FobiaSociale.com  
     

Home Messaggi odierni Registrazione FAQ
 
Vai indietro   FobiaSociale.com > Fobia Sociale > SocioFobia Forum Generale > Storie Personali > "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!
Discussione: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no! Rispondi alla discussione
Il tuo nome utente: Clicca Qui per loggarti
Titolo:
  
Messaggio:

Opzioni addizionali
Opzioni varie

Visualizza l'argomento(prima i nuovi)
31-03-2013 10:44
a.a.a
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Essere cosciente dei miei problemi non mi ha mai aiutato per risolverli.
31-03-2013 09:41
Melvin II
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Cerca di passare una Serena Pasqua Tundra. Oltre che con i tuoi amati cani. Chiama i tuoi amici e la tua famiglia. non stare sola. un abbraccio
30-03-2013 22:27
Tundra
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Oggi è tornato uno spicchio di sole e per circa 1 oretta mi sono sentita davvero bene. Ero al parco con i cani. Ho giocato a rincorrerci con loro. E mi sono sentita bene e anche loro erano molto felici.
Poi sono tornata a casa. Ho fatto la doccia e la mente si è di colpo riempita di qualsiasi cosa.
Per un pò credo di non sapere dire neppure cosa pensassi dato che c'erano troppe cose e non riuscivo a metterne a fuoco una.
Poi mi sono balenati ricordi d'infanzia. E poi ho iniziato a ricercarli io stessa. Come se volessi ritrovare una pagina senza sapere quale fosse. Mille volte ho avuto questa sensazione. Ma la pagina non l'ho mai trovata.
Non so se capita a tutti ma ho periodi di vuoto totale per quanto riguarda i ricordi. E poi mi balenano frammenti, molti dei quali ho difficoltà a collocare a livello temporale.
Mi sono soffermata molto a pensare a Giulio. Chi era esattamente? Si, era il mio vicino di casa. Era quel bel ragazzo che credo avesse circa la mia età adesso quando io ero una bambina ( ma che età avevo nei vari frammenti di ricordi? Non saprei. ). Era quel ragazzo con quelle due cagnone, Giada e Ombra, che mi piacevano tanto. E con quella gatta ( Minù? No...non era questo il nome. Non ricordo) che mi aveva graffiata sul petto. E ho ancora una piccola cicatrice.
Era quel ragazzo che mi chiamava Pesciolina." Ciao Pesciolina" credo sia l'unico ricordo sonoro che ho. Ma nella testa non sono certa di avere proprio la sua voce.
Era quel ragazzo che, credo, almeno in base a ciò che dice la mia mente, in qualche modo mi piaceva.
Era quel ragazzo che andai a trovare in ospedale. Ma non mi ricordo...
Dicono che era tornato da Cuba ed era impazzito. Andando dietro a dei santoni.
Dicono che gli avevano diagnosticato la sclerosi multipla. Era per quello che era andato a Cuba e tutto il resto, credo.
" Giulio si è ammazzato " , mi dicono. " Si è asfissiato con il gas dentro alla sua auto".
Quanti anni avevo quando è successo? Quanti anni avevo prima, quando Giulio era qui?
Ho immaginato mille volte Giulio dentro l'auto. Il finestrino con uno spicchietto aperto per far passare un tubo collegato a quello di scappamento. Questa è l'immagine.
Tante immagini. Nessun filmato nella mia testa.
Non so quanto potesse essere importante Giulio. Ricordo molto poco.
Ma oggi ho pensato a lungo a lui e ho immaginato (o forse solo sperato) che lui potesse sentirmi. E in qualche modo mandarmi un segno. Lì, proprio lì, mentre ero nella vasca e fissavo il buco di scolo immaginando quasi di immergermi.
30-03-2013 21:31
Tundra
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Quote:
Originariamente inviata da Melvin II Visualizza il messaggio
Ciao Tundra,i pensieri che hai secondo me sono frutto dell'astinenza,avresti bisogno di uno stabilizzatore dell'umore.Parlarne con il tuo medico
Io stesso rifuggo spesso la vita sociale.Ma stare in mezza alla gente aiuta a liberarci dai demoni della mente
Ciao
In realtà astinenza non ne ho dato che sono sotto terapia metadonica di mantenimento. Prendo regolarmente ogni giorno i miei 2 ml di metadone.

E la maggior parte delle cose che sento ora comunque sono cose che ho sempre sentito.
In alcuni periodi pure peggio di ora tra l'altro!
Insomma....non è proprio una novità. L'entrarci dentro fino in fondo per così tanto tempo di seguito è l'unica novità direi. Perchè prima , a parte alcuni mesi all'inizio di un paio di relazioni importanti, bene o male o sempre tamponato tutto con la "cara" eroina. O con qualche altra droga.
30-03-2013 19:38
Melvin II
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Ciao Tundra,i pensieri che hai secondo me sono frutto dell'astinenza,avresti bisogno di uno stabilizzatore dell'umore.Parlarne con il tuo medico
Io stesso rifuggo spesso la vita sociale.Ma stare in mezza alla gente aiuta a liberarci dai demoni della mente
29-03-2013 16:35
Tundra
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

In questi giorni mi sento un pò in un "delirio di catalogazione".
Vorrei profondamente che qualcuno mi dicesse che problema ho, come verrei incasellata in un manuale diagnostico.

Dopo un pò di giorni di simili paturnie, un paio di giorni fa sono andata al sert sperando che ci fosse la mia dottoressa ( dovevo farmi fare il programma mensile per il metadone. Ma mi premeva sopratutto parlarle. Dicendole cose che non avevo mai detto. )...che però non c'era. E non c'era neppure la psicologa con cui avevo fatto qualche incontro in precedenza... anche se non è che ci tenessi a vedere la psicologa perchè come persona non mi rimanda vibrazioni positive.... mi sembrava del tutto asettica... e mi sembrava che fosse poco interessata a capire. Comunque poteva andar pure bene alla meno peggio. Ma fatto sta che non c'era manco lei.
La segretaria, che è una tipa tenera (per lo meno con me ) ha chiamato la mia dottoressa... ma al telefono si sentiva poco e niente. E l'unica cosa che ho sentito chiaramente in realtà mi ha fatto ben capire come pure la mia dottoressa non è che abbia capito molto... " Fatti alzare il metadone" mi ha detto . E io l'ultima cosa che voglio è farmi alzare il metadone.
Il mio problema non è ciò che chiamano "craving" per la sostanza... Non è "deliro" perchè vorrei dell'eroina. I miei "scompensi di pensiero" sono dettati semplicemente dal mio cazzo di cervello. Che produce pensieri assolutamente per conto suo.
A volte mi ritrovo a pensare quando di fatto mi sembra assolutamente di non star attivamente pensando a nulla. Come se io fossi passiva alla produzione dei miei pensieri.
Le sostanze, specialmente l'eroina, facevano magicamente sparire il mio turbinio di pensieri e il mio analizzare tutto continuamente anche senza volerlo. E facevano sparire temporaneamente anche i miei deliri affettivi con la persona del momento. Oppure davano forma nuova ad un affetto sbagliato, lasciando solo le cose positive.
Ma il problema, appunto, non è mai stato usare una sostanza perchè " ci sballo". Ma usare uno sostanza per avere pace.
Ora io sono assolutamente consapevole che con le sostanze non ho ottenuto altro che vivere i miei peggiori incubi :
- ritrovarmi periodicamente in un ciclo di paranoie, pensieri ed emozioni incontrollabili (tamponando con le sostanze mi ritrovo al punto di partenza. Non ho acquisito nessuna magica competenza ) ;
- essere ingurgitata dai sentimenti a tal punto da coinvolgermi con persone mi hanno spudoratamente usata e detto bugie. Ma andare avanti ignorando tutto grazie all'ofuscamento e alle sensazioni di accetazione dell'eroina, per non vedere la realtà e non dover vivere senza qualcuno a fianco... chiunque esso sia. Come se io diventassi più intera, più meritevole, più stimabile, più integra, più al sicuro con qualcuno a fianco. Anche agli occhi degli altri.

Quindi, dato che ne sono assolutamente consapevole, francamente fra i miei primi pensieri non c'è affatto "vado a comprarmi una busta".

Ora sono entrata in una nuova strategia di auto-tutela. Che definirei " senza nessun possibile intacco esterno".
Sto in casa, sto con i cani. Punto.
Al momento ho una sorta di repulsione verso possibili relazioni. Anche se in realtà ne vorrei profondamente una. Ma ho troppa paura.
Ho proprio paura di essere inghiottita dal mio cervello all'interno di una relazione.
Ora come ora ho degli obbiettivi. Mi sto sbattendo per cercare un posto per fare una vera pensione per cani e, in futuro, anche delle lezioni di addestramento. Una casa in campagna con del terreno.
E so che se mi infilassi in una relazione rischierei di perdere di vista tutto. "Obbiettivi? Poi ci penserò. Ora l'importante è stare con questa persona".
Se la persona avesse idee per il futuro diverse dalle mie, abitudini diverse eccetera.... manderei a puttane tutto per starci assieme.
E dato che il rischio è notevolmente alto ora non possono proprio permettermelo.
D'altra parte ho anche paura che andando in campagna, lontana da tutto, ciò sia una sorta di condanna ad un'eterna solitudine. E che se ora mi sembra di poterci star dentro poi pian piano la cosa potrebbe annientarmi.
Ma francamente non riesco ad immaginare il mio futuro in nessun altro modo se non in campagna accudendo cani e avendo delle certezze.

Dal punto di vista delle relazioni amichevoli, invece, ho la sensazione che tanto ora come ora non potrebbero essere che vuote. Se fossi in vena di fare uscite, bere aperitivi o birre sui dei gradini, chiaccherare e scherzare...sarebbe diverso. Ma francamente non sono proprio in vena. Non sento il bisogno di questo. E sento anche che non avrei nulla di frivolo e interessante da raccontare. Perchè dopo che ti dico "oggi ho tenuto questi cani" e " sai, ho fatto un biglietto per la Turchia ad ottobre" (che credo che al momento sia l'unica cosa interessante che avrei da dire! ) , non ho un cazzo d'altro da dire su queste cose.
E, passando al lato profondo (e li potrei dire cose all'infinito) , francamente non credo che qualcuno potrebbe capire cos'ho nella testa.... e verrei giudicata semplicemente una che si fa le seghe mentali perchè tanto non riuscirebbero a connettersi con ciò che vorrei davvero esprimere. E ho un mix di paura di espormi e di totale mancanza di impulso ad espormi in questo senso.

Quindi, la soluzione a tutto ciò è che me ne sto peri cazzi miei. Perchè so quali potrebbero essere le conseguenze se facessi il contrario.

In fondo finchè i miei deliri si limitano ad avere come oggetto solo me stessa e la mia auto-analisi riesco ancora a gestirli e a gestirmi.
I problemi veri, l'essere sovrastata e non riuscire a frenare la testa e di conseguenza tutto il resto, sopraggiungono quando ci sono gli stimoli esterni (persone, relazioni, sentimenti ).

Quindi, insomma...tornando al discorso iniziale... sperò martedì quando vedrò la mia dottoressa di riuscire a fargli capire queste cose. Di riuscire a farli capire che può anche propormi di alzare la dose di metadone ma che il mio problema non è l'aver voglia di una sostanza.... ma il gestire il mio cazzo di cervello. E se riuscissi a farle capire davvero cos'ho dentro credo che mi sentirei sollevata perchè sarebbe la prima persona a capirlo!
Bhe, insomma....vedremo.
25-03-2013 11:29
Blur
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

e pensare che alcuni pensano "i drogati non vanno aiutati, se la sono cercata devono marcire da soli" senza capire che dietro molte storie c'è di base una grande sofferenza. Mi ha colpito molto questa storia
25-03-2013 02:51
cancellato8041
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

ti giuro che leggendo tutta la tua storia sono rimasto sconvolto
sei stata lucida nel raccontare le tue esperienze, anche se le hai molto riassunte (essì per raccontare tutto non basta di certo un topic)
davvero sembra una storia da libro

non saprei che dirti, avendo vissuto esperienze completamente diverse dalle tue (anche se sono ancora giovane)
mi limito a leggerti e basta
25-03-2013 01:21
Stagnola
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Pardon, ri-posto qua che ha più senso.. come ti è scattata la molla di uscire da tutto sto schifo? Illuminazioni a parte, c'è stato qualcosa di forte, dentro di te, per decidere di smettere di mandare tutto in malora?
24-03-2013 23:20
unmalatodicuore
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Ciao Tundra

Credo di poter capire in parte il tuo percorso, ossia le motivazioni che ti hanno portato ha fare una vita cosi irrazionale, è una costante che spesso si ritrova nelle ragazze...i maschi tendono semplicemente a drogarsi a manetta, a bere per avere una sorta di surrogato di quello che gli manca...
Io stesso per anni i sono rifugiato nel mero cameratismo...alcool, derivati della canapa (non sono mai andato oltre), e via, rave, serate di musica techno, e infiniti pomeriggi a fumare...punto e stop, non ho fatto certo la tua vita...non che non mi piacesse, anzi sono stati gli anni (buttati) ma più belli della mia vita, può sembrare assurdo ma è cosi...
Sei la classica anima perennemente inquieta...ti posso solo augurare di trovare il tuo posto nella tua esistenza...
24-03-2013 22:56
Melvin II
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Cara Tundra mi sembra molto lucida e chiara.Hai la possibilita di svoltare veramente.Io continuerei il percorso terapeutico.Gli psicofarmaci se usati con un medico possano aiutare.La tua vita e' veramente come un film
24-03-2013 22:49
Tundra
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

In realtà non mi è difficile esprimermi in determinati contesti... non so come dire... Certe cose non le direi mai (sopratutto riguardo alle sensazione) a quei pochi amici che ho ( non mi viene proprio da parlare di sensazioni e problemi con quel paio di amici che vedo... non so perchè...forse per paura di mostrare le mie fragilità, per paura del giudizio, per timore di mettere troppe carte in gioco e di avere troppi punti scoperti... per paura di non essere capita perchè spesso i miei pensieri e le mie sensazioni paiono assurdi a me per prima ). Ma riesco molto più facilmente ad aprirmi con persone abbastanza sconosciute , quando sento una sorta di connessione empatica momentanea ma so che non ci sarà un rapporto futuro. Idem su un forum "specializzato". Anche con un terapeuta volendo.
Oltre a questa psicologa del sert sono stata da una psichiatra anni fa - mi pare avessi sui 21-22 anni - e con lei mi ero trovata bene. Con questa del sert non sento una vera connessione...bho... sarà anche per quello che non mi ispira molto andarci.
Mi viene molto di più da parlare con la mia dottoressa del sert. Ognuno ha un suo dottore che si occupa principalmente di prescrivere terapie farmacologiche. Io prendo solo il metadone ( tanta gente invece si fa imbottire di psicofarmaci, oltre che di dosi assurde di metadone. Si vedono scene "niente male" davanti al sert... il che a volte mi infastidisce, ma dall'altra parte mi fa sempre tenere bene a mante che fine si fa se si arriva magari a 40 anni ancora appresso ad una certa vita...e ci si ritrova ogni giorno davanti al sert, visto come unico luogo dove andare per passare il tempo, a prendere 100 ml di metadone e a bere bottiglie di limoncello alle 10 del mattino...) e attualmente sono a 2 ml. E' una dose minima di mantenimento. Ma sarà arduo eliminarlo e francamente non ho fretta.
Insomma, dicevo! Mi trovo meglio con la mia dottoressa a parlare, anche se non è esattamente il suo ruolo quello di avere veri colloqui terapeutici con il paziente.

Comunque sia... qualcuno ha espresso una sorta di sensazione positiva verso la mia esperienza. Ed è stato pure fatto un paragone con "noi ragazzi dello zoo di Berlino".
Purtroppo comprendo perfettamente le sensazioni che si possono avere leggendo certe cose, sopratutto se si ha un certo profilo caratteriale, una certa indole.
Perchè sono le medesime sensazioni che ho provato quando quell' amica in Inghilterra, oramai 10 anni fa, mi descriveva delle sue esperienze sotto l'effetto di sostanze. E le medesime sensazioni che mi nascevano dentro mentre lessi proprio "Noi ragazzi dello zoo di Berlino" e altri libri sul tema.
Forse ciò dipende dal fatto che, se si ha un certo male dentro di se (magari ancora a livello inconscio. Magari, invece, percepito in maniera assolutamente netta ) si ha come l'impressione che quella persona potremmo essere noi... e quella persona abbia superato le sue difficoltà conducendo una vita piena. Perchè ancora non sappiamo cosa significhino davvero quelle esperienze. E ci paiono semplicemente un biglietto verso dei traguardi esperienziali, sociali e magari pure di auto-consapevolezza. E l'aspetto "sofferenza" e "conseguenze" ci appare del tutto marginali. Oppure proprio non riusciamo a capirlo. Oppure ci sembra che il gioco possa valere la candela perchè tanto noi viviamo già della sofferenza e delle conseguenze nel nostro qui e ora, seppur caratterizzato da uno "sfondo" differente da quello.

Purtroppo poi ci si rende conto che tutto ciò che si può ottenere, tutto ciò che si può esperire....è come cristallizzato in un'altra dimensione. In uno spazio-tempo differente.
Perchè quando da quell'esperienza ce ne si porta fuori, Bbhe, ci si rende proprio conto che si è stati da un'altra parte. Che non si è acquisita nessuna competenza per vivere in questo mondo. Ma si è adatti solo ad un contesto fuori dal contesto. Ma che non è neppure un contesto "fuori" in un modo adattativo (esempio : vado a vivere in campagna, mi coltivo la mia terra, mi creo la mia cerchia ristretta di volti, sto con i miei animali e col resto non ho nulla a che fare). E' proprio un contesto "fuori" e basta.
Si è fisicamente negli stessi luoghi, negli stessi contesti da cui si vuole sfuggire. Ma si vive in una dimensione assolutamente parallrla , fatte di regole sociali che nulla possono avere a che fare con quelle del medesimo luogo in cui si è ( esempio : le persone "normali" ritengono educato ignorare un passante sgarbato o mediare. Il "tossico medio" ritiene normale mandare affanculo un passante che semplicemente lo guarda, ritenendo che l'abbia guardato storto. E ciò è anche accettato dalla sua "sotto-comunità" e anche ben visto.
La persona "normale" ritiene che risparmiare possa essere una buona cosa. Oppure che spendere soldi per una vacanza sia positivo.
Il tossico fa il distaccato verso i soldi ma in realtà ha una vita che ruota attorno ai soldi perchè da quelli dipende la sua sopravvivenza psico-fisica. Magari sputtana 60 euro in una sera per 2 buste di eroina e una di crack. Però poi gli sembra caro un panino a 3 euro e allora piuttosto non mangia e si fuma una sigaretta.
Mi vengono in mente questi esempi...non so se riesco a farmi capire...spero di si. ).
Insomma, quando si decide di "svoltare", di smetterla con le sostanze... si ripiomba nel contesto in cui già si viveva senza affatto viverci. E si ripiomba in se stessi, in quel cervello che c'è sempre stato senza però mai esserci.
E ci si ritrova al punto da cui si era partiti. Quando magari di anni se ne avevano 15.... Solo che magari ora se ne hanno 25, 30 o 40.
L'unica differenza è che leggendo " Noi ragazzi dello zoo di Berlino" non si ha nessun brivido di fascino nello stomaco! Ma al limite dallo stomaco sale una sensazione di vomito dettata dal ricordare il gusto chimico di certe sostanze... che solo con l'abtudine fisica non ti fanno più rimettere ai primi tiri. E, insomma, sale lo schifo e il rigetto.
Per il resto non si è fatto neppure mezzo passo verso la salvaguardia della propria salute mentale e della propria integrazione sociale. Al limite si sono fatti dei passi indietro. L'unica cosa che cambia è il proprio spirito di auto-conservazione, che è un pò cresciuto, perchè si sa quanto si può essere intaccati dall'esterno a causa delle proprie debolezze. Il che poi si traduce in " alzo tante di quelle barriere che la metà basta".
23-03-2013 02:33
Efits
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Non mi viene da dar consigli o incoraggiamenti a chi ha passato esperienze simili, avendo vite completamente diverse non saprei da dove iniziare.
Complimenti per il coraggio in ogni caso, io dubito sarei riuscito a scriver a sconosciuti un resoconto simile, immagino sia stato difficile.
23-03-2013 02:19
Melvin II
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Cara Tundra ,la tua e' una bella storia. Spero che il periodo delle droghe sia cessato.Io non ne ho mai fatto uso e non so cosa si provi ma immagino che alla base ci sia un desiderio di coprire un vuoto e rompere il velo di noia e oppressione che ci invade.Il serit e' un centro d'ascolto.
Hai un attvita interessante. i cani sono di ottima compagnia. Dovresti riprendere i colloqui con la psicologa,credimi l'inquietudine e solitudine che provi quando sei con gli altri parte da lontano. Concediti una possibilita di stare meglio. Continua scrivere,hai un dono. ti servira' molto tra le tue montagne!
23-03-2013 01:04
psiche86
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Quando leggo storie come la tua un po' mi viene voglia di intossicarmi, di corrompermi, di essere meno pura, di sporcarmi.
é un pensiero irrazionale ovviamente...
23-03-2013 00:33
Tundra
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Grazie a chi ha letto!
La parte che racchiude tutto, incluso il motivo per cui mi sono iscritta qui, è l'ultima. Ossia il presente.
Non credo di avere propriamente un problema di "fobia sociale" . Per lo meno leggendo le definizioni da manuale.
Ma credo di avere comunque diversi problemi connessi alla socialità, che chiaramente hanno origine dai problemi che ho con me stessa.
23-03-2013 00:07
Tundra
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

E QUI VENIAMO AL VERO DUNQUE.....
E' il primo periodo da quando avevo 15 anni in cui non sono in un turbinio di autodistruzzione e in cui, sopratutto, non ho un'ancora di salvezza (seppur fittizia) a cui aggrapparmi (che fosse il tagliarmi le braccia, il mangiar pastiglie o altre sostanze, l'usare eroina, l'avere una relazione folle ).
Inizialmente mi sono sentita semplicemente LIBERA.
E tutt'ora mi sento comunque molto più libera di quanto io mi sia mai sentita.
Ma.... sto facendo i conti con tutto ciò con cui non ho fatto i conti prima. Partendo dal capire me stessa. Per arrivare alle mie sensazione.
Ed è...pesante...
Intanto in tutti gli anni precedenti ogni santo giorno avevo qualcuno con cui vedermi. Il 95% delle persone erano persone con cui ci si vedeva per comprare una busta di eroina assieme.... e con cui dopo si fumava assieme... e dopo si passava la serata assieme come se si fosse grandi amici giusto perchè non si era lucidi. Poi da lucidi magari peste e corna.
A volte non dovevo neanche chiamare qualcuno prima di uscire perchè tanto tutti giravamo negli stessi posti e ci si incontrava. E si sapeva già cosa si andava a fare.
L'altro 3 % di persone erano persone con cui ci si era conosciuti sempre perchè, bene o male, ci si drogava ma con cui ci si sentiva anche al telefono per chiaccherare e si passava anche qualche serata a bere semplicemente una birra.
Nel restante 2% racchiude le persone che poco c'entravano con la droga (ma che avevano comunque giri simili, quanto meno come luoghi e interessi musicali e modi di fare diciamo ). E fra queste persone (poche persone...) alcune le ho allontanate io nei periodi in cui il mio interesse era uno e uno solo... perchè non ero assolutamente pronta ad un rapporto fatto di sensazioni vere.... e altre ( che poi si riducono direi a 2 persone! ) tutt'ora ci sono.
Fatto sta che ora mi ritrovo con l' 1% di persone.
Se fai una vita da drogato... a meno che non ti limiti davvero a qualche sballo del sabato sera... bhe, queste sono le conseguenze. A nessuno frega nulla di te. E a te non frega nulla di nessuno. Ma non per cattiveria... ma semplicemente perchè le tue priorità sono altre e perchè tu, anche se magari allora non ne sei cosciente, hai una paura assurda delle sensazioni. Non sai vivere le relazioni. Non sai stare con la gente. Non sai stare con te stesso.

Insomma.... io è 1 anno e mezzo che vedrò 1 persona alla settimana. Ma a volte neanche.
Ma non perchè non saprei chi vedere (se volessi potrei ripristinare alcune amicizie ) ma perchè fondamentalmente non ho proprio lo slancio per avere dei rapporti sociali.
Non credo di avere in generale paura delle persone. Non disdegno affatto una passeggiata con una persona sconosciuta incontrata per caso, con cui ci si ferma a parlare fondamentalmente perchè si è tutte e 2 in giro con i cani (cosa che mi è successa per esempio oggi pomeriggio con una ragazza e pochi giorni fa con un ragazzo).
Credo piuttosto di avere paura dei rapporti. Siano essi amicali o sentimentali.
Ah...da quest'ultimo punto di vista : mai stata prima d'ora per 1 anno e mezzo senza avere quanto meno qualche flirt. In quest'anno e mezzo mi sono vista per 3 volte con una ragazza, ho passato una notte da lei...dopodichè, sebbene subito mi sembrasse di essere coinvolta (come sempre del resto... Mi sembra subito di aver incontrato la persona della mia vita un pò sempre!) mi è venuta una sorta di ansia.... Ansia di perdere la mia attuale routine. Ansia di essere inglobata da un sentimento. Ansia di dover trovare dei compromessi. Ansia anche per la fisicità.

Le mie giornate trascorrono con una routine fissa da cui mi sembra difficilissimo uscire. Non mi viene proprio da fare qualcosa di diverso. La cosa più diversa che faccio è cambiare le mete delle mie 3 ore / 3 ore e mezza di camminata pomeridiana con i cani.

Avevo iniziato a fare dei colloqui con la psicologa al Sert ma... subito per i primi 3-4 colloqui mi sembrava fantastico e mi sembrava anche già di essere affezionata a lei... Poi dopo che lei ha fatto 15 giorni di ferie mi sono dimenticata l'appuntamento che avevamo fissato...e poi ho smesso di fare i colloqui. Anche perchè mi sembrava che non mi portassero a nulla se non a parlare sempre di passato e di miei meccanismi... cose che penso di conoscere abbastanza bene. Il problema è il presente. E anche il futuro ( anche se il futuro mi inquieta pure meno del presente. I miei pensieri e il mio vivere sono qui ed ora. Da quelli dipende il mio futuro. Sono quelli con cui devo fare i conti). .

Alcuni mesi fa (ad ottobre) ho fatto la mia vacanza : 5 giorni a camminare per monti e a dormire in rifugi o alberghetti montani con i miei 2 cani. Da sola.
Lo volevo profondamente per arrivare fino in fondo a me stessa. E , quando non ero concentrata sul paesaggio.... provavo un senso di paura. Troppo solo con me stessa.

Non lo so... mi sento come spaccata in 2. Vorrei...ma non vorrei. Non è neanche un vorrei ma non posso.... è una cosa diversa....

Passo le mie giornate tra lavoro (tengo cani a pensione. Vedo un sacco di cani!!! Un pò di socialità ce l'ho! Ma non ho ogni giorno cani da tenere ) , camminate con i cani, guardare la tv ( ho un pò di programmi a cui mi sto affezionando... mai successo prima. ) e internet. Ah, alcuni week end faccio un corso per diventare addestratrice e in generale, anche prima di questo corso, ho fatto un pò di seminari sul tema.
Per il resto basta. L'altro mio "passatempo" è pensare. Cosa assolutamente non voluta e ricercata ma inevitabile!

Sto anche cercando una casa in campagna per allargare la mia attività lavorativa. Una casa isolata. Ne sento il bisogno. E contemporaneamente un pò mi fa paura (non per questioni di sicurezza! Ma per questioni mentali!).

(Scusate se scrivo in modo sconnesso ma le cose mi vengono in mente man mano che scrivo)

Ultimamente la città....le persone... mi danno letteralmente sui nervi. Proprio le persone come individui fisici che riempiono uno spazio e che compiono le loro azioni.
Esempio tanto per capirci : una persona davanti a me cammina a zig zag ? Una persona cammina lenta ? Una persona si scansa dai cani con aria paurosa ?
Io dentro di me penso cose acidissime tipo " Brutto demente ma perchè non crepi ? ".
Sono davvero profondamente irritata. E mi sembrano stupidi, fastidiosi e inapropriati i comportamenti dalla maggior parte delle facce che vedo per strada.
E mi rendo perfettamente conto che non siano pensieri sani. Ma non posso certo cambiare il mio cervello e le mie sensazioni.

L'altro giorno ho incontrato un ragazzo "della vecchia combriccola di tossici", che conosco almeno da 9 anni... e con cui ho passato un sacco di tempo assieme. Lui mi parlava e io sentivo me stessa come alienata in questa conversazione... come se nemmeno fossi io ad ascoltare. Quasi come se non ci fossi. E sentivo lui quasi come ovattato mentre parlava.
Finito il discorso con lui finita la sensazione. E poi vabbè. è iniziato il fastidio per tutta l'altra gente!

Diciamo che, per concludere, ultimamente mi sento nel posto giusto solo quando vado a camminare per sentieri con i cani.... e più vedo le case della città allontanarsi e diventare piccole piccole... più mi sento bene.

Scusate per il papiro infinito ma non ho mai avuto il dono della sintesi!
22-03-2013 23:37
ftz-Bastiani
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

ciao, benvenuta.

"bella" storia, sembra uno di quei film o quei romanzi tipo "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino".

diciamo che in un non-luogo di fobici, sentir parlare di tutte queste esperienze(non tutte belle, ma sempre esperienze)................
22-03-2013 23:35
liuk76
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Ho letto il tuo diario ma, fino ad ora, direi che è una cronaca della tua vita e mi limito ad ascoltarla.

Una domanda: stai facendo ancora uso di eroina? L'unica cosa che mi sento di dirti a priori è di continuare a farti seguire dal SerT e di eliminare questo capitolo dalla tua vita.
22-03-2013 23:34
psiche86
Re: "Se ne sei cosciente sei già a metà dell'opera". Ma anche no!

Tundra accipicchia... penso che se metti insieme la storia di 10 utenti medi del forum non ne esce una così tanto piena come la tua.
O forse è solo apparenza, ma sei sicura di aver scelto il forum giusto?
Questa discussione ha più di 20 risposte. Clicca QUI per visualizzare l'intera discussione.



Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 14:46.
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.