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Vecchio 05-05-2016, 17:32   #1
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L'avatar di Keaton
 

Ciao,
sono iscritto in questo sito ormai da anni, ma entro davvero raramente.
Ho fatto un mio percorso e ora mi trovo ad affrontare problemi completamente diversi rispetto a quelli di quando mi sono iscritto qui.
Vorrei chiedervi: forse si prende il problema per il lato sbagliato ? Dice "sono solo" "sono depresso" "non ho una ragazza" "non ho amici" eccetera ... ed allora ci si sente delle merde assolute, oppure accade il contrario e si pensa di essere migliori degli altri. E se quello che si sta provando non sia né negativo, né positivo, ma sia così e basta ?
C'è una grande discussione nella psichiatria e nella psicologia, chi vi vende queste scienze in modo oggettivo come se fosse una scienza esatta vi racconta balle. Una pianta nasce e cresce, se la mettiamo dentro una campana di vetro non ce la fa, oppure se non ha abbastanza nutrienti ha difficoltà. Ma ancora meglio: ad una pianta di pesco non si può chiedere di essere un melo. Ma ancora meglio: non tutte le piante fioriscono allo stesso momento o nello stesso modo, alcune addirittura non fioriscono affatto, sono diverse e alcune soffrono più in estate mentre altre in inverno. Crediamo di essere così incredibilmente diversi da una pianta ? Perché abbiamo un cervello e delle gambe ? Non è un po' arrogante pensare una cosa del genere ?
E se lo stare male non sia una malattia, ma solo un bisogno di altro, di fare un proprio percorso ?
Può essere sbagliato un gatto ? Io avevo 2 gatti, uno era forte e vigoroso e l'ha preso sotto una macchina, l'altro che è cieco ed ha vari altri problemi è ancora vivo ed è diventato un matusalemme
Chi ha vissuto meglio ? Nessuno dei due, o meglio tutti e due. Si lo so, vi giuro che conosco la disperazione di quando si sta male, perché è disperazione non mi viene un altra parola, ci si sente morire o si vorrebbe non essere mai nati... però magari almeno smettiamola di pensare di essere sbagliati o il contrario, del fatto che tutti gli altri sono sbagliati e noi giusti: è così e basta.
Buona primavera a tutti

Ultima modifica di Keaton; 05-05-2016 a 17:34.
Ringraziamenti da
Angus (05-05-2016), cancellato15035 (05-05-2016), cancellato16760 (05-05-2016), crasi (05-05-2016), Genesis_R (05-05-2016), SabbiaBlu (05-05-2016), SimpleBreakfast (05-05-2016), Tiger (05-05-2016)
Vecchio 05-05-2016, 18:20   #2
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L'avatar di pokorny
 

Primo!
Vecchio 05-05-2016, 18:29   #3
Banned
 

Potrei quotare in pieno quanto hai scritto,però c'è una cosa non chiara, che non è chiara in quanto hai scritto come non è chiara nella mia testa.

Questo percorso "diverso", questo "altro" di cui abbiamo bisogno, è ciò che di fatto abbiamo e che dobbiamo semplicemente accettare come sta e quindi stare fermi. Oppure è quel percorso diverso da quello dei "molti", che abbiamo mancato per qualche motivo e quindi stiamo male?

Nel primo caso la sofferenza in un certo senso E' il senso.
Nel secondo caso la sofferenza ci mostra che il senso,quello nostro, noi lo abbiamo mancato.

Io propendo per la seconda, che secondo Jung è proprio il modo in cui si genera la nevrosi.
Ringraziamenti da
cancellato15035 (05-05-2016), Keaton (05-05-2016)
Vecchio 05-05-2016, 19:14   #4
Esperto
L'avatar di Keith
 

io sono una pianta malata
Ringraziamenti da
Keaton (05-05-2016)
Vecchio 05-05-2016, 21:19   #5
Banned
 

Siamo piante diverse, che cercano di fare i frutti della normalità senza riuscirci e facendosi pure del male, perché poi non abbiamo neanche più la linfa per fare i nostri frutti. Smettere di imporsi di fare frutti normali è sicuramente una buona idea, ma non si cambia frutti in un giorno. Ci vuole tempo e cura della nostra pianta.
Ringraziamenti da
cancellato16760 (05-05-2016), Keaton (05-05-2016)
Vecchio 05-05-2016, 21:38   #6
Esperto
L'avatar di Keith
 

Quote:
Originariamente inviata da Keaton Visualizza il messaggio
E se lo stare male non sia una malattia, ma solo un bisogno di altro, di fare un proprio percorso ?
si, è così, lo so, lo sappiamo che è così, so che dovrei cambiare, ma non saprei proprio cosa altro fare.
Scegliere di cambiare un lato della vita presuppone che un'altra cosa non possa essere raggiunta. I compromessi sono troppi per poter pretendere di stare bene.. non parlo di felicità.. solo stare bene
Ringraziamenti da
Keaton (05-05-2016)
Vecchio 05-05-2016, 21:45   #7
Principiante
 

Anche io ultimamente sono su questa onda di pensiero, il non opporsi o sforzarsi rispetto al proprio essere..assecondarlo e vedere dove ci porta..insomma lasciarlo fluire senza giudicarlo..
però non è facile..raramente mi capita il sentirmi superiore, spesso cado nel sentirmi sbagliata, ma lasciarmi andare alla mia essenza passa anche per questo, sentirmi triste, sbagliata, soffrire un po, essere consapevole e magari piano piano abbandonarmi alla vera me e fiorire..speriamo che questa primavera arrivi presto!
Ringraziamenti da
Keaton (05-05-2016), SabbiaBlu (05-05-2016)
Vecchio 05-05-2016, 21:51   #8
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L'avatar di Keaton
 

Quote:
Originariamente inviata da Semifobico Visualizza il messaggio
Potrei quotare in pieno quanto hai scritto,però c'è una cosa non chiara, che non è chiara in quanto hai scritto come non è chiara nella mia testa.

Questo percorso "diverso", questo "altro" di cui abbiamo bisogno, è ciò che di fatto abbiamo e che dobbiamo semplicemente accettare come sta e quindi stare fermi. Oppure è quel percorso diverso da quello dei "molti", che abbiamo mancato per qualche motivo e quindi stiamo male?

Nel primo caso la sofferenza in un certo senso E' il senso.
Nel secondo caso la sofferenza ci mostra che il senso,quello nostro, noi lo abbiamo mancato.

Io propendo per la seconda, che secondo Jung è proprio il modo in cui si genera la nevrosi.
Bella domanda, che mi obbliga a ragionarci sopra, cosa che non ho fatto scrivendo questo pezzo.
Io credo che quando si è tornati nella proprio "strada", la sofferenza che si è avuta quando si era persa diventa funzionale e anch'essa acquista un senso.
Poi la parola "senso" non mi piace, è l'essere se stessi.
In effetti in me c'è un influenza fortissima della psicologia di Jung e dalla filosofia buddista-zen.
Comunque sono conscio che quando ci si è dentro con tutte le scarpe è inutile fare questi discorsi, è molto più utile sentirseli addosso prima e aggrapparsene successivamente quando si starà male.
Vecchio 05-05-2016, 21:52   #9
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L'avatar di Keaton
 

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Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
si, è così, lo so, lo sappiamo che è così, so che dovrei cambiare, ma non saprei proprio cosa altro fare.
Scegliere di cambiare un lato della vita presuppone che un'altra cosa non possa essere raggiunta. I compromessi sono troppi per poter pretendere di stare bene.. non parlo di felicità.. solo stare bene
Infatti nessuno dice sia senza difficoltà
Vecchio 05-05-2016, 21:58   #10
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L'avatar di Keaton
 

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Originariamente inviata da Cerniera Visualizza il messaggio
Anche io ultimamente sono su questa onda di pensiero, il non opporsi o sforzarsi rispetto al proprio essere..assecondarlo e vedere dove ci porta..insomma lasciarlo fluire senza giudicarlo..
però non è facile..raramente mi capita il sentirmi superiore, spesso cado nel sentirmi sbagliata, ma lasciarmi andare alla mia essenza passa anche per questo, sentirmi triste, sbagliata, soffrire un po, essere consapevole e magari piano piano abbandonarmi alla vera me e fiorire..speriamo che questa primavera arrivi presto!
E' ma infatti nel pratico le cose sono contrastanti. Perché stare fermi non va bene neanche quello. Bisognerebbe più che altro cercare il sole come fanno le piante
Vecchio 05-05-2016, 22:12   #11
Esperto
L'avatar di Keith
 

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Originariamente inviata da Keaton Visualizza il messaggio
Infatti nessuno dice sia senza difficoltà
Quote:
Originariamente inviata da Keaton Visualizza il messaggio
E' ma infatti nel pratico le cose sono contrastanti. Perché stare fermi non va bene neanche quello. Bisognerebbe più che altro cercare il sole come fanno le piante
nel pratico è molto diverso.. di solito chi è molto giovane o ha le spalle un po' coperte fa delle scelte tipo "lascio il mio lavoro sicuro e parto in giro per il mondo.."
Poi però il 40 enne che ha un lavoro che lo fa stare male, abbastanza male, che però gli può dare indipendenza economica.. che fa, lo lascia per cercare la sua strada? E poi è capace che non la trova o che non c'è la sua strada.. è difficile, veramente difficile..
Vecchio 05-05-2016, 22:22   #12
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L'avatar di Keaton
 

Comprendo syd, anche se magari sono più giovane di te ed ho meno esperienza di vita, nel mondo relativo è un bel casino. Però già il sapere che non si è un errore della natura forse non è già così male...
Vecchio 05-05-2016, 22:54   #13
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Originariamente inviata da Keaton Visualizza il messaggio
E se quello che si sta provando non sia né negativo, né positivo, ma sia così e basta ? C'è una grande discussione nella psichiatria e nella psicologia, chi vi vende queste scienze in modo oggettivo come se fosse una scienza esatta vi racconta balle. [....]
E se lo stare male non sia una malattia, ma solo un bisogno di altro, di fare un proprio percorso ?
Ho tagliato un po' il messaggio, son d'accordo anche sul resto.
Questo continuo bisogno di analizzare e di psicanalizzare ogni cosa, tanto da trattarla come disturbo di una persona singola o, di un gruppo ristretto, non fa altro che creare nuove sottocategorie da curare. Intendo dire che la psicosi è ormai generale, anche fuori da uno spazio come questo o da chi non sa proprio cosa significa fobia sociale o che so disturbo evitante, disturbo schizoide, disturbo di infanzia post traumatica da stress, disturbo non funzionale del cervelletto, etc..
Gioco.
Quello che mi preme dire che passare dal dolore(quello si sfoga e poi passa, se si vuole essere ottimisti) a un disturbo della personalità(quello te lo tieni appiccicato e lo svisceri fino a tot anni, sempre se si vuol essere ottimisti) sembra quasi una conseguenza che abbiamo assorbito e fatto nostra.
Insomma ci siamo in mezzo tutti a questa cosa, mentale.
Vecchio 05-05-2016, 23:33   #14
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L'avatar di Keaton
 

Quote:
Originariamente inviata da crasi Visualizza il messaggio
Ho tagliato un po' il messaggio, son d'accordo anche sul resto.
Questo continuo bisogno di analizzare e di psicanalizzare ogni cosa, tanto da trattarla come disturbo di una persona singola o, di un gruppo ristretto, non fa altro che creare nuove sottocategorie da curare. Intendo dire che la psicosi è ormai generale, anche fuori da uno spazio come questo o da chi non sa proprio cosa significa fobia sociale o che so disturbo evitante, disturbo schizoide, disturbo di infanzia post traumatica da stress, disturbo non funzionale del cervelletto, etc..
Gioco.
Quello che mi preme dire che passare dal dolore(quello si sfoga e poi passa, se si vuole essere ottimisti) a un disturbo della personalità(quello te lo tieni appiccicato e lo svisceri fino a tot anni, sempre se si vuol essere ottimisti) sembra quasi una conseguenza che abbiamo assorbito e fatto nostra.
Insomma ci siamo in mezzo tutti a questa cosa, mentale.
Ne approfitto per dire qualcosa di personale in contrasto con questo mio post molto generale. A me la psicoterapia ( terminata ormai da qualche anno) ha fatto bene, però proprio per questo oggi ne vedo i limiti e i pericoli con più chiarezza.
Vecchio 06-05-2016, 20:43   #15
Esperto
L'avatar di Crystal
 

Il problema è che la depressione o la fobia sociale che sopraggiunge al "vederci diversi da..." è proprio il macigno non ci permette di sopportare una condizione di diversità oggettiva. Diventa diversità soggettiva oltre che oggettiva.
Ringraziamenti da
Masterplan92 (06-05-2016)
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