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25-02-2016, 23:13
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#1
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 496
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Prendo spunto dalla canzone dei Boston, per parlare di un argomento a me caro: la sintonia con le persone che ci circondano.
Intendo per sintonia "l'armonia e la coerenza che si instaura fra due persone". Potrei chiamare tale sentimento, all'inglese, feeling, o simpatia nel senso greco del termine, cioè " inclinazione e attrazione istintiva verso persone".
Ripensando alle mie vicende, soprattutto quelle degli ultimi tempi, mi son posto questa domanda: questo sentimento da cosa deriva? Come nasce? E' una cosa innata o no? Sinceramente non saprei cosa rispondere. Voi cosa ne pensate a riguardo?
Qui vorrei inoltre parlare brevemente di me e delle mie esperienze. Non credo di aver mai provato un sentimento del genere verso nessuna persona che ho conosciuto (qui ovviamente parlo dal vivo, online per chat credo sia un'altra cosa). Fondamentalmente nel 99% dei casi, quando mi trovo a dover stare da solo con un'altra persona, sia che la conosca bene, sia che la conosca poco, mi sento a disagio. Sento come se ci fosse un muro incolmabile a dividerci. Talvolta non so proprio di cosa parlare e allora nascono quei silenzi odiosi e imbarazzanti, talvolta tiro fuori un argomento in comune trito e ritrito che funziona solo in maniera limitata, il più delle volte invece non riesco a capire l'altro, non so cosa vuole in quel momento, non riesco a esprimermi in maniera coerente coi miei pensieri, come se ci fosse un blocco in me, certe volte addirittura rischio di dire l'opposto di quello che penso o comunque di non riuscire totalmente a esprimermi per come vorrei, a far capire all'altro la mia solidarietà, il mio amore e il mio interesse, nonché il mio pensiero. Certe volte gli altri, tutti gli altri, mi sembrano così dannatamente distanti nei loro mondi; vorrei soltanto entrarci per un attimo e ammirare insieme una realtà condivisa.
A voi è capitata una cosa del genere? Vi è mai capitato di non entrare del tutto in sintonia con nessuna persona che avete incontrato?
Secondo voi, quale potrebbe essere il mio problema, che sta alla base di tutto ciò, di questa impossibilità di comunicazione con gli altri?
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26-02-2016, 00:26
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#2
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
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A' voja, mi succede il più delle volte. Un muro, non c'è un contatto, non c'è un interesse che sia uno, la maggior parte delle volte. A volte mi faccio paura, guardo le persone con interesse, ma è un interesse oggettivo: come si comportano, come si vestono, come parlano.. e forse penso di volerli imitare in un certo senso perché boh magari mi sento ancora troppo a disagio e lontana dalla normalità. Comunque, a parte questo è quasi un mese che lavoro in sto posto e non ho ancora legato con nessuno, uno può dire e va beh è lavoro, però non è così, uno dovrebbe essere capace di integrarsi, invece qui zero, non riesco a essere naturale, sempre sul chi va là, e poi anche fuori ho sempre provato poche emozioni riguardanti gli altri: anche mollare delle compagnie non mi è mai pesato tanto, anzi dopo un po disprezzavo, e mi annoiavo, mancava interesse, cioé non so perché ma a parte la timidezza che dopo un po svanisce ma proprio c'è questo disagio perenne, non so è come se non mi venissero naturali le cose in compagnia di altri. Ho in testa soltanto che devo dimostrare qualcosa, dimostrare che sono degna di loro, che sono loro pari e sono spiritosa ecc. Non è mai qualcosa di vero, di naturale. Io la sento troppo e da sempre questa distanza, come se fossero tutti in un altro universo e io non riesco ad entrarci. Ci posso anche parlare con le persone, ma al di la di questo, non sono capace di costruirci un rapporto, un rapporto vero: complicità, confidenza, amicizia vera, per me sono cose molto strane
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26-02-2016, 00:36
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#3
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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26-02-2016, 01:04
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#4
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Esperto
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 576
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Mi è successo pochissime volte nella vita di entrare subito in sintonia con qualcuno, di solito mi trovo bene con persone dai modi informali, quelli che ti trattano in maniera amichevole da subito pur senza essere invadenti o eccessivamente espansivi/chiassosi/estroversi... insomma, con persone che si fanno pochi problemi e di riflesso portano anche me a non farmene.
Più spesso mi capita di provare un feeling verso qualcuno ma non essere ricambiata, e non sapere come fare per mettere l'altro a suo agio ma quello che posso dire è che più ci pensi meno ci riesci.
Se non sai cosa vuole l'altro, non te ne preoccupare e fai quello che vuoi tu... fai capire cosa vuoi tu, pur senza importi, di solito gli altri ti assecondano per lo stesso desiderio di piacere e di entrare in sintonia, di essere accettati che abbiamo noi no?
O se non altro li metterai a loro agio e nella condizione di fare lo stesso.
Credo, io più che altro parlo per osservazione empirica, tra questo e mettere in pratica io stessa queste cose ce ne passa ma vabbè
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26-02-2016, 18:38
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#5
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Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 398
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sola gente con la quaale mi sia mai trovato in sintonia è deceduta. Occhio
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26-02-2016, 18:39
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#6
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,346
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Per me è l'eccessiva diversità (caratteriale, ideologica, di mentalità, di interessi, ecc.), l'anomalia portata agli estremi a impedirmi ogni vera sintonia con gli altri (escluse le relazioni occasionali e superficiali / formali, cioè il minimo indispensabile), in aggiunta ai problemi o disturbi come FS o simili che esasperano ulteriormente l'incompatibilità.
Non si tratta quindi della normale diversità che c'è tra gli uni e gli altri... quella quasi sempre rientra in un certo margine "di tolleranza" e si può facilmente adattare o limare senza troppa fatica, venendosi incontro e avendo comunque altri punti o basi in comune da cui può partire la sintonia.
Chi invece si trova ben oltre questo margine, anche cercando di avvicinarsi agli altri e ridurre il gap nei limiti del possibile, si troverà sempre e comunque troppo lontano... un ulteriore sforzo porterebbe a snaturarsi, recitare una parte totalmente estranea al proprio sè, e quindi destinata presto o tardi a cadere, rigettandosi di nuovo nel proprio mondo distante anni luce da tutto il resto.
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