Benvenuto nel forum.
Devo dire che inizialmente la lunghezza del tuo post mi ha spaventato.. poi ho iniziato a leggere e non sono più riuscito a fermarmi! Scrivi davvero molto bene!
Non è stato solo un apprezzamento estetico a farmi "resistere" fino alla fine, comunque.
A parte l'età che ci accomuna (io ho quasi 23 anni), man mano che proseguivo nella lettura mi ritrovavo, sorprendentemente, in molte delle cose che hai scritto. Soprattutto laddove parli della tua difficoltà ad entrare in sintonia profonda con i coetanei, del tuo sentirti più "maturo" e di come tutto ciò, invece di rappresentare un vantaggio, si riveli un ostacolo. Com'è che ti sei definito? "Prigioniero della mia carta d'identità"... hai espresso in maniera magistrale un sentimento che ho provato tante volte anche io!
Anche laddove consideri la pochezza della nostra epoca ed evisceri il nucleo nichlista che la caratterizza, mi sono sentito tanto tanto vicino alle tue riflessioni!
Dimostri di avere, a parte una cultura notevole, un temperamento estremamente riflessivo e profondo. Si percepisce che sei un intuitivo, che sai collegare insieme frammenti di realtà che i piu' riescono a percepire e conoscere solo nella loro individualità. E penso che tutto ciò si possa rivelare una grandissima risorsa per te!
Anche io - per certi versi - mi colloco nel novero degli "intuitivi", di coloro che sentono in maniera diversa dalla maggioranza e che, spesso, si attestano su livelli di percezione "alti"; livelli di percezione all'interno dei quali la moltitudine dei fatti reali non viene sezionata analiticamente, nelle individualità che la compongono, ma "ordinata", "legata" insieme. Credo che le persone come noi, invece di raccogliere dati e muoversi nella realtà sulla base di conoscenze acquisite attraverso una
classificazione materiale dei singoli enti, operino una specie di
mappatura dell'insieme. Come se costruissero una
struttura, dove l'importante non sono tanto gli elementi quanto le
relazioni fra questi ultimi. Spero di non essere stato troppo nebuloso
.
Credo che essere fatti così porti svantaggi e vantaggi e credo anche che gli svantaggi di questa situazione si vivano tutti o quasi nel periodo che và fino alla maturazione completa. Sono convinto, infatti, che finchè il nostro cervello non raggiunge un adeguato livello di risorse cognitive, ci troviamo come "prigionieri" del nostro stesso "schema mentale": non riusciamo a dare un senso a determine cose, come invece fanno i nostri coeteani più comuni che hanno già elaborato un sistema diverso e meno complesso. Ed ecco che arrivano le incomprensioni, il sentirsi "diversi" (o più maturi, a seconda dei casi), il non riuscire ad entrare realmente in comunicazione.
Ora, io sono sono mai stato uno studente modello, tuttavia sono risucito a farmi una discreta cultura e mi piace leggere, informarmi, conoscere. Credo che le persone come me (e come te, che invece hai dedicato allo studio così tante energie) siano spesso predisposti alla speculazione e allo studio proprio per una sorta di "bilanciamento": il fatto di non riuscire - in giovane età - a capire la realtà come vorremmo, ci porta a rifugiarci nei libri e nella cultura, come se lì potessimo trovare le risposte alle domande che ci attanagliano.
Poi, chiaramente, la questione non può nemmeno essere ridotta tutta qui ed entrano in gioco altri elementi: un ambiente stimolante sotto il profilo culturale, una mente particolarmente curiosa o ricettiva, intelligenza, competitività, desiderio di emancipazione sociale ecc.
Sono però fiducioso: credo che più passa il tempo e più si pongano le basi per una possibile "rivincita" in quei settori della vita che ci hanno visto sempre come i meno abili e i più inibiti, timorosi. Certo, bisogna rendersi conto della situazione e cercare di porvi rimedio.
Tu dici, giustamente, che le risposte posso essere trovate solo "dentro sè stessi": nulla di più vero. E' solamente necessario capire quando queste "risposte" (che poi altro non sono che risorse sconosciute in noi) siamo effettivamente in grado di tirarle fuori autonomamente o se, invece, alcuni fattori influenzano negativamente questa operazione di scavo e rinvenimento. Mi riferisco al coinvolgimento emotivo che caratterizza ogni tentativo di risoluzione di un problema e, più in generale, allo scoglio rappresentato dalla soggettività che, inevitabilmente, permea la percezione del proprio io.
Le mie problematiche possono definirsi molto simili alle tue, sebbene il mio percorso sia stato in qualche modo "inverso": una chiusura personale dalla quale mi sono, grazie a dio, sempre più affrancato con gli anni. Una chiusura non "dovuta a" o agevolata da motivazioni pratiche (quale è stato, nel tuo caso, un gravoso impegno scolastico), ma scaturita semplicemente da insicurezza e da idee distorte.
Anche per me il vero punto critico sono le donne e i rapporti col mondo femminile (seppure abbia avuto una breve esperienza in passato). Nella "every-day life" sono una persona assolutamente normale: ho amici, esco, parlo... sì, sono una persona riservata, amante della tranquillità, di tendenza introspettiva, ma credo che mai nessuno (fra le persone che conosco) potrebbe sospettare la mia presenza - da oramai quasi due anni - su questo forum e potrebbe immaginare che di recente mi sia recato da uno psicologo.
Perchè non riprendere in mano la propria esistenza, se c'è la possibilità di farlo? Perchè non iniziare ad avere una vita normale, di appagamenti e sofferenze, di successi ed insuccessi, cominciando finalmente a mettersi in gioco, a rischiare? Questa atarassia della quale anche tu parli, è paura. Una sottile, strisciante, quasi impercettibile ma tremenda paura di vivere. Non è disadattamento, non è "elezione". E' paura.
La verità non è che non ci piacciono determinate regole, o che abbiamo un ego troppo sviluppato per piegarci ad esse, o che siamo in qualche modo delle "menti superiori". E' la fifa a farci credere questo. E' la fifa a farci costruire questo castello di menzogne, sotterfugi, auto-inganni.
La verità è che temiamo tutto ciò che desidereremmo avere e, per questo, fingiamo di disprezzarlo.