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Vecchio 12-04-2009, 06:10   #1
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[Nota: questo post andrebbe letto insieme a quest'altro: http://www.fobiasociale.com/postt10039.html]

Il mio autentico e principale problema è la comunicazione verbale. Tutto sommato non soffro di ansia sociale, se non ad un livello sostenibile. Ho notato inoltre, attraverso indagini scientifiche ed utilizzando il metodo sperimentale 8), che se mi sottopongo più volte a determinate situazioni ansiogene, l'ansia cala (esempio: uscire con degli sconosciuti, andare dai clienti, andare a fare un acquisto in un negozio, ecc.)

Invece per quanto mi sottoponga a situazioni chiacchierogene (:lol, non aumenta il mio desiderio di parlare, anzi direi che diminuisce con l'aumento dell'esposizione. Riporto quindi alcune delle osservazioni e delle cose che ho capito in questi mesi di autoanalisi, al termine della quale mi sono autodiagnosticato il disturbo evitante di personalità.

ISOLAMENTO E ABITUDINE AL SILENZIO
Credo di aver preso l'abitudine a non parlare in anni di isolamento, credo che questo abbia portato la mia mente a vedere come normale il silenzio e come innaturale parlare, il suono stesso della mia voce, vale a dire che il più delle volte io non ho proprio voglia di parlare, non mi vengono delle cose da dire, ho una sensazione di vuoto mentale. Di conseguenza mi rendo conto spesso di non pensare neanche a delle cose da dire e mi rendo anche conto di non essere abituato a tramutare i miei pensieri in parole, a far sì che il mio pensiero si faccia verbo. Questo spiega tutti i miei pensieri ritardati sulle cose da dire e la mia maggiore facilità a comunicare per iscritto, laddove si può pensare e riflettere sui propri pensieri e tramutarli con calma in parole. Però anche quando scrivo ho l'impressione che i miei pensieri galleggino in un magma senza riuscire a trovare la strada per diventare parole, anche questo immagino sia conseguenza della mia scarsa abitudine a dialogare; persino quando facevo i temi a scuola a malapena riuscivo a riempire un quinterno, sono sempre stato molto sintetico anche per iscritto. Ed anche questo materiale che ho scritto l'ho sottoposto ad innumerevoli revisioni. In fin dei conti quindi ritengo l'isolamento la principale causa del mio blocco nel parlare e l'evitamento il mio peggior nemico. Credo all'implicazione: isolamento => timidezza => isolamento e via di seguito in un circolo vizioso.

PAURA DI MOSTRARE LE EMOZIONI
Ho paura e sono incapace di esternare le mie emozioni, tanto con le parole quanto con le espressioni del viso o con qualunque altro tipo di espressione non verbale. Non solo di dire a una ragazza: "sono innamorato" (l'emozione suprema! ah, l'amour... ), ma anche emozioni più elementari come: "sono triste", "sono felice", "sono arrabbiato", "sono sorpreso", "sono preoccupato", "provo vergogna", ...

AUTOSTIMA E PAURA DEL GIUDIZIO ALTRUI
Il concetto di autostima è un concetto complesso. Io non ritengo di avere di me stesso una bassa autostima. Mi reputo abbastanza intelligente, nella media diciamo (ma neanche il genio che qualcuno mi dice che sono... :lol, abbastanza carino, mi reputo senz'altro più bello rispetto a dieci/quindici anni fa - miglioro col tempo come il buon vino 8), chissà che tra dieci anni non diventi uno splendido quarantenne :lol: - (anche se poi penso che tutte le gentili ragazze del forum che mi hanno conosciuto diranno certamente il contrario... :lol. Insomma mi reputo capace in molte cose, ed in genere sono poche le cose per le quali dico: "questo non riuscirò mai a farlo...". Ritengo, con l'impegno e l'applicazione di poter arrivare a qualunque risultato. Semmai la mia forza di volontà è altalenante, un giorno è molto forte, un altro viene meno, e quindi penso: "non avrò mai la costanza e la volontà per fare quella tal cosa...". Ma allora perché ho comunque paura del giudizio altrui, pur avendo (abbastanza) fiducia nelle mie capacità? Perché il problema non sta nella stima che ho io di me stesso ma in quella che penso gli altri abbiano di me stesso, ma non semplicemente nel senso che penso che gli altri mi ritengano brutto e/o stupido, solo che penso che ritengano sprecate le mie qualità perché non sono in grado di comunicarle, fatto d'altronde oggettivamente vero. Ecco riapparire il circolo vizioso. Ad ogni modo la paura del giudizio altrui mi paralizza, ed ho costantemente il bisogno di sentirmi approvato ed apprezzato, e non solo da qualcuno, ma da tutti. Ma per quanto mi si facciano complimenti o apprezzamenti, io non riesco a fare a meno di pensare che non siano genuini. Ad esempio, per quanto un cliente mi dica di essere soddisfatto del mio lavoro, ciò non mi basta, ce n'è sempre un altro che vorrebbe la mia testa servita su un piatto d'argento... :lol: e anche se questi ultimi sono pochi, e la maggior parte è soddisfatta, non mi basta lo stesso...

PAURA DELLA REAZIONE ALTRUI
Ho molta paura della reazione degli altri, di come gli altri possano reagire, soprattutto se devo dire qualcosa che possa essere imbarazzante o toccare la loro sfera privata, paura di infastidire. Ho quindi spesso paura di esprimere un concetto perché mi sembra che l'interlocutore mi possa trovare indiscreto o che raccontare i fatti miei possa mettere in imbarazzo, oppure semplicemente che possa non essere d'accordo con me, o ancora che mi possa deridere. Perciò, per la paura del giudizio e della reazione altrui, per la paura di mostrare le emozioni, ma anche a causa di un certo senso di orgoglio (di cui parlo più avanti), indosso una maschera, ma di un modello diverso da quella che indossava Bardamù, ed un modello che mi sa che quest'anno non va molto di moda... :lol:, una maschera che è pesante da portare, ma che allo stesso tempo è rassicurante perché mi permette di non espormi e di nascondere il mio vero io, giacché parlare, qualunque cosa si dica, anche se non si parla esplicitamente di sé stessi è pur sempre un'emanazione del proprio io.

VERGOGNA DEL PASSATO
Un po' mi vergogno anche del mio passato (nonché del presente), della vuotezza della mia vita sociale e di quella dei miei genitori, ho sempre paura di essere scoperto e che qualunque sia l'argomento di cui si parla possa portare a svelare ciò; mi vergogno di non aver fatto nell'adolescenza e nella giovinezza tutto quello che facevano i miei coetanei, di non aver ascoltato la musica giusta, di non aver avuto interesse per il calcio o altri sport e via di seguito... e questi sono solo esempi, mi riferisco a tutte le cose che si fanno da ragazzi... e attenzione, parlo di vergogna, e non tanto di rimpianto del passato... so che è sbagliato è assurdo, in teoria non me ne vergogno, ma pare che purtroppo una parte della mia mente non vada d'accordo con me... D'altra parte però allo stesso tempo il mio orgoglio e la mia presunzione di superiorità (vedi punto successivo) mi rendono molto penoso adeguarmi a ciò che fanno tutti, soltanto perché lo fanno tutti.

ORGOGLIO E TESTARDAGGINE
Dato che sono orgoglioso e testardo penso anche che sforzandomi di parlare snaturerei la mia vera natura e che solo in questo modo potrei essere accettato, mentre rimanendo fedele a me stesso non lo potrò mai essere; ma che d'altra parte verrei accettato non per il mio vero io, ma perché mi sono adeguato a come gli altri mi vorrebbero. Sono insomma affezionato all'immagine che ho di me stesso e l'idea di cambiarla mi fa paura (in fondo ho paura di crescere); credo sia per questo che sono attratto dalle ragazze timide, dolci e silenziose, e aggiungerei anche un po' infantili... e credo sia per questo che trovo la silenziosità un tratto distintivo di sensibilità e nobiltà d'animo... ovviamente non proprio sempre, ma in linea generale... Chiaramente l'immagine che ho di me stesso, è quella che reputo pure gli altri abbiano di me. Se mi sforzo di parlare penso che chi mi conosce pensi: "ecco che moon si sforza di parlare, ma che patetico che è..."

SENSO DI INUTILITA'
Mi capita di pensare all'inutilità di dire questa o quella tal cosa... Cioè, sono solo sciocchezze, non è dicendo quello che cambierò le cose... Non è una cosa essenziale, e posso fare a meno di dirla... ehm, in effetti ho quest'opinione anche di quello che ho appena detto: che l'ho detto a fare? potevo tranquillamente farne a meno, era una cosa del tutto superflua... :lol:

INADEGUATEZZA DELLA VOCE
Sento anche un po' inadeguata la mia voce: a volte mi blocco nel dire un pensiero che si è completamente formato nella mia mente, è lì, lo vorrei esprimere, ma non ci riesco semplicemente perché magari mi trovo troppo distante dall'interlocutore e temo che non mi riesca a sentire, e che magari mi senta invece chi mi sta accanto e che faccia così una figuraccia. Ho infatti la brutta abitudine di parlare pianissimo e detesto registrare e riascoltare la mia voce.

FASCINAZIONE PER L'AUTODISTRUZIONE
A volte mi sento come il personaggio di un racconto di Poe, che sull'orlo del baratro ha paura di cadervi ma allo stesso tempo ne è affascinato e desidera gettarsi. Allo stesso modo riscontro in me una certa tendenza autodistruttiva, che mi spinge a fallire miseramente, ad esempio tacendo, quando dovrei dire qualcosa che per me è estremamente importante e che se non dico so che mi ossessionerà per sempre. Sento una voce che dice: "moon dillo! lo devi dire!", e un'altra che dice: "ma no moon, che lo dici a fare? sta' zitto!". Mah, questo punto non mi convince del tutto, perciò l'ho messo per ultimo, forse è un po' una cazzata, ma mi piaceva l'idea malsana e nerissima di fondo e mi sembrava bella la metafora.

Orbene, direi che tutte queste paranoie siano sufficienti come motivi. Madòòòòòòòò quante me ne faccio... mi conviene o no di continuare a farmele e mantenere un atteggiamento che mi rende evidentemente infelice? (domanda retorica -.-)

Preferirei che nessuno quotasse questo messaggio.
Vecchio 12-04-2009, 12:48   #2
Esperto
L'avatar di paccello
 

A scuola ho sempre parlato poco. Quindi capisco un pò la questione dell' "abitudine al silenzio". Credo che la chiave sia abituarsi invece ad esprimersi, e la cosa va abbinata ad un pò di autostima: quel tanto appunto che basti a esprimersi.
Non capisco molto la paura del proprio passato legata al non esprimersi... Perchè non è detto che parlando ci si esponga così tanto, si può parlare di tante cose. Mentre la paura della reazione altrui ce l'ho anch'io, la paura di scocciare, di essere importuno. Questo mi può frenare non solo nel parlare con persone che non siano gli amici, ma anche con nell'esporsi con l'altro sesso.
L'inadeguatezza della voce... Un pò mi ritrovo. Non ho una voce forte o molto maschia, anche se in passato avevo ricevuto dei complimenti per essa. Però capita che le persone non mi sentano ed è un pò frustrante. E' molto difficile per me superare gli altri con la voce, come invece alcuni fanno come respirare. Ma forse è un pò un falso problema: ci si sente inadeguati ma non è il caso.
Vecchio 12-04-2009, 13:02   #3
Esperto
 

l'altro giorno in una delle cumpa dove mi inserisco a caso :lol: ,tra i vari ragazzi ce ne sono un paio ke parlano poco o niente e venivano continuamente derisi,addirittura ad uno gli si sono avvicinati e gli hanno detto"se nn dici qualcosa adesso ti facciamo a pezzi",ovviamente era uno skerzo ma fatto piuttosto aggressivamente....povero ragazzo guardava x terra senza saper cosa fare;d'altronde gli estroversoni aggressivi sono la maggioranza nel mondo :roll:
Vecchio 12-04-2009, 14:25   #4
Banned
 

cioè...moon....sei un grandeeeeeeeeeeeee

hai riassunto 1 anno di mie seghe mentali in un unico post logorroico

THE BEST....DOPO QUESTA POSSO ANDARMENE DAVVERO IN SANTA PACE.... 8)


hai detto tutto tu...non hi niente da aggiungere

mi ritrovono a partire dal problema della comunicazione verbale e non l'ansia in sè, nel punto 1 (ISOLAMENTO/DISABITUDINE A PARLARE)...
nel punto 2 io più che paura di mostrare le emozioni non sono abituato a manifestarle verbalmente...

se sono incazzato, carico lo si può percepire...ma difficilmente io vengo da te a dirti "sono incazzato"....al max vieni tu da me ...e te ne accorgi tu stessa e/o io dop oqualche "ma e se" ammetto "si ok...non è la giornata giusta".
I "ti amo", "ti voglio bene" ecc...ecc...so sempre dirli scherzosamente e pian piano lo scherzo diventa serietà

Anche in autostima...non credo di averne poca...amo tant ecose di me...testa, cuore...alcuni aspetti caratteriali...modi di pensare...di fare...anch'io ritengo che con la caparbietà possa arrivare a tutto senza limiti...anche estroversare (esempio ieri).
Anch'io ho poca autostima perchè temo di essere considerato poco perchè mi rendo conto che non riuscendo a comunicare verbalmente fatico a mostrare le mie qualità...

anch'io sono molto orgoglio e testardaggine...credo che sia un bene e un male...x orgolgi oe testardaggine mi obbligo ad estroversare, sforzarmi di comunicare, ma allo stesso tempo di lottare a muso duro, reagire...

non mi vedo solo fors enella paura delle reazioni altrui....se una cosa è sbagliata al dico...cerco di essere sensibile e magari a volte mi trattengo....e se capita che dico qualcosa di sbagliato poi cerco di scusarmi...diversamente non mi faccio problemi..

EDIT: insomma...è difficile da spiegare...io ieri ho dimostrato di poter fare uscite da estroversone...cose che anche ragazzi estroversoni e discotecari non oserebbero mai fare (se non dopo qualche bicchierino)...io l'ho fatto...

il problema è proprio essersi disabituati a parlare e interagire...lo capisco bene...io ero lì ieri sera...e...mentre gli altri avevano ormai iniziato a carburare io che avevo broccolato per primo attaccando bottone e creando un ponte tra i 2 gruppi ridendo e scherzando (dicendo cose che nemmeno un Corona o un buffone di uomini e donne avrebbe detto probabilmente) beh...dopo una mezzora stavo iniziando a spegnermi...perchè...appunto disabituato a parlare non sapevo di cosa parlare...x fortuna lei ha fatto qualche assist a ela conversazione è andata in fin dei conto avanti ridendo e scherzando...ma...è un bel problema
Vecchio 12-04-2009, 14:25   #5
Esperto
L'avatar di passenger
 

Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
Preferirei che nessuno quotasse questo messaggio.
IO posso .

Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
PAURA DI MOSTRARE LE EMOZIONI
Ho paura e sono incapace di esternare le mie emozioni, tanto con le parole quanto con le espressioni del viso o con qualunque altro tipo di espressione non verbale. Non solo di dire a una ragazza: "sono innamorato" (l'emozione suprema! ah, l'amour... ), ma anche emozioni più elementari come: "sono triste", "sono felice", "sono arrabbiato", "sono sorpreso", "sono preoccupato", "provo vergogna", ...
L'amore è più freddo della morte. (cit.)

Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
AUTOSTIMA E PAURA DEL GIUDIZIO ALTRUI
[...] la paura del giudizio altrui mi paralizza, ed ho costantemente il bisogno di sentirmi approvato ed apprezzato, e non solo da qualcuno, ma da tutti. [...]
La paura mangia l'anima. (cit.)
Voglio solo che mi amiate. (cit.)

Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
PAURA DELLA REAZIONE ALTRUI
Ho molta paura della reazione degli altri, di come gli altri possano reagire, soprattutto se devo dire qualcosa che possa essere imbarazzante o toccare la loro sfera privata, paura di infastidire. Ho quindi spesso paura di esprimere un concetto perché mi sembra che l'interlocutore mi possa trovare indiscreto o che raccontare i fatti miei possa mettere in imbarazzo, oppure semplicemente che possa non essere d'accordo con me, o ancora che mi possa deridere. Perciò, per la paura del giudizio e della reazione altrui, per la paura di mostrare le emozioni, ma anche a causa di un certo senso di orgoglio (di cui parlo più avanti), indosso una maschera, ma di un modello diverso da quella che indossava Bardamù, ed un modello che mi sa che quest'anno non va molto di moda... :lol:, una maschera che è pesante da portare, ma che allo stesso tempo è rassicurante perché mi permette di non espormi e di nascondere il mio vero io, giacché parlare, qualunque cosa si dica, anche se non si parla esplicitamente di sé stessi è pur sempre un'emanazione del proprio io.
Paura della paura. (cit.)
La paura mangia l'anima. (cit.)

Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
VERGOGNA DEL PASSATO
[...] mi vergogno di [...] non aver avuto interesse per il calcio o altri sport e via di seguito... [...]
madòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò
ma praticarli, spero :lol:... allora ok

Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
INADEGUATEZZA DELLA VOCE
Sento anche un po' inadeguata la mia voce: a volte mi blocco nel dire un pensiero che si è completamente formato nella mia mente, è lì, lo vorrei esprimere, ma non ci riesco semplicemente perché magari mi trovo troppo distante dall'interlocutore e temo che non mi riesca a sentire, e che magari mi senta invece chi mi sta accanto e che faccia così una figuraccia. Ho infatti la brutta abitudine di parlare pianissimo e detesto registrare e riascoltare la mia voce.
...da piccolo io avevo anche il terrore che, crescendo, avrei acquisito una voce effeminata che mi avrebbe tradito... (Gesù, salvaci tu ti prego...)

Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
FASCINAZIONE PER L'AUTODISTRUZIONE
A volte mi sento come il personaggio di un racconto di Poe, che sull'orlo del baratro ha paura di cadervi ma allo stesso tempo ne è affascinato e desidera gettarsi. Allo stesso modo riscontro in me una certa tendenza autodistruttiva, che mi spinge a fallire miseramente, ad esempio tacendo, quando dovrei dire qualcosa che per me è estremamente importante e che se non dico so che mi ossessionerà per sempre. Sento una voce che dice: "moon dillo! lo devi dire!", e un'altra che dice: "ma no moon, che lo dici a fare? sta' zitto!". Mah, questo punto non mi convince del tutto, perciò l'ho messo per ultimo, forse è un po' una cazzata, ma mi piaceva l'idea malsana e nerissima di fondo e mi sembrava bella la metafora.
...ecco cosa succede a vedere troppi film di Cronenberg, soprattutto quelli sconc :lol:

Quote:
Originariamente inviata da icek
l'altro giorno in una delle cumpa dove mi inserisco a caso :lol: ,tra i vari ragazzi ce ne sono un paio ke parlano poco o niente e venivano continuamente derisi,addirittura ad uno gli si sono avvicinati e gli hanno detto"se nn dici qualcosa adesso ti facciamo a pezzi",ovviamente era uno skerzo ma fatto piuttosto aggressivamente....povero ragazzo guardava x terra senza saper cosa fare;d'altronde gli estroversoni aggressivi sono la maggioranza nel mondo :roll:
Il diritto del più forte. (cit.)
Vecchio 12-04-2009, 22:53   #6
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

@Lilly: quello che dici è corretto, però ricorda che stiamo parlando di quelle che sono cognizioni errate, quindi non convinzioni coscienti e quindi io sono d'accordissimo sul fatto che anche non esponendomi non sfuggo al giudizio degli altri. Però alla prova dei fatti agirò con questo "sottofondo" nella testa. Inoltre ti sei concentrata solo su un punto della mia analisi, e non su quello determinante, infatti ho cercato di mettere i vari punti in ordine di priorità, e quindi ritengo il principale fattore la scarsa abitudine al dialogo e la sensazione di "vuoto mentale" che ne consegue quando mi trovo tra persone con cui non sono in confidenza.

@Paccello: la paura del passato non è infatti ai primi posti nella mia classifica :P, ma è comunque fonte di blocco in alcune situazioni.

@Giova: visto che siamo uguali perché non ci sposiamo così risolviamo tutti i nostri problemi? :lol: Scherzi a parte, per me l'orgoglio ha agito per tanti anni (bè, in buona parte ancor oggi) in una maniera davvero molto spiacevole, nel senso che se qualcuno mi diceva "perché non parli", "dicci qualcosa", allora io mi trinceravo ancor di più, e pensavo: "che cavolo vuoi, non sono problemi tuoi, lasciami in pace, non voglio parlare"...

@Passenger: e allora io ti controquoto, anche se non ho capito chi ti ha dato questo diritto... :P

Quote:
Originariamente inviata da passenger
Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
VERGOGNA DEL PASSATO
[...] mi vergogno di [...] non aver avuto interesse per il calcio o altri sport e via di seguito... [...]
madòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò
ma praticarli, spero :lol:... allora ok
No, non praticarli, proprio seguirli, sembra una sciocchezza, ma in Italia si dà per scontato quando ti chiedono "per quale squadra tifi?" che:
  1. non esista altro sport oltre il calcio
  2. non si possa fare a meno di essere tifosi di una squadra di calcio
Se dici che non segui il calcio ti guardano come un alieno...

Quote:
Originariamente inviata da passenger
Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
INADEGUATEZZA DELLA VOCE
Sento anche un po' inadeguata la mia voce: a volte mi blocco nel dire un pensiero che si è completamente formato nella mia mente, è lì, lo vorrei esprimere, ma non ci riesco semplicemente perché magari mi trovo troppo distante dall'interlocutore e temo che non mi riesca a sentire, e che magari mi senta invece chi mi sta accanto e che faccia così una figuraccia. Ho infatti la brutta abitudine di parlare pianissimo e detesto registrare e riascoltare la mia voce.
...da piccolo io avevo anche il terrore che, crescendo, avrei acquisito una voce effeminata che mi avrebbe tradito... (Gesù, salvaci tu ti prego...)
Questo non me l'avevi mai detto! Meno male che c'è il forum che ci aiuta a comunicare... :? ma cosa facevi ti affidavi davvero a nostro signore Gesù Cristo da piccolo quindi? :?

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Originariamente inviata da passenger
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Originariamente inviata da moon-watcher
FASCINAZIONE PER L'AUTODISTRUZIONE
A volte mi sento come il personaggio di un racconto di Poe, che sull'orlo del baratro ha paura di cadervi ma allo stesso tempo ne è affascinato e desidera gettarsi. Allo stesso modo riscontro in me una certa tendenza autodistruttiva, che mi spinge a fallire miseramente, ad esempio tacendo, quando dovrei dire qualcosa che per me è estremamente importante e che se non dico so che mi ossessionerà per sempre. Sento una voce che dice: "moon dillo! lo devi dire!", e un'altra che dice: "ma no moon, che lo dici a fare? sta' zitto!". Mah, questo punto non mi convince del tutto, perciò l'ho messo per ultimo, forse è un po' una cazzata, ma mi piaceva l'idea malsana e nerissima di fondo e mi sembrava bella la metafora.
...ecco cosa succede a vedere troppi film di Cronenberg, soprattutto quelli sconc :lol:
:?
Vecchio 12-04-2009, 23:04   #7
Esperto
L'avatar di passenger
 

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Originariamente inviata da moonwatcher
@Giova: visto che siamo uguali perché non ci sposiamo così risolviamo tutti i nostri problemi? :lol:
Ok :?. Allora è davvero contagioso . Mi tocca dare ragione a Buttiglione e a quelli della Lega ...

Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
Quote:
Originariamente inviata da passenger
Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
VERGOGNA DEL PASSATO
[...] mi vergogno di [...] non aver avuto interesse per il calcio o altri sport e via di seguito... [...]
madòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò
ma praticarli, spero :lol:... allora ok
No, non praticarli, proprio seguirli, sembra una sciocchezza, ma in Italia si dà per scontato quando ti chiedono "per quale squadra tifi?" che:
  1. non esista altro sport oltre il calcio
  2. non si possa fare a meno di essere tifosi di una squadra di calcio
Se dici che non segui il calcio ti guardano come un alieno...
In Italia si dà anche per scontato quando ti chiedono "hai la fidanzata?" che:
  1. non esista altra sessualità oltre l'eterosessualità
  2. non si possa fare a meno di essere eterosessuali
Se dici che le donne non ti piacciono ti guardano come un alieno...

...nonostante ciò, non mi sembra il caso di vergognarsi di essere omosessuali, né mi pare che sia una buona soluzione cercare di diventare eterosessuali :?
Vecchio 14-04-2009, 01:12   #8
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da passenger
Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
FASCINAZIONE PER L'AUTODISTRUZIONE
A volte mi sento come il personaggio di un racconto di Poe, che sull'orlo del baratro ha paura di cadervi ma allo stesso tempo ne è affascinato e desidera gettarsi. Allo stesso modo riscontro in me una certa tendenza autodistruttiva, che mi spinge a fallire miseramente, ad esempio tacendo, quando dovrei dire qualcosa che per me è estremamente importante e che se non dico so che mi ossessionerà per sempre. Sento una voce che dice: "moon dillo! lo devi dire!", e un'altra che dice: "ma no moon, che lo dici a fare? sta' zitto!". Mah, questo punto non mi convince del tutto, perciò l'ho messo per ultimo, forse è un po' una cazzata, ma mi piaceva l'idea malsana e nerissima di fondo e mi sembrava bella la metafora.
...ecco cosa succede a vedere troppi film di Cronenberg, soprattutto quelli sconc :lol:
Each man kills the thing he loves (cit.)
Vecchio 14-04-2009, 10:04   #9
Banned
 

ma come fate a scrivere così tanto??? :roll: io non capire
Vecchio 14-04-2009, 11:47   #10
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da left
ma come fate a scrivere così tanto??? :roll: io non capire
Bè, debbo pur sfogare in qualche modo la mia ansia di comunicazione, visto che sono bloccato nel parlare... :lol: :?

Comunque questo è il risultato di mesi di elaborazioni, non è che lo abbia scritto di getto, mesi durante i quali ho scritto anche questo: http://www.fobiasociale.com/postt10039.html (sottotitolo: la vera storia di un evitante :?)
Vecchio 14-04-2009, 11:56   #11
Esperto
L'avatar di vetro
 

Guida interfobica per gli autofobici.
cit. http://it.wikipedia.org/wiki/Guida_galattica_per_gli_autostoppisti_(serie)
Vecchio 14-04-2009, 12:54   #12
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Amico Moon, ho letto con interesse quello che ha scritto, mi ritrovo in numerosi punti...
Permettimi un'osservazione

Quote:
ORGOGLIO E TESTARDAGGINE
Dato che sono orgoglioso e testardo penso anche che sforzandomi di parlare snaturerei la mia vera natura e che solo in questo modo potrei essere accettato, mentre rimanendo fedele a me stesso non lo potrò mai essere; ma che d'altra parte verrei accettato non per il mio vero io, ma perché mi sono adeguato a come gli altri mi vorrebbero. Sono insomma affezionato all'immagine che ho di me stesso e l'idea di cambiarla mi fa paura (in fondo ho paura di crescere); credo sia per questo che sono attratto dalle ragazze timide, dolci e silenziose, e aggiungerei anche un po' infantili... e credo sia per questo che trovo la silenziosità un tratto distintivo di sensibilità e nobiltà d'animo... ovviamente non proprio sempre, ma in linea generale... Chiaramente l'immagine che ho di me stesso, è quella che reputo pure gli altri abbiano di me. Se mi sforzo di parlare penso che chi mi conosce pensi: "ecco che moon si sforza di parlare, ma che patetico che è..."
Te ti senti infastidito dall'idea di doverti cambiare. Ma, come ha scritto spesso il saggio clark kent, o altri utenti illuminati, eliminare o comunque ridurre la tua "silenziosità" non è cambiare la tua natura, ma trovare una nuova sintesi delle tue caratteristiche, o se preferisci tirare fuori l'estroversone che è in te .

Secondo me abbiamo tante caratteristiche e qualità "sopite" che nemmeno le immaginiamo...magari te vivendo in un altro contesto saresti diventato un chiaccherone...quindi non si tratta di "cambiarti", ma al contrario di "realizzarti", ovvero far fiorire la tua personalità appieno.
Ostinarsi nel difendere i nostri difetti secodo me è sintomi di cecità, non di orgoglio.
Anche perché la sensibilità non è un difetto, ma lo è l'essere bloccati: un essore spesso è quello di abbinare i difetti con le qualità. Non potremo tenerci le cose buone e tirare via le cose cattive? La sensibilità, una volta acquisita, non la si può perdere!

Io commetto invece l'errore opposto, spesso voglio diventare quello che non potrò mai essere finendo col rifiutare l'attuale me (con tutti i problemi che ne derivano).

Sono sicuro che queste cose le sai già, ma lo ho volute esprimere ugualmente non mi fa mai male fare un bel "ripasso" ogni tanto!

ps: se vuoi cancello il quote, non hai che da chiedere. era per far capire il senso del discorso.
Vecchio 14-04-2009, 19:24   #13
Banned
 

No john, lascia pure il quote, non fa nulla...

Quello che dici è giustissimo e come dici tu lo sapevo già... :P ma hai fatto benissimo a dirlo... repetita juvant :wink:
Vecchio 08-07-2009, 23:20   #14
Esperto
L'avatar di QuantumLeap
 

Quote:
Originariamente inviata da icek Visualizza il messaggio
gli estroversoni aggressivi sono la maggioranza nel mondo :roll:
Gli stronzi si riproducono sempre...
Vecchio 09-07-2009, 12:51   #15
Intermedio
L'avatar di deltoide
 

Tutto quello che hai scritto vale anche per me..in particolare la vergogna del passato e della mancanza di vita sociale è quella che mi impedisce di più in assoluto di aprirmi agli altri. Ho deciso però che devo costringermi assolutamente di mettermi in gioco, ultimamente lo sto facendo un pò più spesso, anche se poi va a finire magari che comunque faccio la figura del pesce lesso, però non posso continuare a nascondermi per paura, sennò è un circolo vizioso che non finirà mai! Uff, non si può sprecare tutta la vita (come io sto facendo ora :-S) per queste stupide paure..
Vecchio 09-07-2009, 13:37   #16
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher Visualizza il messaggio
Tutto sommato non soffro di ansia sociale, se non ad un livello sostenibile.
solo per curiosità, perchè posti in un forum che tratta di ansia sociale?
Vecchio 09-07-2009, 13:53   #17
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Prassi Visualizza il messaggio
solo per curiosità, perchè posti in un forum che tratta di ansia sociale?
Scusa, mi sono espresso male, non volevo dire che non ne soffro, ma che non è il mio problema principale, che non sempre è presente ed è per lo più sostenibile. Può capitarmi benissimo di incontrare una nuova persona senza avere quella che io definisco ansia (che per me è senso di irrequietezza, palpitazioni, sudorazione, mal di testa, nausea, insomma la identifico con un vero e proprio malessere fisico), ma che ciò nonostante io provi vergogna, senso di inadeguatezza, paura di essere rifiutato, desiderio di fuggire, blocco sia fisico che verbale, ...

Comunque il forum si chiama FobiaSociale.com, non AnsiaSociale.com, non capisco il tuo disappunto, secondo te la paura genera sempre ansia? O forse sono io che intendo male il termine ansia? Tu di cosa soffri?

Ultima modifica di MoonwatcherIII; 09-07-2009 a 15:57.
Vecchio 09-07-2009, 15:16   #18
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Originariamente inviata da moon-watcher Visualizza il messaggio
Comunque il forum si chiama FobiaSociale.com, non AnsiaSociale.com, non capisco il tuo disappunto, secondo te la paura genera sempre ansia? O forse sono io che intendo male il termine ansia? Tu di cosa soffri?
l'ansia per me è lo stato emotivo del corpo che inizia al livello del torace (non posso descriverlo) e che da molta forza ai pensieri finché la situazione che crea conflitto non è risolta. la paura credo che abbia origine dalla stessa attivazione corporea, ma sembra una cosa più immediata, tanta adrenalina in una volta sola che poi scompare con gradualità. ad esempio quando sono sul motorino e un pullman mi taglia la strada. secondo me è più corretto parlare di ansia sociale riferendosi alla fobia sociale. per il resto ti vedo molto spigliato qui, mi viene difficile pensare che tu abbia la stessa cosa che ho io (ansia sociale).
Vecchio 09-07-2009, 15:40   #19
Principiante
L'avatar di chaval
 

Io oltre che essere un fobico sociale sono anche balbuziente, quindi so bene che cosa si prova.
Vecchio 09-07-2009, 16:23   #20
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Originariamente inviata da Prassi Visualizza il messaggio
l'ansia per me è lo stato emotivo del corpo che inizia al livello del torace (non posso descriverlo) e che da molta forza ai pensieri finché la situazione che crea conflitto non è risolta. la paura credo che abbia origine dalla stessa attivazione corporea, ma sembra una cosa più immediata, tanta adrenalina in una volta sola che poi scompare con gradualità. ad esempio quando sono sul motorino e un pullman mi taglia la strada. secondo me è più corretto parlare di ansia sociale riferendosi alla fobia sociale. per il resto ti vedo molto spigliato qui, mi viene difficile pensare che tu abbia la stessa cosa che ho io (ansia sociale).
Direi che più o meno confermi ciò che intendevo, infatti io soffro di AvPD (Avoidant Personality Disorder, in inglese fa più figo ) e se leggi i criteri del DSM non parla di ansia, ma di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza, ipersensibilità al giudizio negativo, paura di essere criticato, disapprovato, rifiutato, umiliato o ridicolizzato, sensazione di essere socialmente inetto, personalmente non attraente, o inferiore agli altri. Direi che mi ci vedo.
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