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Vecchio 09-07-2009, 16:41   #21
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Originariamente inviata da moon-watcher Visualizza il messaggio
Direi che più o meno confermi ciò che intendevo, infatti io soffro di AvPD (Avoidant Personality Disorder, in inglese fa più figo ) e se leggi i criteri del DSM non parla di ansia, ma di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza, ipersensibilità al giudizio negativo, paura di essere criticato, disapprovato, rifiutato, umiliato o ridicolizzato, sensazione di essere socialmente inetto, personalmente non attraente, o inferiore agli altri. Direi che mi ci vedo.
non sono situazioni (reali o immaginate) che creano ansia? qual'è il problema che porta il disturbo evitante, se non l'ansia?

p.s. anch'io mi ci vedo, in effetti tutti gli ansiatori sociali ci si vedrebbero.
Vecchio 09-07-2009, 16:55   #22
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Originariamente inviata da Prassi Visualizza il messaggio
non sono situazioni (reali o immaginate) che creano ansia? qual'è il problema che porta il disturbo evitante, se non l'ansia?

p.s. anch'io mi ci vedo, in effetti tutti gli ansiatori sociali ci si vedrebbero.
mmm non è detto che portino ansia, non necessariamente, secondo me dipende anche da quanto una persona è ansiosa; se una persona è calma e tranquilla può sperimentare disagi sociali privi di ansia (lo so, non è da tutti ), e la mia flemma e famosa in tutto il mondo

Detto questo provo talora anch'io una fortissima ansia (con i sintomi di malessere fisico descritti sopra) in situazioni del tutto nuove. Direi che per me l'ansia è direttamente proporzionale alla novità. Eliminata la novità mi sparisce l'ansia ma permangono tutte quelle altre robe carine: paura del giudizio, del rifiuto, etc. etciù

Comunque devo ancora capire se l'ansia è causa o effetto. Se sono le situazioni a portare ansia (nel qual caso l'ansia sarebbe un effetto) o è l'ansia che porta la paura e quindi ad evitare le situazioni (nel qual caso sarebbe la causa). Quando avrò terminato e messo a punto i miei studi teorici vi farò sapere.

EDIT basandomi sull'intuizione però direi che l'ansia è effetto e non causa.
Vecchio 09-07-2009, 16:59   #23
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Originariamente inviata da moon-watcher Visualizza il messaggio
mmm non è detto che portino ansia, non necessariamente, secondo me dipende anche da quanto una persona è ansiosa; se una persona è calma e tranquilla può sperimentare disagi sociali privi di ansia (lo so, non è da tutti ), e la mia flemma e famosa in tutto il mondo

Detto questo provo talora anch'io una fortissima ansia (con i sintomi di malessere fisico descritti sopra) in situazioni del tutto nuove. Direi che per me l'ansia è direttamente proporzionale alla novità. Eliminata la novità mi sparisce l'ansia ma permangono tutte quelle altre robe carine: paura del giudizio, del rifiuto, etc. etciù

Comunque devo ancora capire se l'ansia è causa o effetto. Se sono le situazioni a portare ansia (nel qual caso l'ansia sarebbe un effetto) o è l'ansia che porta la paura e quindi ad evitare le situazioni (nel qual caso sarebbe la causa). Quando avrò terminato e messo a punto i miei studi teorici vi farò sapere.

EDIT basandomi sull'intuizione però direi che l'ansia è effetto e non causa.

e non ci sono momenti in cui il tuo mondo evitante crolla? voglio dire....non ci sono mai stati, nella tua vita, momenti di crisi più duraturi e più dolorosi del solito?

e ancora....a livello fisico come somatizzi quelle che tu chiami "robette"?

ciao ciao
Vecchio 09-07-2009, 17:19   #24
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Originariamente inviata da moon-watcher Visualizza il messaggio
Detto questo provo talora anch'io una fortissima ansia (con i sintomi di malessere fisico descritti sopra) in situazioni del tutto nuove. Direi che per me l'ansia è direttamente proporzionale alla novità. Eliminata la novità mi sparisce l'ansia ma permangono tutte quelle altre robe carine: paura del giudizio, del rifiuto, etc. etciù
salute. non ci intendiamo sul concetto d'ansia

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Originariamente inviata da moon-watcher Visualizza il messaggio
Comunque devo ancora capire se l'ansia è causa o effetto. Se sono le situazioni a portare ansia (nel qual caso l'ansia sarebbe un effetto) o è l'ansia che porta la paura e quindi ad evitare le situazioni (nel qual caso sarebbe la causa). Quando avrò terminato e messo a punto i miei studi teorici vi farò sapere.

EDIT basandomi sull'intuizione però direi che l'ansia è effetto e non causa.
...neanche su quello di paura, per me la paura è e immediata. come quando guardando un film horror si ha il presentimento che il mostro sia lì per sbucare da qualche parte. il prospetto di provare una situazione di disagio (cosa che leggendo il tuo post, consideri come paura) lo assimilerei all'ansia. altrimenti come sarebbe possibile distinguere le due situazioni?

sono d'accrodo che l'ansia sia un effetto della valutazione della situazione.
Vecchio 09-07-2009, 17:37   #25
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Originariamente inviata da illusione Visualizza il messaggio
e non ci sono momenti in cui il tuo mondo evitante crolla? voglio dire....non ci sono mai stati, nella tua vita, momenti di crisi più duraturi e più dolorosi del solito?
Sì, lo sto attraversando, proprio perché il mio mondo evitante non mi soddisfa più.

Quote:
Originariamente inviata da illusione Visualizza il messaggio
e ancora....a livello fisico come somatizzi quelle che tu chiami "robette"?
Non somatizzo niente, tengo tutto dentro. Comunque le chiamavo robette con ironia, eh!

Quote:
Originariamente inviata da Prassi Visualizza il messaggio
salute. non ci intendiamo sul concetto d'ansia
Pazienza, me ne farò una ragione.

Quote:
Originariamente inviata da Prassi Visualizza il messaggio
...neanche su quello di paura, per me la paura è e immediata. come quando guardando un film horror si ha il presentimento che il mostro sia lì per sbucare da qualche parte. il prospetto di provare una situazione di disagio (cosa che leggendo il tuo post, consideri come paura) lo assimilerei all'ansia. altrimenti come sarebbe possibile distinguere le due situazioni?
Definizione da Wikipedia:

Quote:
L'ansia è uno stato caratterizzato da una sensazione di paura non connessa ad alcuno stimolo specifico.
Ok, allora ho l'ansia ma non ho tendenza ad avere grossi segni somatici.
Vecchio 09-07-2009, 17:39   #26
Principiante
 

[QUOTE=moon-watcher;205779]Sì, lo sto attraversando, proprio perché il mio mondo evitante non mi soddisfa più.



in che modo lo stai attraversando? che cosa provi? scusami se ti pongo questi quesiti;, se lo faccio, è perchè mi interessa particolarmente.

Voglio capire!
Vecchio 09-07-2009, 17:49   #27
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ma perchè tutti vogliono sapere cose di moonwatcher?? ...nessuno vuole sapere cose di me?

Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher Visualizza il messaggio
Definizione da Wikipedia:

Quote:
L'ansia è uno stato caratterizzato da una sensazione di paura non connessa ad alcuno stimolo specifico.
sprquack ... definizione circolare
Vecchio 09-07-2009, 17:51   #28
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"la paura è il movimento di allontanamento dalle cose come sono" (cit.)
Vecchio 09-07-2009, 17:57   #29
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[quote=illusione;205780]
Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher Visualizza il messaggio
Sì, lo sto attraversando, proprio perché il mio mondo evitante non mi soddisfa più.



in che modo lo stai attraversando? che cosa provi? scusami se ti pongo questi quesiti;, se lo faccio, è perchè mi interessa particolarmente.

Voglio capire!
No, figurati siamo qui per questo, la tua domanda mi fa piacere. Non siamo qui per parlare solo delle schiacciate

Ecco, quello che provo in questo periodo è una grandissima frustrazione, dovuta al fatto che sento che qualcosa sta cambiando in me, ma che non riesco a direzionare questo cambiamento. E' come se non conoscessi i codici necessari per muovermi nella vita sociale, quei codici che gli "altri" sanno utilizzare a menadito. Il conflitto tra ciò che sono e ciò che vorrei essere è la causa delle mie insoddisfazioni. Sto inoltre attraversando una fase di auto-colpevolizzazione, per essere stato sinora spettatore inerme della mia vita, ed averla lasciata gestire, ahimè, ai miei genitori.
Vecchio 09-07-2009, 17:59   #30
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Originariamente inviata da Prassi Visualizza il messaggio
ma perchè tutti vogliono sapere cose di moonwatcher??
Forse perché sono un bel caso di studio. Un caso da manuale.
Vecchio 09-07-2009, 18:01   #31
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

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Originariamente inviata da moon-watcher Visualizza il messaggio
Direi che più o meno confermi ciò che intendevo, infatti io soffro di AvPD (Avoidant Personality Disorder, in inglese fa più figo ) e se leggi i criteri del DSM non parla di ansia, ma di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza, ipersensibilità al giudizio negativo, paura di essere criticato, disapprovato, rifiutato, umiliato o ridicolizzato, sensazione di essere socialmente inetto, personalmente non attraente, o inferiore agli altri. Direi che mi ci vedo.
Ciao Moon è un po' che rimugino su questi argomenti e mi sono venuti in mente alcuni pensieri...ragionanando su quello che hai scritto te, su quello che provo io...e quello che hanno scritto altri utenti in passato (mi vengono in mente giova, animasola e bardamu. E anche morningsheep).

Senza stare a tirare in ballo il disturbo evitante, mi sembra di aver notato una serie di tratti comuni in alcune categorie di utenti... come l'apparente estroversione in certi contesti (che può essere la capacità di "estroversare" per giova...la capacità di avere rapporti amorosi....o, per quanto mi riguarda, la forte sicurezza in me stesso quando sono in contesti formali/professionali come la scuola e certi tipi di lavoro), ma blocchi assoluti in altri. E poi il fatto che il problema di certa gente più che un ansia paralizzante, come quella che ha prassi, è quella di una serie di "modi storti e sbagliati" di porsi con il mondo.

Se ho ben capito quindi, la caratteristica essenziale degli evitanti (o quelli che si rispecchiano almeno un po' nella sintomatologia evitante) rispetto ai fobici è che i primi hanno problemi "a monte", cioé vedono il mondo in modo distorto.

Ecco forse perché un evitante non ha fobie specifiche, ma un'ansia, magari leggera e costante nei casi più lievi, perché l'inadeguatezza non è quando si mangia al ristorante o si fa una firma, ma per lo stare al mondo.

Tornando al blocco per parlare (si, non sembra ma sto facendo un commento in topic con il titolo ), credo di aver capito infine qual'è il nocciolo.
Cioé che i "silenziosi" (io, giova...te credo) temendo il giudizio degli altri non rivelano se stessi. Sono bloccati. E allora si "rifugiano" in ruoli e modi di porsi che non rispecchiano la loro personalità reale, ma ci vengono spontanei perché è la via più breve e veloce per non stare male, per non soffrire.

Ecco perché il silenzio: perché parlare è un'attività spontanea, piacevole, viene come respirare. Non si può forzare una persona a parlare...e soffocando il nostro vero io finisce che non abbiamo nulla da dire perché non abbiamo "un'identità" capace di esprimere liberamente emozioni e sensazioni.

Giova mi sembra un esempio perfetto, poiché lui tentava di recitare un ruolo ma andava in crisi quando non era più capace di recitare...io sono uguale, anche se in modo diverso. Anche la logorroicità si spiega: perché soffocando se stessi in modo totale, recitando dalla mattina alla sera, da qualche parte bisogna "espoldere" e tirare fuori quello che si ha dentro.

Quindi un primo passo è iniziare, in ogni istante della mia vita, chiedermi:

questo, lo faccio perché lo voglio fare, perché mi piace

o perché in realtà vorrei fare quest'altra cosa?

(ho un po' semplificato, ma credo di essermi spiegato)

Ragionando così mi sono accorto cos'era quel disagio nascosto che spesso provo...faccio le cose svogliato, stanco, in automatico...non mi diverto, il mio divertimento è il giorno dopo, per la soddisfazione di aver fatto certe cose ("aver messo delle x sulla lista"), ma non mi piace il farle in se stesse: cioé il punto è che bisogna proprio reinventarsi in una miriade di ambiti.

Forse è questo il motivo, come diceva moringsheep, che uno dei modi per guarire dal dep consiste nel rimuovere tutti i meccanismi di evitamento: perché piano piano, rimuovendo i comportamenti che ci hanno soffocato, finiamo per "liberarci" e stare finalmente bene.

Questo, però ha un prezzo. Tenersi una maschera ha abituato tutti quanti a certi nostri comportamenti, ha creato delle aspettative e quindi "rompere" in modo eclatante è molto difficile, in certe situazioni.

Mi rendo conto, inoltre, che per chi ha dei disturbi seri, e non delle seghe mentali, è molto più difficile forzare certi meccanismi perché si sono radicati tantissimo nella personalità...auguro a chi ne soffre di liberarsi quanto più possibile e quanto più velocemente possibile delle catene che lo opprimono.

Personalmente, ho scritto molto, nell'ultimo anno, su questo forum, perché avevo un'attività lavorativa che mi faceva stare molto al computer, e mi dava molti tempi morti. Però mi ero accorto che era un modo per evitare: prolungavo il tempo di svolgimento di quello che dovevo fare, perdendo intere giornate e sottranedole allo studio e ad attività più utili. Mi sono accorto che stavo facendo una cosa dicendo a tutti che era per passione mentre in realtà era per non affrontare il mondo. Qualche giorno fa ho abbandonato tale attività...e ho deciso di darmi da fare...smettendo di mettermi dietro ai paraventi per paura di mettermi in gioco...vediamo un po' che succede
Vecchio 09-07-2009, 18:02   #32
Principiante
 

[quote=moon-watcher;205786]
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Originariamente inviata da illusione Visualizza il messaggio

No, figurati siamo qui per questo, la tua domanda mi fa piacere. Non siamo qui per parlare solo delle schiacciate

Ecco, quello che provo in questo periodo è una grandissima frustrazione, dovuta al fatto che sento che qualcosa sta cambiando in me, ma che non riesco a direzionare questo cambiamento. E' come se non conoscessi i codici necessari per muovermi nella vita sociale, quei codici che gli "altri" sanno utilizzare a menadito. Il conflitto tra ciò che sono e ciò che vorrei essere è la causa delle mie insoddisfazioni. Sto inoltre attraversando una fase di auto-colpevolizzazione, per essere stato sinora spettatore inerme della mia vita, ed averla lasciata gestire, ahimè, ai miei genitori.

ho capito. grazie
Vecchio 09-07-2009, 18:12   #33
Principiante
 

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Originariamente inviata da JohnReds Visualizza il messaggio

Giova mi sembra un esempio perfetto, poiché lui tentava di recitare un ruolo ma andava in crisi quando non era più capace di recitare...

che cosa significa? in che senso andava in crisi? spiegatemi, per favore!
Vecchio 09-07-2009, 18:17   #34
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Originariamente inviata da JohnReds Visualizza il messaggio
E poi il fatto che il problema di certa gente più che un ansia paralizzante, come quella che ha prassi, è quella di una serie di "modi storti e sbagliati" di porsi con il mondo.

Se ho ben capito quindi, la caratteristica essenziale degli evitanti (o quelli che si rispecchiano almeno un po' nella sintomatologia evitante) rispetto ai fobici è che i primi hanno problemi "a monte", cioé vedono il mondo in modo distorto.

Ecco forse perché un evitante non ha fobie specifiche, ma un'ansia, magari leggera e costante nei casi più lievi, perché l'inadeguatezza non è quando si mangia al ristorante o si fa una firma, ma per lo stare al mondo.
Bingo! Il concetto mi sembra giustissimo, non mi sento inadeguato in certe circostanze ma proprio per il fatto di esistere.

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Originariamente inviata da JohnReds Visualizza il messaggio
Tornando al blocco per parlare (si, non sembra ma sto facendo un commento in topic con il titolo ), credo di aver capito infine qual'è il nocciolo.
Cioé che i "silenziosi" (io, giova...te credo) temendo il giudizio degli altri non rivelano se stessi. Sono bloccati. E allora si "rifugiano" in ruoli e modi di porsi che non rispecchiano la loro personalità reale, ma ci vengono spontanei perché è la via più breve e veloce per non stare male, per non soffrire.

Ecco perché il silenzio: perché parlare è un'attività spontanea, piacevole, viene come respirare. Non si può forzare una persona a parlare...e soffocando il nostro vero io finisce che non abbiamo nulla da dire perché non abbiamo "un'identità" capace di esprimere liberamente emozioni e sensazioni.
Sì, il silenzio serve a nascondere la propria personalità.
Vecchio 09-07-2009, 18:22   #35
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

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Originariamente inviata da illusione Visualizza il messaggio
che cosa significa? in che senso andava in crisi? spiegatemi, per favore!
Lui era un utente che faceva post chilometrici dove diceva sempre le solite cose, fino a poco fa, quando è stato bannato perché spammava.

Comunque cercati i post di giova88, 1giova88, o meglio giova+ altr perole o numeri perché si sarà fatto 20 nick, regolarmente venivano bannati, ma poi si reiscriveva.

In pratica lui era fissato con il fatto che quand'era piccino era superestroverso e poi crescendo, con l'adolescenza, era diventato introverso...e allora andava nei posti cercando di fare l'estroverso a tutti i costi, ritornando quello di un tempo...ma non gli riusciva, qualche battuta gil veniva ma poi stava zitto e non diceva altro. "In crisi" vuol dire che veniva qua a lamentarsi che non sapeva parlare, scrivendo una mole enorme di discorsi.

Secondo me - è un'ipotesi - sbaglia perché non puoi obbligarti a essere come vorresti, te sei come sei, e devi partire accontentandoti delle tue capacità...poi magari puoi anche diventare estroverso, ma deve avvenire in modo "naturale"...ti devi forzare a piccoli passi senza avere pretese, che finiscono sempre per essere eccessive o realistiche

Altra caratteristica dell'atteggiamento evitante secondo me è la dipendenza da cose o persone che ci danno sicurezza...dai nostri rifugi. Io lo sono per molte situazioni/cose, giova ad esempio era dipendente dal forum, infatti chiedeva lui stesso di farsi bannare ma non riusciva a farne a meno e si reiscriveva.
Vecchio 09-07-2009, 18:25   #36
Principiante
 

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Originariamente inviata da JohnReds Visualizza il messaggio
Lui era un utente che faceva post chilometrici dove diceva sempre le solite cose, fino a poco fa, quando è stato bannato perché spammava.

Comunque cercati i post di giova88, 1giova88, o meglio giova+ altr perole o numeri perché si sarà fatto 20 nick, regolarmente venivano bannati, ma poi si reiscriveva.

In pratica lui era fissato con il fatto che quand'era piccino era superestroverso e poi crescendo, con l'adolescenza, era diventato introverso...e allora andava nei posti cercando di fare l'estroverso a tutti i costi, ritornando quello di un tempo...ma non gli riusciva, qualche battuta gil veniva ma poi stava zitto e non diceva altro. "In crisi" vuol dire che veniva qua a lamentarsi che non sapeva parlare, scrivendo una mole enorme di discorsi.

Secondo me - è un'ipotesi - sbaglia perché non puoi obbligarti a essere come vorresti, te sei come sei, e devi partire accontentandoti delle tue capacità...poi magari puoi anche diventare estroverso, ma deve avvenire in modo "naturale"...ti devi forzare a piccoli passi senza avere pretese, che finiscono sempre per essere eccessive o realistiche

Altra caratteristica dell'atteggiamento evitante secondo me è la dipendenza da cose o persone che ci danno sicurezza...dai nostri rifugi. Io lo sono per molte situazioni/cose, giova ad esempio era dipendente dal forum, infatti chiedeva lui stesso di farsi bannare ma non riusciva a farne a meno e si reiscriveva.
Ti ringrazio per la spiegazione.
Vecchio 11-04-2010, 23:00   #37
Esperto
L'avatar di FobicJoe
 

oltre a questo c'è anche il topic sul motivo del blocco del traffico :p
Vecchio 11-04-2010, 23:23   #38
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Originariamente inviata da FobicJoe Visualizza il messaggio
oltre a questo c'è anche il topic sul motivo del blocco del traffico :p
Ma ti dirò, io mi sposto con il cammello... è comodo e veloce, solo qualche sobbalzo, anche se faccio attenzione alle buche...e multe non nè ho mai prese...anche con il blocco del traffico
Vecchio 12-04-2010, 00:58   #39
Esperto
L'avatar di FobicJoe
 

però consuma un sacco in acqua
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