Ho 21 anni (ancora per poco), frequento l'università e ormai non manca molto alla laurea.
Al momento mi trovo in un limbo, il futuro mi spaventa più di qualsiasi altra cosa: davanti a me le strade non sono più infinite ma si sono ridotte ad un numero esiguo e mi sento intrappolato in un vicolo cieco da cui faccio fatica a vedere un' uscita.
Ho avuto un' adolescenza difficile e ne risento gli effetti ancora adesso, allora ero molto chiuso in me stesso e per me era estremamente complicato avere le interazioni più semplici con gli altri.
Nel tempo sono arrivato a mal sopportare la maggior parte dei miei coetanei, a chiudermi ancora di più e ad essere sempre più selettivo ed elitario nei rapporti.
Una volta giunto all'università, cambiare contesto e ambiente mi ha permesso di mettermi alla prova e di superare molte paure ed insicurezze, riuscendoci, in parte.
In parte perché è rimasto questo lato infantile dentro di me, insicuro ed evitante, che riemerge nei momenti in cui l'umore comincia a scendere, e credo rimarrà sempre come parte integrante della mia personalità.
Ultimamente sono emersi anche lati più oscuri, forse prima tenuti nascosti dalla mia generica timidezza, che mi portano costantemente a rovinare i pochi rapporti veri che riesco a costruire con le persone. Tra questi un' incapacità intrinseca di comunicare ciò che si trova realmente dentro di me, un cinismo profondo dovuto essenzialmente al non riuscire a fidarmi di nessuno e un lato di me orgoglioso e duro da estirpare.
Vivo gran parte del mio tempo immerso nell'analisi di me stesso ma, per quanto lucidamente possa arrivare a vedere la realtà, mi sento poi affranto dall' incapacità di risolvere i miei problemi. Agire e scegliere sono entrambi verbi che mi mettono in crisi, poiché appunto mi ritrovo spesso oppresso dal sovraccarico di pensieri che mi porta al nulla di fatto.
Spero di trovarmi bene qui e di riuscire a contribuire in qualche modo alla vita del forum.
