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Vecchio 11-02-2018, 15:29   #1
Esperto
L'avatar di E. Scrooge
 

Stavo pensando al fatto che in generale, nella società contemporanea, tutti si lamentano sempre più della mancanza della cosiddetta "meritocrazia". Ce lo ripetono in continuazione tutti: i giornalisti, i politici in campagna elettorale, i professori nei licei ecc. Ora, in linea teorica l'idea secondo la quale i posti migliori devono essere assegnati agli individui migliori non fa una piega. Tuttavia, ed è su questo punto che vorrei confrontarmi con voi, l'applicazione concreta di tale principio astratto, che, ripeto, nella teoria sembra così innocuo, giusto e positivo, comporta, a mio modo di vedere, degli effetti collaterali negativi poco auspicabili; del tipo:
- la necessità di misurare dal punto di vista quantitativo, dunque attraverso calcoli matematici, il talento di una persona (sempre che poi risulti davvero possibile sintetizzare mediante una cifra il talento di un individuo);
- la necessità di testare sempre ed in continuazione, spesso anche per l'intero arco dell'esistenza lavorativa, il rendimento e le prestazioni di un soggetto, cosa che alla lunga risulta evidentemente stressante per colui che subisce i test;
- il dilagare della sensazione secondo la quale si sta giocando ad un tutti contro tutti in cui l'"altro" diventa il nemico da annientare e non il compagno da soccorrere; ergo: l'affermarsi dell'individualismo e dello sfaldamento sociale sotto il motto spenceriano universalmente riconosciuto che recita: "l'intero sforzo della natura è di sbarazzarsi dei falliti della vita, ripulendo il mondo dalla loro presenza e facendo spazio ai migliori.";
- l'ansia continua da prestazione dovuta alla competizione eccessiva;
- la percezione di sentirsi sempre giudicati e osservati, quasi ci si trovasse sotto l'occhio delle telecamere del GF;
- l'esclusione sociale crescente, in quanto i "falliti", dal punto di vista numerico, risultano sempre preponderanti rispetto ai "realizzati".
Detto questo, e dando per scontato che sappiate quanto il giudizio altrui sia pernicioso per un sociofobico, ecco, volevo chiedervi: voi come vivete "l'avvento della meritocrazia"? Sono l'unico a credere che la meritocrazia stia contribuendo all'edificazione di una società orribile ed invivibile? Io credo che una vita passata a subire il giudizio altrui (insegnati, imprenditori, dirigenti leccapiedi) non sia degna di essere vissuta.

PS: non sono un sostenitore delle caste, vorrei solo confrontarmi con voi su quelli che sono, dal mio punto di vista, i limiti e gli svantaggi dell'ideale meritocratico.


Articoli correlati:
http://www.glistatigenerali.com/filosofia/contro-la-meritocrazia/
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Meritocrazia
http://www.lintellettualedissidente.it/italia-2/contro-la-meritocrazia/

Ultima modifica di E. Scrooge; 11-02-2018 a 18:02.
Ringraziamenti da
cancellato2824 (11-02-2018), Labocania (11-02-2018)
Vecchio 19-02-2018, 18:35   #2
Esperto
L'avatar di E. Scrooge
 

"Per quanto riguarda invece il tema della “illusory superiority” è evidente che accettare di essere “secondi” è sempre difficile (sicuramente lo è per lo scrivente, cui è capitato molte volte!) … ma purtroppo a volte capita oggettivamente di esserlo. Nessun sistema può essere stabilmente meritocratico se i “secondi” vivono e macerano in una sorta di frustrazione e rivolta permanente.

Come fronteggiare questo problema?

Si tratta di recuperare e diffondere nella nostra società quello che una volta si chiamava lo spirito olimpico.

Citius! Altius! Fortius!

L’idea che la competizione non è una gara contro gli altri, ma per noi stessi. Una gara per andare più veloce, più in alto. Per essere più forti. Una gara in cui l’altro non è il nostro nemico, ma piuttosto l’amico che ci sprona e che, come nelle maratone più belle, ci abbraccia e ci sostiene quanto entrambi stremati superiamo il traguardo.

Uno spirito ed un valore che non ha nulla di “anglosassone” ma anzi, almeno nella sua evocazione, va proprio alle radici della nostra bellissima cultura mediterranea."
[cit. https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/19/meritocrazia-un-modo-per-riconoscerla-ce-impariamo-a-usare-il-meritometro/4168980/]

A me sembra una fesseria. Voi lo sentite lo spirito olimpico di cui parla l'articolo o, come me, macerate nella frustrazione?
Vecchio 19-02-2018, 18:41   #3
Esperto
L'avatar di Keith
 

La meritocrazia estrema non va bene, così come non va bene la raccomandaziocrazia.

Se i "falliti" dovessero essere espulsi dalla società noi saremmo i primi, in quanto la meritocrazia (intesa in senso degenerato, come avviene attualmente) spesso include anche le abilità sociali, saper vendere, saper convincere.
Ringraziamenti da
Warlordmaniac (19-02-2018)
Vecchio 19-02-2018, 18:56   #4
Esperto
L'avatar di E. Scrooge
 

Quote:
Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Se i "falliti" dovessero essere espulsi dalla società noi saremmo i primi, in quanto la meritocrazia (intesa in senso degenerato, come avviene attualmente) spesso include anche le abilità sociali, saper vendere, saper convincere.
Io certamente sarei il primo ad esser cacciato a pedate.
Vecchio 19-02-2018, 19:06   #5
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
La meritocrazia estrema non va bene, così come non va bene la raccomandaziocrazia.

Se i "falliti" dovessero essere espulsi dalla società noi saremmo i primi, in quanto la meritocrazia (intesa in senso degenerato, come avviene attualmente) spesso include anche le abilità sociali, saper vendere, saper convincere.
This.

Come per tutto il resto, anche la meritocrazia è da dosare. Basta vedere i risultati pessimi che sta procurando negli ambiti in cui è stata recentemente introdotta (vedi la corsa tra gli insegnanti per accaparrarsi un'elemosina annuale).

Fa male ai "normali" e fa ancor più male ai fobici, ai depressi e così via. Noi ovviamente siamo destinati a rimanere fuori già prima che la corsa inizi, ma non siamo gli unici, perché la meritocrazia "premia" solo una minoranza. Lo definirei un sistema antisociale.

Giusto per essere chiari, mi riferisco a quella meritocrazia strampalata che sembra voler introdurre il lavoro a cottimo in qualsiasi ambito professionale. Diverso il discorso dell'assegnazione per concorso e selezioni simili.
Ringraziamenti da
Keith (20-02-2018)
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