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Vecchio 15-07-2012, 12:18   #1
Esperto
L'avatar di Aree
 

Mi è stato detto che non so cosa sia il VERO Piacere
"Sai perchè non mangi più carne?
Perchè per te è una soddisfazione riuscire a resisterle"
Per me è diventato anche questo.
Uso questo esempio perchè ho già parlato della carne in questo post http://www.fobiasociale.com/smettere...e-carne-27250/

Dunque ieri sera me ne sono state dette di cotte e di crude
"Se fossi una persona più stabile, con una forte personalità potrei condividere la tua scelta, ma non lo sei e non puoi permetterti di fare una cosa del genere, tu ormai hai paura di questo alimento, ma non della carne in sè, ma di ciò che per te significa. Hai deciso di non mangiarne per buone ragioni, ma il rifiuto e l'imposizione sono iniziati a piacerti, queste si chiamano "doverizzazioni" in genere trovi il piacere in ciò che t'imponi e quando riesci in ciò che ti sei imposta ti senti soddisfatta, la cosa peggiore però è che di tutto ciò ti resta tanta infelicità, perchè le "doverizzazioni", i limiti estremi, i divieti, gli obblighi senza una forte motivazione e senza un buon terreno su cui coltivarli portano all'auto-distruzione"

Mi è stato detto che sono cresciuta con queste "doverizzazioni" e che non conosco il "vero piacere" quello che deriva dalle piccole cose che mi farebbero star bene DEVVERO e che poi mi fanno essere serena fuori casa e con le persone che mi circondano
ho risposto

"Beh io non saprei dove cercarlo questo piacere, non so di cosa tu stia parlando"

e mi è stato detto

"E' normale non saperlo se non l'hai mai provato e se non inizi da qualche parte, prova a fare una prima cosa es dipingere, se quella tela alla fine non ti dà la giusta soddisfazione cambia, crea borse, se neanche quella ti piace cambia ancora.
Devi allenarti a riconoscere le cose che ti piacciono, a cui poter dedicare un pezzo della giornata per darle un senso, per sentirti soddisfatta, utile, per sentire che anche tu sai fare qualcosa, perchè sono questi i piccoli piaceri che partono da noi stessi e arrivano a noi stessi, quelli che ci fanno dire "wow posso anche bastarmi, ora esco e vedo se oltre ad aver trovato qualcosa in me stessa la trovo anche negli altri" è così che poi diventa possibile stare bene quando si esce e ci si trova tra la gente.
Smettila solo di importi cose da fare e "persone da essere""

Dopo tutte queste parole sono entrata in paranoia, mi sono fatta ancora più schifo, mi sono sentita ancora più lontana da chi mi stava intorno e da me stessa e mi sono sentita profondamente fuori luogo, volevo sono tornarmene a casa sprofondare nel materasso, accendere le cuffie e voltarmi dalla parte del muro.
Non so fino a che punto siano vere tutte queste cose, qualcosa di vero c'è sicuramente, ma a me questo discorso ha fatto paura.
Ho paura di affrontare queste cose e di scoprire alla fine che sono vere, che non so dove sia il vero piacere, che non so neanche cosa sia e per me diventa davvero faticoso cercare e cercare , forse ci sto bene nei miei doveri, forse, paradossalmente, richiedono meno impegno. Le cose da fare son quelle, mi vengono imposte (e ora me le impongo anche, perchè conosco solo quelle), le faccio senza sbattermi troppo e stop.
Vecchio 15-07-2012, 12:26   #2
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

Ma se tu sei infelice, una delle motivazioni potrebbe essere proprio ciò che ha detto la persona (che mi pare uno psicologo).

Non esserne spaventata, semplicemente accetta il fatto che tu fino a questo punto hai cercato di risvegliarti e ci sei riuscita in parte o non ci sei riuscita per niente. Ti è stata offerta una nuova chiave di lettura: sfruttala.

Non si fa tutto dall'oggi al domani. Con il tempo capirai pure cosa era effettivamente una "doverizzazione" e cosa non lo era.
Vecchio 15-07-2012, 12:36   #3
Esperto
L'avatar di barclay
 

Chi te lo ha detto? Non è necessario fare nomi, puoi scegliere tra:
  1. psicoterapeuta,
  2. utente del forum,
  3. fidanzato,
  4. amico/a,
  5. familiare,
  6. conoscente.
Vecchio 15-07-2012, 12:45   #4
Esperto
L'avatar di Aree
 

Quote:
Originariamente inviata da clang hetto Visualizza il messaggio
ciò che ha detto la persona (che mi pare uno psicologo).
Quote:
Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
Chi te lo ha detto? Non è necessario fare nomi, puoi scegliere tra:
  1. psicoterapeuta,
  2. utente del forum,
  3. fidanzato,
  4. amico/a,
  5. familiare,
  6. conoscente.
Non è una psicologa, è un'amica che ha avuto problemi diversi dai miei (e che ha superato) ma che in sostanza ha vissuto più o meno le mie stesse cose, tra cui queste cose di cui ho parlato
Vecchio 15-07-2012, 12:52   #5
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da Aree Visualizza il messaggio
Non è una psicologa, è un'amica che ha avuto problemi diversi dai miei (e che ha superato) ma che in sostanza ha vissuto più o meno le mie stesse cose, tra cui queste cose di cui ho parlato
C'avrei scommesso: il discorso che t'ha fatto trasuda della frettolosità nel giudicare tipica di chi sa qualcosa di psicologia ma non ha addestramento professionale. In altre parole, POTREBBE avere ragione, ma anche lei è vittima di un pensiero disfunzionale: quello che funziona/vale per lei non deve necessariamente funzionare/valere anche per gli altri; quindi la tua amica ha doverizzato

Ultima modifica di barclay; 15-07-2012 a 12:58.
Vecchio 15-07-2012, 12:52   #6
Esperto
L'avatar di Allocco
 

Quote:
Originariamente inviata da Aree Visualizza il messaggio
Non è una psicologa, è un'amica che ha avuto problemi diversi dai miei (e che ha superato) ma che in sostanza ha vissuto più o meno le mie stesse cose, tra cui queste cose di cui ho parlato
Ecco: "io ci sono passato, fai così e colì, non fare così e colà"
Avrà anche ragione, parzialmente..
Ma io mi chiedo, se questa persona ora sta tanto bene da dare consigli di questo genere, sarà anche per via del percorso che ha fatto?
Perché vuole togliertelo?

Fosse qualcosa di distruttivo.. ti facessi di eroina ok.
Ma la scelta vegetariana, posto che lo sia, è una delle doverizzazioni più positive che io abbia mai sentito.

Poi, è naturale che questa tua amica voglia proteggerti, ma non può plasmarti a sua immagine e somiglianza. Tu fai il tuo percorso che vai bene.
Vecchio 15-07-2012, 13:07   #7
Esperto
L'avatar di Aree
 

Quote:
Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
quello che funziona/vale per lei non deve necessariamente funzionare/valere anche per gli altri
Questa infatti è una cosa che mi confonde tantissmo, non so fino a che punto dare peso alle sue parole...sono abbastanza confusa

Quote:
Originariamente inviata da Allocco Visualizza il messaggio
Poi, è naturale che questa tua amica voglia proteggerti, ma non può plasmarti a sua immagine e somiglianza. Tu fai il tuo percorso che vai bene.
Si, dovrebbe essere la scelta migliore, ma non essendo abbastanza forte queste cose mi distolgono e mi fanno creare ulteriori paranoie...c'è sicuramente dell'altro oltre quello che vedo io e forse "l'altro" è proprio questo

mi sono state dette troppe cose in troppo poco tempo...forse devo far passare del tempo e assimilarle piano
Vecchio 15-07-2012, 13:13   #8
Esperto
L'avatar di amarlena
 

Una parte positiva in ciò che si fa c' è sempre.
Ad esempio se tu riesci a importi un dovere, una regola da rispettare e ci credi questo lo trovo positivo perchè denota impegno capacità e costanza e a parlare è una incostante...
Se poi la tua vita è fatta solo di doveri e quindi di imposizioni, di scelte guidate secondo la regola dell' " è giusto cosi" allora è un altro discorso, sebbene ci sono cose della vita che non sempre puoi scegliere e che fanno parte della famiglia delle responsabilità.
C' è però un escamotage e cioè se riesci a vivere le cose come frutto di scelta, di un percorso non le vivi più come obbligo ma come una parte di te ma questo fa parte di un livello di consapevolezza molto profondo.

Quindi riassumendo se il discorso ascoltato è valido puoi saperlo solo tu.
L' unica strada è il percorso dentro di sè che effettivamente passa anche attraverso il sapere cosa ci piace e ci fa stare bene e cosa non ci piace e ci fa stare male.
Prova a chiederti certe cose a sperimentare ma non affliggerti perchè nessuno è arrivato alla chiave della verità, nessuno è arrivato in generale siamo tutti in viaggio ognuno secondo i suoi tempi e le sue modalità.
Vecchio 15-07-2012, 13:50   #9
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

Quote:
Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
C'avrei scommesso: il discorso che t'ha fatto trasuda della frettolosità nel giudicare tipica di chi sa qualcosa di psicologia ma non ha addestramento professionale. In altre parole, POTREBBE avere ragione, ma anche lei è vittima di un pensiero disfunzionale: quello che funziona/vale per lei non deve necessariamente funzionare/valere anche per gli altri; quindi la tua amica ha doverizzato
Più che doverizzato, ha proiettato.
Vecchio 15-07-2012, 13:52   #10
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da Aree Visualizza il messaggio
Stavo per farlo ma ho trovato un asempio immediato nella mia scelta universitaria, lo faccio perchè devo
fosse per me sarei altrove a fare qualcosa di completamente diverso, ma prima viene il dovere poi il piacere, così si dice no?
La doverizzazione (se non ho capito male) è il pensare di avere degli obblighi rigorosi o che ne abbiano gli altri: in genere al paziente viene suggerito di sostituire "devo" con "dovrei":
Esempio
Io devo laurearmi, se non ci riesco sono un fallito
diventa
Io dovrei laurearmi, se ci riesco avrò maggiori possibilità di trovare lavoro
La sostituzione del "devo" dovrebbe portare ad un cambiamento nella seconda parte del pensiero (se… riesco…), secondo la TCC.

Ultima modifica di barclay; 15-07-2012 a 13:57.
Vecchio 15-07-2012, 16:32   #11
Esperto
L'avatar di Aree
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
E' come se ora tu sentissi la doverizzazione di eliminare le tue doverizzazioni.
Mi sa che hai colto meglio di me, probabilmente è questo che mi confonde più di quanto io sia già confusa o.o

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
La tua disciplina potrebbe essere per esempio un modo per punirti di stare facendo un'università che non ti piace invece di fare ciò che davvero vorresti.

Il meccanismo dell'auto-punizione d'altronde è qualcosa che facciamo tutti.
Ecco questa è una cosa che ho pensato...perchè se devo dirla tutta in un periodo mi sono fatta del male fisico, poi ho smesso.
Mi è venuto in mente di quando, prima di cambiare facoltà, una psicologa mi disse "sei sicura di non star facendo questa scelta per punirti per aver sbagliato quella precedente?"
Non sarà un circolo vizioso? Cioè sbaglio mi punisco con un dovere che si rivela uno sbaglio e mi ri-punisco per aver sbagliato di nuovo con un nuovo dovere che a sua volta è sbagliato e così via
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