Ciao a tutti,
Ebbene oggi ho preso coraggio e mi sono decisa a scrivere questa sezione.
Dunque, vediamo un pò... Sono una ragazza un pò cresciuta, mi accingo a varcare la soglia dei 30.
Non sono nè studentessa, nè lavoratrice nel senso che l'università l'ho terminata da un pò e... Non sono mai riuscita ad inserirmi nel mondo del lavoro, pur essendo sempre stata molto brillante nello studio.
Ciò è dovuto alla mia bassa autostima, causata a sua volta dalla presenza opprimente di un padre padrone e di una madre che è come se non ci fosse mai stata.
Vivo da anni chiusa in me stessa e chiusa in casa perché non ho una vita sociale.
L'università fino a qualch anno fa era la mia unica via di uscita, poi terminati gli studi ê diventato tutto ancor più grigio.
Perché per inserirsi nel mondo del lavoro, occorre avere una certa disponibilità economica e non solo per investire nel proprio futuro. Bazzecole come un'automobile, un abbonamento per i mezzi pubblici, o una semplice bicicletta mi sono state negate.
Negate non tanto per i soldi, ma perché semplicemente io sono considerata un peso, e quindi le cose normali che i miei coetanei hanno sempre avuto, a me sono state negate.
Non ho mai accettato questa condizione, e non faccio la vittima. Sono ben consapevole che nessuno dovrebbe vivere in questo stato, ma col tempo, ho capito che non avrei risolto nulla. Perché nemmeno mia madre è mai stata dalla mia parte.
Per cui, via, giù nel baratro dei disordini alimentari, da circa una quindicina d'anni. E anche questo non è mai importato a nessuno.
Alternando fasi di anoressia a fasi di bulimia, le uniche cose che mi vengono apertamente fatte notare sono quando i jeans o le maglie, iniziano a segnarmi i rotolini di ciccia.
Per il resto, posso anche vomitare l'anima, che non creo disturbo a nessuno.
E gli altri? Come mi vedono?
So di essere vista come una persona strana, una tipa asociale.
Perché effettivamente non esco e non ho nessuno con cui scambiare due chiacchiere neppure per sbaglio.
Non sono mai stata ad una festa, o ad un compleanno, o ad una cena.
Nulla di nulla.
Il giorno della mia laurea non c'era nessuno, neppure i miei genitori.
Secondo mio padre infatti, è una laurea completamente inutile perché per lui avrei fatto meglio a cercare lavoro subito dopo il diploma (per avere lui più soldi da bruciarsi, ovviamente).
Perché non vado via di casa?
Non ho nessuno e non ho soldi. E diciamoci la verità, non ho nemmeno i connotati.
Il mio sogno è quello di vivere una vita normale, come quella che conduce la maggior parte della gente.
Non pretendo che mio padre cambi, o che mia madre, magicamente, mostri un po di carattere.
Vorrei essere io a non essere più così debole. Vorrei reagire.
Grazie a chi si è preso la briga di leggermi.