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23-12-2017, 17:58
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#1
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Sembrava che per me questo Natale significasse un miglioramento rispetto all'ultimo periodo. Nonostante difficoltà enormi non mi sono rassegnato mai; ho combattuto strenuamente. E, negli ultimi tempi, mi sembrava di vedere una luce.
Ma è bastato un episodio avvenuto Giovedì pomeriggio per buttare giù tutto. Non sono riuscito a controllarmi, ho reagito in modo impulsivo, con un meldtwon si direbbe. E non avrei dovuto. E ora sono in shoudtwon. E sarà un pessimo Natale.
Descrivo sotto ciò che è avvenuto:
Purtroppo, ho perso il controllo della mia volontà. In certi, specifici momenti, ha prevalso l\'impulsività. E rovinare per questo (non la rovina in sè) mi fa arrovellare e desiderare la fine.
Sono abbastanza in là con gli anni. Potrei accettare serenamente la fine se non fosse che ciò è in contrasto con una buona salute fisica, la presenza dei familiari di origine e alcuni impegni presi.
Sono nato nel lontano 1966. Credo che i miei guai siano iniziati a scuola. Bullismo e problemi specifici di apprendimento non riconosciuti mi portarono a chiudermi in me stesso. Timidissimo e isolato fin dal tempo delle scuole medie. Lasciata (o fatta lasciare la scuola) dopo il primo anno di superiori a causa di un andamento simile a una curva ipsografica. (Montagne e fosse). Dopo, ho fatto l\'operaio per 7 anni. Mai vere amicizie. L\'amore solo una parola che si legge nei libri. Sempre solo. Acquistata un\'attività commerciale nel 1991. Inizio faticoso. Grande passione. Dopo un decennio l\'attività ingrana. Ma, allo stesso tempo, sfratto improvviso. Acquisto e ristrutturazione di una casa. Debito che si somma al debito fatto per l\'acquisto dell\'attività, anche questa comprata senza avere un soldo nostro. Finito in difficoltà nel 2005. La crisi del 2008 peggiora le cose. Attività le cui caratteristiche, anche se avevo un volume alto, non permette grossi marigini, soprattutto se si hanno debiti. Tentativo di farci ristrutturare il mutuo fallito. Vertenza con Equitalia dal 2011. Nel 2012 trasloco in una nuova sede più grande e più visibile. Ma i ricavi non consentono di pagare il nuovo affitto. Altri debiti. Dopo 5 anni nuovo trasloco nel fondo nostro, un fondo ricavato nella casa comprata e usato fino ad allora come magazzino. Nella prima metà dell\'anno calma piatta. Solo debiti. Prospettiva di chiudere; saggi incerti per cercare un altro lavoro. Non credo di avere buone prospettive. Un pò di recupero in Autunno, ma vado per la pari. Qualcosa ritorna in più, i vecchi clienti mi riscoprono, negli ultimi dieci giorni. Mi ritorna un pò di speranza. Prospettive di miglioramento.
Ma, ieripomeriggio, la doccia fredda.
Mi entra una signora anziana con problemi. Ci sta molto tempo; mi fa sia aggiustare alcuni oggetti che cercarne altri. Entra un\'altra signora che aspetta. Io fremo un pò. L\'amziana si dilunga ancora mentre la donna esce per fare una telefonata. Io dò un colpo di cellulare a mio padre perchè venga ad aiutarmi. Mi dice che non può. Saprò poi che si era allontonato a mia insaputa. L\'anziana ci sta un altro pò e io mi innervosisco un poco anche se la donna rientra e aspetta. Quando infine la signora anziana esce la donna si rivela non essere una cliente. Si presenta, mi dà la mano, mi chiede il mio nome. \"Deve essere una rappresentante\" penso. Nemmeno questo. Mi apre un catalogo in cui ci sono immagini di bambini sopra un pulmino. Mi fa vedere il timbro del comune. Comincia a dilungarsi in spiegazioni tecniche su come funziona questo servizio di pulmini. Capisco che mi saranno chiesti soldi. Mi ricordo di un\'altro che mi fece vedere la stessa cosa tanto tempo fa e che alla fine, al mio rifiuto, mi insultò. Mi innervosisco, faccio lo sguardo cattivo. \"ma io che c\'entro con questo?\" chiedo. \"Tutte le attività ci rientrano\" mi risponde.
\"Venga al punto\" dico io. Lei continua nelle spiegazioni tecniche. Io la invito a uscire. \"Ma, le piace?\" mi chiede. \"No\" ripsondo. E lei esce. Due minuti dopo mi squilla il telefono. \"Siamo gli invalidi civili\" e io ributto giù. Il telefono risquilla e io non rispondo.
Ecco, credo di aver rovinato la mia possibile ripresa e ora voglio finire e basta.
Questo è quello che ho scritto a Internet Amico. E qui sotto, la rispsota:
Caro amico,
metto da parte la simpatia che ho per te, che, da come scrivi. mi sembri persona con grandi doti ironiche e riflessive.
Così cerco di non farmi condizionare dalla speranza e dalla complicità.
Provo così ad abbracciare l'insicurezza , che accompagna il tuo vivere, la solitudine che amplifica ogni percezione, l'esasperazione.
Quanta fatica così realizzarsi, essere attivo, lavorare.
Mi evochi l'immagine di un capitano, che in fin dei conti sa governare una nave, ma che al momento dell'arruolamento, si trova ad aver a che fare con ciarlatani e approfittatori.
Come è difficile così affrontare il mare, solo e in balia delle onde, dopo tante tempeste avverse.
Da come mi parli, però, seppure scoraggiato, ho la sensazione che ru sappia il fatto tuo, seppure il rischio in questo momento ti pesi ancor di più, seppure episodi come quello che mi hai raccontato, arrivino come docce fredde, o come ondate in faccia, a confonderti, a provarti ancora.
Scoraggiamento, stanchezza, sfiducia, mentre mi scrivi, ti muovono la mano, ma nel cuore sento l'impegno e la serietà di un uomo che spera ancora, che non si tira indietro.
Aver condiviso con ne questi vissuti, mi comunica il tuo bisogno di entrare in relazione, la tua consapevolezza che hai "imbarcato" stress e fatica oltre la "linea di galleggiamento", e che, parlandone, puoi "alleggerire la nave".
Spero ti sia servito a questo. Ti saluto e ti abbraccio con solidarietà e tanta simpatia,
un amico
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23-12-2017, 18:11
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#2
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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Non ho ben capito; sono bastate un paio di rotture di
scatole in negozio per farti passare la voglia di lavorare ?
Chiunque affronta questo genere
di rotture. E non parlo solo di quelle che sono capitate
a te, ma tante altre di simili che fanno passare la voglia
di dare retta alla gente. Fa parte del gioco direi; del lavoro.
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23-12-2017, 18:19
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#3
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Non mi è passata la voglia di lavorare.
Io sono aperto anche la Domenica; starò qui anche domani tutto il giorno,
e il 31. E sto per fare l'inventario.
E' che rimugino sul mio comportamento e penso che, per essere efficiente, non avrei dovuto reagire in quel modo. Mi stavo riprendendo e ho paura del passaparola di quella persona.
Penso che avrei dovuto aspettare che finisse di parlare e poi avrei rifiutato dopo, come altre volte. Non ci sono riuscito questa volta e questo mi logora.
Sono in shoudtwon, il che significa in confusione interiore.
Il meldtwon è uno scoppio di rabbia improvviso e penso di averlo avuto.
Fino a poco prima stavo bene. Pensavo pure al mio libro che sarà pubblicato nel corso del prossimo anno.
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23-12-2017, 19:58
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Sono cose che in un attività commerciale capitano di frequentissimo.
A me pure succede spesso e magari sto ore e giorni a rimuginare su quello che possa aver o meno pensato il cliente a seguito di un ben determinato comportamento, ripercorrendo mentalmente certi eventi o certi conti. E considera che nel mio caso si tratta di un esercizio pubblico, dove è richiesta per definizione il massimo di disponibilità a qualsiasi richiesta del cliente ed a qualsiasi ora del giorno.
Senza considerare tutti quelli che vengono a bussare in cerca di soldi/vendite.
E mi rendo conto di quanto a volte sia dannatamente difficile e si rischia veramente un esaurimento nervoso.
Quindi ti sono vicino ma cerca di "fregartene" e pensala razionalmente: i costi/benefici del servire certi clienti, sopratutto i più rompi se si tratta di un piccolo negozio e si lavora con basso margine, spesso non giustificano il trattenere il "vaffa".
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23-12-2017, 20:39
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#5
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Si Marco 91, credo dipenda dal fatto di essere diventato più fragile a causa delle difficoltà. Un tempo ero considerato da tutti un mostro di pazienza. Ora, appunto, i miei tratti asperger sono aumentati per i motivi suddetti.
Grazie.
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23-12-2017, 21:21
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#6
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Comunque da quel che mi sembra di capire tu punti da sempre sull'efficienza del servizio più che sulle doti empatiche verso il cliente, alla fine non sei nel settore cartoleria-libri?
Puoi sempre simulare il minimo sindacale di simpatia commerciale e mandare a quel paese i clienti col pensiero.
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23-12-2017, 21:53
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#7
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: A volte in soffitta, a volte in cantina.
Messaggi: 6,930
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Guarda, hai fatto benisSSSssimo a mandarla a quel paese! Se le avessi dato corda ancora un po' ti saresti trovato nuovamente infinocchiato e magari trascinato in una truffa che ti sarebbe costata altro che la confusione interiore, ti sarebbe costata prbabilmente un esaurimento e guai con la legge, quella era una truffatrice secondo me e l'hai spedita dove meritava prima che facesse danni.
Non si tratta di impulsività che ti rovina, ma del tuo angelo custode che ti ha salvato da una situazione ben brutta, forse più di quel che pensi.
Non continuare a rimuginarci sopra, anzi, domani fai presente la cosa anche ad altri esercenti, che sicuramente ti ringrazieranno per aver risparmiato loro questo pericolo.
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24-12-2017, 10:26
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#8
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Bè, Marco 91, io ho sempre puntato sia sull'efficienza che sull'empatia. Anche se sono fobico e asperger l'empatia con il cliente l'ho sempre coltivata bene, anche nelle circostanze più scomode. Mi viene naturale sul lavoro; in altri contesti no, ma sul lavoro si. E, tranne rari casi, anche con i potenziali truffatori sono stato gentile; all'inizio dell'attività qualche truffa l'ho subita. Poi le ho respinte, ma in genere con gentilezza. Il problema ora sono appunto le difficoltà, lo stress, il ricordo che l'ultima volta che un tale simile mi propose di finanziare un servizio per bambini al mio rifiuto mi disse in tono di rimprovero "non le interessano i bambini?"; cosa che mi irritò assai. E' la prima volta che mi lascio prendere da un meldtwon in questo contesto. Seguito dal successivo shoudtwon.
E' una cosa che ti fa passare la voglia di vivere (non quella di lavorare).
E, se mi è successo, credo dipenda dal fatto che ultimamemente mi è andato tutto male. Una sola cosa buona mi è successa: un editore pubblicherà un mio libro entro la prossima Estate. Ma questa prospettiva non è sufficiente a tirarmi su nel mio attuale contesto.
In un altro forum una utente mi ha consigliato di ricontattare questa signora. Impossibile, visto che non ho modo di rintracciarla. Ma, anche se potessi, sarebbe giusto?
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24-12-2017, 19:13
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#9
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: A volte in soffitta, a volte in cantina.
Messaggi: 6,930
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Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
Bè, Marco 91, io ho sempre puntato sia sull'efficienza che sull'empatia. Anche se sono fobico e asperger l'empatia con il cliente l'ho sempre coltivata bene, anche nelle circostanze più scomode. Mi viene naturale sul lavoro; in altri contesti no, ma sul lavoro si. E, tranne rari casi, anche con i potenziali truffatori sono stato gentile; all'inizio dell'attività qualche truffa l'ho subita. Poi le ho respinte, ma in genere con gentilezza. Il problema ora sono appunto le difficoltà, lo stress, il ricordo che l'ultima volta che un tale simile mi propose di finanziare un servizio per bambini al mio rifiuto mi disse in tono di rimprovero "non le interessano i bambini?"; cosa che mi irritò assai. E' la prima volta che mi lascio prendere da un meldtwon in questo contesto. Seguito dal successivo shoudtwon.
E' una cosa che ti fa passare la voglia di vivere (non quella di lavorare).
E, se mi è successo, credo dipenda dal fatto che ultimamemente mi è andato tutto male. Una sola cosa buona mi è successa: un editore pubblicherà un mio libro entro la prossima Estate. Ma questa prospettiva non è sufficiente a tirarmi su nel mio attuale contesto.
In un altro forum una utente mi ha consigliato di ricontattare questa signora. Impossibile, visto che non ho modo di rintracciarla. Ma, anche se potessi, sarebbe giusto?
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Secondo me oltre che stupido sarebbe rischioso, quella gente non perde occasione di accalappiare il primo che gli dà corda. Lasciala perdere e guardati in futuro dal dare retta a gente come quella.
La prossima volta che ti importunano con storie come questa minacciale di raccontare la questione ai carabinieri, così, tanto per verificare che sia tutto in regola, vedrai come scappano in fretta.
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27-12-2017, 09:59
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#10
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Effettivamente, la sera del 24 ho spedito un'email al servizio informazioni del mio comune in cui racconto il fatto. E stamattina 27 ho già trovato la loro risposta.
Pensano che si tratti di una truffa. Quindi, ho girato la mail ad una mia collega per avvertirla.
Bè, credo che tutto nasca, intendo la mia reazione successiva, dalla mia ansia interiore. L'ansia nasce dalla solitudine? Credo che sia sia una causa che un effetto.
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27-12-2017, 12:02
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#11
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
Bè, Marco 91, io ho sempre puntato sia sull'efficienza che sull'empatia. Anche se sono fobico e asperger l'empatia con il cliente l'ho sempre coltivata bene, anche nelle circostanze più scomode. Mi viene naturale sul lavoro; in altri contesti no, ma sul lavoro si. E, tranne rari casi, anche con i potenziali truffatori sono stato gentile; all'inizio dell'attività qualche truffa l'ho subita. Poi le ho respinte, ma in genere con gentilezza. Il problema ora sono appunto le difficoltà, lo stress, il ricordo che l'ultima volta che un tale simile mi propose di finanziare un servizio per bambini al mio rifiuto mi disse in tono di rimprovero "non le interessano i bambini?"; cosa che mi irritò assai. E' la prima volta che mi lascio prendere da un meldtwon in questo contesto. Seguito dal successivo shoudtwon.
E' una cosa che ti fa passare la voglia di vivere (non quella di lavorare).
E, se mi è successo, credo dipenda dal fatto che ultimamemente mi è andato tutto male. Una sola cosa buona mi è successa: un editore pubblicherà un mio libro entro la prossima Estate. Ma questa prospettiva non è sufficiente a tirarmi su nel mio attuale contesto.
In un altro forum una utente mi ha consigliato di ricontattare questa signora. Impossibile, visto che non ho modo di rintracciarla. Ma, anche se potessi, sarebbe giusto?
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Da quel che leggo sei appassionato ed efficiente nel tuo lavoro, questo è molto importante e devi andarne fiero.
La signora è una truffatrice e fai bene a segnalarla.
Il fatto di aver trovato un'editore per il tuo libro mi sembra una cosa positiva.
Riflettendoci bene stai avendo un discreto successo su 2 cose: lavoro e scrittura.
Io ci metterei la firma per averne anche una sola.
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27-12-2017, 13:48
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#12
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Asti
Messaggi: 1,631
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Anche secondo me non dovresti dare troppo peso all'evento di per sè, credo sia anche normale perdere la calma se si viene infastiditi da proposte a caso sul posto di lavoro.
Inoltre non sarà stato un congedo elegantissimo ma dall'incipit del tuo messaggio mi aspettavo di peggio, alla fine sei solo stato sbrigativo nei suoi confronti. Non credo che un evento simile possa ripercuotersi negativamente sul volume di affari.
Eviterei anche di cercare questa signora, non le devi nulla, al più mai dovesse ripresentarsi puoi mitigare un po' il tutto scusandoti per i metodi bruschi della precedente volta ma rimanendo fermo sulle tue posizioni, arriveranno tempi migliori in cui potrai aiutare terze persone nelle loro battaglie ma per ora devi concentrarti sulle tue.
Complimenti per la tenacia nel mandare avanti l'attività, molti credo non sarebbero riusciti a affrontare così tanti trasferimenti e problemi, ti auguro il meglio.
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27-12-2017, 14:05
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#13
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Marco e Efits garzie, suggerimenti utili i vostri, ne terrò conto.
La tenacia ho dovuto averla per forza, credo.
Più che tenacia, credo, cerco, di imparare da ogni cosa.
Soprattutto dagli errori.
La prossima volta sarà diverso.
Stamattina ho avuto più clienti del previsto.
Ciao di nuovo e grazie ancora.
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27-12-2017, 14:08
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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grazie a te, Aliquis, per portare un po' di problematiche di vita lavorativa reale su questo forum.
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27-12-2017, 14:45
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#15
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Principiante
Qui dal: Sep 2017
Ubicazione: Emilia Felix
Messaggi: 66
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Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
Effettivamente, la sera del 24 ho spedito un'email al servizio informazioni del mio comune in cui racconto il fatto. E stamattina 27 ho già trovato la loro risposta.
Pensano che si tratti di una truffa. Quindi, ho girato la mail ad una mia collega per avvertirla.
Bè, credo che tutto nasca, intendo la mia reazione successiva, dalla mia ansia interiore. L'ansia nasce dalla solitudine? Credo che sia sia una causa che un effetto.
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Buongiorno Aliquis
Direi che (per la situazione che hai descritto) te la sei cavata piuttosto bene
Hai fatto emergere la probabile truffa, hai avvisato la collega.
Imho credo che tu abbia subito una vera e propria "aggressione" di tipo manipolativo passivo da parte della truffatrice.
Alla luce di quanto accaduto la tua ipotesi di Meltdown e successivo Shutdown sono plausibili.
Per quanto invece attiene all'ansia non mi permetto troppi voli pindarici.
Non conoscendoti (e con pochi elementi) rischierei di restare troppo in superficie. La ricchezza e la complessità della ND non rispondono certo a stereotipi che riguardano un tema di così vasta portata.
Aggiungo però che, nella tua condizione di ND, questi momenti possono essere amplificati dal bombardamento di stimoli sensoriali ai quali sei sottoposto. Se non ho capito male lavori a contatto col pubblico. Questa situazione, tipicamente, è sia un allenamento continuo delle tue risorse che una fonte di stress che scarica le tue energie.
Ti auguro di trovare (magari con l'inventario) un momento di "solitudine rilassante" in grado di dare anche un minimo sollievo a questo tribolato frangente.
La solitudine (quando non sia una scelta) potrebbe essere un ulteriore peso, ma pure una opportunità per aiutarti a far rientrare la "scossa" successiva al brutto episodio che hai vissuto.
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27-12-2017, 17:17
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#16
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: A volte in soffitta, a volte in cantina.
Messaggi: 6,930
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Quote:
Originariamente inviata da Efits
Eviterei anche di cercare questa signora, non le devi nulla, al più mai dovesse ripresentarsi puoi mitigare un po' il tutto scusandoti per i metodi bruschi della precedente volta ma rimanendo fermo sulle tue posizioni, arriveranno tempi migliori in cui potrai aiutare terze persone nelle loro battaglie ma per ora devi concentrarti sulle tue.
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Bisogna solo precisare che questa "signora" non merita affatto nè l'interesse nè tantomeno le scuse di Aliquis, ma solo qualche mesetto di galera per aver non solo messo in piedi una truffa pura e semplice, ma anche per il cinismo e la meschinità dell'usare le difficoltà e le disgrazie dei bambini e delle loro famiglie solo per fregare soldi (e fiducia) della gente per bene.
Ai tempi degli antichi romani forse l'avrebbero legata al muro e dopo averle dato 100 frustate l'avrebbero mandata a farsi sbranare dai leoni nel Colosseo.
Ma siamo sotto Natale, meglio tralasciare queste opzioni e far finta che l'animo di certe persone sia migliore di quel che è veramente.
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27-12-2017, 17:59
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#17
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Asti
Messaggi: 1,631
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Sì, avevo letto anche i successivi messaggi in cui veniva fatto emergere che probabilmente si trattava di un raggiro di pessimo gusto, tuttavia ho comunque preferito esplicare come mi sarei comportato qualora la richiesta fosse stata legittima in quanto mi è parso che il focus che angustiava Aliquis fosse il non essere riuscito ad essere calmo e gestire con dovuta pacatezza la situazione (secondo il suo punto di vista, personalmente non è successo nulla di così scandaloso, come detto prima) e questo non sarebbe stato diverso se al posto della presunta truffatrice fosse stata effettivamente una volontaria preoccupata per un qualsivoglia altro tema sociale.
Parlando dello specifico, se la truffa è stata accertata, concordo con te. Il non aver dato corda e l'aver liquidato celermente è risultato essere sin una cortesia rispetto a quanto sarebbe stato necessario.
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