Ciao! Sono Freeky, ho 24 anni e studio in un'accademia d'arte.
Mi trovo qui perché sono stufa della cosa che si impossessa di me quando ho a che fare con gli altri; ho tentato di ucciderla in tutti i modi ma mi tormenta dall'infanzia, deformando i miei comportamenti rendendoli grotteschi, falsi. Non era vera l'allegria che da ragazzina spesso ostentavo, né la dolcezza forzata nella speranza di esser presa in simpatia e suscitare sentimenti benevoli, approvazione. Ho sempre avuto timore di aprire bocca e sembrare stupida.
Negli anni riconosco di essere migliorata molto grazie a una terapia lunga tre anni (intrapresa inizialmente per depressione e lievi disturbi post traumatici dopo alcuni problemi di salute) e un grosso lavoro mentale, ma tutt'ora ci ricado. Sono più naturale nei comportamenti e nel modo di parlare, ma a volte mi ritrovo a "fallire", come da piccola. E su questi "fallimenti" sono capace di rimuginare per mesi e tornare a pensarci anche dopo anni... e ricomincia la cantilena mentale: inetta, scema, imbranata, mostro
A cosa è dovuto tutto ciò?, mi chiedo più che spesso. Mi vengono in mente gli anni delle medie e la cattiveria gratuita dei compagni di classe, le molestie da parte dei maschi, l'esclusione dai gruppetti delle ragazze fighe, la derisione di tutti (persino di alcuni pessimi insegnanti) per ogni minima cosa che facevo. Non sono mai stata brutta o cose simili, ma solo un po' troppo bambina: non mi andava di mettermi in tiro a 12 anni, di sembrare più grande, di avere il ragazzo, di abbandonare i giochi di fantasia. Mi rintanavo nella mia fortezza mentale così piena di mondi e avventure e personaggi che... al diavolo la realtà (mondi che tutt'ora mi porto dietro e cerco di trasformare in arte, ma questa è un'altra storia)!
Tornando al presente, ho difficoltà ad affrontare in modo sereno il minimo contatto con gli altri. Mi annoio a fare le cose che i miei coetanei trovano divertenti (non vado in discoteca il sabato, non esco quasi mai, non bevo fino a sbroccare), tendo a stare rintanata in casa. Tante solo le situazioni che fanno scattare in me la solita catena di timori: uscire a comprare le sigarette, entrare in farmacia, parlare davanti ai miei colleghi del corso o uscire con loro (pur avendo un buon rapporto), incontrare le mie coinquiline in corridoio.
Questi dannati timori non li vivo più nel terrore, riesco a conviverci e a non permettere loro di influenzarmi a tal punto da compromettere troppo i miei modi, ma sono sempre lì a disturbarmi, pronti a farmi lo sgambetto.
Del giudizio degli altri ho sempre avuto una gran paura, nonostante adesso abbia un aspetto fisico poco convenzionale e possa arrivare a tingermi i capelli dei colori più assurdi. Forse è anche per questa "liberazione" che la qualità della mia vita è migliorata un po' e ho cominciato a ridere delle critiche superficiali, ma vorrei una volta per tutte imparare ad essere completamente me stessa senza timori scemi.
Non so cosa mi aspetto da questo forum, ma è la prima volta che condivido apertamente queste cose.
A presto