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30-11-2016, 17:50
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#1
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Apro una discussione simile a quella che ho postato in un altro forum.
Mi chiedo se la fobia sociale sia un male della modernità.
Forse nella vecchia società contadina ognuno aveva il suo posto nel mondo e tutti vivevano sempre in stretto contatto, senza eccessivo individualismo e isolamento. Di conseguenza i contatti erano più facili. E inoltre, i vari e diversi individui erano più accettati. Mi chiedo se Pasolini, ripiangendo tale società e condannando la modernità non pensasse anche a questo. A me pare indubbio che il sistema attuale richieda individui sempre più standardizzati e tenda a isolare chi non si adatta.
Questo non toglie che il problema non fosse presente anche nel passato (e che ce ne fossero altri) ma mi pare in misura minore.
Vi sembra anche a voi così?
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30-11-2016, 18:00
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#2
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Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,327
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L'essere umano era abituato a stare in armonia con la natura e i suoi simili, credo che il treno sia deragliato dai binari semplicemente perché oggi viviamo in un mondo a misura di macchina non di uomo.
Si è perso il senso di appartenenza a questo pianeta, sembriamo usciti da una catena di montaggio e chi risulta difettoso per i canoni, troppo sensibile, troppo emotivo, troppo idealista, troppo sincero viene semplicemente scartato, gettato.
Anche i così detti privilegiati soffrono il mondo che si è creato negli ultimi 20 anni, sta stretto a tutti, nessuno sente realmente di farne parte eppure la fredda logica spinge soltanto ad adattarsi con tutte le malattie psicofisiche che ne derivano.
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30-11-2016, 18:11
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#3
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 3,151
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Non penso, magari erano disturbi conosciuti con un altro nome..
In generale mi pare che al giorno d'oggi ci sia un maggior "risveglio" di coscienze su molti fronti, ma non ne sono sicuro proprio al 100%
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Ultima modifica di iturbe89; 30-11-2016 a 18:14.
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30-11-2016, 18:22
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 135
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...
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Ultima modifica di cancellato17995; 05-06-2017 a 15:10.
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30-11-2016, 18:25
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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prima a 30 anni eri morto nn c era il tempo per diventare fobici
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30-11-2016, 20:08
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#6
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Bè, puntualizzo meglio come la penso su questo tema.
Non intendo affatto sostenere che il passato fosse migliore di ora.
Ma, interessandomi alla critica di Pasolini, cerco di vedere meglio cosa volesse dire. E non c'è dubbio che alcune cose fossero migliori prima; altre sono migliorate. Tuttavia, è arduo, io credo, stabilire da quale parte pendi la bilancia, se è meglio o peggio complessivamente. Un tempo si moriva a 30 anni. Ma, se non ci limitiamo al Primo Mondo, ma guardiamo il mondo nel suo insieme, vediamo che non è cambiato molto. Addirittura, forse in Africa oggi si muore di più di prima dell' arrivo dei colonizzatori europei nel XIX secolo. Altrimenti non ci sarebbe tutta questa immigrazione.
Lo scemo del villaggio sarà stato un emarginato, ma ogni villaggio ne aveva almeno uno e un villaggio senza scemi era considerato qualcosa di strano. Mi viene da pensare, a torto o aragione, che gli scemi avessero un ruolo riconosciuto. Oggi lo scemo è scemo e basta. (Potrei avere torto su questo, lo ammetto, io non c'ero a quei tempi).
La psicologia è una disciplina moderna. Ma è nata, appunto, con le nevrosi prodotte dalla modernità. Molti studiosi hanno parlato dei mali creati dalla moderna società industriale. Molto prima di Pasolini, alla fine dell' Ottocento in Inghilterra, William Morris diceva qualcosa di simile. Addirittura nel primo Settecento Jonathan Swift, nei "Viaggi di Gulliver", nel capitolo "Viaggio a Laputa" descrive i guasti, anche psicologici, prodotti dalla tecnologia in un modo incredibilemnte profetico. Prima è nata la malattia e poi il medico che la cura. Anche perchè così nasceva una nuova professione e un nuovo reddito per qualcuno.
Per quanto riguarda i DSA, quando la scuola non c'era non c'erano nemmeno i DSA. I disturbi specifici di apprendimento e la relativa esclusione sono nati con la scolarizzazione di massa. Lungi dall' avere il sacrosanto obiettivo di trasmettere la cultura alle nuove generazioni, la scuola è divenuta una istituzione totale che serve a fabbricare "individui" adatti al sistema e a scartare gli altri. Poichè è inevitabile che i problemi prodotti abbiano un impatto fortemente negativo sulla società adesso si cerca di rimediare ai danni; oggi i DSA sono fortunatamente riconosciuti ma comunque tardi e male. La vera soluzione, una scuola democratica e una didattica inclusiva delle diversità (diversità da non confondere con patologie) mi sembra ancora lontana.
Certo, non è giusto che in passato chi rimaneva zitella (per propria scelta o per condizioni non volute) divenisse lo zimbello del paese. Questo è giusto che sia cambiato.
Tuttavia, oggi, rispetto al passato, sono molti di più i single; e non lo sono per scelta. Almeno sono aumentati quelli non per scelta. E sono, come ho detto in altri post, in maggioranza maschi. Ciò è fonte di una sofferenza non da poco. Soprattutto tra i fobici.
Certo, succedeva anche in passato. Ci sono persone celebri al riguardo. Per esempio, Leonardo Da Vinci, Isaac Newton, Jonathan Swift, Alexander Pope, Henry Cavendish, Giacomo Leopardi, Othniel Charles Marsh, Nikola Tesla, Cesare Pavese. Tuttavia credo che il fenomeno fosse meno frequente. E che riguardasse di più le persone celebri.
Non voglio rimpiangere il passato. Voglio soltanto dire che il progresso ha due facce. E purtroppo la faccia negativa, se consideriamo l'inquinamento e la crisi sistemica, oggi mi sembra prevalente.
Bisogna guardare ad una società futura migliore.
Sarà l'oggetto di un mio nuovo post quando gli impegni me lo permetteranno.
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30-11-2016, 20:36
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 1,986
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Per me si, molto probabilmente la fobia sociale e molte altre nevrosi sono mali di questa società. Società in senso molto lato.
Penso spesso che il periodo più "mentalmente sano" in assoluto è stato la preistoria
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30-11-2016, 23:35
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,039
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In passato probabilmente ce n'erano meno, ma poi molta gente moriva, la gente beveva molto più di adesso (stando ai racconti).
Essendo tendenzialmente i fobici e gli evitanti più deboli e con meno capacità di adattarsi magari morivano in guerra o in altri modi o di alcolismo, quelli che sopravvivevano li si metteva a lavorare nei campi, le donne stavano a casa ad accudire i familiari. A qualcuno un/una partner glieli trovavano le famiglie. Magari il fobico non grave lo si definiva solo "schivo e taciturno", la società non era così medicalizzata da dare a tutti un disturbo.
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30-11-2016, 23:38
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#9
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
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Un tempo i pazzi li bruciavano o li rinchiudevano, mi avrebbero già fatto alla griglia probabilmente, bei tempi.
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30-11-2016, 23:50
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#10
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Banned
Qui dal: Jul 2016
Ubicazione: Qua
Messaggi: 429
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Sì,c'era anche nel passato,ma il problema è la società che vuole che si funzioni in un certo modo,questo accresce i disagi mentali.
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01-12-2016, 01:53
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#11
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Esperto
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: Sanremo (o meglio un paesino vicino)
Messaggi: 1,205
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un libro di una giornalista che ha sofferto di depressione, scritto a quattro mani con un famoso psichiatra, ha anche illustrato quanto questa malattia abbia permeato l'umanità dagli albori, e che illustri artisti e poeti la descrivevano appieno, forse perchè gli unici letterati del tempo.
addirittura un germanista racconta che in un ducato tedesco dell'ottocento, il suicida per melancolia riceveva il sacramento del funerale, proprio perchè la comunità esprimeva pietà per il suo dolore........
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01-12-2016, 01:58
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#12
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Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,327
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Quote:
Originariamente inviata da troll
un libro di una giornalista che ha sofferto di depressione, scritto a quattro mani con un famoso psichiatra, ha anche illustrato quanto questa malattia abbia permeato l'umanità dagli albori, e che illustri artisti e poeti la descrivevano appieno, forse perchè gli unici letterati del tempo.
addirittura un germanista racconta che in un ducato tedesco dell'ottocento, il suicida per melancolia riceveva il sacramento del funerale, proprio perchè la comunità esprimeva pietà per il suo dolore........
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Noi al posto di sacramenti abbiamo i bulli
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01-12-2016, 11:00
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#13
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Un tempo i pazzi li bruciavano o li rinchiudevano, mi avrebbero già fatto alla griglia probabilmente, bei tempi.
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Io non ritengo che i fobici sociali siano pazzi.
Penso che non ci si dovrebbe autodefinire così.
Dobbiamo avere stima di noi e valorizzarci.
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01-12-2016, 11:58
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#14
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Come altri hanno già detto, probabilmente la FS è sempre esistita ma nessuno la chiamava così.
Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
Forse nella vecchia società contadina ognuno aveva il suo posto nel mondo e tutti vivevano sempre in stretto contatto, senza eccessivo individualismo e isolamento.
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Visione consigliata ➜ Con gli occhi chiusi
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Ultima modifica di barclay; 01-12-2016 a 12:02.
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01-12-2016, 12:13
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
Apro una discussione simile a quella che ho postato in un altro forum.
Mi chiedo se la fobia sociale sia un male della modernità.
Forse nella vecchia società contadina ognuno aveva il suo posto nel mondo e tutti vivevano sempre in stretto contatto, senza eccessivo individualismo e isolamento. Di conseguenza i contatti erano più facili. E inoltre, i vari e diversi individui erano più accettati. Mi chiedo se Pasolini, ripiangendo tale società e condannando la modernità non pensasse anche a questo. A me pare indubbio che il sistema attuale richieda individui sempre più standardizzati e tenda a isolare chi non si adatta.
Questo non toglie che il problema non fosse presente anche nel passato (e che ce ne fossero altri) ma mi pare in misura minore.
Vi sembra anche a voi così?
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Se vai nel forum di Anepeta, l'ultimo suo intervento parla proprio di questo argomento.
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01-12-2016, 13:26
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#16
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Se vai nel forum di Anepeta, l'ultimo suo intervento parla proprio di questo argomento.
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Ecco, a proposito del forum di Anepeta.
A volte mi sono interessato a quel forum.
Ma non mi sembra facile nè entrarci nè iscriversi.
Anni fa ho tenatto, senza riuscirci.
Adesso ho l'impressione che sia ancora più difficile.
Occorre un computer con specifiche caratteristiche, mi pare.
Non so perchè sia così tecnicamente difficile.
Sono già nel forum di Spazio Asperger e in questo. E non c'è due senza tre.
Come posso fare per completare la Santissima Trinità?
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01-12-2016, 14:39
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#17
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Banned
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 1,673
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Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
Apro una discussione simile a quella che ho postato in un altro forum.
Mi chiedo se la fobia sociale sia un male della modernità.
Forse nella vecchia società contadina ognuno aveva il suo posto nel mondo e tutti vivevano sempre in stretto contatto, senza eccessivo individualismo e isolamento. Di conseguenza i contatti erano più facili. E inoltre, i vari e diversi individui erano più accettati. Mi chiedo se Pasolini, ripiangendo tale società e condannando la modernità non pensasse anche a questo. A me pare indubbio che il sistema attuale richieda individui sempre più standardizzati e tenda a isolare chi non si adatta.
Questo non toglie che il problema non fosse presente anche nel passato (e che ce ne fossero altri) ma mi pare in misura minore.
Vi sembra anche a voi così?
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Secondo me lo è, ma vale anche per altri problemi psicologici. Il discorso è molto complesso, ma il problema ruota intorno ad una cosa: il progresso.
Se pensiamo al passato, per andare da Roma a Parigi nell'anno mille si impiegavano 2 settimane (magari di meno, magari di più), nel '700 per fare lo stesso percorso la quantità di tempo impiegata è rimasta pressoché simile. Oggi invece basta un'ora e mezzo. Cosa voglio dire? Che il progresso, cosi come si visto negli ultimi 50 anni, ha sottratto alla psiche il necessario tempo di adattamento. Dimensione reale e psicologica viaggiano su due binari diversi, con tutti i problemi che ne conseguono.
Come ha già detto Yamcha, la realtà non è più a misura d'uomo.
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01-12-2016, 16:02
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#18
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,599
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Sì, in passato finivamo o al rogo o al manicomio.
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01-12-2016, 16:33
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#19
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
Ecco, a proposito del forum di Anepeta.
A volte mi sono interessato a quel forum.
Ma non mi sembra facile nè entrarci nè iscriversi.
Anni fa ho tenatto, senza riuscirci.
Adesso ho l'impressione che sia ancora più difficile.
Occorre un computer con specifiche caratteristiche, mi pare.
Non so perchè sia così tecnicamente difficile.
Sono già nel forum di Spazio Asperger e in questo. E non c'è due senza tre.
Come posso fare per completare la Santissima Trinità?
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Io all'epoca neanche mi iscrissi a quel sito; parlo del forum, non del sito Altri Lidi. Il forum Lidi è nella piattaforma forumfree, basta(va) iscriversi lì. Poi probabilmente devi scrivere il primo messaggio nella sezione Presentazioni.
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Ultima modifica di Warlordmaniac; 15-12-2016 a 11:24.
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01-12-2016, 17:38
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Italia
Messaggi: 1,006
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Dipende tutto dal luogo e dall'epoca storica.
In alcune situazioni i fobici vivevano a loro agio mentre in altre soffrivano parecchio
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