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Vecchio 02-12-2013, 14:45   #1
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Sono un ragazzo molto chiuso...non esco mai di casa se non per andare in palestra ho amici.
La mia passione il bodybuilding è l'unica cosa che mi tiene sereno visto ciò che ho passato.
Pur essendo una persona chiusa quando sono con gli altri dò spesso il mio parere e partecipo alle discussioni (apparte quelle in cui si parla di sesso,di locali o amici).

Allora sono stato bocciato 2 volte. La prima volta al classico,la 2 al lingtuistico.
Da li decisero di mandarmi da uno psicologo x risolvere il problema scuola...essendo un amico/cliente di mio padre non potevo raccontargli alcune dinamiche.
I miei genitori sono stati sempre iperprotettivi. Vi basti pensare che a 14 anni dormivo ancora con loro e spesso mi aiutavano a vestirmi per fare in fretta. Non che lo chiedessi e non che ne fossi capace.
Ho vissuto le medie in un convitto quindi non avevo rapporti con gli amici di fuori e i miei non mi ci mandavano perchè impauriti che "con gli amici si fanno cose stupide..".
Sono sempre stato preso in giro in vita mia...alle medie ho subito bullismo in quanto molto magro e spesso mi facevano dispetti e mi picchiavano.Non sò perchè ai cazzotti non reagivo...volevo convincermi che lo fcessero per gioco e per scherzare,ma non era cosi. Subivo e stavo zitto, e mi arrabbiavo con i miei genitori/con chi mi voleva bene.
Al liceo invece mi prendevano in giro pure le ragazze con le quali non mi sapevo rapportare...se non facendo sscherzi o litigare.Mi chiamavano "harry potter" per gli occhiali.Mi dicevano che ero un soggetto.

Cambiando scuola la stessa cosa...prese in giro per tutto.
Stando molto tempo a casa mi sfogavo sul mio aspetto fisico...mi facevo ler sopracciglia pensando di diventare piu bello,lo stesso con stili assurdi per i capelli...
Successivamente dopo aver iniziato a fare palestra sono maturato un bel pò....mi sentivo dire spesso di essere un ragazzo maturo e diplomatico,lucido e centrato...non facevo piu le "gag" per far ridere i compagni e la classe (che rideva di me) e della mia autoironia
Mi cominciarono a chiamare "pompato"come sfottò dicendo che i muscoli erano gonfiati,che ero goffo,che usavo steroidi e che non mi si alzava/che ero ridicolo e camminavo col petto gonfio.
Perchè mi chiedo tanta rabbia verso chi pur non essendo un "alpha" è sempre disponibile con tutti?
Non riesco a capirlo...ammetto che ero immaturo e un soggetto,mi spiegate perchè si comportavano cosi?
Vecchio 02-12-2013, 14:57   #2
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Leggi Renè Girard, la sua teoria sula capro espiatorio e la vilolenza e il sacro.

E' un antropologo.

http://www.filosofico.net/renegirard.htm
Vecchio 02-12-2013, 15:07   #3
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Quote:
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Leggi Renè Girard, la sua teoria sula capro espiatorio e la vilolenza e il sacro.

E' un antropologo.

http://www.filosofico.net/renegirard.htm
Lo conosco e mi informerò meglio,pareri ragazzi?
Vecchio 02-12-2013, 15:15   #4
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Cito Girard perchè ti spiega perchè c'è un accanimento (antropolico) verso il diverso: è necessario alle comunità primitive per formare la società ed interrompere il ciclo della violenza (in altre parola invece di scannarsi a vicenda nello stato naturale, le società individuano un capro espiatorio che assorba tutta questa violenza)

Il parere è che sei un ragazzo giovane e hai tempo di rimediare.

Bisogna capire una cosa: a fare i genitori non insegnano, come non insegnano a pensare, a vivere, a fare nulla di concreto.

Hanno sbagliato, non ti hanno responsabilizzato e hai maturato un carattere debole.

Ti devi rafforzare, portare a termine gli obiettivi, devi imparare a non mollare.

Il consiglio pratico è di finire gli studi assolutamente, anche se con il minimo, non mollare o te ne pentirai tutta la vita.

Finisci gli studi, fai un tuo percorso terapeutico, fregatene se ora non hai amici, cercati un lavoro e una certa indipendenza, poi il resto verrà.

Ultima modifica di ANTIMATERIA; 02-12-2013 a 15:18.
Vecchio 02-12-2013, 15:15   #5
Esperto
L'avatar di Selenio
 

questo antropologo non lo conosco. per il resto credo che a volte siamo noi stessi ad attirarci prese in giro o umiliazioni. Cioè è come se emettismo una energia che spinge gli altri a comportarsi con noi in una maniera o in un'altra. Una volta ho conosciuto un ragazzo di 30 anni che aveva un modo di fare da bambino che anche a me veniva quasi da prenderlo in giro tanto era ingenuo e incapace a relazionarsi con gli altri. Pur non essendo un bullo mi veniva da trattarlo male e dovevo trattenermi per trattarlo con gentilezza. E' una cosa che chi la vive non se ne rende conto ma gli altri da fuori se sono più scafati e se ne accorgono possono approfittarsene. E' come se ognuno fosse a un diverso livello di evoluzione e gli altri sono il mezzo che abbiamo per aiutarci a crescere e migliorare anche se in maniera traumatica
Vecchio 02-12-2013, 15:46   #6
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Si, siamo noi, ma è la stessa cosa, non toglie che la meccanica che c'è dietro è semplice crudeltà ed ha a che fare con la natura stessa della violenza (che Girard ci dice non solo necessaria, ma allla base di ogni formazione sociale fin dall'origine).

Spesso capita verso disabili o epilettici oggi come nell'antichità, ed essere sensibili è una colpa come è una colpa avere una gamba più piccola dell'altra.

I sensibili sono stati un tempo sciamani, come gli storpi e gli epilettici furono i primi re.

Emarginati, separati, adorati e odiati allo stesso tempo.

Nella massa dei simili, degli uguali che cercano un modo di liberarsi della propria naturale violenza e crudeltà, e dal desiderio di possedere con la forza ciò che ha l'altro, chiunque sia diverso è isolato, ed è immediatamente individuato come idoneo a svolgere questa funzione aggregante tramite la sua immolazione.

Queste meccaniche le si vedono soprattutto da ragazzi, perchè i ragazzi sono più spontanei, più vicni al primitivo che è in noi.

Nella società adulta sono latenti e inconsce queste dinamiche: hanno altri modi per soddisfare la sete di sangue dell'uomo per il sacrificio del capro espiatorio (cos'è Cristo crocifisso?).

Consolatevi che, superato questo periodo, non svolgerete più questa funzione atavica e crudele, nessuno si curerà più di voi, in nessun senso.

Ed è proprio per questo che non si deve mollare, non ci si deve condannare autonomamente a svolgere questo ruolo.

Studiate, prendetevi il titolo di studio, e poi cercate un posto nel mondo per sopravvivere come meglio potete.
Vecchio 02-12-2013, 15:57   #7
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Se uno non riesce non per colpa della sua pigrizia ma per la sua disabilità a trovare un posto suo nella società, come fare allora per evitare di essere un fallimento.
Vecchio 02-12-2013, 15:57   #8
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Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA Visualizza il messaggio
Cito Girard perchè ti spiega perchè c'è un accanimento (antropolico) verso il diverso: è necessario alle comunità primitive per formare la società ed interrompere il ciclo della violenza (in altre parola invece di scannarsi a vicenda nello stato naturale, le società individuano un capro espiatorio che assorba tutta questa violenza)

Il parere è che sei un ragazzo giovane e hai tempo di rimediare.

Bisogna capire una cosa: a fare i genitori non insegnano, come non insegnano a pensare, a vivere, a fare nulla di concreto.

Hanno sbagliato, non ti hanno responsabilizzato e hai maturato un carattere debole.

Ti devi rafforzare, portare a termine gli obiettivi, devi imparare a non mollare.

Il consiglio pratico è di finire gli studi assolutamente, anche se con il minimo, non mollare o te ne pentirai tutta la vita.

Finisci gli studi, fai un tuo percorso terapeutico, fregatene se ora non hai amici, cercati un lavoro e una certa indipendenza, poi il resto verrà.
No forse non hai capito...mi hanno responsabilizzato e pure troppo.
Mi hanno fatto sentire una merda per anni perchè andavo male a scuola ( che ho finito da 2 anni)

Mia madre x farti un esempio mi iper controllava...un giorno mi ha voluto spiare tutte le conversazioni su MSN ( anche quelle private) senza il mio consenso,facendolo con la violenza.
Molte volte me la sono presa con me stesso, gli stessi professori mi dicevano " ma -nome mio - è proprio lo zimbello della classe?-
Questo solo perchè mi portavio la bresaola a scuola e loro ritenevano un atteggiamento ridicolo.

Sono stato abbandonato anche dalll'unico amico che avevo.
Un ragazzo simile a me con pochi amici e che non usciva mai...i nostri genitori ci fecero andare a scuola paritaria insieme e da li nacque un amicizia. Mio padre ci prendeva e riportava e lo trattavano come un figlio, io come un fratello.
Quell'estate però decise di uscire con gli amici del cugino e una volta ritornati quando gli chiesi se volevamo uscire insieme o vederci la partita insieme mi rispondeva categoricamente che "usciva con altra gente".
Carattere molto distaccato tra l'altro non volle piu studiare insieme visto che diceva che lui riusciva solo da solo. La mia pagella l'anno prima fu migliore della sua...ho pensato anche a un po di invidia.
Mi date il parere vostro?
Vecchio 02-12-2013, 15:59   #9
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Quote:
Originariamente inviata da Selenio Visualizza il messaggio
questo antropologo non lo conosco. per il resto credo che a volte siamo noi stessi ad attirarci prese in giro o umiliazioni. Cioè è come se emettismo una energia che spinge gli altri a comportarsi con noi in una maniera o in un'altra. Una volta ho conosciuto un ragazzo di 30 anni che aveva un modo di fare da bambino che anche a me veniva quasi da prenderlo in giro tanto era ingenuo e incapace a relazionarsi con gli altri. Pur non essendo un bullo mi veniva da trattarlo male e dovevo trattenermi per trattarlo con gentilezza. E' una cosa che chi la vive non se ne rende conto ma gli altri da fuori se sono più scafati e se ne accorgono possono approfittarsene. E' come se ognuno fosse a un diverso livello di evoluzione e gli altri sono il mezzo che abbiamo per aiutarci a crescere e migliorare anche se in maniera traumatica
Io tendo molto a "voler fare" tenerezza e scherzo un po con tutti, anche su di me purtroppo fcendo autoironia. Ne faccio tanta su me stesso e forse proprio x quello dò agli altri la poossibilità di prendermi in giro. Se fossi piu distaccato eviterei molte cose
Vecchio 02-12-2013, 16:44   #10
Esperto
L'avatar di Ansiaboy
 

probabilmente sono cose che pensi di te..


sicuramente la società fa schifo però penso che un buon 80-90% del nostro rapporto col mondo esterno dipende da noi..

se tu ti fai schifo, ti credi debole, ridicolo gli altri che SEGUONO LA MASSA si accorgeranno del tuo odio nei tuoi confronti e se ne approffittano..


probabilmente hai una famiglia frustata e triste che si è sfogata SU DI TE !

e tu vivendo con l'idea di essere ridicolo, sbagliato etc. etc. da quando eri piccoli non riesci a non odiarti..
prova ad accettarti.. una volta che ti piaci veramente ti metterai a ridere delle loro prese in giro..


leggi qualcosa sulla terapia di accettazione, mindfulness..


e ricorda sei stato educato ad odiarti !! la colpa NON E' TUA !!
semmai è della tua famiglia..
Vecchio 02-12-2013, 16:50   #11
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Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy Visualizza il messaggio
probabilmente sono cose che pensi di te..


sicuramente la società fa schifo però penso che un buon 80-90% del nostro rapporto col mondo esterno dipende da noi..

se tu ti fai schifo, ti credi debole, ridicolo gli altri che SEGUONO LA MASSA si accorgeranno del tuo odio nei tuoi confronti e se ne approffittano..


probabilmente hai una famiglia frustata e triste che si è sfogata SU DI TE !

e tu vivendo con l'idea di essere ridicolo, sbagliato etc. etc. da quando eri piccoli non riesci a non odiarti..
prova ad accettarti.. una volta che ti piaci veramente ti metterai a ridere delle loro prese in giro..


leggi qualcosa sulla terapia di accettazione, mindfulness..


e ricorda sei stato educato ad odiarti !! la colpa NON E' TUA !!
semmai è della tua famiglia..
Comunque in classe me li ricordo i sorrisi "perculatori" che mi facevano come per sfottò...
Vecchio 02-12-2013, 17:30   #12
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Ho capito perfettamente.

Credi che fobici si nasca o si diventi? fatti questa domanda.

Se tu pensi che controllare quello che fa una persona come se fosse un ladro o un deficiente significa responsabilizzarla non hai capito come funziona.

Ti devi controllare da solo, responsabilizzare da solo, sei capace.

E' un circolo vizioso: più ti abbassano l'autostima e più hai bisogno di controllo perchè non sei in grado di badare a te stesso, e più ti controllano e invadono la tua vita e dignità e più ti si abbassa l'autostima.

Se vuoi posso dirti anche il tuo futuro.

Se fallisci a scuola ti isolerai, non ci andrai più per non affrontare i fallimenti, avendo fallita questa tappa, non adrai neanche al lavoro, non avrai neanche il coraggio di cercarlo, non avendo la basi con cui si può sperare di stare nella società (stuidio e lavoro) non avrai il coraggio neanche di trovarti amici o una relazione.

La tua vita è già finita oggi.

Ma sei così giovane che puoi rimediare, ed essere felice, però devi vederlo questo futuro che hai davanti, averne paura, e non se ne ha abbastanza da giovani.

L'ansia funziona così:

Nel breve periodo la puoi controllare fuggendo dai pericoli che vedi, dalle situazioni di stress e di disagio, è un sollievo momentaneo, un regressione, ma non dura e si paga a caro prezzo.

Nel lungo periodo, se fai questo di cui sopra, ti distruggerà: la tua condizione di sensibilità si cronicizzerà in una disperazione acuta e diventerà quel mostro schifoso che è la depressione.

Se vuoi sapere come la vedo io, le persone in difficoltà psicologicamente andrebbero aiutate ad inserirsi nella vita e nel lavoro in maniera un po' protetta, esattamente come si fa per i disabili, poichè sono oggettivamente in condizione di difficoltà, ma questo non c'è, perchè la società non ti riconosce come malato, ti riconosce come debole, ed essendo darwinisiticamente orientata non è buono per te.

Non devi mollare.

Datti delle regole, delle scadenze.

Devi fare i compiti? li fai tutti i giorni.

Devi prendere il diploma? lo ottieni.

Vuoi imparare a fare una cosa? la fai.

Orgoglio, ci vuole orgoglio.

Qualsiasi difficoltà incontri, qualsiasi, ricordati che quell'angolo dove scappi è la tua tomba.
Vecchio 02-12-2013, 18:00   #13
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Ho capito perfettamente.

Credi che fobici si nasca o si diventi? fatti questa domanda.

Se tu pensi che controllare quello che fa una persona come se fosse un ladro o un deficiente significa responsabilizzarla non hai capito come funziona.

Ti devi controllare da solo, responsabilizzare da solo, sei capace.

E' un circolo vizioso: più ti abbassano l'autostima e più hai bisogno di controllo perchè non sei in grado di badare a te stesso, e più ti controllano e invadono la tua vita e dignità e più ti si abbassa l'autostima.

Se vuoi posso dirti anche il tuo futuro.

Se fallisci a scuola ti isolerai, non ci andrai più per non affrontare i fallimenti, avendo fallita questa tappa, non adrai neanche al lavoro, non avrai neanche il coraggio di cercarlo, non avendo la basi con cui si può sperare di stare nella società (stuidio e lavoro) non avrai il coraggio neanche di trovarti amici o una relazione.

La tua vita è già finita oggi.

Ma sei così giovane che puoi rimediare, ed essere felice, però devi vederlo questo futuro che hai davanti, averne paura, e non se ne ha abbastanza da giovani.

L'ansia funziona così:

Nel breve periodo la puoi controllare fuggendo dai pericoli che vedi, dalle situazioni di stress e di disagio, è un sollievo momentaneo, un regressione, ma non dura e si paga a caro prezzo.

Nel lungo periodo, se fai questo di cui sopra, ti distruggerà: la tua condizione di sensibilità si cronicizzerà in una disperazione acuta e diventerà quel mostro schifoso che è la depressione.

Se vuoi sapere come la vedo io, le persone in difficoltà psicologicamente andrebbero aiutate ad inserirsi nella vita e nel lavoro in maniera un po' protetta, esattamente come si fa per i disabili, poichè sono oggettivamente in condizione di difficoltà, ma questo non c'è, perchè la società non ti riconosce come malato, ti riconosce come debole, ed essendo darwinisiticamente orientata non è buono per te.

Non devi mollare.

Datti delle regole, delle scadenze.

Devi fare i compiti? li fai tutti i giorni.

Devi prendere il diploma? lo ottieni.

Vuoi imparare a fare una cosa? la fai.

Orgoglio, ci vuole orgoglio.

Qualsiasi difficoltà incontri, qualsiasi, ricordati che quell'angolo dove scappi è la tua tomba.
Il diploma ce l'ho già.
La scuola l'ho finita.
Io chiedo solo un po di contatto umano con il quale scambiare 2 parole,che non sia tramite inyternet
Vecchio 02-12-2013, 18:11   #14
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Spegni internet ed esci.

Dove andare non importa, viaggia, vai da solo, parla con gli estranei e scrivi quello che hai sentito.

Qualunque luogo va bene, qualsiasi persona va bene.

Ti deve affascinare la natura umana, fai parlare, ascolta, osserva, immagina.

Se non sai cosa fare impara a suonare, a dipingere, a scrivere e trovati amici che vogliono sentire con te.

Suonare è la maniera di rimanere nel tuo mondo senza esserlo da solo.

Dpingere è prendere a schiaffi la solitudine.

Scrivere è immaginarla diversamente.
Vecchio 02-12-2013, 19:39   #15
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Quote:
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Spegni internet ed esci.

Dove andare non importa, viaggia, vai da solo, parla con gli estranei e scrivi quello che hai sentito.

Qualunque luogo va bene, qualsiasi persona va bene.

Ti deve affascinare la natura umana, fai parlare, ascolta, osserva, immagina.

Se non sai cosa fare impara a suonare, a dipingere, a scrivere e trovati amici che vogliono sentire con te.

Suonare è la maniera di rimanere nel tuo mondo senza esserlo da solo.

Dpingere è prendere a schiaffi la solitudine.

Scrivere è immaginarla diversamente.
"Esci" è un opzione semplice ed è quella giusta. Me lo disse anche lo psicologo.
Ma io mi chiedo,per andare dove che non conosco nessuno ed escono tutti in gruppo o con qualcuno?
Per fare cosa ?
Poi ricordiamoco che non ho un lavoro,ne una macchina,ne i soldi e ne la possibilità do essere in una città collegata bene con il centro e tutto
Ogni volta che esco da solo ho paura di rivedere quelli che mi prendevano in giro...
Vecchio 10-12-2013, 00:58   #16
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