Ciao a tutti, ho 15 anni (16 fra pochi giorni) e vengo dalla Lombardia.
Non so sinceramente il motivo esatto per cui mi sono iscritto a questo forum, in tanti potrebbero pensare che alla mia età sia troppo presto, che io sia ancora troppo giovane per arrivare a "ghettizzarmi" qui sopra ma se io ho deciso di farlo so che purtroppo non è così e la scelta che faccio è giusta.
Non saprei dire esattamente se il mio problema sia la fobia sociale, se rifletto sulla mia situazione credo che questo sia più una conseguenza del mio vissuto ma sta di fatto che qui su questo forum ho visto parecchie persone con le quali condivido difficoltà e condizioni analoghe quindi credo che questo sia il posto più adatto. Dico innanzitutto che sono nato da due genitori molto difficili, non so esattamente quale sia stata la loro storia prima che io nascessi e quali siano stati i motivi che li abbiano spinti a sposarsi e metter su famiglia, ma l'unica spiegazione che io sono riuscito a dare è la convenzione sociale, perché tutte le altre persone che li circondavano avevano sempre fatto così, loro non erano attraenti (in ogni aspetto della loro persona), l'età ormai avanzava e così decisero di fare quel passo nonostante non ci fosse un vero sentimento fra di loro e nonostante si conoscessero da molto poco e fossero anche due persone dal carattere completamente diverso, lui un professore di scuola superiore che nella propria vita aveva messo al centro sempre e solo lo studio e i risultati con una personalità estremamente rigida, chiusa e introversa, mia madre un'impiegata che invece ha sempre avuto poca voglia di lavorare e applicarsi; ha sempre fatto sfoggio e vanto di una personalità estroversa ma che in realtà nascondeva dei tratti border-line che in anni successivi sfociarono più volte in depressione, isteria, ipocondria, sperpero dei propri soldi e atteggiamenti simili. Nonostante ciò i miei genitori quando si conobbero credevano di essere compatibili e di stare bene insieme, così nell'ormai lontano 1999 si sposarono, due anni dopo, nel 2001, nacque mia sorella e nel 2006 (quando ormai erano già a un certo limite di età) arrivai io.
Da piccolo ero un bambino normalissimo, come lo sono tutti del resto prima di essere influenzati dalla società e dall'ambiente in cui vivono, poi fin da quando ho memoria dovetti cominciare a soffrire per la situazione che vivevo. In primo luogo le litigate dei miei genitori, che oltre a essere molto frequenti erano spesso folli e assurde, ricordo che durante gli anni delle elementari ogni due settimane i vicini venivano a bussare sentendo le urla con mio padre che era sempre al limite dell'alzare le mani su mia madre e lei si lasciava andare in scenate isteriche minacciando il suicidio o fingendo svenimenti e attacchi di panico; quando avevo 9 anni in pratica sapevo già cos'era la pazzia e mi chiedevo perché continuassero ad andare avanti in questo modo senza poter prendere una decisione come tutte le persone normali, poi la risposta l'ho capita solamente da poco, mia madre non ce l'avrebbe fatta a vivere da sola, non era in grado di badare a se stessa e non solo da un punto di vista economico.
Poi l'altra mia grande sfortuna è dovuta al mio fisico che spesso e volentieri mi ha tradito, quando avevo 6-7 anni fui colpito da una malattia del metabolismo osseo che ha impedito alle mie ossa di svilupparsi correttamente durante la crescita arrivando così oggi alla soglia dei 16 anni con una struttura fisica a dir poco imbarazzante: magra, esile, gracile in maniera impressionante, il tutto unito a una statura abbastanza bassa. Tutto ciò a partire dai primi anni dell'adolescenza mi ha regalato una scarsissima autostima che oggi si traduce in una forma accentuata di timidezza e introversione che ha come conseguenza un'ovvia esclusione sociale nell'ambiente scolastico e altrove, l'aspetto fisico conta tantissimo in questo, essere attraenti e belli è importante non solo con le donne ma anche per la prima impressione che dai alle altre persone, un fisico osceno che a 16 anni me ne fa dimostrare 11 mi segna pesantemente, poi il carattere fa il resto.
L'ultimo aspetto della mia vita, che è anche il più importante, riguarda mia sorella; sì perché se la vita mi ha tolto tutto praticamente in partenza, è stata anche in grado di darmi una speranza che però non so come si possa evolvere in futuro; sta di fatto che mia sorella maggiore, oggi ventunenne, è stata ed è tutt'oggi l'unica persona a cui posso dire di voler bene, perché lei stessa me ne ha voluto fin da quando sono nato. Lei ha vissuto sempre con me e insieme abbiamo condiviso gli stessi problemi e le stesse sofferenze, ma anche le medesime speranze: lei è stata quella che dei due ha sofferto maggiormente per la situazione familiare anche perché la litigiosità dei nostri genitori era persino più elevata quando lei era bambina in un periodo in cui io ero troppo piccolo per ricordare. Anche lei come me durante gli anni dell'adolescenza ha sofferto di fragilità emotiva, timidezza e introversione che l'hanno portata a isolarsi per diversi anni, poi però ce l'ha fatta: negli ultimi anni delle superiori è riuscita a uscire dal suo guscio, si è creata un gruppo di amicizie e oggi ha anche un fidanzato. Credo che mia sorella sia riuscita a fare tutto ciò a differenza mia per due motivi, da un lato perché è stata più fortunata: è una donna e si sa che l'introversione e la debolezza in una donna sono molto più perdonabili che in un uomo, anzi le creano un alone di fascino considerando anche che lei non ha mai avuto i miei difetti estetici essendo invece una ragazza molto bella. Dall'altro lato lei ce la sta facendo perché comunque in generale ha un carattere più forte e grintoso rispetto al mio e soprattutto più lungimirante; infatti lei alle superiori decise di fare una scuola professionale seguendo una sua passione nonostante i nostri genitori e in particolare nostro padre che la voleva liceale mentre io invece ci sono cascato in pieno e oggi mi ritrovo già in una terza liceo e in un ambiente in cui il più sincero ha una puzza sotto il naso che si sente lontano un chilometro e dovendo studiare cose che non mi piacciono e che non mi danno nessuna prospettiva futura, mentre invece mia sorella grazie al suo diploma è riuscita a trovare un lavoro che, seppur abbastanza umile, la soddisfa e la fa sentire realizzata.
Alla luce di tutto ciò fra me e mia sorella c'è sempre stato un rapporto intimo oltre che un affetto enorme, nonostante soli cinque anni di differenza lei è stata ed è tuttora come una madre a tutti gli effetti, questo perché ha sempre capito non solo le mie difficoltà ma anche i tratti migliori della mia persona che sono gli stessi della sua, pur con tutte le differenze legate alle nostre diverse fortune lei è e sarà ancora per molto il mio principale punto di riferimento così come lo è sempre stato finora, dal momento in cui ogni periodo anagrafico che io ho vissuto lei lo aveva appena trascorso, poi io non ho mai avuto paura dirle nulla, mi sono sempre confidato in ogni modo e lei mi ha dato così la possibilità di "interpretare" ciò che stavo vivendo anche a livello di dinamiche sociali, quelle stesse per cui oggi mi ritrovo perennemente escluso da qualsiasi situazione sociale.
Mia sorella non è per me solamente una sorella o una madre come già detto, ma è anche la mia migliore nonché unica amica, le uniche esperienze sociali, le uniche volte che sono uscito di casa in questi anni è stato grazie a lei; chiaramente non ho mai preteso (vista anche la differenza d'età) che i suoi amici potessero diventare i miei ma lei ha sempre dato anima e cuore per potermi tirare fuori dal mio isolamento e cerca di cogliere ogni occasione per farmi compagnia e non farmi stare da solo. Non so sinceramente se questo sia solamente un bene perché se da un lato mi fa sentire meno solo, dall'altro mi crea "dipendenza" perché ormai non sento nemmeno più lo stimolo di farmi conoscere da altre persone con le quali ci metterei un'enormità di tempo anche solo per spiegare chi sono veramente e poi le probabilità che gli altri mi capiscano e mi apprezzino (specialmente a questa età) è bassissima perché i sedicenni vogliono, come è normale che sia, innanzitutto divertimento sia nelle amicizie che nelle storie romantiche e io questo non sarei in grado di offrirlo e inoltre a nessun sedicenne si può chiedere né di comprendere la complessità di una storia e né tantomeno di fare il/la crocerossino; con mia sorella invece è diverso perché lei mi conosce da quando sono nato e quindi sa ogni singolo dettaglio della mia storia e della mia personalità, per questo mi apprezza e mi vuole bene a prescindere, con lei non devo giustificarmi di nulla perché a differenza degli altri non mi abbandonerà mai a causa del mio carattere introverso, perché lei rivede se stessa in me così come io rivedo me stesso in lei anche se in una versione molto migliore. Questo è il motivo per cui in questo momento mia sorella è l'unica persona con cui riesco veramente a relazionarmi e ad essere me stesso senza paura e senza veli.
Per concludere, mi sono iscritto a questo forum quasi di istinto, perché ho paura della mia situazione, anche se ho "solo" 16 anni sento che la vita mi sta scivolando via, sto perdendo tutte le tappe più importanti (amicizie, fidanzamenti, esperienze sociali e di vita) che contribuiscono a formare il carattere di una persona nel futuro; io oggi non ho un carattere e nemmeno una personalità e la situazione non accenna a migliorare, ormai mi sento già troppo indietro rispetto agli altri e ho paura che il gap stia diventando incolmabile. La finestra di tempo per costruire qualcosa di decente sento che si sta ormai chiudendo, ammesso che non si sia già chiusa e io non ho idee su cosa fare.
Spero di non essere stato troppo prolisso.