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28-03-2015, 18:17
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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EDIT: Perché scrivo sempre post così lunghi da annoiare la gente prima che pensi di rispondermi?
Dunque, ieri stavo malissimo perché (come spesso succede) mi sono messa a guardare cose di persone più interessanti di me su Facebook.
Sono strabiliata da quante esperienze possa avere fatto una persona di vent'anni quando io a quasi 24 sono solo andata a scuola.
Vedo quelli che fanno viaggi, quelli che frequentano tanta gente e tanti locali diversi, quelli che cambiano spesso look e quelli che cambiano spesso partner.
Quelli che studiano e lavorano, quelli che fanno volontariato, quelli che cantano, che ballano, che recitano, che fotografano, che fanno sport, che fanno 1000 cose che io non faccio.
Io sono "ferma" alla fine di un percorso, ne ho parlato anche nel diario, sto per laurearmi ma non riesco a fare la tesi. Sono bloccata da milioni di pensieri.
Vedete, non ho un preciso progetto per la mia vita. L'unica cosa che ho sempre saputo era che volevo aiutare le persone, ma non sapevo come. Non sono sicura nemmeno di stare per prendere la laurea giusta.
Quindi finire questa cosa è come arrivare di corsa (perché di corsa i miei anni sono passati) in fondo a un promontorio e lanciarsi nel vuoto, senza sapere cosa succederà dopo.
Paura? Molta. Ma non è solo questa che mi blocca. La paura del futuro incerto.
Perché alla fine gli anni passano, un lavoro (si spera) lo trovi e il resto si vedrà.
Ma arrivare al momento di fare l'adulta e cercare un lavoro, quindi tenermi i capelli in ordine, vestirmi in un certo modo, rispettare degli orari, avere più responsabilità... vuol dire mollare per sempre la gioventù.
Tutte le esperienze dell'adolescenza, tutte le cavolate universitarie, le feste, gli incontri, il divertimento, qualsiasi cosa che si faccia negli anni "più belli" io non l'ho avuta.
E ne sento una mancanza dilaniante.
Quindi mi chiedo.
Dovrei cercare di recuperarle? Partire dopo la laurea ed esplorare il mondo?
Questo significherebbe "perdere tempo che mi servirebbe a trovare una stabilità nella vita". Ovvero se poi mi trovassi a 27 anni a non avere un lavoro che mi procuri dei guadagni in modo da poter in breve metter su una famiglia, come mi sentirei?
Ho sempre desiderato essere madre, possibilmente giovane. Non vorrei arrivare ad aver figli così tanto più giovani di me da comportarmi più da nonna che da mamma e da non poter vedere i miei nipoti.
Qui potrei aprire il discorso che se vado avanti così non vedrò mai figli perché non vedrò uomini, ma lasciamo perdere che già sto scrivendo un poema. Ho problemi caratteriali enormi e solo quelli mi porteranno via tantissimo tempo e fatica, se vorrò veramente risolverli.
Io mi sento vecchia, ho fatto una facoltà di 5 anni, quindi molti miei coetanei hanno già una laurea e/o un lavoro. Anche questo mi fa sentire indietro perchè io tutto lo sbattimento di cercarmi un posto ancora dovrò farmelo. E intanto il tempo passerà.
Questo mi porta ad avere fretta nella laurea e questo mi fa sentire ancora più male, visto che non lavoro per niente alla tesi per questo stesso "blocco".
Probabilmente in realtà qualche mese non cambierà la mia vita. Ma vedendo tutto scorrere così in fretta (mi sembra ieri che ho finito il liceo) ho paura che come passeranno in fretta i mesi, potrebbero passare così anche gli anni.
Mi è già successo. Ecco perché sono a zero esperienze e mi mangio le mani.
Vedo gente che se la sta prendendo comoda, coi genitori che non aprono bocca se i figli partono per un mese in un altro paese e saltano una sessione d'esame. Loro evidentemente capiscono che "sono giovani, se non fanno queste cose ora, quando le fanno?"
Oltretutto penso che sia più facile capire cosa si vuole fare della propria vita provando tante cose, che stando in casa col culo sul letto come sto facendo io.
Dai 23, ai 26, ai 29 e a superare i 30 anni, il passo è corto.
Mi chiedo quindi se sia meglio mandare al diavolo il futuro è prendersela comoda perché è "meglio tardi che mai" o se sia meglio accettare di non avere avuto niente, fare pace col proprio passato vuoto e cercare di vivere il futuro al meglio possibile.
Il presente mi fa schifo e lo cambierei con la vita di qualcuno a caso.
Il futuro è un'incognita perché durante questa vita grigia in me si sono accresciuti i dubbi sulla mia capacità di fare veramente bene qualcosa. Mi sento inadatta a tutto. Come se ogni cosa che provo a fare fosse solo per gioco.
Ho passato anni a dire "beh, un giorno farò..." ma non succedeva mai niente.
Si, forse bisogna partire dalla base, sistemare se stessi soprattutto interiormente e fare pace con la vita. Poi si può rinascere come una fenice, no?
Ma a me fondamentalmente non va giù di aver fatto una vita così. Sento di non avere più tempo e al contempo non so dove sto correndo.
A volte sono così in ansia che mi viene voglia di scappare. Dove nessuno mi conosce, dove ricominciare da capo.
Perché alla fine che senso ha passare anni a mettere le basi per un lavoro, magari odiarlo per anni, fare una vita di fatiche e poi morire?
Per me al momento niente ha senso. Sono quasi a un bivio, ma forse anche a più strade. E non so proprio dove andare.
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Ultima modifica di Jupiter; 28-03-2015 a 18:40.
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28-03-2015, 18:39
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
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Sono solo foto, il resto puoi immaginarlo come vuoi.
Sicura che gli altri non abbiano dubbi, paure e che magari non facciano solo finta di sorridere?
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28-03-2015, 18:44
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Sono solo foto, il resto puoi immaginarlo come vuoi.
Sicura che gli altri non abbiano dubbi, paure e che magari non facciano solo finta di sorridere?
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Non dico che non li abbiano, sicuramente ne avranno, ma non sono fatti miei.
Non si può negare la vitalità degli altri e dire "sicuramente fanno finta" solo per giustificare la propria vita schifosa.
La mia non è invidia (ovvio che quella c'è ma non è il centro del discorso), è soffrire la mia vita vuota e il non capire cosa fare.
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28-03-2015, 18:45
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Il tuo post mi è piaciuto un casino. Non so, hai fatto ragionamenti che ho fatto anche io, e in tutta onestà non è che sono arrivato a una conclusione definitiva.
Quello che però sono riuscito ad accettare è che per quanto ci impuntiamo a ritenerci piloti della nostra vita, siamo più come marinai su una barca a vela, possiamo dirigerci da qualche parte solo grazie al vento, e sperando di non trovar tempesta.
Quindi, secondo me "meglio tardi che mai" vale eccome, perché questa vita comunque sia va vissuta, se ti va di fare una cosa falla, e se poi non è destino che tu la faccia fidati che te ne accorgerai. Magari invece rinunci a fare un viaggio pensando "voglio subito trovare lavoro", poi non trovi il lavoro e non fai il viaggio.
Per me vale la regola "nessun rimpianto". Almeno in teoria, poi la pratica indubbiamente è difficile. Però insomma, rispetto ad anni fa qualcosina è venuto fuori.
Poi insomma hai meno di 24 anni, fidati che quando avrai la mia età penserai a quanto eri giovane e piena di potenzialità. Quando ho superato la boa dei 30 ero tutto preoccupato, "ommioddio sto diventando Vecchio!", e invece... alla fine è la stessa cosa, ho ancora tutta la vita davanti, quindi figurati tu... sto sforzandomi di pensare cosa mi consiglierebbe di fare un altro me stesso 40 enne. In modo che a 40 anni non debba immaginare come sarebbe stato se a 30 avessi fatto questo e quello.
Ecco tu immaginati un tuo alter-ego 30 enne che consigli potrebbe darti. E poi seguilo
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28-03-2015, 18:59
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#5
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 5,034
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Io ne ho 33, il mio rimpianto è aver tirato via gli anni dai 20 ai 25 dove non ho fatto assolutamente niente, comprendo bene il tuo stato d'animo, in quegli anni ho puntato tutto sulla mia realizzazione professionale (per l'incapacità di affrontare il resto) e in parte ci sono anche riuscito ma ho sacrificato tutto il resto.
Adesso mi sento un'energia repressa dentro, ho l'impressione che presto o tardi verrà fuori, rompendo la gabbia di responsabilità e impegni (come hai ben osservato) che il lavoro e una vita sociale "normale" comporta.
Il consiglio che ti do è di non darti limiti, prenditi tutto quello che vuoi e che puoi, tieni aperte tutte le strade, ma soprattutto comincia a percorrerle, solo così in futuro ti guarderai indietro con più serenità. Non è troppo tardi, hai solo 24 anni, non è tardi nemmeno per me, almeno finché sentirò quest'energia (seppur repressa) dentro.
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28-03-2015, 19:01
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#6
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 653
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io ho 20 anni e penso molte cose che pensi tu.Non faccio altro che paragonare la mia vita vuota a quella degli altri.Non mi va neanche di studiare, voglio solo andarmene via e basta.
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28-03-2015, 19:03
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
Non dico che non li abbiano, sicuramente ne avranno, ma non sono fatti miei.
Non si può negare la vitalità degli altri e dire "sicuramente fanno finta" solo per giustificare la propria vita schifosa.
La mia non è invidia (ovvio che quella c'è ma non è il centro del discorso), è soffrire la mia vita vuota e il non capire cosa fare.
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Ma non stai guardando la vitalità, stai osservando degli avatar che stanno facendo delle cose "che avresti dovuto/voluto fare".
Siamo tutti esseri umani, con una loro storia, anche tu; può esistere davvero un metro di giudizio per definire una vita "schifosa"?
Chessò, definiresti in blocco la vita di qualcuno "schifosa" perché "non è mai andato in Russia" o perché "non ha mai fatto volontariato"?
Mi sembra tutta opera di una vocina svalutante, che distruggerebbe anche la "vita più perfetta", radicata in un evento passato.
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28-03-2015, 19:13
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#8
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: zona cagliari
Messaggi: 1,506
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premesso che non bisogna fare paragoni con le altre persone,anche se sembra che va tutto bene al 100%, perche non e' tutto oro quel che luccica. Secondo me non devi guardare il passato e quindi quel che non e' stato,ma guardare e vivere quel che sara',con positivita' e ottimismo,tranquilla puoi conciliare le due cose,studiare e iniziare il tuo percorso lavorativo,ma anche fare delle nuove attivita',fare anche un viaggio che magari avresti voluto sempre fare,magari in compagnia della persona che ti sta piu' a cuore.se vuoi puoi.ricordatelo
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28-03-2015, 19:16
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#9
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: fuori Cagliari
Messaggi: 632
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una persona dice sempre "quando morirò avrò 18 anni" (e ne ha tipo 45 ad oggi), non è mai troppo tardi e sinceramente fino ai 20 anni l'unica vita che si poteva fare era ca**eggiare come tutti i ragazzini. Ma lasciamo perdere il passato perché è appunto passato, a 24 anni si può fare tutto, essere seri e adulti come fare i giovani e divertirsi, bisogna solo avere equilibrio. Se la nostra società impone qualcosa che può non piacere, come un lavoro, una famiglia e così via, si può cercare una società diversa basata su altro, sinceramente io non vorrei finire a fare 10 ore al giorno per 40 anni al lavoro, arriverei alla vecchiaia sentendomi come un macchinario piuttosto che una persona, io voglio semplicemente fare soldi per poter vivere in questa società ma la vita deve essere altro, deve essere scoperta, deve essere felicità, deve essere emozioni, deve essere condividere i momenti con le persone a cui vogliamo bene.
Quindi è una questione di tempo e di anni? o forse di qualità? Non bisogna rimpiangere nulla perché ci porta a passare il tempo a ricordare o ad invidiare, invece bisogna costruire, costruire qualsiasi cosa che ci renda felici, senza pensare per forza al tempo, senza pensare per forza all'essere precisi e impeccabili, senza pensare di essere per forza coerenti o incoerenti, senza pensare di essere per forza accettabili in base alle metriche della società.
Tu sei tu, io sono io, altri sono altri, tutti siamo qualcuno.
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Ultima modifica di Vargtar90; 28-03-2015 a 19:19.
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28-03-2015, 20:09
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 1,074
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Ma non stai guardando la vitalità, stai osservando degli avatar che stanno facendo delle cose "che avresti dovuto/voluto fare".
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Condivido molto questo; però non credo che lei volesse stabilire un metro a cui attenersi tutti per misurare il proprio schifo. Lei si sente inappagata, per lei non aver fatto certe cose, è schifo.
Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Mi sembra tutta opera di una vocina svalutante, che distruggerebbe anche la "vita più perfetta", radicata in un evento passato
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Mi chiedo: escludendo che una vocina possa essere radicata in un solo evento passato, esiste una vocina che non sia radicata nel passato? Le valutazioni, buone o cattive che siano, che altro significato hanno se non quello di aver come presupposto il passato? Per cui, perché delegittimare la sua vocina e le sue valutazioni? Cioè, perché, ti chiedo, ritieni che il suo giudizio sul fatto che si ritiene inappagata della sua vita, sia da ricondurre a pensieri disfunzionali, al non aver superato traumi passati?
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28-03-2015, 20:21
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#11
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Quote:
Originariamente inviata da Pablo's way
Io ne ho 33, il mio rimpianto è aver tirato via gli anni dai 20 ai 25 dove non ho fatto assolutamente niente, comprendo bene il tuo stato d'animo, in quegli anni ho puntato tutto sulla mia realizzazione professionale (per l'incapacità di affrontare il resto) e in parte ci sono anche riuscito ma ho sacrificato tutto il resto.
Adesso mi sento un'energia repressa dentro, ho l'impressione che presto o tardi verrà fuori, rompendo la gabbia di responsabilità e impegni (come hai ben osservato) che il lavoro e una vita sociale "normale" comporta.
Il consiglio che ti do è di non darti limiti, prenditi tutto quello che vuoi e che puoi, tieni aperte tutte le strade, ma soprattutto comincia a percorrerle, solo così in futuro ti guarderai indietro con più serenità. Non è troppo tardi, hai solo 24 anni, non è tardi nemmeno per me, almeno finché sentirò quest'energia (seppur repressa) dentro.
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Io l'energia repressa dentro l'ho sentita sempre, il problema è che mi sembra che ora si stia affievolendo.
Quote:
Originariamente inviata da Edopardo
io ho 20 anni e penso molte cose che pensi tu.Non faccio altro che paragonare la mia vita vuota a quella degli altri.Non mi va neanche di studiare, voglio solo andarmene via e basta.
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È questo il problema, quando ti senti vuoto e non appagato non riesci più a fare le cose di routine, diventi un vegetale.
Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Ma non stai guardando la vitalità, stai osservando degli avatar che stanno facendo delle cose "che avresti dovuto/voluto fare".
Siamo tutti esseri umani, con una loro storia, anche tu; può esistere davvero un metro di giudizio per definire una vita "schifosa"?
Chessò, definiresti in blocco la vita di qualcuno "schifosa" perché "non è mai andato in Russia" o perché "non ha mai fatto volontariato"?
Mi sembra tutta opera di una vocina svalutante, che distruggerebbe anche la "vita più perfetta", radicata in un evento passato.
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No, io definisco schifosa una vita non vissuta appieno e nel massimo delle proprie possibilità. Quindi facendo tutte le cose che si vogliono fare, che siano viaggiare o stare sempre nella stessa città.
Io non le ho mai potute fare per chiusura della mia famiglia e per blocchi mentali/caratteriali mai superati.
Ovvio che tutto ciò di materiale che è essenziale non mi è mai mancato, non paragono questa vita a quella di chi vive, per esempio, in zone di povertà e di guerra. Sono discorsi diversi, giusto per precisare.
Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
Condivido molto questo; però non credo che lei volesse stabilire un metro a cui attenersi tutti per misurare il proprio schifo. Lei si sente inappagata, per lei non aver fatto certe cose, è schifo.
Mi chiedo: escludendo che una vocina possa essere radicata in un solo evento passato, esiste una vocina che non sia radicata nel passato? Le valutazioni, buone o cattive che siano, che altro significato hanno se non quello di aver come presupposto il passato? Per cui, perché delegittimare la sua vocina e le sue valutazioni? Cioè, perché, ti chiedo, ritieni che il suo giudizio sul fatto che si ritiene inappagata della sua vita, sia da ricondurre a pensieri disfunzionali, al non aver superato traumi passati?
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Esatto.
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28-03-2015, 20:29
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#12
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: campania
Messaggi: 3,643
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Ciap Jupiter !
Questè domande me le pongo anch'io .Ma più guardo gli altri e più mi deprimo .Ma sai che c'è ? Io ho fatto diversi viaggi all estero con foto annesse e poi ho attraversato dei periodi di stagnazione totale . La realtà è che quando inizamo a non pensare più la vita ci assorbe nel suo flusso . Non penso dovrei dare consigli dato che sono anche più giovane di te ma le cose cambiano . Posso capitarti tante cose belle che daranno la giusta intensità alla tua vita .
P.s. : tieni a mente che alla fine non siamo alieni , le persone tendono solo a enfatizzare i loro momenti belli ecc. . La merda da spalare ce l'abbiamo tutti .
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28-03-2015, 22:01
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#13
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,907
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Ti capisco . Sulla frase del titolo non mi agrapperei tanto. Nei momenti cosi cerco di ricordarmi che non tutti i percosi sono uguali e io ce lho il mio.
Scrivo cosi perche sono di buon umore ma magari tra un ora mi disperero proprio per questo . non si sa
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28-03-2015, 22:13
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 1,074
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Quote:
Mi sembra tutta opera di una vocina svalutante, che distruggerebbe anche la "vita più perfetta", radicata in un evento passato
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Per rendermi ancora più chiaro: Non è che dall'altra parte invece, sia tutta opera di una vocina valorizzante, che osannerebbe anche "la vita più imperfetta", radicata in un evento passato?
Non è sospetto che quest'ultima prospettiva si riscontri tra gli inibiti, tra coloro che hanno scarsa facoltà di affermarsi, e anche con tutte le precisazioni sul concetto di vitalità, che non fanno esperienze di vita? Come si fa a non sospettare che ciò che affermano non sia un inganno necessario a rendere meno frustranti le loro privazioni? Che per l'appunto alle loro conclusioni sono arrivati perché esclusi, privati brutalmente di certe esperienze, e non già perché critici delle esperienze in se stesse dopo averle sperimentate. Non sono credibili. (Parlo in generale eh)
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29-03-2015, 11:17
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#15
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Esperto
Qui dal: May 2014
Messaggi: 604
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Su Facebook scrivono un sacco di stronzate, credimi. Non sai mai la verità sulle persone e potrei parlartene per esperienza personale, ma andrei OT.
Tu devi fare quello che desideri, intanto hai scelto la carriera universitaria e alla tua età sei sempre giovanissima per fare molte esperienze. Tanto il lavoro non arriverà presto (beh te lo auguro, ma visti i tempi...) così mentre aspetti puoi benissimo conoscere dei ragazzi, uscire e divertirti un po'. Niente ti vieta di condensare in meno tempo tutto ciò che avresti voluto sperimentare.
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29-03-2015, 13:01
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#16
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 4,745
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Beh almeno aspirate al possibile. Gia.
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29-03-2015, 15:54
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#17
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Le vite degli altri fanno schifo come la nostra, su FB giudichiamo la felicità dalle foto e dai profili, in realtà spesso non sappiamo nulla del vissuto effettivo di quelle persone.
La mia psicologa ha in cura tutti ragazzi/e con la sindrome dello "sbirciare profili FB e rosicare",non sa più che fare .
È diffusissimo, anche quelli i cui profili tu guardi e consideri pieni di qualità ed esperienze, guardano i profili di altri e invidiano
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Ultima modifica di claire; 29-03-2015 a 15:58.
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29-03-2015, 16:29
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#18
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Jupiter, il tuo post mi ha commosso, perché tocca degli argomenti che ritrovo da tanto tempo nella mia vita (ho 27 anni e una situazione simile alla tua, pur essendomi già laureato). Scusa per la lunghezza di quello che scriverò. Posso dire quello che vale per me, per il mio vissuto, magari ci trovi degli spunti.
Io mi sono convinto che il mio problema stia a monte, nella mia debolezza psicologica e nella mia paura di buttarmi nelle cose. E' possibile andare avanti con gli studi e la vita professionale, senza perdere al contempo la possibilità di crescere e fare esperienze. Quando ci sono l'energia e l'entusiasmo, e soprattutto quando non si ha paura della vita come ce l'ho io, si può fare tutto senza perdere d'occhio nessun aspetto della propria crescita.
Non è vero che per vivere appieno la gioventù è necessario perdere intere sessioni d'esame e fare viaggi dall'altra parte del mondo. Non tutti fanno cose simili (pochi privilegiati), eppure così tanti nostri coetanei sono felici lo stesso, vivono esperienze formative, e i loro profili facebook sono tanto intriganti. Ci sono persone che fanno una vita piena e ricca, eppure vivono nella nostra stessa città, e magari all'università danno gli esami insieme a noi prendendo gli stessi voti.
Allo stesso modo, non è vero che iniziare il lavoro vuol dire automaticamente "smettere di vivere". Il lavoro occupa una parte della giornata, e una bella porzione delle nostre energie. Ma chi riesce a mantenere la propria serenità nonostante le sfide del lavoro è in grado di ritagliarsi il tempo necessario per avere relazioni, fare viaggi, vivere esperienze.
Quindi un primo consiglio che vorrei dare è di sdrammatizzare questo momento di passaggio. La vita non finisce, e a 24 anni non finisce nemmeno la giovinezza.
Io ho capito che quando sarò libero dalla paura di fare le cose, di mettermi in gioco, di uscire di casa e intraprendere un'avventura, di espormi... tutto si potrà fare. Il tempo si trova per fare tutto, dal corso di ballo latino-americano, a imparare a dipingere, a farmi assumere da una grande azienda, a fare innamorare di me una persona.
Non è mai troppo tardi per iniziare a vivere come vorremmo. I nostri vent'anni non sono stati ricchi di vita? lo saranno i venticinque, i trenta, i quaranta...
Anch'io mi sono reso conto di non aver fatto praticamente... nulla. Nessuna esperienza, mi affacciavo alle cose ma poi le mollavo, le evitavo, le temevo. Nessun viaggio, nessuna relazione. Nemmeno lo sport che tanto amavo, nemmeno quello, lo facevo con costanza e a fondo.
Ma non ci si può adesso illudere di poter fermare la clessidra del tempo, e guadagnare quei sei mesi in più per vivere tutto ciò che ci siamo persi. Anche perché, senza un reale cambiamento di mentalità, chi ci dice che riusciremmo a trovare l'energia per fare tutto ciò che negli anni abbiamo lasciato inattuato? Sei mesi, un anno, passeranno veloci come lo sono passati questi vent'anni. E saremo di nuovo al punto di partenza.
Per quanto sia dura, l'unica via è risolvere i problemi psicologici che stanno a monte. Capire perché non si è stati capaci di vivere una vita intensa come l'hanno vissuta i nostri coetanei.
Quindi ti prego, togli il punto interrogativo dalla frase che dà il titolo al topic, è davvero "meglio tardi che mai". Abbiamo davvero tutta la vita davanti, anche lavorando.
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29-03-2015, 16:42
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#19
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Paris, Rue de la Merde
Messaggi: 4,562
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Le vite degli altri fanno schifo come la nostra, su FB giudichiamo la felicità dalle foto e dai profili, in realtà spesso non sappiamo nulla del vissuto effettivo di quelle persone.
La mia psicologa ha in cura tutti ragazzi/e con la sindrome dello "sbirciare profili FB e rosicare",non sa più che fare .
È diffusissimo, anche quelli i cui profili tu guardi e consideri pieni di qualità ed esperienze, guardano i profili di altri e invidiano
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Ho sempre sostenuto che facebook avrebbe fatto la fortuna degli psico . Però c'è gente che usa i social network in modo scandaloso, ci vorrebbe un po' di stile. La gara a chi ostenta di più è sfacciata e abbastanza mostruosa, le differenze di status sociale sono evidenti e stridono, anche se tutto viene mascherato dall'ipocrisa dell'approccio friendly.
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29-03-2015, 16:59
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#20
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Un problema fondamentale, come hai detto pure tu, è capire cosa si vuole fare, cosa può rendere la propria vita più interessante e bella da vivere, veramente, e non in apparenza.
Non so fino a che punto guardare quello che fanno gli altri, le foto degli altri, sia utile in questo caso, utile a capire cosa si vuole veramente.
Pensando alla mia (in)esperienza di vita, sicuramente posso dire che dei problemi psicologici hanno portato a non farmi essere molto sincero con me stesso, magari raccontandomi che la vita mi stava bene così, che non ho bisogno di nessuno, ecc. ... e ancora oggi lo faccio.
Ma si è sicuri poi di voler fare veramente le stesse cose che fanno gli altri nello stesso modo? Potrebbe pure essere che una volta che si inizia a condurre una vita come quella rappresentata dai tipi 'vissuti' di facebook, uscite, locali, storie, ecc. non si trova quel gusto che si sperava di trovare.
E che quel sentimento di vuoto che si prova guardando le vite di altri non sia tanto dovuto al fatto che si vogliono fare le stesse cose, ma che si nota come gli altri riescano a seguire e mettere in atto i loro desideri, anche quelli più semplici, senza troppi ostacoli, mentre chi è fobico o ha altri problemi rimane fermo al punto di partenza, bloccato spesso prima ancora di sapere cosa è bene per lui.
Certo sperimentare serve per capire, ma forse non è solo per paura se non lo si fa, è anche intuizione che fare una vita di un certo tipo in fondo non entusiasma più di tanto. Può essere che ci siano necessità diverse.
Io metterei come priorità la ricerca della stabilità e allo stesso tempo proverei a trovare qualche occasione per svagarsi un po', ma senza vederla come una cosa così pressante... sennò si hanno due obblighi, non uno.
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