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Originariamente inviata da syd_77
Nei decenni e nei secoli scorsi esisteva la depressione o è solo un male occidentale di questi ultimi 30 anni?
E come mai ultimamente è così diffusa, visto che anche prima la vita era dura, fra guerre, carestie, pestilenze, etc.?
Non ho trovato fin'ora risposte esaurienti.
Una persona di una certa età mi ha detto che la gente una volta beveva molto di più, e che anche se ora il fenomeno dell'alcolismo è rilevante, prima era di gran lunga più diffuso. Io l'ho ricollegato ad un tentativo di sedare la depressione con l'alcol.
ho trovato qualche articolo sciocco che collega la depressione all'uso di carne..ma nient'altro.
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Ma secondo me dipende anche dal fatto che oggi chiamano malattie quelli che una volta magari erano stati emotivi più o meno diffusi.
Campavano male anche prima insomma, solo che prima chiamavano il campar male col suo nome "campar male", oggi lo chiamano depressione supponendo che sia una malattia.
Io personalmente la depressione non l'avrei nemmeno classificata come un disturbo mentale, mi dà più l'idea di una reazione umorale dovuta ad altre cause (familiari, sociali ecc. ecc.).
Classificano come depressi casi diversissimi tra loro che hanno in comune solo il tono dell'umore, un qualcosa che risulta troppo poco strutturato per risultare significativo in termini descrittivi.
E' come se si fosse coniato il termine per una malattia la "temperaturite" che consiste nell'innalzamento della temperatura corporea, ma questo è solo un sintomo che può comparire in concomitanza ad altre patologie e assetti, non una malattia. Che esistano poi rimedi generali per abbassare la temperatura corporea (e non ho nulla da dire contro questa cosa) ciò non implica che sia una malattia comunque. Risulta arbitrario definire quali siano le malattie, va bene, però mi sembrerebbe poco opportuno classificare l'innalzamento della temperatura come una malattia per gli stessi motivi, rappresenta un qualcosa che risulta troppo poco strutturato.
Il fobico sociale può divenire depresso per certi motivi, il disoccupato lo stesso e così via.