AshtrayGirl

Nessuno mi può realmente giudicare quando sbaglio, neanche io. Non veramente alla fine. Gli altri non sanno cosa mi ha portato ad avere un certo comportamento, ed è facile dall'esterno dire ''io avrei fatto così'' ''io non avrei fatto''...ma poi so tutti veramente così bravi?
Vedo tanta gente che sbaglia e che arranca. Magari non nelle stesse cose in cui arranco io, magari non tutti, ma non sono certamente sola nè faccio gli sbagli peggiori...
Prima stavo sempre malissimo quando pensavo di aver fatto di una figura di merda o non essermi comportata bene o mi sentivo giudicata pesantemente, ma alla fine chi cazzo sono gli altri per giudicarmi male (se lo fanno) se non mi conoscono e se magari nella stessa situazione o in altre in cui hanno difficoltà fanno pure peggio?
Tutti abbiamo problemi, facciamo sbagli, a volte possiamo essere stronzi, magari pure pure disturbati, ma qualcuno che fa peggio c'è sempre...e tutti quelli che fanno meglio casomai nella nostra situazione non starebbero meglio di noi. Non lo possiamo sapere e manco loro.

l'autoaccettazione e l'autoindulgenza è uno dei più grandi regali che mi sto facendo anche se la strada è ancora lunga
vedo oltretutto che meno mi faccio sensi di colpa più riesco a ''correggere'' il mio comportamento. A voi succede? Siete riusciti a diventare più buoni con voi stessi nel corso degli anni?

Blue Sky

Sì, penso di essere diventato più buono con me stesso nel corso degli anni, nel senso che mi attribuisco meno colpe e ho meno rammarico per gli errori che faccio. Li accetto sapendo di essere umano e sapendo che tutti sbagliano.
Do anche meno importanza al giudizio altrui rispetto a quella che gli davo una volta.

Quello che devo capire è se questo mio miglioramento è solo di un modo migliore di ragionare e di raccontarsela, oppure se dietro c'è davvero un cambiamento positivo a livello "inconscio".
Non posso però illudermi di stravolgere quello che sono sempre stato: rimango fondamentalmente una personalità insicura, che teme il giudizio altrui e teme di sbagliare. Poi certo, nella vita quotidiana riesco a convivere con queste paure meglio di quanto facessi prima.

Comunque penso che per queste cose l'età e la crescita aiutino.

OhNo!

Beata te. Sul serio, ti auguro di continuare il percorso che hai intrapreso perché può veramente essere una delle chiavi per vivere una vita un attimo più decente. Se è davvero così difficile correggere certi modi di pensare e certi comportamenti, quantomeno si può provare a rimediare accettando la propria situazione. Io non saprei proprio da dove iniziare
Tipo, tu dici "qualcuno che fa peggio c'è sempre", io invece dico "se gli altri dicono che c'è sempre qualcuno che fa peggio, deve necessariamente esserci anche quello che sta sul gradino più basso della scala, quello che non può dire che qualcuno fa peggio di lui...e se quello lì fossi io?".

Toxy

Prima quando mi sgridavano ci rimanevo veramente male, ora se sbaglio e vengo rimproverato rispondo sempre al altra persona con ''eh già non possiamo mica essere tutti perfetti come te!'' oppure ''se sto sbagliando perche non lo fai tu invece di parlare!?'' comunque ormai so di dare tutto me stesso in quello che faccio quindi se sbaglio pazienza io ho dato il massimo, la prossima volta andrà meglio!

AshtrayGirl

beh c'è gente che ammazza, stupra e lasciando perdere i criminali...sì, io credo proprio che quel qualcuno non sei tu
davvero è pieno di gente de fori
magari sei una persona, come lo sono migliaia di altre, alcune che lo sono diventate un pò meno...
probabilmente non sei una persona cattiva e quando sbagli non lo fai certo di proposito.
non si può dire lo stesso di tutti e non parlo certo per forza di ladri o assassini...anche se credo che di fatto la maggioranza delle persone ''creda'' di essere nel giusto e fa del proprio meglio con le conoscenze e le capacità che ha al momento...preso atto di aver sbagliato demolirsi non ha molto senso, dato che di fatto abbiamo agito in base a capacità e conoscenze che non abbiamo scelto di avere, provando comunque a fare ''bene''...tanto vale prenderne atto e provare a non farlo più ma senza drammi interiori e senza mangiarsi le mani.

Ansiaboy

da quando incomincio a " lavarmi le mani" son infinitamente più sereno, rilassato e capisco e corrego i miei errori più facilmente

non è questione che "tanto qualcuno che fa peggio c'è" perché quel peggio potrei pure esser io ma che se son il peggio mica è colpa mia, per genetica e/o educazione son così e amen
gli idioti sarebbero chi non sono in grado di capire ciò

cancellato16760

Si,proprio di recente, visto che il mio ultimo periodo di depressione era dovuto proprio al giudizio negativo che avevo su me stesso, fino ad arrivare a condannarmi. Autoaccettazione è la base su cui costruire un cambiamento vero e duraturo.

liuk76

Secondo me è indispensabile essere indulgenti con sé stessi, perché alla fine la vita la si vive in prima persona e, quindi, si deve anteporre sempre noi medesimi a tutto.

Io credo che l'equilibrio del quotidiano passi per l'accettazione del giudizio e della critica perché lo trovo giusto e normale.
Ognuno di noi matura un'opinione del prossimo e deve avere la libertà di manifestarla finché non sfocia nella diffamazione o nell'insulto sterile.
E' un dovere, se si vuole stare in società, ascoltare la critica, eventualmente controbattere ma sostenerla e non considerarla sempre tale da essere succubi del prossimo.

E' giusto non esasperare il giudizio negativo di sé stessi, sopratutto se non si è in grado poi di migliorarsi con un eccesso di severità, ma non bisogna nemmeno perdere i riferimenti. "C'è sempre uno peggio di noi", spesso è un alibi che giustifica un comportamento/pensiero sbagliato e frena l'azione di miglioramento oppure, peggio ancora, fa perdere il senso di realtà perché si esaspera la ricerca di chi 'sta peggio per sedare i propri dubbi.

Poi, un'altra lettura preziosa è quella dell'estemporaneità della critica, del giudizio.
Molte volte le persone leggono negativamente qualcosa in uno spazio temporale ristretto e sono inclini a rivedere il giudizio.
Questo implica il vivere in modo rilassato la critica, consapevoli che è transitoria e che non merita un metabolismo particolarmente traumatico.

Personalmente la mia ricetta dell'autoindulgenza passa per la sicurezza di ciò che sono, la consapevolezza di ciò che non sono, l'ascolto della critica altrui, lo scontro ed il mettermi in discussione, anche se da orgoglioso/permaloso/egocentrico, raramente lo faccio in pubblico e col diretto interessato presente ma solo a posteriori.

Poi, la maturità derivante dall'età anagrafica è stata fondamentale.

Myway

la verità ti fa male lo so...