimento è tarato su un tipo di percezione sensoriale visiva, potrebbe benissimo essere che l'autoconsapevolezza sia una capacità anche di altre specie animali, ma non sia testabile in quanto, ad esempio, non abbiamo ancora creato uno "specchio degli odori".
15-04-2013 22:23
Train Wreck
Re: L'evoluzione del suicidio

Articolo interessante.
Però prima di rispondere dovrei approfondire la mia conoscenza sui suicidi in natura, chè mi risulta che qualcuno oltre quelli elencati ci sia (penso al cane che muore di fame senza il padrone, o allo scorpione che, spacciato, si uccide da solo col pungiglione).

In ogni caso, non mi sembra che la mancanza di casi di suicidio in natura possa provare che il suicidio sia esclusivamente culturale.
Del resto noi, come specie umana, abbiamo una cosa in più che non è osservabile in nessun'altra specie conosciuta: il pensiero.
Per quale motivo non lo so, e dopo molte riflessioni sono giunto alla conclusione che ne farei volentieri a meno.
E' comunque evidente che questo pensiero ci permette di fare molte cose che le altre specie non possono fare, e, come queste, anche l'idea del suicidio potrebbe derivare, come frutto acerbo ma indivisibile dalle altre idee, dallo sviluppo del nostro cervello.
Non è ancora ben chiaro il rapporto fra organismo biologico e pensiero, fra quello che è il nostro corpo e quello che proviene dal nostro cervello, e chissà se mai lo sarà.
Forse l'idea del suicidio nasce biologicamente dal nostro cervello e poi viene diretta o amplificata dalla cultura di riferimento (penso alla cultura giapponese, che di suicidi si intende).
In ogni caso preferirei essere una zanzara.
15-04-2013 01:32
Claudio93
Re: L'evoluzione del suicidio

Penso che a una ragazza/donna solitamente si è più inclini a mostrare affetto, soprattutto nei momenti più difficili, mentre gli uomini saranno più spesso e più probabilmente etichettati come disperati o deboli.
Non lo dico per invidia nei confronti del maggior affetto che genericamente sarebbe dato alle femmine (ho visto che qualche lamentoso nel forum c'è), ma credo che in generale ogni persona si aspetti che il maschio dia, più che ricevere, che il maschio voglia e la femmina sia voluta, ecc… credo che (e penso sia normale) l' attività e la passività sessuale rispettivamente dell' uomo e della donna si rifletta dal sesso in tante altre cose.
Questo per dire che l' uomo è più spesso pressato e riceve meno attenzioni e affetto, ovviamente sempre in generale.
14-04-2013 23:09
Marco Russo
Re: L'evoluzione del suicidio

Quote:
Originariamente inviata da Hopeless01 Visualizza il messaggio
Nel mio caso si tratterebbe sicuramente di evoluzione del genere umano

Non mi interessa più di tanto filosofeggiare sull'argomento, a meno che non se ne parli in termini di libertà personali negate dallo Stato.
L'argomento è attuale, tutta la polemica montatasi sul caso dell'ex magistrato eutanasizzato in squizzera è un segno.

Io personalmente ammesso e non concesso riesca a sopravvivere adeguatamente fino alla vecchiaia, ad una certa età, col deteriorarsi delle mie capacità cognitive, mi rivolgerò ad una clinica per il suicidio assistito, una volta che si arriva a 75-80 anni che si vuol fare?
Poi se caso vuole che a quell'età sarò ancora lucido e morirò di qualche altro acciacco, possibilmente in maniera rapida, tanto meglio. Ma non ho alcuna intenzione di essere tenuto in vita senza alcuna capacità di interpretare il mondo.
14-04-2013 22:44
Hopeless01
Re: L'evoluzione del suicidio

Nel mio caso si tratterebbe sicuramente di evoluzione del genere umano

Non mi interessa più di tanto filosofeggiare sull'argomento, a meno che non se ne parli in termini di libertà personali negate dallo Stato.
14-04-2013 22:03
Gladius
Re: L'evoluzione del suicidio

Può trattarsi di una posizione culturale.

Però preferisco non approfondire qui, non vorrei qualcuno si montasse la testa.
14-04-2013 21:19
Marco Russo
L'evoluzione del suicidio

Interessante articolo di un antropologo evoluzionista sul dilemma se l'atto del suicidio abbia una base biologica (e quindi un significato evoluzionistico) o sia solo una risultanza culturale.

http://theratchet.ca/males-and-suicide (in inglese).

dite la vostra.

ps: il sito è bello tutto.



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