...scusate ma sono proprio a terra....non ho uno straccio di nessuno con cui parlare e questo, per la prima volta dopo anni, un po' mi pesa.
Essere malati di mente significa per prima cosa non rendersene conto...e per molti anni io ho riso allegramente al pensiero di essere deviato. Mentre invece con tutta probabilità lo sono.
Sono un relitto di manicomio e non per niente i miei familiari sono tutti pazzi, diabolicamente pazzi.
La cosa più atroce è che ho in mano la cura ed ho trovato il medico, ma non riesco a fare un passo verso nessuna delle due cose. Finalmente, dopo oltre ventiquattro anni di ricerca, ho trovato la cosa che può guarirmi. Eppure...non solo non ho il coraggio di farmi avanti, ma sento proprio un'inerzia pesantissima che mi disintegra, un'apatia che è ormai diventata patologica. E' come se fossi un pesce immerso, invece che nell'acqua, in un cemento liquido a presa rapida, che mi rallenta e mi rallenterà sempre più.
La possibilità di guarire non è a un passo da me, è proprio qui, ce l'ho in mano eppure non riesco a muovermi. E' come un incubo.
Sempre e solo la stessa ossessione di sempre che finirà per portarmi via tutto se non riesco a combatterla.
CI sono giorni, ieri ad esempio, in cui mi sembra possibile e in cui mi pare di avere le energie sufficienti. Ma poi tutto viene proiettato in una dimensione atemporale, un "domani" che non esiste e che non verrà mai.
E a tutto questo si aggiunge la vergogna di essere una creatura malvagia, abietta, misera. Non riesco nemmeno ad essere un marito appena decente, non riesco a realizzare nulla, mi sto perdendo.
Mi sto perdendo.
Mi sto perdendo.
|