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24-08-2008, 00:33
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#21
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Principiante
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 29
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Originariamente inviata da JohnReds
Proseguendo su questa linea di pensiero si potrebbe dire che è appunto così che si può raggiungere la "perfezione"(o perlomeno questo deve essere l'obbiettivo a cui tendere, avvicinandosi sempre di più senza ovviamente mai toccarlo)--> riuscire a "realizzarsi" significa "tirare fuori" tutto se stessi, ovvero liberare dalla coltre dei pregiudizi e preconcetti il vero "io" in tutte le sue sfaccettature!
Ragazzi ho raggiunto l'illuminazione 8)
...anche se mi sa che ho scoperto l'acqua calda! ops:
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Bingo, hai colto nel segno!
E fidati che queste cose, pur essendo conosciute da molti, in pochi casi vengono applicate, e ora non fermarti al "sapere come cambiare".
Ora applicalo, questi post possono essere oro colato oppure minuti persi, tutto dipende se hai voglia di cominciare a cambiare o se vuoi rimanere un critico d'auto che non sa guidare
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24-08-2008, 02:13
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#22
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 411
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Quote:
Bingo, hai colto nel segno!
E fidati che queste cose, pur essendo conosciute da molti, in pochi casi vengono applicate, e ora non fermarti al "sapere come cambiare".
Ora applicalo, questi post possono essere oro colato oppure minuti persi, tutto dipende se hai voglia di cominciare a cambiare o se vuoi rimanere un critico d'auto che non sa guidare
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ehm...come disse il saggio tra il dire e il fare c'è di mezzo la fobia...nel mio caso l'inerzia... ops:
Molte cose le avevo intuite già da solo, come questa ad esempio, ma non riuscivo a "concretizzarla" nè ad acquisire certezza non avendo nessun riscontro per confermare le mie intuizioni...effettivamente parlarne con qualcuno aiuta più che altro ad acquisire sicurezza
Però per mia fortuna io ho già incamminato la strada della guarigione da tempo, non sono alla fine del tunnel ma comunque ne intravedo l'uscita...anche se questa delucidazione mi aiuterà a motivarmi ancor di più!
Purtroppo in questo forum è così vasta la gamma dei problemi che avviare una discussione seria a volte risulta complicato per mancanza di interlocutori...wakeup sei una risorsa ogni tanto ripassa please! 8)
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24-08-2008, 04:51
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#23
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Principiante
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 29
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Io invece penso che noi non sempre sappiamo come siamo, e quindi, se qualcuno ci da un etichetta, ci sta facendo quasi un favore perchè se siamo davvero così possiamo sempre dare la colpa a lui...perchè è stato lui a "convincerci".
Grazie tante poi che non sempre siamo così...vorrei vedere a mettere a confronto le varie cose a cui la vita ci può sottoporre con un interrogazione a liceo o a un saluto a una persona insignificante (il famoso vicino).
A ragionare così per me il rischio è di trattare tutti come il vicino, o ogni cosa come l'interrogazione al liceo. Ad avere una fiducia presuntuosa in se stessi che potrebbe essere solo la rinuncia a capire davvero le cose ci circondano, e a sperare comunque di "fare centro" in qualche modo. Il nostro miglior noi stessi alle interrogazioni ci può aiutare, ma all'università o al lavoro ci toccherà crearci un altro "migliore" che non potremo semplicemente tirar fuori da noi stessi.
Non è detto che non possa funzionare, in ogni caso. Credo che però talvolta bisognerebbe cercare di essere onesti con noi stessi. Reagire alle bastonate degli altri perchè...diavolo, bisogna reagire :evil:! Ma non per convincersi di essere, in quel momento, qualcun altro oltre a uno che reagisce alle bastonate.
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24-08-2008, 08:55
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#24
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da Joker3
Io invece penso che noi non sempre sappiamo come siamo, e quindi, se qualcuno ci da un etichetta, ci sta facendo quasi un favore perchè se siamo davvero così possiamo sempre dare la colpa a lui...perchè è stato lui a "convincerci".
Grazie tante poi che non sempre siamo così...vorrei vedere a mettere a confronto le varie cose a cui la vita ci può sottoporre con un interrogazione a liceo o a un saluto a una persona insignificante (il famoso vicino).
A ragionare così per me il rischio è di trattare tutti come il vicino, o ogni cosa come l'interrogazione al liceo. Ad avere una fiducia presuntuosa in se stessi che potrebbe essere solo la rinuncia a capire davvero le cose ci circondano, e a sperare comunque di "fare centro" in qualche modo. Il nostro miglior noi stessi alle interrogazioni ci può aiutare, ma all'università o al lavoro ci toccherà crearci un altro "migliore" che non potremo semplicemente tirar fuori da noi stessi.
Non è detto che non possa funzionare, in ogni caso. Credo che però talvolta bisognerebbe cercare di essere onesti con noi stessi. Reagire alle bastonate degli altri perchè...diavolo, bisogna reagire :evil: ! Ma non per convincersi di essere, in quel momento, qualcun altro oltre a uno che reagisce alle bastonate.
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Obiezione sensata, Joker3, e valide per le persone "normali", ma considera che qui stiamo parlando di persone insoddisfatte che sono veramente imprigionate in un ruolo che non si sentono, e di conseguenza ne hanno una vita limitata, specialmente quelli che sono etichettati come "il timido", "il secchione", "lo sfigato", cosa che li fa sentire timidi-sfigati-secchioni con quindi conseguente calo dell'autostima e dei rapporti sociali.
Questo meccanismo non deve valere sempre, ma solo in questi casi come "leva" che serva a forzare una situazione e uscire da un infelice circolo vizioso...poi, raggiunto un nuovo "equilibrio", se uno si sente abbastanza soddisfatto, può anche smetterla di forzarsi, anche perchè è un modo di fare faticoso e improponibile da mantenere per tutta la vita...
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26-08-2008, 22:34
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#25
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Principiante
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 26
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Mi hai tolto le parole di bocca, quoto ogni parola harvest! Illuminante come al solito!
Cmq è vero, le generalizzazioni sono il male, l'ho provato sulla mia pelle per molto tempo, e non sto parlando semplicemente di etichette come quella del "secchione" o dello "sfigato" ....
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27-08-2008, 17:07
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#26
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Esperto
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 500
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Secondo me ci etichettiamo anche un po' da soli. D'altronde siamo noi a fornire a chi ci conosce la famosa "prima impressione" che, bene o male che sia, condiziona il giudizio che gli altri hanno di noi.
Il fatto è che la timidezza (a differenza dell'introversione, che è un modo di essere, una caratteristica della personalità) è un INVOLUCRO che siamo noi stessi a metterci addosso per ripararci da quello che temiamo: critiche, disapprovazione e incomprensione che potrebbero derivare dalla mostra del nostro vero "io", un "io" che noi sentiamo come inadeguato (l'insicurezza, madre della timidezza).
Il problema è che spesso partiamo con buoni propositi, desiderosi di mostrarci simpatici, attivi, spiritosi, intraprendenti ecc.. per poi chiuderci a riccio davanti agli altri. Perchè? Perchè ci manca la base: la sicurezza.
E' su questa che bisogna lavorare.
Una volta aumentata la sicurezza anche solo di un pelino si innesca un circolo virtuoso inarrestabile: si è sempre meno impacciati in pubblico, il successo sociale aumenta, aumenta l'autostima che a sua volta incrementa ulteriormente la nostra sicurezza.
Lavorare sulla sicurezza significa anzitutto esporsi: esporsi a brutte figure, fallimenti e rifiuti. Insomma, "fare il callo", scoprire che si può fare uan figura di merda ma che non per questo il mondo finirà. Anche il teatro è un ottimo rimedio. Ti abitua ad avere addosso gli occhi degli altri. Io ho provato e ho avuto risultati molto buoni.
Stesso discorso per la timidezza "settoriale". L'unico modo per farsela passare è quello di cimentarsi in quelle attività che ci creano disagio, consci che si può e si DEVE sbagliare, per imparare.
Riguardo alle etichette, poi, non c'è moltissimo da fare. D'altronde siamo anche un po' quello che gli altri dicono che siamo... Pirandello docet. Bisogna vedere fino a che punto, però...
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27-08-2008, 23:39
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#27
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Principiante
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 29
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Quote:
Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
Secondo me ci etichettiamo anche un po' da soli. D'altronde siamo noi a fornire a chi ci conosce la famosa "prima impressione" che, bene o male che sia, condiziona il giudizio che gli altri hanno di noi.
Il fatto è che la timidezza (a differenza dell'introversione, che è un modo di essere, una caratteristica della personalità) è un INVOLUCRO che siamo noi stessi a metterci addosso per ripararci da quello che temiamo: critiche, disapprovazione e incomprensione che potrebbero derivare dalla mostra del nostro vero "io", un "io" che noi sentiamo come inadeguato (l'insicurezza, madre della timidezza).
Il problema è che spesso partiamo con buoni propositi, desiderosi di mostrarci simpatici, attivi, spiritosi, intraprendenti ecc.. per poi chiuderci a riccio davanti agli altri. Perchè? Perchè ci manca la base: la sicurezza.
E' su questa che bisogna lavorare.
Una volta aumentata la sicurezza anche solo di un pelino si innesca un circolo virtuoso inarrestabile: si è sempre meno impacciati in pubblico, il successo sociale aumenta, aumenta l'autostima che a sua volta incrementa ulteriormente la nostra sicurezza.
Lavorare sulla sicurezza significa anzitutto esporsi: esporsi a brutte figure, fallimenti e rifiuti. Insomma, "fare il callo", scoprire che si può fare uan figura di merda ma che non per questo il mondo finirà. Anche il teatro è un ottimo rimedio. Ti abitua ad avere addosso gli occhi degli altri. Io ho provato e ho avuto risultati molto buoni.
Stesso discorso per la timidezza "settoriale". L'unico modo per farsela passare è quello di cimentarsi in quelle attività che ci creano disagio, consci che si può e si DEVE sbagliare, per imparare.
Riguardo alle etichette, poi, non c'è moltissimo da fare. D'altronde siamo anche un po' quello che gli altri dicono che siamo... Pirandello docet. Bisogna vedere fino a che punto, però...
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Quoto ogni parola
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09-09-2008, 21:26
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#28
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Ubicazione: Non a Ferrara purtroppo
Messaggi: 564
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Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago
Anche se facessi la mia brillante figura da don giovanni
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Non penso quindi tu sei
questo mi conquista
L'artista non sono io
sono il suo fumista
Son santo, mi illumino
ho tanto di stimmate
Segna e depenna Ben-Hur
sono Don Giovanni
rivesto quello che vuoi
son l'attaccapanni
Poi penso che t'amo
no anzi che strazio
Che ozio nella tournée
di mai più tornare
nell'intronata routine
del cantar leggero
l'amore sul serio
E scrivi
Che non esisto quaggiù
che sono
l'inganno
Sinceramente non tuo
(sinceramente non tuo)
Qui Don Giovanni ma tu
dimmi chi ti paga
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10-09-2008, 02:00
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#29
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Banned
Qui dal: Oct 2006
Ubicazione: Falerone (Fm)
Messaggi: 1,462
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SI MA IL PUNTO è CHE GLI ITALIANI SONO AMANTI DELLA CHIACCHIERA
è NEL BENE O NEL MALE TI ETICHETTANO CMQ...
NON A CASO LA DIFFAMAZIONE è UN REATO... :wink:
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