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08-01-2012, 02:54
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Ubicazione: in un tunnel arredato in stile minimal
Messaggi: 1,485
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Stasera sto davvero perdendo la ragione
background: timidezza, introversione, solitudine nell'adolescenza,
poi arrivò il giorno in cui mi diedi una risistemata e cominciai a interessare a qualche ragazza. Un forum e MSN mi portarono ad alcune conquiste.
Una in particolare, che abitava a 600 km da me.
Girammo l'italia, e poi andammo a convivere a Milano. Proposta mia, ma sulla città non ero particolarmente d'accordo. La spuntò lei.
E a 23 anni me ne andai di casa, senza un lavoro, taroccando la firma del "garante".
Che tipo di fidanzato sono stato: insicuro, geloso, possessivo, intollerante, invidioso.
Ho detto e fatto cose di cui mi vergogno a morte (violenza fisica no, quantomeno), e le ho fatto mancare tante cose.
Diciamo che ho frequentato più locali con una mia amica in un mese (di recente) che non la mia ex in due anni e tre mesi.
Questa povera ragazza, perfetta sintesi di bellezza e intelligenza (avevo l'oro l'ho barattato con l'amianto), che aveva cominciato a dimagrire "troppo", mi fece presentire qualcosa, e poi mi mollò. Scoprii presto, controllandole il cellulare, che c'era un altro.
Siamo stati lì un mese, separati in casa, a insultarci. La vedevo uscire (per andare da lui) rientrava tardi (dopo essere stata con lui), mi aveva chiesto pure se poteva venire a magiare in casa con lui a pranzo, intanto io non c'ero.
Mi opposi in tutti i modi, ma sicuramente la casa l'ha vista.
Io poi venni "abbordato" da una collega, anche lei un personaggio un pò singolare, provai a rimettermi in gioco, ma non c'era niente da fare.
Ah, ormai detestavo quella fottutissima azienda, un covo di ignoranti al cubo.
per cui mi ritrovavo in una città che ho detestato ogni giorno, solo, con un lavoro a tempo indeterminato, ma con i nervi a mille.
A febbraio lascio Milano, ormai in evidente stato confusionale e straziato dal dolore, mi trovo un monolocale in affitto a Torino, pieno centro, palazzo di pregio, a un prezzo accessibile... pensavo di poter ripartire, "coccolandomi un pò", anche con la compagnia di un amico che abitava non molto distante.
Ma dovevo fare Torino-Milano tutti i giorni, e col treno regionale non avevo più il tempo per vivere. arrivavo tardi (dovevo anche fare straordinari), mi dovevo alzare prestissimo. Quando arrivavo cominciava la mia vera vita, e quindi andavo a letto tardi.
Mi sono gratificato tanto in quel periodo, tanti acquisti, una vita sopra le righe.
E poi il Frecciarossa. Più tempo a disposizione in cambio di tanti, troppi soldi.
Offerte di lavoro interessanti non ce n'erano, e dopo aver sudato come un maiale per quel tempo indeterminato mi scocciava rifare la gavetta. Ero diventato anche un pò presuntuoso. Naturalmente per mantenere il tutto ho cominciato a scavare nei risparmi, e ho deciso - decisione "forzata" - di ritornare a Milano, in una bella zona. Anche lì spese pazze, e, tranne qualche uscita, solitudine. Ho anche frequentato un corso in una scuola prestigiosa, una barca di soldi... praticamente buttati via. Ma capirete dopo.
Sogni paralleli di impresa, di successo, ecc.
Naturalmente, solitudine. In parte a Torino, molto a Milano.
E arriviamo all'ultimo step.
In azienda arrivo al punto in cui proprio non ce la faccio più.
Do le dimissioni, immediate, senza preavviso. Quasi ringhiando.
Dal 1° dicembre sono disoccupato.
E veniamo al punto.
Mi sono disintossicato da quella dannata azienda. E mi sono accorto di tante cose.
Mi sono accorto che non ho assolutamente le palle per fare l'imprenditore, specie in questo 2012
Mi sono accorto che ho sbagliato TUTTO.
Mi sono accorto che non ho seguito l'istinto.
Mi sono accorto che avevo sogni di gloria, invece non avevo un bel nulla tra le mani ed ero solo.
Mi sono accorto che quando ero a Torino avrei dovuto staccare COMPLETAMENTE da Milano e ricominciare da zero (in un posto più umile peraltro)
Mi sono accorto che stavo dando credito a seduzioni stupide, e che le cose importanti erano altre, ma ero ormai sprofondato completamente in questo circolo vizioso che mi permetteva di "sopravvivere" ai dolori del passato e quelli del presente.
Ho ritrovato una persona diversa: umile, buona, sofferente, vulnerabile, sensibile. E' stata un'esperienza catartica, che ha completamente ribaltato la mia scala dei valori.
Quanto al rapporto con la mia ex, già avevo avuto modo di riflettere sulla follia in cui ero precipitato. Ora è ancora più chiara, e il dolore è sempre più forte, e me lo porterò dietro fino alla tomba.
Lei ora ha 22 anni, sta con un ragazzo di 21, buono, socievole, compagnone, maturo, sensibile, responsabile, quello che sta simpatico a tutti e pare sia anche più bello di me. Io di anni ne ho 26. Sono un fallito.
Io l'ho amata, ma le mie insicurezze, il mio disprezzo di me stesso, mi hanno portato a innescare dei meccanismi deliranti.
Ne sono ancora innamorato, ora più che mai. Lei invece, è proprio "oltre".
Sono uno spauracchio del passato.
Non mi ha mai più cercato, non la vedo da un anno. Le ho scritto io qualche volta; mi ha rifilato una serie di cattiverie col sorriso. Lei ora è impegnatissima dalle 6 del mattino alle 10 di sera (e non oso immaginare i week end), e dice che non è mai sola, e che è fortunata ad essere circondata da così tante persone che la ascoltano e la sostengono.
Stasera le stavo di nuovo per scrivere... ma scriverle cosa? Non gliene frega nulla di me. Capitolo archiviato.
Mi scrisse pure che se avesse potuto tornare indietro avrebbe rifatto tutto, perché ora è "schifosamente felice", e che non la riconoscerei più.
Declinò anche l'offerta di un caffè insieme per il mio ultimo compleanno, uno dei compleanni più tristi che ho trascorso, da solo in una città che mi faceva sprofondare nella malinconia.
Io la felicità in 26 anni non ho ancora capito cosa sia.
La sera (non Le.... La) in cui pensavo di essere veramente felice mi venne la febbre. Ironia crudele della vita.
Sto passando le giornate a inviare curriculum da Torino a Roma, centinaia, nella speranza di poter ricominciare al più presto a rimettermi in moto, possibilmente lontano da sta dannata città che non ho scelto e non ho voluto.
E' da un mese che sparo a raffica.
Ho fatto un colloquio, mi hano scartato.
Vado a letto alle 4 o alle 5 di notte, mi alzo nel pomeriggio, fumo una sigaretta dietro l'altra, tengo costantemente monitorati tutti i siti di recruiment, non ho voglia di uscire, sto aumentando di peso... mi sembra di essere in un incubo, ancora. Per l'ennesima volta.
Domani porto la busta coi soldi dell'affitto al proprietario.
Ho ancora del margine, ma stare così fermo è allucinante.
Più passa il tempo più mi sento vulnerabile, insicuro, sciatto, inutile.
E pensare che ho raggiunto risultati molto importanti sul lavoro, ho seguito numerosi corsi, e ho aiutato delle persone che si sono rivolte a me a raggungere i propri obiettivi.
Naturalmente a casa, nel paesello, mia madre non sa nulla, altrimenti andrebbe in depressione. Mio padre invece è morto qualche anno fa.
Cresciuto con una zia e una nonna, nato da genitori con problemi di depressione...
Non potrò mai essere veramente felice... da circa 13 anni penso spesso al suicidio.
La mia è una vita costellata di paure e solitudine, diffidenza e fallimenti.
Fa dannatamente ed esplicitamente schifo.
Sono stato una persona terribile... E non vedo premesse per ripartire
Vorrei che fosse un incubo, invece è una disgustosa realtà.
E penso a lei, la mia ex... Ne sono ancora innamorato... Ora lei è schifosamente felice con il suo ragazzo, io sono solo davanti al pc su un forum dedicato alla fobia sociale con l'idea di farla finita.
...
Che disastro
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08-01-2012, 03:22
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#2
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Mi spiace, il fatto che eri sparito nuovamente mi aveva fatto pensare la tua vita andasse per il meglio.
Per il momento non ho nulla di intelligente da dire, soprattutto su cos'è la felicità, né penso ti aspettassi una risposta su ciò da questo forum, logicamente.
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08-01-2012, 03:54
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,403
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Mi dispiace, sembra di leggere la biografia di un poeta maledetto.
Penso che dovresti ricominciare da zero, vuoi un tenore di vita che non riesci a mantenere è una vita che non è tua, solo ora che hai perso tutto ti accorgi che non hai mai perseguito quello che desideravi veramente.
Ti aggrappi disperatamente a questa ragazza ma sbagli, dovresti coltivare la forza di reagire dentro di te.
Fantastichiamo che lei sia ancora innamorata di te, tu sei cambiato? riusciresti a riconquistarla?
Il suo ragazzo è buono, socievole, compagnone, maturo, sensibile, responsabile, quello che sta simpatico a tutti e pare sia anche più bello di te.
A meno che tu non sia il re delle maschere mi sembri molto diverso dai fobici su questo forum, non credo che per te siano traguardi impossibili visto i successi che hai ottenuto nella tua formazione.
Stai mandando curriculum e va bene ma devi anche curare la tua persona, non farti abbattere se non trovi quello che desideri non è colpa tua, è così per tutti, leggi le statistiche sulla disoccupazione giovanile.
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08-01-2012, 06:58
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#4
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Principiante
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Luna, lato oscuro
Messaggi: 75
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Mi dispiace moltissimo..la tua situazione non è per niente facile.
E' sempre straziante perdere un amore, ma bisogna farsene una ragione.
Perché sarà il tuo nuovo punto di partenza, tramite questo riuscirai anche ad avere altri colloqui e ricominciare a lavorare.
Non scoraggiarti, la risalità sarà dura ma ce la farai.
Tienici aggiornati!
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08-01-2012, 11:59
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#5
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Banned
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: PURTROPPO NAPOLI
Messaggi: 4,470
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aiutaci pure a noi col lavoro, non sei l'unico disperato senza nulla da fare
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08-01-2012, 12:06
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2011
Ubicazione: meandri della Campania
Messaggi: 2,291
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io ho una fottuta paura del futuro
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08-01-2012, 16:03
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#7
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Intermedio
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Salento
Messaggi: 108
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Quote:
Originariamente inviata da filosofo
Stasera sto davvero perdendo la ragione
background: timidezza, introversione, solitudine nell'adolescenza,
poi arrivò il giorno in cui mi diedi una risistemata e cominciai a interessare a qualche ragazza. Un forum e MSN mi portarono ad alcune conquiste.
Una in particolare, che abitava a 600 km da me.
Girammo l'italia, e poi andammo a convivere a Milano. Proposta mia, ma sulla città non ero particolarmente d'accordo. La spuntò lei.
E a 23 anni me ne andai di casa, senza un lavoro, taroccando la firma del "garante".
Che tipo di fidanzato sono stato: insicuro, geloso, possessivo, intollerante, invidioso.
Ho detto e fatto cose di cui mi vergogno a morte (violenza fisica no, quantomeno), e le ho fatto mancare tante cose.
Diciamo che ho frequentato più locali con una mia amica in un mese (di recente) che non la mia ex in due anni e tre mesi.
Questa povera ragazza, perfetta sintesi di bellezza e intelligenza (avevo l'oro l'ho barattato con l'amianto), che aveva cominciato a dimagrire "troppo", mi fece presentire qualcosa, e poi mi mollò. Scoprii presto, controllandole il cellulare, che c'era un altro.
Siamo stati lì un mese, separati in casa, a insultarci. La vedevo uscire (per andare da lui) rientrava tardi (dopo essere stata con lui), mi aveva chiesto pure se poteva venire a magiare in casa con lui a pranzo, intanto io non c'ero.
Mi opposi in tutti i modi, ma sicuramente la casa l'ha vista.
Io poi venni "abbordato" da una collega, anche lei un personaggio un pò singolare, provai a rimettermi in gioco, ma non c'era niente da fare.
Ah, ormai detestavo quella fottutissima azienda, un covo di ignoranti al cubo.
per cui mi ritrovavo in una città che ho detestato ogni giorno, solo, con un lavoro a tempo indeterminato, ma con i nervi a mille.
A febbraio lascio Milano, ormai in evidente stato confusionale e straziato dal dolore, mi trovo un monolocale in affitto a Torino, pieno centro, palazzo di pregio, a un prezzo accessibile... pensavo di poter ripartire, "coccolandomi un pò", anche con la compagnia di un amico che abitava non molto distante.
Ma dovevo fare Torino-Milano tutti i giorni, e col treno regionale non avevo più il tempo per vivere. arrivavo tardi (dovevo anche fare straordinari), mi dovevo alzare prestissimo. Quando arrivavo cominciava la mia vera vita, e quindi andavo a letto tardi.
Mi sono gratificato tanto in quel periodo, tanti acquisti, una vita sopra le righe.
E poi il Frecciarossa. Più tempo a disposizione in cambio di tanti, troppi soldi.
Offerte di lavoro interessanti non ce n'erano, e dopo aver sudato come un maiale per quel tempo indeterminato mi scocciava rifare la gavetta. Ero diventato anche un pò presuntuoso. Naturalmente per mantenere il tutto ho cominciato a scavare nei risparmi, e ho deciso - decisione "forzata" - di ritornare a Milano, in una bella zona. Anche lì spese pazze, e, tranne qualche uscita, solitudine. Ho anche frequentato un corso in una scuola prestigiosa, una barca di soldi... praticamente buttati via. Ma capirete dopo.
Sogni paralleli di impresa, di successo, ecc.
Naturalmente, solitudine. In parte a Torino, molto a Milano.
E arriviamo all'ultimo step.
In azienda arrivo al punto in cui proprio non ce la faccio più.
Do le dimissioni, immediate, senza preavviso. Quasi ringhiando.
Dal 1° dicembre sono disoccupato.
E veniamo al punto.
Mi sono disintossicato da quella dannata azienda. E mi sono accorto di tante cose.
Mi sono accorto che non ho assolutamente le palle per fare l'imprenditore, specie in questo 2012
Mi sono accorto che ho sbagliato TUTTO.
Mi sono accorto che non ho seguito l'istinto.
Mi sono accorto che avevo sogni di gloria, invece non avevo un bel nulla tra le mani ed ero solo.
Mi sono accorto che quando ero a Torino avrei dovuto staccare COMPLETAMENTE da Milano e ricominciare da zero (in un posto più umile peraltro)
Mi sono accorto che stavo dando credito a seduzioni stupide, e che le cose importanti erano altre, ma ero ormai sprofondato completamente in questo circolo vizioso che mi permetteva di "sopravvivere" ai dolori del passato e quelli del presente.
Ho ritrovato una persona diversa: umile, buona, sofferente, vulnerabile, sensibile. E' stata un'esperienza catartica, che ha completamente ribaltato la mia scala dei valori.
Quanto al rapporto con la mia ex, già avevo avuto modo di riflettere sulla follia in cui ero precipitato. Ora è ancora più chiara, e il dolore è sempre più forte, e me lo porterò dietro fino alla tomba.
Lei ora ha 22 anni, sta con un ragazzo di 21, buono, socievole, compagnone, maturo, sensibile, responsabile, quello che sta simpatico a tutti e pare sia anche più bello di me. Io di anni ne ho 26. Sono un fallito.
Io l'ho amata, ma le mie insicurezze, il mio disprezzo di me stesso, mi hanno portato a innescare dei meccanismi deliranti.
Ne sono ancora innamorato, ora più che mai. Lei invece, è proprio "oltre".
Sono uno spauracchio del passato.
Non mi ha mai più cercato, non la vedo da un anno. Le ho scritto io qualche volta; mi ha rifilato una serie di cattiverie col sorriso. Lei ora è impegnatissima dalle 6 del mattino alle 10 di sera (e non oso immaginare i week end), e dice che non è mai sola, e che è fortunata ad essere circondata da così tante persone che la ascoltano e la sostengono.
Stasera le stavo di nuovo per scrivere... ma scriverle cosa? Non gliene frega nulla di me. Capitolo archiviato.
Mi scrisse pure che se avesse potuto tornare indietro avrebbe rifatto tutto, perché ora è "schifosamente felice", e che non la riconoscerei più.
Declinò anche l'offerta di un caffè insieme per il mio ultimo compleanno, uno dei compleanni più tristi che ho trascorso, da solo in una città che mi faceva sprofondare nella malinconia.
Più passa il tempo più mi sento vulnerabile, insicuro, sciatto, inutile.
E pensare che ho raggiunto risultati molto importanti sul lavoro, ho seguito numerosi corsi, e ho aiutato delle persone che si sono rivolte a me a raggungere i propri obiettivi.
Naturalmente a casa, nel paesello, mia madre non sa nulla, altrimenti andrebbe in depressione. Mio padre invece è morto qualche anno fa.
Cresciuto con una zia e una nonna, nato da genitori con problemi di depressione...
Non potrò mai essere veramente felice... da circa 13 anni penso spesso al suicidio.
La mia è una vita costellata di paure e solitudine, diffidenza e fallimenti.
Fa dannatamente ed esplicitamente schifo.
Sono stato una persona terribile... E non vedo premesse per ripartire
Vorrei che fosse un incubo, invece è una disgustosa realtà.
E penso a lei, la mia ex... Ne sono ancora innamorato... Ora lei è schifosamente felice con il suo ragazzo, io sono solo davanti al pc su un forum dedicato alla fobia sociale con l'idea di farla finita.
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Che disastro
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Capisco benissimo le tue sensazioni.
Io mi sono trovato in una situazione simile con la mia ex.
E' difficilissimo vedere che lei va avanti, che si fidanza con qualcun altro, che ottiene successi nello studio/lavoro.
E' difficilissimo soprattutto quando nutri ancora sentimenti per lei.
E' difficilissimo perché sei bloccato dalle tue fobie/ansie/insicurezze e pensi di una essere una merda, un'autentica nullità, un megafallito e non vai avanti, anzi semmai cadi sempre più giù.
La verità però è che non è così. Non siamo falliti.
Noi non siamo nè peggio nè meglio degli altri.
Siamo diversi e dobbiamo accettare la nostra peculiarità.
Dobbiamo accettare noi stessi, dobbiamo accettare i nostri problemi e conviverci, cercando di trarre il meglio che possiamo dalla vita.
L'ansia/la paura/la depressione/l'insicurezza probabilmente non andrà mai via, per lo meno non del tutto. Tanto vale accettarla e imparare a conviverci.
Poi chissà col tempo i nostri problemi potrebbero soltanto essere un brutto ricordo.
Per il momento non possiamo fare altro che affrontare la vita in modo razionale, eliminare i pensieri disfunzionali, analizzare le paure, usare le nostre qualità(tutti ne abbiamo), i nostri punti di forza per ripartire.
Piangersi addosso non serve a niente, pensare al passato non serve a niente, pensare a chi non ti vuole più non serve a niente, pensare di essere un a merda. E' da idioti.
Se pensi di essere una merda sarai una merda.
Se pensi di poter migliorare la tua vita cambierai la tua vita per il meglio.
Poi certo ci sono i fattori ambientali, le contingenze, situazioni al di fuori del nostro controllo. Per quelli non si può fare niente.
Noi dobbiamo concentrarci esclusivamente sui fattori interni: questi sì che possiamo modificarli. Basta volerlo. Basta essere razionali e distaccati.
Possono sembrare cose senza senso. Può sembrare impossibile ripartire e/o cambiare, ma non è così. Io prima ero molto scettico a riguardo.
Ora devo ricredermi. Noi timidi/fobici abbiamo una grandissima forza interiore, che se canalizzata nel modo giusto può permetterci di ottenere grandi successi.
Certo probabilmente non saremo mai "estroversoni" e forse ci porteremo per sempre le ansie con noi.
Ma possiamo vivere bene: avere relazioni, laurearci, avere un buon lavoro.
Dipende solo esclusivamente da noi. Il mondo non è crudele e non ci preclude nulla. Siamo noi a vederlo così. Siamo noi a costruirci la realtà della realtà.
Nessun altro.
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08-01-2012, 22:16
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#8
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Ubicazione: in un tunnel arredato in stile minimal
Messaggi: 1,485
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Grazie a tutti per aver letto, e per i vostri commenti.
Quanto al lavoro, sto monitorando le offerte in tutto lo stivale: se posso esservi utile, scrivetemi in privato elencandomi zone ed esigenze, terrò d'occhio anch'io e e segnalerò quelle più idonee (sempre che ce ne siano ), aiutiamoci almeno tra di noi
Quanto alla ex... è dura ripartire, affettivamente parlando, con un'eredità così becera. Una persona che mi ha asportato dalla propria vita alla stregua di un tumore.
Affettivamente sono proprio al palo, anzi, è la prima volta nella mia vita che non mi pesa il fatto di essere single, mi sembra quasi una benedizione, ma è anche questa una "stortura" frutto di altre precedenti.
Io non le cerco, loro non mi cercano. Il fatto che esteticamente non sia nulla di che si sta rivelando un potente alleato.
Se e quando riuscirò ad andarmene da questa città chiuderò il sipario sul mio passato, dando eventualmente qualche "spizzico" qua e là; ben che vada passerò per "misterioso", alimenterò le fantasie più sordide e indicibili
Ci scherzo, ma è un problema. Dovrò farci i conti.
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09-01-2012, 02:54
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 744
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Purtroppo è come dice Dexter...purtroppo devi trovare dentro di te la forza per rialzarti e combattere,ancora. Ci sto passando anche io...è maledettamente difficile quando si è soli,vivi in questo limbo dove alcuni giorni vorresti mollare e altri invece cerchi di obbligarti a resistere.
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09-01-2012, 03:16
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#10
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: NA
Messaggi: 1,318
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A soli 26 anni:
- sei già andato a vivere in una grande città
- hai convissuto con una ragazza
- ti sei trasferito in un'altra grande città
- hai fatto il pendolare per un lavoro
- hai fatto un po' di carriera
- hai frequentato corsi vari
- hai cose da mettere sul curriculum
e se non hai gravi menomazioni fisiche come quelle che rendono realmente impossibile a diversi di noi di questo forum di sperare di fare alcune o tutte le cose di questa lista, direi che ogni tanto puoi rileggertela per renderti conto che qualcosa di positivo nella tua vita l'hai già fatto e che ci sono tutti i presupposti per rimetterti in carreggiata.
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09-01-2012, 03:44
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#11
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Principiante
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 20
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sei troppo giovane per mollare, hai ancora 1000 possibilità ...sia per il lavoro che per una storia d'amore..
Magari prova a cercare qualcosa all'estero li ci sono piu opportunità.
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09-01-2012, 04:17
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#12
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Ubicazione: in un tunnel arredato in stile minimal
Messaggi: 1,485
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Quote:
Originariamente inviata da canza
A soli 26 anni:
- sei già andato a vivere in una grande città
- hai convissuto con una ragazza
- ti sei trasferito in un'altra grande città
- hai fatto il pendolare per un lavoro
- hai fatto un po' di carriera
- hai frequentato corsi vari
- hai cose da mettere sul curriculum
e se non hai gravi menomazioni fisiche come quelle che rendono realmente impossibile a diversi di noi di questo forum di sperare di fare alcune o tutte le cose di questa lista, direi che ogni tanto puoi rileggertela per renderti conto che qualcosa di positivo nella tua vita l'hai già fatto e che ci sono tutti i presupposti per rimetterti in carreggiata.
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Quanto al fatto di andare a convivere...
Diciamo che la qualità della convivenza è stata davvero pessima. Diciamo, di me da "convivente". Sono stato davvero tremendo.
Ho letto un libro che successivamente mi ha aiutato a comprendere meglio le dinamiche fortemente distorte che avevo messo in atto: "Alla ricerca delle coccole perdute", di Giulio Cesare Giacobbe.
Mi sono ritrovato nella figura del "nevrotico bambino".
Ne consiglio a tutti la lettura, è davvero illuminante.
Lo sapete qual è la cosa più tristemente ironica di tutto questo?
Che, è vero, ho fatto delle esperienze che implicano coraggio.
Però, come dire, per chi non ha problemi di fobia sociale/timidezza/introversione, sono piuttosto naturali, e a loro riesce pure meglio.
In questi mesi ho potuto anche riflettere su quanti danni ho ricevuto nell'infanzia, e quanti danni sono derivati dal non avere avuto una sorta di "guida". Di fatto sono stato abbandonato a me stesso.
L'ho trovata adesso una persona che mi sta dando degli imput per rimettermi "in riga", il proprietario del palazzo dove abito. Un personaggio. Uno che attacca discorso per strada con tutti, che una volta a pranzo in un ristorante si è perfino alzato a vedere cosa c'era nel piatto di un signore, e che si è messo a chiaccherare (dicendo anche cose "pesanti", eppure senza creare alcun tipo di problema a nessuno, anzi) con persone in diversi tavoli.
Della serie: a noi sembra un'impresa conoscere qualcuno. Lui lo fa come se dovesse bere un bicchier d'acqua. Ferma proprio le persone per strada, una cosa pazzesca.
Ha 75 anni ed è la persona più viva, dinamica e felice che io abbia mai conosciuto. E, volente o no, di persone ne ho conosciute abbastanza.
Ma anche con questo esempio positivo, mi tocca scrollarmi addosso 26 anni di m..., un'eredità genetica che non fa ben sperare, e un imprinting completamente sbagliato negli anni dell'"innocenza". Non getto la spugna, però è come scalare una montagna -.-
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09-01-2012, 04:20
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Ubicazione: in un tunnel arredato in stile minimal
Messaggi: 1,485
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Quote:
Originariamente inviata da Wasted Life
Purtroppo è come dice Dexter...purtroppo devi trovare dentro di te la forza per rialzarti e combattere,ancora. Ci sto passando anche io...è maledettamente difficile quando si è soli,vivi in questo limbo dove alcuni giorni vorresti mollare e altri invece cerchi di obbligarti a resistere.
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comprendo benissimo
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09-01-2012, 10:08
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#14
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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non buttarti troppo giù, hai grande spirito di iniziativa, in un certo senso sei l'opposto di molti qui dentro (me compreso) vedrai che qualcosa lo trovi come lavoro, per il resto non so cosa dirti se non il più classico "il tempo guarisce tutto"
cerca di metterti alle spalle i rimpianti, usa la storia passata per cercare di non ripetere in futuro gli stessi errori
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09-01-2012, 18:58
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Sicilia Orientale
Messaggi: 897
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Quote:
Originariamente inviata da filosofo
Quanto al fatto di andare a convivere...
Diciamo che la qualità della convivenza è stata davvero pessima. Diciamo, di me da "convivente". Sono stato davvero tremendo.
Ho letto un libro che successivamente mi ha aiutato a comprendere meglio le dinamiche fortemente distorte che avevo messo in atto: "Alla ricerca delle coccole perdute", di Giulio Cesare Giacobbe.
Mi sono ritrovato nella figura del "nevrotico bambino".
Ne consiglio a tutti la lettura, è davvero illuminante.
Lo sapete qual è la cosa più tristemente ironica di tutto questo?
Che, è vero, ho fatto delle esperienze che implicano coraggio.
Però, come dire, per chi non ha problemi di fobia sociale/timidezza/introversione, sono piuttosto naturali, e a loro riesce pure meglio.
In questi mesi ho potuto anche riflettere su quanti danni ho ricevuto nell'infanzia, e quanti danni sono derivati dal non avere avuto una sorta di "guida". Di fatto sono stato abbandonato a me stesso.
L'ho trovata adesso una persona che mi sta dando degli imput per rimettermi "in riga", il proprietario del palazzo dove abito. Un personaggio. Uno che attacca discorso per strada con tutti, che una volta a pranzo in un ristorante si è perfino alzato a vedere cosa c'era nel piatto di un signore, e che si è messo a chiaccherare (dicendo anche cose "pesanti", eppure senza creare alcun tipo di problema a nessuno, anzi) con persone in diversi tavoli.
Della serie: a noi sembra un'impresa conoscere qualcuno. Lui lo fa come se dovesse bere un bicchier d'acqua. Ferma proprio le persone per strada, una cosa pazzesca.
Ha 75 anni ed è la persona più viva, dinamica e felice che io abbia mai conosciuto. E, volente o no, di persone ne ho conosciute abbastanza.
Ma anche con questo esempio positivo, mi tocca scrollarmi addosso 26 anni di m..., un'eredità genetica che non fa ben sperare, e un imprinting completamente sbagliato negli anni dell'"innocenza". Non getto la spugna, però è come scalare una montagna -.-
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Secondo me ti valuti troppo severamente, "l'ottimo fa sempre male", diceva una mia psicoterapeuta. Dovresti essere contento di quello che sei riuscito a fare finora, non tutti hanno raggiunto questi risultati nella vita; poi, dovresti pure accettare quelle cose che non possono essere modificate e coglierne i lati buoni che si contrappongono a quelli negativi. Cmq bisogna ammettere che con questa voce interiore che ti critica costantemente, sei riuscito a fare parecchia strada, quindi tutto sommato puoi pure continuare con le manie di perfezione; insomma fai quello che vuoi, in ogni caso ti andrà bene e avrai tante soddisfazioni dalla vita, nonostante la tensione con cui affronterai le varie situazioni e il senso di inadeguatezza che continuerai a provare. Non vorrei essere troppo ottimista, però credo che sia meglio vedere il bicchiere mezzo pieno; inutile fare sempre la parte della vittima, come insegna lo stesso psicologo Giacobbe.
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Ultima modifica di EdgarAllanPoe; 09-01-2012 a 20:27.
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09-01-2012, 22:53
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Ubicazione: in un tunnel arredato in stile minimal
Messaggi: 1,485
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Esatto... sta vocina maledetta La sfiga è che nonostante abbia messo in atto strategie da "adulto" ahimè permane, e temo che non mi abbandonerà.
vediamo se riesco a ripartire un'altra volta.
Domani colloquio in un'altra città... che, ironia del destino, visitai per la prima volta con la mia ex
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09-01-2012, 23:02
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#17
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Banned
Qui dal: Sep 2011
Messaggi: 719
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Lo so che come consiglio è scontatissimo....Ma cerca davvero di pensare a te stesso, molla i ricordi che ti fai solo del male. Appena comincia il disco, vedi di bloccarlo, se no butti via tempo e possibilità, senza neanche accorgertene....E lo so che è una parola, ma per quel che ti riesce, cerca di cambiare le cose che ti hanno portato alla disistima che esprimi nell' introduzione del 3d. Cioè.puoi cambiare città, nazione, continente, passare da una morosa all'altra. Ma se non cambi dentro, è un casino.....Ti ritrovi sempre al punto di partenza, purtroppo.
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09-01-2012, 23:27
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#18
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Esperto
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 1,024
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concordo con chi ha detto che a 26 hai fatto cose non da poco, specie viste da noi altri qui dentro, tali per cui ti meriti la mia stima e anche un pizzico di invidia (quella buona).
è chiaro che soggettivamente ti senti un fallito, lo scarto tra quello che avevi e quello che ti è rimasto è notevole. Ma è da un pò di tempo che ragiono così: se uno ha un potenziale, allora ha margini di miglioramento, ergo non deve preoccuparsi se le cose oggi gli vanno male perchè ha tutte le carte in regola per sfondare.
Il problema mio è che non credo nel futuro, non credo nelle mie carte, per niente. Ecco sono finito a parlare di me
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22-01-2012, 01:54
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#19
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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[Edit: merda doveva essere un MP!!!!!!!]
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Ultima modifica di Who_by_fire; 22-01-2012 a 02:06.
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