Ciao a tutti, sono un ragazzo di 28 anni e ho deciso di iscrivermi a questo forum perché forse spero di trovare l'illuminazione prima di dover ricorrere allo psicologo che mi è stato caldamente raccomandato a causa della mia fondamentale incapacità di aprirmi agli altri e di fidarmi di loro.
A prima vista non ho nulla di cui potermi realmente lamentare: ho una ragazza con cui le cose vanno bene, ho un lavoro che fa alti e bassi ma almeno mi piace veramente, ho (finalmente dopo anni) una famiglia che bene o male è presente e ho il solito mix di pochi amici e tanti conoscenti.
Mi sono reso conto però che spesso sento il bisogno di stare da solo e di non vedere nessuno. Non so delineare bene questa dinamica; spesso ne ho parlato con chi mi conosce bene e si è detto che potrebbe essere la conseguenza di una serie di esperienze e delusioni in ambito famigliare e amicale, oppure potrebbe essere una chiusura per evitare sofferenze. Non ne ho idea, so solo che tantissime volte preferisco non uscire e non vedere nessuno, magari anche per settimane.
Paradossalmente, faccio un lavoro che mi porta a contatto con tantissime persone ogni giorno e nelle occasioni in cui mi sono dovuto lanciare nella mischia della società o addirittura essere al centro dell'attenzione non ho avuto nessun problema, anzi era quasi galvanizzante, ma non so dire se era una sorta di trance agonistica, di compito da espletare e quindi separato dal campo della mia libera scelta su come passare il tempo. Riscontro un forte bipolarismo in me, che alla fine non mi porta da nessuna parte.
Se dovessi elencare le cose che maggiormente mi creano malessere, penso che siano: il mio corpo e il rapporto che ho con esso, la mia incapacità di aprirmi ad un progetto di coppia, il mio disinteresse verso tutti e la mia profonda, perenne, inestinguibile ansia.
In passato ero molto sovrappeso, poi sono dimagrito e sono iniziati i problemi con la bulimia compensativa, seguiti dall'ossessione per la forma fisica e l'alimentazione. Oggi vivo in un equilibrio instabile ma posso dire che il peggio è passato. Tutto ciò che riguarda la fisicità e l'alimentazione è per me fonte di moltissimo stress, sono sempre insoddisfatto e mortificato riguardo il mio aspetto e faccio paragoni con chiunque.
Ho sempre avuto interessi liminali se consideriamo il classico preadolescente: ho scelto le arti marziali, mi sono rinchiuso in casa per anni a giocare online (cosa che faccio tutt'ora), ho tenuto per un paio d'anni un blog dove raccontavo le mie esperienze con la bulimia.. Non ho mai capito se cercavo attenzioni o se volevo solo capirmi.
La mia famiglia e la mia infanzia sono state molto turbolente. Frequenti litigi, difficoltà economiche, dei genitori che hanno fatto del loro meglio ma si sono persi per la strada. Sia io che mio fratello siamo cresciuti badando in buona parte a noi stessi e abbiamo imparato ad arrangiarci fin da piccoli nelle piccole cose. Non ho fiducia nella figura dei genitori per come ci viene imposta e non credo che esista nessuno in grado di risolvere i problemi al posto nostro. Siamo fondamentalmente sempre soli alla resa dei conti.
Sono stato abbastanza confuso temo, ma spero che sia almeno un po chiaro il quadro della situazione.
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