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Originariamente inviata da lupo
Ho sconfitto gli attacchi di panico seguendo i consigli di uno psicologo che all'inizio considerai completamente incompetente: "quando ti arriva l'ansia, lasciala lavorare, lascia che faccia il suo corso, non contrastarla". Mi parve assurdo, ma aveva ragione.
Per cui i (per me) nuovi approcci mi interessano sempre.
Penso che se citi titolo e autore dei libri nessuno abbia da ridire (a meno che tu non sia l'editore o abbia di che guadagnarci con le loro vendite).
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naturalmente non ci guadagno alcunché, è solo che essendoci passato non posso fare a meno di condividere ciò che mi è servito tantissimo, poi a me è servito perché partivo con la passione per la spiritualità, l'esoterismo, le tematiche riguardanti il senso della vita, quindi leggere era già un piacere di suo, non ero frettoloso nella lettura nell'ottica di sapere tutto al più presto per uscirne quanto prima perché così, ripeto, rafforzi il nemico
e i nemici vanno amati, secondo me quando Gesù diceva "amate i vostri nemici" non si riferiva tanto ai nemici in forma di persone ma soprattutto di emozioni negative come aggressività, odio, senso di inadeguatezza, depressione etc
siamo portati a volerle eliminare ma non si fa altro che reprimerle ed è la cosa peggiore possibile, meglio osservarle dall'esterno senza immergervisi e provare a produrre un po' d'amore e di compassione per loro, del resto è la nostra parte mortale che non c'entra niente con ciò che realmente siamo
osservando e amando 24 h al giorno, si sciolgono, questa è alchimia e tutti per il solo fatto di esser nati siamo nella prima fase dell'alchimia, la nigredo
ma per osservare ed amare le emozioni negative bisogna ricordarsi di farlo durante il giorno, è quello l'unico inghippo perché seguendo le linee di minor resistenza siamo portati ad identificarci totalmente con le emozioni invece che osservarle
quindi per osservare e amare devi essere presente, cioè consapevole istante dopo istante, certo è impossibile essere presente tutto il giorno, all'inizio si può fare al massimo per alcuni secondi , un continuo andare e venire tra presenza ed assenza
nel momento in cui pensi a quel che devi fare domani o a quel avresti dovuto fare ieri e fai questo senza consapevolezza allora sei immerso nella mente
naturalmente sarebbe illogico dire di non pensare al futuro perchè come organizziamo allora la nostra vita? la differenza è farlo da presenti, nella realtà del qui e ora, potrei anche pensare al passato restando consapevole ma che serve?
i libri che ho letto sono stati questi:
"il potere di adesso" _ eckhart tolle , indispensabile, va letto praticamente ogni giorno almeno un po' perché non serve comprendere le cose a livello mentale , ci sono concetti che devono essere scolpiti in noi perché si tratta di un modo di approcciarsi alla realtà totalmente in contrasto con ciò che si è sempre fatto, ovviamente parlo per me
"officina alkemica" e "il libro di draco daatson" _ salvatore brizzi, è il mio scrittore preferito, di lui sto leggendo tutto e ti consiglio anche le sue conferenze su youtube, soprattuto quelle intitolate: la via dell'adesso, la via del non attaccamento, la via del monaco guerriero e "a chi ha sarà dato" che tratta di ricchezza
"la via del guerriero di pace" è un libro di dan millman, c'è anche il seguito ma non l'ho letto, mi sembra si chiami "la sacra via del guerriero di pace"
"come diventare un buddha in 5 settimane" di giulio cesare giacobbe, spiega il metodo del buddha per eliminare la sofferenza attraverso passaggi che iniziano dal controllo della mente
"frammenti di un insegnamento sconosciuto" di P.d. Ouspensky che tratta l'uomo in generale, ti si aprirà un mondo su quel che l'uomo è davvero
"il puzzle della vita" di jim rohn
"i segreti della mente milionaria" di harv eker, spiega la formula che va dalla programmazione mentale ai risultati, non per forza solo economici
"messaggio per un'aquila che si crede un pollo " di De Mello
sto seguendo i video di raffaele morelli su youtube e sono interessanti
non ho letto ma lo farò a breve:
"il miracolo della presenza mentale" di Thich Nhat Hahn
"il ricordo di sé" di R. Burton
poi tanto altro che riguarda la crescita personale etc, autori come anthony robbins, joe vitale, bob proctor
quel che è più importante secondo me è non considerare la depressione come uno stato dell'essere perché non lo è per niente, infatti diciamo spesso "sono depresso" come se fosse un fardello che fa parte del nostro stato naturale, ma non è per niente così perché le emozioni come i pensieri come il fisico sono un rivestimento che usiamo per fare un'esperienza su questo pianeta e sviluppare delle qualità
al limite possiamo dire che viviamo un periodo nel quale l'emozione preponderante è di frustrazione o scoramento ma ciò è solo il risultato di un algoritmo che inizia dal nostro modo di pensare, dalla prospettiva da cui guardiamo il mondo
la depressione è un risultato, è un output, per modificare l'output va cambiato l'input, che si traduce in un cambiamento al nostro interno delle nostre convinzioni, modi di pensare
se io digitassi sulla calcolatrice l'operazione 2+3 e cliccassi sempre questi stessi numeri, l'output non cambierebbe, ma per cambiare il risultato non posso agire sul risultato, devo agire sulla causa che produce il risultato
e quando cambi la causa, il mondo è costretto a cambiare, non può fare diversamente, ci hanno indottrinato a credere che il mondo sia un mostro che ha una volontà propria ma se cambiamo noi esso cambia meccanicamente
ovvio che ognuno viva una sua storia e non si possa generalizzare, però ho la convinzione che la conoscenza dei meccanismi che regolano l'ottenimento degli stati psicologici e materiali sia un vantaggio per tutti
del resto qualche tempo fa Socrate lo aveva detto: "conosci te stesso"
ciao