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17-04-2007, 19:26
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#1
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Intermedio
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 128
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Salve a tutti.
E' da un paio di mesi che ho scoperto questo sito ma sono sempre stato un po' riluttante nello scrivere.
Comunque eccomi qua.
Ho 25 anni. Sono sempre stato molto timido ma sebbene intuissi che qualcosa in me non andava, non ho investigato molto la questione, mi sono sempre ritenuto diverso dagli altri, spesso in imbarazzo e molto chiuso in me stesso.
Da quanto ho letto nel sito e nel web, sono convinto di soffrire di un distrubo evitante di personalità e da ansia sociale.
Leggendo i post del forum mi sono spesso ritrovato nelle varie situazioni descritte e perlomeno mi conforta sentire delle persone che capiscano la mia situazione. Anche se non trovo facile parlare della mia situazione, cercherò quando possibile di partecipare attivamente al forum...
Ciao
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17-04-2007, 19:44
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#2
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Intermedio
Qui dal: Jun 2005
Ubicazione: Italia
Messaggi: 186
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Welcome here Ben!
La tua situazione è comune a tanta gente che partecipa a questo forum.
Compresa la mia.
Ma voglio porre la tua attenzione su una frase che hai scritto:
<<Da quanto ho letto nel sito e nel web, sono convinto di soffrire di un distrubo evitante di personalità e da ansia sociale.>>
Suona quasi come una diagnosi avvenuta per "autoinduzione". Cioè ti sei convinto di avere il problema quando sei venuto a conoscenza che esiste il problema (...ma ciò non significa che tu ne sia affetto).
Ma questo è molto comune e tante volte quello che genera l'ansia o altri turbamenti è proprio la preoccupazione di essere "affetti" da disturbi autodiagnosticati per il semplice fatto che in comune tra "me" e il vero "degente" ci sono delle esperienze.
Quando vorrai raccontaci pure la tua storia. Anche se, fidati, IMHO i 25 anni nei tempi che corrono oggi sono gli anni più difficili e tormentati dell'esistenza di una persona.
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17-04-2007, 20:07
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#3
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Intermedio
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 103
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benvenuto! :wink:
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17-04-2007, 20:21
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#4
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 1,034
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benvenuto da un'evitante d'eccellenza
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17-04-2007, 20:24
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#5
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 520
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Benvenuto a bordo BigBen....
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18-04-2007, 09:01
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2007
Ubicazione: in un posto ..............
Messaggi: 533
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benvenuto nel forum
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18-04-2007, 09:50
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#7
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Intermedio
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 128
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Quote:
Originariamente inviata da Uzik
Welcome here Ben!
Suona quasi come una diagnosi avvenuta per "autoinduzione". Cioè ti sei convinto di avere il problema quando sei venuto a conoscenza che esiste il problema (...ma ciò non significa che tu ne sia affetto).
Ma questo è molto comune e tante volte quello che genera l'ansia o altri turbamenti è proprio la preoccupazione di essere "affetti" da disturbi autodiagnosticati per il semplice fatto che in comune tra "me" e il vero "degente" ci sono delle esperienze.
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Infatti, per ora non ne ho parlato con nessuno.
E' da un po' che sto pensando di rivolgermi a uno psicologo, ma non so da dove partire (e soprattutto mi riesce difficile pensare di parlarne a qualcuno).
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18-04-2007, 13:03
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#8
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Intermedio
Qui dal: Jun 2005
Ubicazione: Italia
Messaggi: 186
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Quote:
Originariamente inviata da BigBen
E' da un po' che sto pensando di rivolgermi a uno psicologo, ma non so da dove partire (e soprattutto mi riesce difficile pensare di parlarne a qualcuno).
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La prima volta che si va dallo psicologo si prova sempre molta tensione. E' normale.
Mi permetto di consigliarti di andare "già preparato" ovvero ti consiglierei di leggere prima qualche libro self-teaching in modo che tu possa avere un infarinatura su questo tipo di disagio che provi.
Io ne ho letti diversi e potrei consigliartene alcuni, come "Il timore degli altri" di L. Bislenghi, N. Marsigli
oppure "Dieci soluzioni per sconfiggere timidezza e ansia sociale" di Antony Martin M.
Quanto suggerito sopra proviene dalla mia esperienza personale e non certo a titolo di SPAM
I libri di self-teaching non contengono certo la bacchetta magica che da un giorno all' altro ti trasformano nel temerario di turno ma sono un ottimo aiuto per comprendere e riflettere su come noi ci poniamo verso gli altri e come maturano le nostre ansie.
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18-04-2007, 13:55
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#9
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 1,034
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IL TIMORE DEGLI ALTRI
utile ? dammi il tuo parere visto che l'hai letto
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18-04-2007, 15:33
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#10
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Intermedio
Qui dal: Jun 2005
Ubicazione: Italia
Messaggi: 186
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Quote:
Originariamente inviata da rectius74
IL TIMORE DEGLI ALTRI
utile ? dammi il tuo parere visto che l'hai letto
|
E' un libro scritto da medici specializzati in terapie cognitivo comportamentali. La dott.ssa Bislenghi opera vicino a Milano ed è molto accreditata tra gli psicologi del settore (parlo sempre per mia esperienza).
Nel libro, oltre a spiegare le cause che portano un individuo ad "oltrepassare la soglia di una normale timidezza e stato di ansia" (componenti fondamentali di qualsiasi essere umano) viene proposta una metodica di self-teaching coadiuvata dal fatto di redarre un diario personale dove, mettendo per iscritto i propri livelli di ansia, i pensieri negativi (teoria della catastrofe) e altre sensazioni percepite prima, durante e dopo le varie situazioni ansiogene (indicandole propio con una scala numerata) il "paziente" si creerà una sorta di "tracciatura del problema" dove riesaminandole con i metodi suggeriti dal libro lo stesso paziente può gradualmente andare a modificare il modo di porsi verso le situazioni sociali e gli stati di tmidezza che creano ansia e isolamento.
I presupposti del libro sono buoni ed intererssanti. Ovviamente i risultati vanno visti alla lunga (cioè appena finite di leggere il libro non siete cambiati automaticamente , bisogna avere pazienza e caparbietà anche di fronte alle sconfitte).
I concetti sono comunque gli ultimi concepiti nel campo della terapia cognitivo-comportamentale.
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18-04-2007, 15:36
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#11
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,091
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Benvenuto anche da parte mia! Qui sicuro troverai comprensione e 0 pregiudizi
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18-04-2007, 20:26
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#12
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 593
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Ciao!
Ti do il benvenuto anche io
E' bello che in molti sentano di potersi sfogare o chiedere consiglio a questa bella compagnia virtuale, se ti da giovamento fallo pure
Bacioni
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18-04-2007, 21:07
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#13
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 730
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Quote:
Originariamente inviata da Uzik
Quote:
Originariamente inviata da rectius74
IL TIMORE DEGLI ALTRI
utile ? dammi il tuo parere visto che l'hai letto
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E' un libro scritto da medici specializzati in terapie cognitivo comportamentali. La dott.ssa Bislenghi opera vicino a Milano ed è molto accreditata tra gli psicologi del settore (parlo sempre per mia esperienza).
Nel libro, oltre a spiegare le cause che portano un individuo ad "oltrepassare la soglia di una normale timidezza e stato di ansia" (componenti fondamentali di qualsiasi essere umano) viene proposta una metodica di self-teaching coadiuvata dal fatto di redarre un diario personale dove, mettendo per iscritto i propri livelli di ansia, i pensieri negativi (teoria della catastrofe) e altre sensazioni percepite prima, durante e dopo le varie situazioni ansiogene (indicandole propio con una scala numerata) il "paziente" si creerà una sorta di "tracciatura del problema" dove riesaminandole con i metodi suggeriti dal libro lo stesso paziente può gradualmente andare a modificare il modo di porsi verso le situazioni sociali e gli stati di tmidezza che creano ansia e isolamento.
I presupposti del libro sono buoni ed intererssanti. Ovviamente i risultati vanno visti alla lunga (cioè appena finite di leggere il libro non siete cambiati automaticamente , bisogna avere pazienza e caparbietà anche di fronte alle sconfitte).
I concetti sono comunque gli ultimi concepiti nel campo della terapia cognitivo-comportamentale.
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Bel libro...a me è piaciuto in particolar modo il capitolo su come cambiare i
PAN (pensieri automatici negativi) in PAF(pensieri alternativi funzionali),ovvero porsi la domanda:
"Esiste un altro modo di considerare la situazione?quali sono le prove che le cose stanno così come le vedo io?"etc...
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19-04-2007, 00:21
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#14
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Esperto
Qui dal: May 2006
Messaggi: 614
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Innanzi tutto benvenuto a BigBen (però che nick! )
Anche io ho letto "Il timore degli altri". Ce ne sono molti analoghi. Come Uzik e fenicenanto l'ho trovato interessante. Leggere questi testi fa riflettere e aumenta la consapevolezza.
Per quanto riguarda la guarigione però, è come leggere un testo su come fare a vincere delle gare...ma senza allenamento in pista, senza sudare, soffrire, cascare e rialzarsi, è impossibile. Gli autori lo dicono, non lo nascondono. Ma il lettore deve esserne pronto. Credo che un passo del genere viverlo da solo sia molto faticoso e difficile.
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19-04-2007, 01:14
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#15
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Principiante
Qui dal: Jul 2006
Messaggi: 78
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Riguardo PAN e PAF (sembrano nomi di patatine...) da una parte capisco che guardare le cose sotto un altro punto di vista, più positivo possa aiutare, ma nel mio caso posso trovare tutti i paf più logici e positivi dell'universo, ma una parte di me resterà convinta che in realtà è esattamente come avevo capito e pensato subito (pan). Pe cui queste terapie penso che con me non funzionerebbero, purtroppo.
Molte volte poi le cose stanno così e c'è poco da cercare di vedere la situazione da un'altra ottica.
Mi sembra che sia sbagliato il punto di partenza, cioè queste terapie partono dall'effetto e non dalla causa.
Se per cause ignote (traumi infantili? rapimento degli alieni? evoluzione andata a male? esperimenti genetici sbagliati? 8) ) noi ci comportiamo in un certo modo è inutile pensare che forse stiamo solo pensando di comportarci in quel modo e di fare quell'effetto, perchè è falsare la realtà. Magari c'è anche chi la falsa, ma io per quanto problematica sono lucidissima e con un forte senso della realtà. So l'effetto che faccio e so l'effetto che fanno gli altri che hanno i miei problemi, lo vedo, sento come lo percepisce chi questi problemi non li ha.
Smentitemi, pure, mi piacerebbe ricredermi ma nutro molti dubbi sull'utilità di questo tipo di terapia, piuttosto ne preferirei una che cerca di conoscere le cause e lavorare rimuovendo quelle (come non lo so, ma non così), lavorare sull'accettazione, sul ridimensionamento del nostro ego (che credo che sia spropositato, almeno nel mio caso, vorrebbe essere perfetto ma non riuscendoci diventa pessimo, si rinchiude, evita, è ansiogeno).
C'è qualcuno che è davvero cambiato con questi metodi?
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19-04-2007, 10:18
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#16
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Intermedio
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 128
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Quote:
Originariamente inviata da Uzik
Mi permetto di consigliarti di andare "già preparato" ovvero ti consiglierei di leggere prima qualche libro self-teaching in modo che tu possa avere un infarinatura su questo tipo di disagio che provi.
Io ne ho letti diversi e potrei consigliartene alcuni, come "Il timore degli altri" di L. Bislenghi, N. Marsigli
oppure "Dieci soluzioni per sconfiggere timidezza e ansia sociale" di Antony Martin M.
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Ti ringrazio per il suggerimento, anche se temo mi sia difficile riuscire a reperirlo. Se fosse possibile acquistarlo online in formato ebook sarebbe l'ideale ma non credo esista questa possibilità.
Per ora sto provando a seguire delle audiocassette in inglese che ho trovato in internet e sembrano seguire una linea simile a quella del libro.
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19-04-2007, 10:32
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#17
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Intermedio
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 128
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Quote:
Originariamente inviata da maia
... (che credo che sia spropositato, almeno nel mio caso, vorrebbe essere perfetto ma non riuscendoci diventa pessimo, si rinchiude, evita, è ansiogeno).
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Questo succede anche a me. Nella mia mente vorrei essere perfetto, ogni singolo difetto, fallimento o comportamento non adeguato alla situazione mi fa credere di essere inferiore agli altri, ridicolo. Nel timore che gli altri si accorgano come sono veramente tendo a chiudermi.
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19-04-2007, 10:51
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#18
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 730
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Quote:
Originariamente inviata da pisendlav
Innanzi tutto benvenuto a BigBen (però che nick! )
Anche io ho letto "Il timore degli altri". Ce ne sono molti analoghi. Come Uzik e fenicenanto l'ho trovato interessante. Leggere questi testi fa riflettere e aumenta la consapevolezza.
Per quanto riguarda la guarigione però, è come leggere un testo su come fare a vincere delle gare...ma senza allenamento in pista, senza sudare, soffrire, cascare e rialzarsi, è impossibile. Gli autori lo dicono, non lo nascondono. Ma il lettore deve esserne pronto. Credo che un passo del genere viverlo da solo sia molto faticoso e difficile.
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Ti quoto alla grande.
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