Buonasera a tutti.
Stasera ho voglia di condividere con voi alcune mie insicurezze, paure che, piano piano, si sono insinuate nella mia mente negli ultimi tempi, da circa un anno e mezzo.
Da quando questa sgradevole sensazione perenne di vuoto, affanno, ansia, insicurezza, spossatezza fisica e mentale mi ha reso prigioniero di me stesso e dei miei pensieri, sento di passare troppo tempo libero a rimuginare su aspetti della mia vita passata che avrei potuto risolvere da solo, se soltanto avessi agito in maniera diversa, a maggior ragione su un argomento che ammetto essere stato sempre il mio tallone d'Achille: le ragazze ed in generale direi il rapporto con l'altro sesso.
Ma non solo.
Ho sempre avuto problemi legati alla solitudine che mi hanno causato tanta insicurezza e mancanza d'autostima nel rapporto con le persone, quasi come fossi solo anche in mezzo agli altri; per quanto mi riguarda, l'origine di questo male ha sempre avuto due rami principali: il primo è stato crescere da figlio unico, circondato da compagni di classe e di famiglia che invece non lo erano.
Questo, da bambino mi creava una forte sensazione d'ansia, ogni volta che una serata qualsiasi in compagnia degli amichetti finiva, e tornavo a casa, solo nella mia stanza, facendo scendere in me un velo di tristezza.
Il secondo è legato alla gestione del mio percorso riabilitativo nell'Ospedale Pediatrico che si prese cura di me e dei miei disturbi dell'Attenzione, quando ero sempre bambino.
Questo aspetto mi creò forti disagi nella comunicazione con gli altri bambini e finì per acuire la mia timidezza ed introversione, ovviamente aumentando a dismisura la mia insicurezza.
Ora.
Precisamente un anno e mezzo fa, ho provato per la prima volta, dalla mia infanzia, sulla mia pelle , una sensazione di solitudine, brividi, tristezza, fallimento, dolore psichico e somatico, di debolezza ed abbandono che mi ha letteralmente riportato ad un stato cosciente dove mi sento in piena caduta libera, come fu in origine.
Come se una parte di me, di quella che era maturata nel tempo attraverso il circolo di amicizie ed alcuni piccoli traguardi raggiunti, si fosse staccata in maniera permanente.
Tutto questo dovuto ad un rifiuto da parte di una persona di cui, forse sono ancora follemente innamorato, e che mi ha fatto comprendere come in alcuni aspetti della vita, nonostante gli sforzi conseguiti, alcune vie ci sono precluse.
La cosa che mi ha fatto davvero male della vicenda, è stato sentirmi pervaso, travolto da un senso profondo di solitudine e l'idea di non essere compreso nel profondo delle mie ragioni; per me non è stata una questione legata al concetto di "vincere" o "perdere", di possesso altrui.
Le Donne non sono un Trofeo.
Semplicemente mi sarebbe piaciuto stare accanto ad una bella persona per il semplice gusto di esserci, di vivere un esperienza e prenderla per quello che sarebbe stata, di fronte ad una ragazza per cui ho provato, e mi sa che provo ancora, pulsioni e sentimenti veri.
Ed invece mi sento sprofondare nella mia solitudine, nonostante una famiglia unita che mi vuole bene, e qualche amico fidato con cui mi sento regolarmente ed esco ( adesso meno per questo dannato Covid-19 ), oltre ad un ambiento ho cui penso di avere dato e ricevuto tanto, che forse sarebbe disposta ancora ad accogliermi come il Figliol Prodigo.
Un Abbraccio a tutti.