Salve a tutti, mi presento
Sono un ragazzo di 26 anni che nella vita ha fallito in tutto. In particolare l'università mi ha rubato 7 anni di vita ed è arrivata ad avvelenare ogni mio rapporto sociale. Attualmente ho pochissimi amici e non esco quasi mai. Vorrei evitare tutto e tutti ed attualmente il mio progetto di vita prevede di poter arrivare un giorno all'isolamento totale da tutti, riducendo i rapporti sociali al minimo fisiologico per la sopravvivenza, in qualsiasi modo possibile. Purtroppo questa è una scelta verso la quale mi sento obbligato, visto il mio percorso di vita. Vita che è quella di un fallimento totale, pur avendo avuto molte occasioni e possibilità.
Ad oggi le mie giornate sono vuote, senza alcun progetto a lungo termine, non ho avuto mai una relazione ne nessun contatto sentimentale (da questo lato sono anche piuttosto confuso), ho difficoltà a legare col prossimo, non mi sento assolutamente in grado di affrontare un qualsivoglia tentativo di carriera nel mio ambito (studio economia), ogni giorno è una lotta con l'ansia e con l'ossessione della laurea. Ogni giorno vedo decerebrati e menefreghisti felici, che raggiungono i loro traguardi. Vorrei liberarmi di ogni forma d'ansia, di ogni forma di stress, di ogni motivo di turbamento, isolandomi da tutti.
A volte ho anche pensato al suicidio, che sarebbe un comodo rimedio. L'extrema ratio. Ma il dolore che potrei arrecare ai miei genitori e la pessima memoria postuma che così lascerei di me, mi impediscono oggi e nel prossimo futuro di farlo. Vorrei piuttosto arrivare ad un lento azzeramento totale che mi conduca, spero non troppo tardi, a fine vita senza mai aver realmente vissuto. La cosa che mi fa più arrabbiare è che è stata l'università a distruggermi, pur essendo una persona ritenuta intelligente, brava a scuola e non frequentando una facoltà ritenuta difficile.
Scrivo qui per cercare sfogo ed una qualche forma di conforto. A chi vorrà ascoltarmi racconterò la storia della mia vita.
F.