Ciao Forum!
Sono Serena, ho 23 anni e... sono sola. Studio all'università e faccio la pendolare, perché vivo in un paesino con poche migliaia di persone, il classico paesino dove "si conoscono tutti"... che peccato che nessuno conosce me, sono tipo un fantasma. Perché? Beh, perché non ho amici, perché non esco mai, perché detesto l'ipocrisia e la falsità che fanno da sovrane in questo piccolo paesino del cavolo che detesto. Vivo in questo buco dimenticato da tutti in cui non è possibile stringere nuove amicizie, non ci sono centri o circoli per incontrarsi se non i soliti quattro bar dove ci va la solita gente, non ci sono negozi ma solo supermercati, la gente quando passeggi ti fissa e non ti stacca gli occhi di dosso e si diverte a raccontare le peggio fantasie su di te. Sei solo/a e non esci mai? Dicono che sei ritardato o che sei un fallito, un imbecille o uno scemo che non si fila nessuno, si divertono a schernirti alle spalle. E' una realtà molto provinciale quella che io vivo, una realtà che mi sta stretta e che mi soffoca, ogni giorno mi sento consumare lentamente e ad ammuffire come il cibo conservato troppo a lungo. Voglio andarmene, me ne voglio andare al più presto perché sento non stare vivendo, e io voglio vivere ed avere le stesse esperienze che hanno gli altri! Per me le festività, insieme ai fine settimana, sono la parte peggiore, perché la solitudine si fa sentire prepotente e non vuole proprio lasciarti stare: e allora ecco che tornano su, come un conato di vomito, quei pensieri brutti che cerchi sempre, con fatica, di scacciare via dalla tua testa e dal tuo cuore. Vorrei avere degli amici e delle persone che mi vogliono bene, vorrei avere qualcuno che mi ami, ma ahimè sono bloccata qui in questo limbo a piangermi addosso come la peggio delle frignone e a consumare la giovinezza.
Ho sofferto di bullismo a scuola, e questo più un'infanzia piena di lacrime e derisioni da parte dei parenti (sai, chi ha il figlio che è tuo coetaneo si diverte un mondo a sminuirti, perché suo figlio è sempre meglio di te e te lo si deve ricordare e dimostrare in qualunque occasione), ho avuto un paio di amiche che però mi hanno abbandonata non appena il primo pene-dotato di turno le ha degnate di mezzo sguardo, queste piccole cose mi hanno ferito e anziché forgiarmi (alla faccia di quello stupido detto che recita "ciò che non ti uccide ti fortifica) mi hanno fatta venire su insicura, introversa e piena di risentimento verso me stessa. Vorrei cambiare, vorrei pensare che andrà tutto bene, ma al momento ho l'autostima sotto il catrame dell'asfalto e quelle mezze speranze che avevo tutte spezzate.
Stasera ho una voglia matta di prepararmi ed uscire, ma non ho nessuno.