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23-08-2008, 15:12
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#1
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Principiante
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 29
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Non molto tempo fa leggevo un'intervista a Diego della Palma, e un passo mi ha colpito. Non ricordo bene quale fosse la domanda, mi ricordo però una sua considerazione, che più o meno era questa:
-Quando si giudica una persona, o meglio ancora sè stessi, è sbagliato dare un aggettivo assoluto; ad esempio, se dico che sono una persona scontrosa, sbaglio. Sono scontroso con le persone che vogliono sopraffare gli altri, e che si credono chissàchi; sono scontroso con i miei genitori quando fanno di tutto per mettermi i bastoni fra le ruote. -
Questo era, in sintesi, il significato della considerazione. Io aggiungo:
Sono una persona scontrosa in quei casi, ok, ma in quanti altri casi NON sono scontroso? Quando sto con un amico con cui mi trovo bene, sono simpatico e aperto, quando sono con una mia amica, sono gentile ecc...
La generalizzazione ci porta, da parte nostra e degli altri, a credere di essere fatti in un certo modo, e in seguito ci comporteremo di conseguenza, quasi per non contraddire la nostra 'etichetta'.
Un esempio, che è quello a cui volevo arrivare, è quello della timidezza, e sul quale si è discusso anche in un recente thread in questa stanza.
Sono timido quando mi trovo a sostenere una conversazione davanti a più persone. Sono timido quando mi trovo di fronte ad una bella ragazza. Eccetera.
Però, cazzo, quando si tratta di andare a conoscere il nuovo vicino di casa, non sono timido, e neanche quando al bar mi metto a parlare con gli altri della partita di ieri.
È solo che ormai gli altri ti conoscono, i tuoi genitori dicono: è un ragazzo timido. Apriti cielo. Ora sei timido, quindi sei autorizzato, quasi obbligato a comportarti da timido.
"Che me ne frega di conoscere il nuovo vicino, io sono timido, lo so e lo dicono gli altri, lo andrà a conoscere mia sorella che lei è estroversa."
Questo è il ragionamento più o meno inconscio che il nostro cervello fa, nella maggior parte dei casi. È questo che dobbiamo evitare.
Magari ora voi credete di essere timidi, perchè da anni ve lo sentite dire dai vostri genitori, dagli amici, e di conseguenza da voi stessi.
Ma mettiamo le cose al contrario: se tutti dicessero di voi che siete una persona socievole, aperta (perchè anche il più timido in alcune situazioni è aperto e socievole), e per dimostrarlo agli altri elencassero le circostanze in cui vi siete comportati da estroversi, vi sentireste timidi? Vi comportereste da timidi? Forse sì, forse un po' meno, forse per niente.
Ci ricordiamo dei semafori rossi ma non ci accorgiamo di tutti quelli verdi che abbiamo trovato. Così come vediamo tutte le situazioni in cui siamo timidi\impacciati\inermi e non diamo valore alle situazioni in cui siamo aperti\socievoli\simpatici. E così anche la gente, nei nostri confronti.
Vi lancio una piccola sfida, provate per qualche ora\giorno\settimana\mese\anno ad accorgervi in quante situazioni vi trovate in cui siete più aperti del solito, meno timidi, meno introversi, in cui parlate senza vergogna, in cui guardate qualcuno negli occhi senza paura.
E ricordatevi di quelle, scrivetevele, tenete un diario, a fine settimana leggerete e direte: "Cazzo, ma io alla fine non sono così timido\introverso\rompiballe"
E con questo non voglio dire di ignorare i vostri errori, per carità, sono quelli che ci insegnano, ma ho paura che ultimamente di nostri errori ne abbiamo visti troppi e abbiamo passato anche troppo tempo a pensarci, ignorando il resto.
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23-08-2008, 15:22
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#2
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Intermedio
Qui dal: May 2008
Messaggi: 139
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esatto, io sono stato schiavo di questo pensiero per diversi mesi.
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23-08-2008, 15:29
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#3
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7
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infatti...io credo di essere un timido/introverso "relativo" :P
Tutto sommato le compagnie/esperienze non mi sono mai mancate...
una volta ero sì estroverso all'ennesima potenza, ma anch'oggi sono in grado volendo di essere nella situazione giusta estroverso quanto in passato.
La mia introversione la definirei più pigrizia e mancanza di voler tirare per forza fuori la grinta che altro.
Insomma...mi pare per lo più inutile stare a parlare con gli altri di banalità come "cosa hai fatto ieri? cosa ti ha detto quello? ecc...ecc...."
C'è una cena in campagna tra amici? a base di gnocco e tigelle, musica e alcool? Ecco....solitamente preferisco starmene buono buono, parlare con calma o meglio ancora scoltare gli altri ed intervenire il meno possibile.
Detto questo ci sono invece sere in cui non mi ferma nessuno e sono il motore della serata.
Non mi piace tirare fuori la rabbia/grinta...ma se tocchi la mia persona o manchi di rispetto in generale a qualcuno la rabbia la tiro fuori tutta e con gli interessi.
A 15 anni ogni persona (coetaneo) che incontravo per strada cercavo di interagire con esssa.
Ad oggi invece non lo farei mai...eppure quando ho fatto il corso di scuola guida son ostato il primo a sbloccare il ghiaccio con battute e frasi di circostanza (allora da quanto sei qui? cosa fai? ecc...ecc...).
E tutto sommato all'interno di un gruppo nuovo, magari a volte preferivo mantenere un buon grado di poca loquacità, mentre altre volte mi sono preso subito la briga di voler acquisire subito confidenza con quelle persone e parlarci insieme.
Se sono introverso è per un semplice fattore. Il mio cervello fa un semplice ragionamento: se invece di parlare sto zitto x 24h e per 24h ascolto nessuno mi spara...se qualcuno a da chiedere chiede...altrimenti ascolto (che mi costa anche meno fatica e mi rilasso maggiormente).
Dunque è solo una questione appunto di "abituarsi" a non parlare...la fatica maggiore la fai all'inizio...una volta che ti sei abituato ad intervenire poco senza nemmeno che te ne rendi conto stai in silenzio per ore (in pace e sereno con te stesso e gli altri)
Viceversa nei momenti in cui sono più "eccitato" ci metto poco a diventare una molla per gli altri.
Ma infatti ancora oggi nessuno mi ha mai dato dell'introversone o timidone....anzi per lo più amici/e dicono "chi tu timido? ma quando mai...."
Al max passo per quello di poche parole...che ascolta...pigro a parole...
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23-08-2008, 15:41
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#4
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 333
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Diciamo pure che ci può essere qualcosa di sbagliato nel nostro modo di pensare, sottovalutarci o crederci peggio di quel che siamo o simili...il problema è che però gli altri tenderanno a giudicare sempre a modo loro (e in generale a giudicare sempre...), quindi se il nostro problema è riuscire a stare bene con loro, allora metterci a posto con noi stessi è solo l'inizio e, pessimissimissimissimamentissimamente, potrebbe anche non servire a niente.
Certamente però, è più facile avere a che fare con gli altri stando più o meno alla loro stessa altezza, che strisciando da dentro a un fosso.
Meglio quindi cercare di rimettersi in piedi con le proprie gambe, prima di tutto.
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23-08-2008, 15:49
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#5
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Principiante
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 60
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mi rispecchio molto nella descrizione di giova88. sembra me...
cmq il discorso di wake è correttissimo... ci stavo riflettendo proprio in questo periodo...
mi prendo come esempio: con la compagnia che ho nel mio paese, sono stato sempre uno mooolto timido, introverso, incapace di esprimere opinioni ecc... eppure durante la fase del cambiamento radicale, volevo a tutti i costi far vedere che son cambiato, mostrarmi diverso, per quello che davvero ero... ma ormai ero "etichettato" come tale, e nessuno + mi toglieva da sopra questa sigla...
posso dire però che, in ambiti diversi, con gente diversa e che cmq mi ha conosciuto come quello introverso e timidone, mi sono mostrato, dopo questo cambiamento, come la persona nuova in grado di socializzare con tutti e di far star bene gli altri...
il problema non è, secondo me, il cambiare ma piuttosto imprimere la nuova personalità o il cambiamento nell'immagine che la gente ha di te...
ci sono persone che lo comprendono al volo questo cambiamento e ti danno il loro pieno appoggio (addirittura alle volte stimolandoti), altre invece che, come succede nel mio paese, sono moolto restie a vedere una persona cambiata e addirittura, ho notato che hanno invidia nei cambiamenti degli altri...!!!!!!! 8O 8O 8O 8O
sono le seconde che a me "fan paura", nel senso che, con la loro ostilità nel comprendere, ti mettono sempre in difficoltà, e se un uscita deve essere per svagarti, cò sta gente diventa uno stress!!!
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23-08-2008, 16:31
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#6
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Principiante
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 29
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Sono contento delle risposte tutte costruttive; Joker e Larry hanno fatto riferimento anche ad un argomento che ho affrontato in un modo diverso:
il giudizio degli altri.
Nel mio post ho analizzato come il giudizio altrui influenza la nostra autostima, in poche parole, ma non ho parlato di come sia difficile staccarsi di dosso quell'etichetta fastidiosa.
Questo è uno dei miei più grandi problemi, ora come ora, ma come avete già detto ci sono persone che ti invidiano perchè stai migliorando, altre che ti incoraggiano. Ovviamente queste ultime sono in netta minoranza, e una delle poche soluzioni che mi vengono in mente e che ho praticato finora è stata avvicinarmi a quelli che ti sostengono e tenermi a debita distanza da quelli che "rifiutano" un mio cambiamento.
Tante volte mi è quasi dispiaciuto conoscere amici\ragazze in questo periodo, perchè pensavo "Cazzo, se li avessi conosciuti dopo ora vedrebbero il wakeup aperto non quello timido che sono ancora adesso", perchè sapete meglio di me che la prima impressione resta fottutamente impressa, se non per sempre, per tanto tempo.
Questo però è un discorso stupido, paradossale, come facciamo a cambiare e migliorare nella socievolezza, se non facciamo nuove conoscenze e non frequentiamo quelli che già ci conoscono?
È veramente una situazione di cacca, ma vuoi mettere: muovi il culo ora e ti sforzi per socializzare, e fra un po' tutti conosceranno il TE socievole e aperto; aspetti e continuerai a conoscere gente che ti vedrà timido e impacciato (estremizzo per semplificare).
E come in ogni ragionamento su questo argomento, giungo alla conclusione che è meglio cominciare a cambiare ADESSO.
@giova88: alla fine del tuo post parli dell'"abituarsi a stare in silenzio". Ma è davvero una cosa bella\giusta\buona\favorevole abiutarsi a stare male per soffrire un po' di meno? (perchè il non parlare mai lo vedo come una cosa sbagliata e che fa stare male)
Questo atteggiamento mi sa tanto da rassegnazione, non tanto nel tuo caso, ma come pensiero generale
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23-08-2008, 16:47
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#7
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 411
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GRANDE WAKE UP!
Innanzitutto voglio esprimere la mia stima per te, sei uno dei pochi che fanno topic costruttivi.
Veniamo al punto.
Per me la trappola del "ruolo" è stato il più grosso, il principale dei miei problemi...non riuscivo a staccarmi di dosso, sia per una mia indolenza e naturale ritrosia, sia per un "incancrenito" giudizio degl altri, un ruolo che detestavo e che non sentivo mio...
Il contributo che vorrei dare a questa discussione è questo: io ho un dubbio che mi pervade tuttora...
L'ideale sarebbe non essere nè "timido" nè "estroverso", ovvero non definirsi mai...quindi essere sè stessi!
ma io quando sono me stesso, cioè faccio il comportamento più naturale del mondo sto zitto e sono timido....ma allo stesso tempo mi trovo male in questo comportamento...
Quindi c'è una contraddizione, un "dubbio amletico":essere sè stessi o forzarsi ad essere quello che si vorrebbe?
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23-08-2008, 17:35
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#8
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Banned
Qui dal: Oct 2006
Ubicazione: Falerone (Fm)
Messaggi: 1,462
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IL PUNTO è CHE VOI SIETE CIò CHE VOGLIONO GLI ALTRI E NON VOI STESSI...
VE NE FOTTERETE DEL LORO GIUDIZIO QUANDO CAPIRETE CHE LA GENTE è SADICA E PRONTA SOLO A FARVI DEL MALE..
MA CI VORRA DEL TEMPO PRIMA CHE CIò ACCADA VISTI I POST CHE SCRIVETE... :wink:
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23-08-2008, 17:45
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#9
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,049
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E' proprio cosi!
Mesi fà scrivevo di un esempio.
MEtti caso esca con degli amici o ex conoscenti...
Siamo al bar e io ci provo con una sconosciuta...già mi immagino loro a ridacchiare dietro perche......perchè io sono lo sfigato timidone.Anche se facessi la mia brillante figura da don giovanni loro almeno all'inizio softterebbero perche non è la mia immagine che loro hanno in testa.
Oltre che comportarci normalmente dobbiamo abbattere l'immagine che si sono fatti gli altri di noi
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23-08-2008, 17:53
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#10
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Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 512
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Quote:
Originariamente inviata da wakeup
Sono timido quando mi trovo a sostenere una conversazione davanti a più persone. Sono timido quando mi trovo di fronte ad una bella ragazza. Eccetera.
Però, cazzo, quando si tratta di andare a conoscere il nuovo vicino di casa, non sono timido, e neanche quando al bar mi metto a parlare con gli altri della partita di ieri.
È solo che ormai gli altri ti conoscono, i tuoi genitori dicono: è un ragazzo timido. Apriti cielo. Ora sei timido, quindi sei autorizzato, quasi obbligato a comportarti da timido.
Questo è il ragionamento più o meno inconscio che il nostro cervello fa, nella maggior parte dei casi. È questo che dobbiamo evitare.
Magari ora voi credete di essere timidi, perchè da anni ve lo sentite dire dai vostri genitori, dagli amici, e di conseguenza da voi stessi.
Ma mettiamo le cose al contrario: se tutti dicessero di voi che siete una persona socievole, aperta (perchè anche il più timido in alcune situazioni è aperto e socievole), e per dimostrarlo agli altri elencassero le circostanze in cui vi siete comportati da estroversi, vi sentireste timidi? Vi comportereste da timidi? Forse sì, forse un po' meno, forse per niente.
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..mi sento obbligato a comportarmi da timido...mi sento lo schiavo + schiavizzato di questa etichetta ...ma come fai a nn esserne condizionato quando vivi in un paesetto.. gli altri mi conoscono così ed io mi sento come in obbligo a mantenere le cose come stanno come se da questo dipendesse la rotazione terrestre..
l'alternativa è il MENEFREGO ..che però nn esiste se vuoi far parte di una comunità ..il loro giudizio conta ..
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23-08-2008, 18:33
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#11
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Principiante
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 29
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@JohnReds2: intanto ti ringrazio; la risposta al tuo dubbio secondo me è questa: tu dici di essere timido quando sei te stesso. Giusto, mi capita sempre. Per essere un po' estroverso faccio uno sforzo immane. Ma in CERTE situazioni. E agganciandoci al discorso del thread, tu non hai mai trovato un ambito, una circostanza, in cui non ti senti "l'escluso", "il timido", "l'introverso", una situazione in cui non eri cosi? Credo di sì, e in quel caso sai cosa penso?
Che in quella situazione viene fuori il migliore te stesso. Noi non siamo stereotipi, siamo pieni di mille sfaccettature, possiamo essere stronzi oggi e gentili domani, come possiamo essere timidi adesso e con un altra persona estroversi.
Qual è la soluzione? "Essere il migliore se stesso"...(ringrazio il forum da cui provengo, cit. non mia)
Vi faccio un esempio(vissuto davvero) : io sono il più bravo della classe, a scuola, dalla prima elementare, sono in prima superiore, e lasciando perdere tutti i problemi del tipo "mi dicono che sono un secchione" o "pensano che sia il cocco della prof" (che se gestiti bene scivolano via dopo un po'), vedo che a scuola mi sento sicuro, con i voti sono sempre ad alti livelli, durante le interrogazioni faccio sempre ottime figure anche se non sono un oratore modello, e tutti parlano e si comportano con grande rispetto nei miei confronti.
Questa è una situazione che vorrei vivere per quanto riguarda le ragazze, ma per ora non ho dimostrato niente a nessuno, e sono quindi lo sfigato.
Ma se a scuola riesco ad essere sicuro di me, se non mi faccio problemi a fare conoscenza con il nuovo vicino di casa, allora vuol dire che una certa parte di me non è timida. Ecco il migliore me stesso, che dovrà avere la meglio sul resto di me.
@Kai: è vero fino ad un certo punto; io se sono pieno di ragazze, estroverso, socievole, mi trovo in una situazione che prima di tutto amo io, e non solo per fare bella figura con gli altri.
Il giudizio degli altri, se non è costruttivo, non mi interessa. Mi hanno preso in giro per anni, ho sofferto, ho capito che non aveva senso, hanno smesso. Quasi tutti.
Se però mi dai una prova che rimanere questo tipo di noi stessi, cioè quelli timidi e introversi, ti ha portato felicità, allora ti do ragione in tutto.
@dr.zivago: verissimo, per quello che tante volte mi piacerebbe cambiare città...
@giordano: hai ragione, però se provi a cambiare piano, forse l'impatto sarà meno duro, e sarà anche più facile farlo.
Devi capire che per gli altri è una sicurezza il fatto che tu sia timido. Un avversario in meno, come dicevo prima.
Però dobbiamo provare a cambiare lo stesso, e quando ci riusciremo che vogliano o no dovranno accettarlo, alcuni lo faranno felici altri no, sarà lì che capirai chi è un vero amico e chi no...
I paesetti con mentalità chiusa sono terribili in questo, e a meno che tu non ti possa trasferire l'unica opportunità è di migliorarti poco alla volta, anche se neanchio sinceramente posso capire bene cosa significhi, lo sto facendo ma ancora sono allo stato iniziale.
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23-08-2008, 18:56
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#12
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Banned
Qui dal: Oct 2006
Ubicazione: Falerone (Fm)
Messaggi: 1,462
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IL LORO GIUDIZIO NON CONTA UN CAZZO...CONTI TU NON LORO...
XKE TU CREDI VERAMENTE CHE UNO CHE VIVE IN UN PAESE DIVENTA LO SCHIAVO DEGLI ALTRI?
LO DIVENTA SE TU GLI PERMETTI DI FARTI ETICHETTARE X CIò CHE NON SEI....GUARDA CHE SUI PICCOLI PAESI CI VIVONO PURE PERSONE CHE PRIMA TI ROMPONO LE OSSA E POI DISCUTONO IL PERCHè TU GLI STAI FACENDO UN TORTO...E A GENTE DEL GENERE IL 95% DEI SUIO COMPAESANI GLI PORTA RISPETTO STANDOGLI A DEBITA DISTANZA E TUTTE LE CHIACCHIERE CHE POSSONO FARE SONO PER IL FATTO CHE è PERSONA DA TEMERE ESENDO PERICOLOSA A FATTI E NON A CHIACCHIERE... :wink:
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23-08-2008, 19:04
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#13
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Principiante
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 29
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Quote:
Originariamente inviata da Kai
XKE TU CREDI VERAMENTE CHE UNO CHE VIVE IN UN PAESE DIVENTA LO SCHIAVO DEGLI ALTRI?
LO DIVENTA SE TU GLI PERMETTI DI FARTI ETICHETTARE X CIò CHE NON SEI....
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Mi etichettano da timido. In che senso "ciò che non sei" ?
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23-08-2008, 19:16
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#14
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Banned
Qui dal: Oct 2006
Ubicazione: Falerone (Fm)
Messaggi: 1,462
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SE UNO X ESEMPIO TI DICE CHE SEI SFIGATO SIGNIFICA CHE TU FREQUENTI LA GENTAGLIA....PERCHE NESSUNO PUO INSULTARTI SENZA CHE TU LO CONOSCA ALMENO UN PO...
NON HO MAI VISTO UNO DI 50 ANNI E PASSA CHE DICE AD UN GIOVANE CHE è SFIGATO....X LORO QUESTO TERMINE NON ESISTE NEMMENO...
QUESTE COSE SUCCEDONO QUANDO PER ANDARE DIETRO ALLE DONNE INVECE DI CONTARE SULLE PROPRIE FORZE CI SI ASSOCIA A GRUPPI DI FIGHETTI CHE TUTTO RAPPRESENTANO MENO CHE LA SERIETA E IL RISPETTO... :roll:
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23-08-2008, 19:34
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#15
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Avanzato
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 355
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Questo è uno dei post che mi è piaciuto di più ultimamente.
Quello che odio di più sono le etichette che ti incollano addosso quando per esempio ti dicono: "sei molto timido"come se una persona fosse identificabile solo attraverso quella caratteristica e non si tiene conto delle mille sfaccettature che possiede, dire "sei introverso" è troppo superficiale perchè un uomo può essere quello ma anche tante altre cose contrastanti. Poi è vero ti senti ripetere un giorno che sei timido e poi un altro giorno ancora cominci a convicertene ed ad adeguarti a questa etichetta che ti è stata affibbiata. Il mio ragionamento non esclude che ci siano persone timide in alcune situazioni o in quasi tutte ma penso che spesso essa sia accentuata dall'idea che gli altri hanno di noi e che ci fanno sentire quasi in obbligo di comportarci in una data maniera.
Per questo io consiglio di dare poco peso ai giudizi negativi e superficiali della gente, soprattutto di quella che ci conosce poco perchè in fondo solo noi sappiamo come siamo veramente, affrontiamo le situazioni che ci procurano ansia pensando invece come siamo bravi in altri campi ma soprattutto FREGANDOCENE DEL GIUDIZIO ALTRUI e allora forse le paure passeranno e miglioreremo.
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23-08-2008, 19:41
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#16
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Principiante
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 29
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Quote:
Originariamente inviata da Kai
SE UNO X ESEMPIO TI DICE CHE SEI SFIGATO SIGNIFICA CHE TU FREQUENTI LA GENTAGLIA....PERCHE NESSUNO PUO INSULTARTI SENZA CHE TU LO CONOSCA ALMENO UN PO...
NON HO MAI VISTO UNO DI 50 ANNI E PASSA CHE DICE AD UN GIOVANE CHE è SFIGATO....X LORO QUESTO TERMINE NON ESISTE NEMMENO...
QUESTE COSE SUCCEDONO QUANDO PER ANDARE DIETRO ALLE DONNE INVECE DI CONTARE SULLE PROPRIE FORZE CI SI ASSOCIA A GRUPPI DI FIGHETTI CHE TUTTO RAPPRESENTANO MENO CHE LA SERIETA E IL RISPETTO... :roll:
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Chi ha mai detto che per cambiare bisogna frequentare gentaglia
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23-08-2008, 19:53
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#17
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 367
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Quote:
Originariamente inviata da Larry_JR
mi rispecchio molto nella descrizione di giova88. sembra me...
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ehi....non sono io che sembro te...al max sei tu che sembri me 8) :P
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23-08-2008, 20:13
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#18
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Ubicazione: Fondo di provincia
Messaggi: 1,023
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Quote:
Originariamente inviata da Kai
SE UNO X ESEMPIO TI DICE CHE SEI SFIGATO SIGNIFICA CHE TU FREQUENTI LA GENTAGLIA....PERCHE NESSUNO PUO INSULTARTI SENZA CHE TU LO CONOSCA ALMENO UN PO...
NON HO MAI VISTO UNO DI 50 ANNI E PASSA CHE DICE AD UN GIOVANE CHE è SFIGATO....X LORO QUESTO TERMINE NON ESISTE NEMMENO...
QUESTE COSE SUCCEDONO QUANDO PER ANDARE DIETRO ALLE DONNE INVECE DI CONTARE SULLE PROPRIE FORZE CI SI ASSOCIA A GRUPPI DI FIGHETTI CHE TUTTO RAPPRESENTANO MENO CHE LA SERIETA E IL RISPETTO... :roll:
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Quoto,grande Kai.
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23-08-2008, 20:17
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#19
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 367
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Quote:
Originariamente inviata da Kai
SE UNO X ESEMPIO TI DICE CHE SEI SFIGATO SIGNIFICA CHE TU FREQUENTI LA GENTAGLIA....PERCHE NESSUNO PUO INSULTARTI SENZA CHE TU LO CONOSCA ALMENO UN PO...
NON HO MAI VISTO UNO DI 50 ANNI E PASSA CHE DICE AD UN GIOVANE CHE è SFIGATO....X LORO QUESTO TERMINE NON ESISTE NEMMENO...
QUESTE COSE SUCCEDONO QUANDO PER ANDARE DIETRO ALLE DONNE INVECE DI CONTARE SULLE PROPRIE FORZE CI SI ASSOCIA A GRUPPI DI FIGHETTI CHE TUTTO RAPPRESENTANO MENO CHE LA SERIETA E IL RISPETTO... :roll:
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ma questi sono ancora gli effetti di Lice vero?
Quando viene beatificata? :lol:
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23-08-2008, 21:22
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#20
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da wakeup
Che in quella situazione viene fuori il migliore te stesso. Noi non siamo stereotipi, siamo pieni di mille sfaccettature, possiamo essere stronzi oggi e gentili domani, come possiamo essere timidi adesso e con un altra persona estroversi.
Qual è la soluzione? "Essere il migliore se stesso"...(ringrazio il forum da cui provengo, cit. non mia)
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Consiglio interessante, grazie wakeup. Infatti nonostante senta sempre l'imperativo di essere più socievole spesso mi vengono dubbi sulla giustezza della mia linea di condotta, che limitano di molto la mia capacità di migliorare...
Hai perfettamente ragione, appunto perchè non siamo definiti vuol dire che il nostro essere ha mille sfaccettature, e quella socievole va "tirata fuori", non va "imposta".
Proseguendo su questa linea di pensiero si potrebbe dire che è appunto così che si può raggiungere la "perfezione"(o perlomeno questo deve essere l'obbiettivo a cui tendere, avvicinandosi sempre di più senza ovviamente mai toccarlo)--> riuscire a "realizzarsi" significa "tirare fuori" tutto se stessi, ovvero liberare dalla coltre dei pregiudizi e preconcetti il vero "io" in tutte le sue sfaccettature!
Ragazzi ho raggiunto l'illuminazione 8)
...anche se mi sa che ho scoperto l'acqua calda! ops:
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