Salve.
Sono un uomo che ha appena compiuto il mezzo secolo. Penso che sia meglio che introduca una mia breve autobiografia.
Per quello che ricordo, la mia infanzia fino a circa 11 anni è stata serena. Sembra che in quel periodo l'unico vero problema sia stato il continuo cambio di maestri alle elementari. Forse ero un pò lento con le tabelline, ma nulla di importante sembrava. I miei genitori erano e sono persone comuni, ma
molto amorevoli. Operaio mio padre, casalinga mia madre, hanno fatto entrambi solo le elementari.
Per me i problemi cominciarono in prima media.
Credo di aver sofferto di un problema di DSA non riconosciuto
all' epoca.
. Le difficoltà di apprendimento e il fallimento scolastico successivo furono solo una parte del problema. Un' altra fu il bullismo: un gruppo di 2-3 ragazzi mi bersagliarono per tutta la durata delle medie.
Nel periodo 1982-84 fui disoccupato. Ricordo di aver frequentato un corso di falegnameria in una fabbrica. Nel Giugno 1984 fui assunto
in una fabbrica tessile, dove facevo lo stesso lavoro che faceva mio padre. Mio primo lavoro, non ho mai smesso di lavorare da allora, almeno
fino a ora. In quella fabbrica ci sono rimasto esattamente 4 anni. Ma, qui, per quanto riguarda il lavoro, facciamo una pausa.
Fin dagli ultimi anni prima di interrompere gli studi (almeno quelli "ufficiali") io ero timidissimo, pauroso degli altri e non amavo uscire di casa.
Sembra invece che da bambino fossi molto diverso. O almeno così dicono, non ricordo molto bene.
Fatto sta che il quadro non si è mai più modificato nella sostanza. Si, una fobia sociale permanente e completa. Di conseguenza, niente amici. E, ovviamente, niente amore. Qualche amico si, ma saltuario, senza stabili frequentazioni, e non approfondito. Per il resto, paura di incontrare conoscenti per strada. Quando i miei occhi incontravano quelli di una ragazza distoglievo lo sguardo perchè mi sentivo invadere da un' ansia che non riuscivo a gestire. Così, andavo in discoteca ma non facevo altro che stare appoggiato a una parete ad ascolatre e osservare in silenzio. Potevo partecipare a delle riunioni, a volte anche prendere la parola, gestire uno stand in una festa. Ma sempre in modo automatico, seguendo una precisa routine, senza entrare in confidenza con nessuno. Dopo non sono più riuscito a fare neanche queste cose; magari oggi riesco invece a gestire un colloquio faccia a faccia che prima mi creava più difficoltà.
Nel 1988, a causa della crisi della ditta in cui lavoravo, ho cambiato lavoro. Fui assunto in una piccola ditta di restauro dei materiali lapidei, un genere di lavoro del tutto diverso ma che costituiva l'insegnamento di un mestiere. Il titolare mi voleva bene. Non così un ragazzo assunto insieme a me, un tipo rozzo, proveniente da fuori, con problemi in famiglia, che mi odiava soltanto perchè io avevo opinioni diverse dalle sue. Cercai di essere conciliante, credo di esserlo stato troppo. Il tipo mi fece una guerra spietata per tutto il tempo che lavorai in quella ditta, dal Giugno 1988 al Novembre 1990.
Successivamente, dal momento che io ero stato sempre attratto da quel genere di lavoro, e i miei genitori condividevano l'attrazione,
decidemmo di acquistare un negozio. Una cartolibreria. Al titolare della ditta lapidea dispiacque la mia uscita. Ma ormai la decisione era presa,
ci lanciammo, mi lanciai. Nel 1990 feci il corso per prendere il REC. Il 18 Gennaio 1991 divenni ufficialmente il titolare del negozio.
Fu un sacrificio, perchè il nostro capitale era zero. Facemmo un mutuo. E l'inizio fu tremendo. Io non avevo esperienza e il precdente titolare mi lasciò solo fin dall'inizio. Inoltre, poichè lui era grossista, i libri scolastici doveva fornirceli lui. Per farlo, dovetti far installare ai
programmatori un nuovo collegamento che metteva in comunicazione il computer del mio negozio con quello del fornitore ed ex-titolare.
Non funzionò. Alla fine della campagna scolastica 1991 mi ritrovai con un avanzo di 10 milioni di vecchie lire in libri scolastici. Sopravvissi
solo perchè il vecchio titolare ci venne incontro; ma sopravvissi con difficoltà. Nel 1993 la minimum tax mi obbligò pure a pagare le tasse su un reddito inesistente. Intanto, comunque, presi la mano con il nuovo lavoro. Imparari a gestirlo in tutti gli aspetti, che sono diversi. Trattavo i clienti con estrema gentilezza anche se in modo automatico. Tanto che i ragazzi della scuola di fronte, miei clienti principali, mi affibbiarono il simpatico soprannome di "Flash". Perchè li servivo in modo veloce e automatico. Sempre con atteggiamento di riverenza nei loro confronti. Un decennio fa, quando potevo, 3 di quei ragazzi sono stati miei dipendenti temporanei. A volte vengono ancora a trovarmi salutandomi con affetto. Con i libri, cambiai sistema. Passai gli ordini al fornitore a mano. E non ho più avuto avanzi. Imparai a gestire tutto da me. Almeno per quello che riguardava l'interno del negozio. Per l'esterno, indispensabile, affidai tutto a mio padre. Mi appoggio ancora a lui. Nel 1997 ho aggiunto alcune tabelle merceologiche al mio REC (che adesso è stato abolito). Nel periodo 1998-2004 ho svolto attività di propaganda dei libri scolastici nelle scuole; non in modo autonomo ma per conto di altri rappresentanti, tra cui un collega distributore di libri e appunto l'ex titolare del mio negozio. Benchè mi dessi molto da fare e abbia avuto qualche risultato, in quella attività non "sfondai" credo
proprio a causa della mia timidezza e dopo non l'ho più potuta fare, benchè i professori si ricordino ancora di me.
Nel 1999 fummo sfrattati di casa in modo perentorio e improvviso. Nello stesso anno mio padre si ammalò di insufficienza renale. Nel 2008 è entrato in dialisi. In quel momento noi addosso avevamo soltanto debiti. Facemmo un altro mutuo per comprare casa che si assommò al
primo. Quindi, un vero e proprio "Big Bang" del debito. La nuova casa non era abitabile, la ristrutturammo tutta. Altre spese. Nella nuova
abitazione era presente un fondo commerciale che abilitammo a una nuova attività aggiuntiva. Nel 1999 mi registrai come grossista di libri
scolastici e cominciammo l'attività di rifornire di libri le altre cartolibrerie della provincia. Nel fondo di casa ci stavano mia sorella e mio padre,
io stavo nel negozio al dettaglio. Grande lavoro, ma con percentuali di ricarico molto basse. Abbiamo traslocato nel 2002. L'attività all'ingrosso l'abbiamo tenuta fino al 2008; dopo non abbiamo più potuta farla perchè mia sorella non ci poteva più stare. Sono per questo molto conosciuto nel mio settore in questa provincia. Sia dai colleghi che dai fornitori.
Nel periodo 1999-2008 il mio volume di affari triplicò rispetto al decennio precedente. Ma sui libri il ricarico è scarso e avevamo avuto
comunque troppe spese, troppi debiti. Sono finito in gravi difficoltà già nel 2005. Dopo il 2008 la crisi generale ha peggiorato la situazione.
Nel frattempo, tra il 2005 e il 2013 ho partecipato a una decina di corsi serali inerenti il mio lavoro organizzati dalla Confesercenti locale e finanziati dal fondo sociale europeo. Iniziati con timore, mi sono accorto di riuscire bene in tutti perchè la didattica non era come a scuola;
era di tipo "visivo" (e pratico). Da qui la mia idea che probabilmente io penso per immagini. Informatica, Inglese commerciale, Amministrazione, Rapporti con i clienti, Finanza, sono stati i temi trattati dai corsi. Ho dieci attestati di frequenza.
Nel 2008 tentai di vendere l'attività. C'ero quasi riuscito; ma all'ultimo desistetti perchè mi dispiaceva e sembrava che per me si
profilasse una soluzione finanziaria che poi non arrivò. Mi rimprovero per quseto. Se avessi venduto mi sarei, o almeno avrei provato
per 3 anni (per poi ripartire al dettaglio dopo) a dedicarmi solo all'attività all'ingrosso.
Nel 2011 ho tentato di far ristrutturare il mutuo sulla casa tramite l' Associazione Misericordie che garantiva una percentuale alla banca.
Sembrava si stesse per fare quando all'ultimo momento la banca ritirò l'appoggio con la motivazione che non poteva fare più mutui.
Nel 2012 mi sono trsferito in un fondo più grande e più visibile a 300 metri da dove ero prima. Ma il volume di affari non è aumentato come speravamo. Purtroppo, ultimamente io stimo che i debiti siano piuttosto cresciuti che diminuiti.
Entro un mese lascerò anche questo fondo e mi trsferirò in uno mio, quello a casa.
Ammetto di non avere le idee del tutto chiare; per paura ho delegato sempre le faccende amministrative e finanziarie a mio padre,
che adesso ha 74 anni ed è dializzato, anche se rimane efficiente.
Sono dell' idea che se avessi avuto degli amici e una compagna forse non sarei in questa situazione; oppure no.
Ripensando a episodi passati, mi sono accorto, retrospettivamente, di aver sciupato delle potenziali occasioni.
Si, ritengo che ci siano state in varie fasi della mia vita delle donne che erano interessate a me. Ma non me ne sono accorto
in quel momento. In altre occasioni, non ho saputo agire.
Sono iscritto da più di due anni al forum di Spazio Asperger con il nickame di Swift. Tuttavia, non mi sento parte di quel forum. Noto troppe diversità con la mia situazione; e sono pure stato infstidito da troll che la moderazione non tiene sotto controllo.
Cerco un ambiente nel quale riconoscermi e dialogare. Per questo sono venuto qui. Per sentirmi parte di un ambiente. Gli interventi che leggo qui sono più in sintonia con la mia personalità.