Esperto
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La scrivo qui:
Tutto inizia quando avevo circa dodici anni, si ammala mia madre e muore, tumore credo, sono piccolo e le cose me le dicono a malapena fingendo che vada tutto bene.
Si va avanti, solo con mio padre e i miei due fratelli molto più grandi di me (18 e 20 anni di differenza, due personi che sgradevoli è dire poco...) passa qualche anno, due forse, si ammala anche mio padre, un copione già visto purtroppo, ora ho qualche anno in più ed inizio a capire cosa sta succedendo.
Da qui in poi è una lunga discesa all'Inferno.
Rimango solo con questi due "fratelli", uno di loro intanto si è sposato ed è andato a vivere per conto suo, l'altro invece, decide di rimanere a vivere con me nonostante una cugina si fosse proposta di prendermi con lei e la sua famiglia essendo molto legata a mia madre.
L'adolescenza passa in maniera più o meno tranquilla, venendo spesso "sballottato" tra questi due fratelli ed ovviamente le relazioni sociali e scolastiche ne subiscono le conseguenze.
Faccio i diciotto anni, il fratello con cui vivevo mette incinta la compagna e tra una cosa e l'altra decide che io non posso più stare con lui, vado a vivere da quella cugina, sono come un terzo figlio per lei, o almeno spero.
Nel mentre conosco una ragazza, quella che credevo potesse essere la donna della mia vita, ci si conosce, si stà insieme... le solite cose diciamo. Dopo sei o sette mesi andiamo a convivere, tutto perfetto per i primi tempi, sento finalmente dopo tanto tempo di stare bene, per la prima volta forse in vita mia mi sento amato da qualcuno , passano gli anni, due, tre... qualche litigio, torna dai suoi per un paio di mesi, si ritorna insieme e si continua da dove avevamo interrotto, passa un altro anno ed arriviamo a noi... Finisce tutto, novembre dello scorso anno mi lascia definitivamente, troppe divergenze e troppi problemi, va bene, la prendo decisamente meglio della prima volta che era stato un totale disastro emotivo. Stavolta và meglio, certo i pianti e le notti insonni ci sono stati ma almeno non ho pensato al suicidio in maniera cosi ricorrente come avevo fatto tempo fà.
Oramai è quasi un anno che sono da solo, non credo di amarla più come lei probabilmente non ama più me, ma ho un senso di vuoto che difficilmente riuscirò mai a colmare, un vuoto che viene lasciato dall'unica persona che mi ha dimostrato affetto e amore nella mia vita.
Vvo da solo, con dei problemi reali che si fanno più grandi giorno dopo giorno, soldi, lavoro, qualche piccolo problema giudiziario... Eh già, perchè quando non hai nessuno a cui chiedere aiuto e devi comunque pagare le bollette, l'affitto ed il resto e non hai un lavoro le cose si fanno problematiche.
Un rinvio a giudizio che forse arriverà a breve e l'idea del carcere che non mi abbandona neanche per un minuto ultimamente.
E' grazie a questo stato d'animo che sono giunto qui, perfezionando il mio suicidio in ogni minimo dettaglio, penso che userò il monossido di carbonio, o con delle braci in casa oppure mi chiuderò in auto con un tubo dallo scappamento e tanti saluti...
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