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06-01-2008, 13:37
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#1
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Ubicazione: Padova.
Messaggi: 50
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Ho capito che, non dico tutti ma, certamente, qualcuno, ha frainteso il senso più profondo del mio post.
Quello che intendevo dire è che, come, correttamente, ricordava il professor Keating ne "L'attimo fuggente", un bel film che è stato, recentemente, ritrasmesso in occasione delle festività natalizie: <<...siamo cibo per i vermi ragazzi>>.
La fobia sociale - parlo, soprattutto, di quella generalizzata e presente in una forma tutt'altro che lieve - non è una malattia brutta...è
terribile...è tragica...è assolutamente mostruosa.
Se non vi sforzate di combatterla duramente...potreste ritrovarvi, in futuro, vecchi, malati e decrepiti...forse rinchiusi in uno squallido
ospizio...e, la, vi posso assicurare che n'avrete molto di tempo per comtemplare la pateticità della vita (...se, così, la si potrà definire)
che avrete sprecato durante la vostra giovinezza...sarà stata come sabbia che vi sarà, inesorabilmente, scivolata fra le dita...ed, in
mano, non vi sarà rimasto nulla.
Poi - è solo questione di tempo - finirete in una fredda e muta tomba...e cosa sarà rimasto di voi?
Niente.
Questo volete?
Non vi piace l'dea di divertirti con una prostituta...allora ve ne propongo un'altra che è, pure, del tutto esente da spese: fatevi un bel giro
in un cimitero...non quello del vostro paesino (...se avete la sfortuna di vivere in uno di quei, deprimenti, luoghi dimenticati da Dio)...quello
di una città: un grande campo santo.
Soffermatevi a pensare a tutte quelle persone morte...guardatele attentamente, quelle lapidi: sono li come testimoni di vite che hanno
lottato, finchè hanno potuto, per conquistare i propri obbiettivi...persone che, si suppone, hanno vissuto a pieno la propria esistenza
finchè ne hanno avuta una.
Questo non significa affatto che abbiano, indubbiamente, ottenuto quel che volevano ma, cristo, almeno hanno goduto dell'opportunità di
darsi da fare per tentare di riuscirci...e - chi lo sa? - forse, alcuni di loro, ce l'hanno fatta.
Se non vi date una mossa, per voi, nemmeno un nome e due date saranno visibili su quell'orribile contenitore di cemento, che ospiterà quel
che rimarrà del corpo che, pigramente, lasciate a poltrire di fronte al monitor di un computer.
Non so voi...ma, io, ne ho abbastanza di perseverare nell'autocommiserarmi mentre, la vita, mi attraversa senza toccarmi.
Ho già buttato fin troppo tempo.
La prossima volta che mi innamorerò di una ragazza, prima o poi, glielo confesserò...certo, sarò talmente teso, nuovamente schiavo della
mia timidezza e ridicolo che, molto probabilmente, quella mi riderà in faccia ed avrò collezionato l'ennesimo, frustrante, fallimento...ma,
almeno, ci avrò provato.
La prossima volta che, uno stronzo, vorrà farsi beffe del mio, apparentemente mite, temperamento...gli risponderò a dovere o gli romperò
la mandibola con un pugno: non essendo un esperto di arti marziali, probabilmente non ci riuscirò...ma, però, avrò fatto il possibile.
La prossima volta che avrò paura di fare qualcosa...allora la farò: si fotta la mia timidezza...e, la mia ansia paralizzante, che venga...la
aspetterò.
Mal che andrà, quando e se, in un lontano domani, sarò un solitario e cagionevole ottuagenario e, qualcuno, vorrà sapere cosa n'avrò
fatto, della mia vita, prima di finire parcheggiato in una triste struttura pubblica...definitivamente dimenticato; forse, per una volta, mi
sentirò orgoglioso di me stesso e gli dirò: <<Ho combattuto...>>.
Spero potrete dirlo anche voi.
Bye.
PS: caaarrrpeee...caaarrrpeee diiieeemmm.
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06-01-2008, 14:01
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#2
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Principiante
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 97
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anche io la penso esattamente come te...!!
Ripeto la vita è una sola, e prima di buttarla è meglio darsi una mossa, perchè se no arriviamo a 60 anni, con solo dei rimpianti!!!
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06-01-2008, 14:13
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#3
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Banned
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 65
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parole condivisibilissime
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06-01-2008, 14:30
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#4
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Ubicazione: Bari
Messaggi: 636
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Su una tomba di un personaggio famoso del cimitero Père Lachaise di Parigi ho letto la seguente iscrizione, che vi riporto in italiano:
Nascere morire rinascere ancora
e progredire incessantemente
tale è la legge.
Penso che indichi molto bene qual è il vero obiettivo della nostra vita...
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06-01-2008, 14:48
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#5
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Ubicazione: Fuori dal tunnel
Messaggi: 535
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certo una battaglia combattuta è una vittoria in se indipendentemente dal risultato; inoltre spero di ri-nascere prima di morire.
Ps.: prima di adottare certi simboli magari pensaci un pò imho :wink:
ciao
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06-01-2008, 15:12
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#6
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 705
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Condivido tutto. Anche il simbolo.
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06-01-2008, 15:37
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#7
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Intermedio
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 104
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Quote:
Originariamente inviata da Fear
certo una battaglia combattuta è una vittoria in se indipendentemente dal risultato
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Non posso aggiungere altro! Parole sante :wink:
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06-01-2008, 16:46
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#8
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Ubicazione: Fuori dal tunnel
Messaggi: 535
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Quote:
Originariamente inviata da pure_truth2
Condivido tutto. Anche il simbolo.
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scusa l'ignoranza ma potresti gentilmente spiegarci qualcosa del simbolo cosè, cosa rappresenta ecc.
Grazie
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06-01-2008, 17:57
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#9
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Banned
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 1,145
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son d'accordo con te.cm nell altro post.bisogna vivere e lottare , non per un ideale del cazzo, una filosfia, un idea, ma solo per se stessi.
il simbolo penso sia un pentacolo rovesciato, a meno che la memoria non mi inganna.con tt gli anni passati ad ascoltare metal estremo credo di saperne qualcosa.ma non conosco il significato preciso del simbolo.a livello esoterico o filosofico.
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06-01-2008, 19:27
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#10
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Ubicazione: Padova.
Messaggi: 50
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Quote:
Originariamente inviata da Fear
Ps.: prima di adottare certi simboli magari pensaci un pò imho
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Quel simbolo è un pentacolo rovesciato che, i satanisti, chiamano "sigillo di Baphomet"...ho pensato più di un po' prima di adottarlo.
A dir la verità lo uso, più che altro, perchè lo trovo bello...infatti, come già ho detto, non sono un satanista...però simpatizzo.
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06-01-2008, 20:24
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#11
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Avanzato
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 395
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hai detto tutto new...la pemso proprio come te!
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06-01-2008, 20:34
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#12
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Intermedio
Qui dal: Oct 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 141
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interessante...
ma in fondo penso che o bene o male tutti abbiamo lottato contro i nostri problemi e le nostre fobie, anche con l aiuto di psic/medicine, ma che molti pochi ne siano usciti.. lottare senza arrendersi mai è difficile, sopratutto quando continui a sbattere la testa contro gli stessi muri, senza mai riuscire a superarli nemmeno un po.. in questo caso, non sarebbe + onorevole smettere di combattere, e accettare la situazione in cui ci troviamo, cercando di trarre il meglio da quel poco che abbiamo ora, invece che sperare sempre che un domani le cose miglioreranno?
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06-01-2008, 20:38
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#13
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Banned
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 1,145
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new guarda che i calci in culo non li prendi solo te, li prendono tutti, fanno male ma si sopravvive.i fobici secondo me cercano di evitarli il piu possibile nascondendosi in un angolo , e alla fine si pigliano un "enorme" calcio in culo.poi tt e relativo.c'è gente che ormai ha smesso anche di sognare e non ha piu rabbia ne un pò di passione,non mi sento di biasimarli assolutamente.io spero di non finire cosi, mi aiuta molto la rabbia e il desiderio a cercar di migliorarmi e guardagnarmi il diritto"alla vita"ironicamente parlando. :wink:
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06-01-2008, 21:05
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Ubicazione: Fuori dal tunnel
Messaggi: 535
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Quote:
Originariamente inviata da LH
Quote:
Originariamente inviata da Fear
Ps.: prima di adottare certi simboli magari pensaci un pò imho
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Quel simbolo è un pentacolo rovesciato che, i satanisti, chiamano "sigillo di Baphomet"...ho pensato più di un po' prima di adottarlo.
A dir la verità lo uso, più che altro, perchè lo trovo bello...infatti, come già ho detto, non sono un satanista...però simpatizzo.
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va bè!!! ognuno ha le simpatie che si merita :wink:
Ps: anche la svastica nazista graficamente può essere bella però questo fatto non giustifica il fatto che me la scelga come simbolo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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06-01-2008, 22:09
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#15
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Quote:
new guarda che i calci in culo non li prendi solo te, li prendono tutti, fanno male ma si sopravvive.i fobici secondo me cercano di evitarli il piu possibile nascondendosi in un angolo , e alla fine si pigliano un "enorme" calcio in culo.
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07-01-2008, 04:08
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#16
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Ubicazione: Padova.
Messaggi: 50
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Quote:
Originariamente inviata da Fear
Ps: anche la svastica nazista graficamente può essere bella però questo fatto non giustifica il fatto che me la scelga come simbolo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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E perchè no? Uno, volendo, potrebbe adottarlo per il, semplice ed unico, motivo che lo troverebbe bello esteticamente...certo, probabilmente, poi, altri non vedrebbero la scelta di buon occhio ma, uno, potrebbe anche strafottersene di quel che pensano gli altri...per un sociofobico, ad esempio, forse potrebbe costituire un'interessante esercizio di desensibilizzazione.
Personalmente non disprezzo la svastica...se fossi stato al posto del vecchio Adolfo, probabilmente non avrei cercato di sterminare gli ebrei...ma tutto il genere umano, me compreso.
Follia? Ma certo! Chi ha mai detto il contrario...? Non per niente frequento uno psichiatra...non a caso, in circa 3 anni, non è riuscito a far gran che... :]
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07-01-2008, 12:49
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#17
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Messaggi: 1,072
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Quote:
Originariamente inviata da LH
Ho capito che, non dico tutti ma, certamente, qualcuno, ha frainteso il senso più profondo del mio post.
Quello che intendevo dire è che, come, correttamente, ricordava il professor Keating ne "L'attimo fuggente", un bel film che è stato, recentemente, ritrasmesso in occasione delle festività natalizie: <<...siamo cibo per i vermi ragazzi>>.
La fobia sociale - parlo, soprattutto, di quella generalizzata e presente in una forma tutt'altro che lieve - non è una malattia brutta...è
terribile...è tragica...è assolutamente mostruosa.
Se non vi sforzate di combatterla duramente...potreste ritrovarvi, in futuro, vecchi, malati e decrepiti...forse rinchiusi in uno squallido
ospizio...e, la, vi posso assicurare che n'avrete molto di tempo per comtemplare la pateticità della vita (...se, così, la si potrà definire)
che avrete sprecato durante la vostra giovinezza...sarà stata come sabbia che vi sarà, inesorabilmente, scivolata fra le dita...ed, in
mano, non vi sarà rimasto nulla.
Poi - è solo questione di tempo - finirete in una fredda e muta tomba...e cosa sarà rimasto di voi?
Niente.
Questo volete?
Non vi piace l'dea di divertirti con una prostituta...allora ve ne propongo un'altra che è, pure, del tutto esente da spese: fatevi un bel giro
in un cimitero...non quello del vostro paesino (...se avete la sfortuna di vivere in uno di quei, deprimenti, luoghi dimenticati da Dio)...quello
di una città: un grande campo santo.
Soffermatevi a pensare a tutte quelle persone morte...guardatele attentamente, quelle lapidi: sono li come testimoni di vite che hanno
lottato, finchè hanno potuto, per conquistare i propri obbiettivi...persone che, si suppone, hanno vissuto a pieno la propria esistenza
finchè ne hanno avuta una.
Questo non significa affatto che abbiano, indubbiamente, ottenuto quel che volevano ma, cristo, almeno hanno goduto dell'opportunità di
darsi da fare per tentare di riuscirci...e - chi lo sa? - forse, alcuni di loro, ce l'hanno fatta.
Se non vi date una mossa, per voi, nemmeno un nome e due date saranno visibili su quell'orribile contenitore di cemento, che ospiterà quel
che rimarrà del corpo che, pigramente, lasciate a poltrire di fronte al monitor di un computer.
Non so voi...ma, io, ne ho abbastanza di perseverare nell'autocommiserarmi mentre, la vita, mi attraversa senza toccarmi.
Ho già buttato fin troppo tempo.
La prossima volta che mi innamorerò di una ragazza, prima o poi, glielo confesserò...certo, sarò talmente teso, nuovamente schiavo della
mia timidezza e ridicolo che, molto probabilmente, quella mi riderà in faccia ed avrò collezionato l'ennesimo, frustrante, fallimento...ma,
almeno, ci avrò provato.
La prossima volta che, uno stronzo, vorrà farsi beffe del mio, apparentemente mite, temperamento...gli risponderò a dovere o gli romperò
la mandibola con un pugno: non essendo un esperto di arti marziali, probabilmente non ci riuscirò...ma, però, avrò fatto il possibile.
La prossima volta che avrò paura di fare qualcosa...allora la farò: si fotta la mia timidezza...e, la mia ansia paralizzante, che venga...la
aspetterò.
Mal che andrà, quando e se, in un lontano domani, sarò un solitario e cagionevole ottuagenario e, qualcuno, vorrà sapere cosa n'avrò
fatto, della mia vita, prima di finire parcheggiato in una triste struttura pubblica...definitivamente dimenticato; forse, per una volta, mi
sentirò orgoglioso di me stesso e gli dirò: <<Ho combattuto...>>.
Spero potrete dirlo anche voi.
Bye.
PS: caaarrrpeee...caaarrrpeee diiieeemmm.
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io credo che la vita non abbia un senso moriremo e non saremo più niente.. quindi ogni persona si viva la vita un pò come vuole senza farsi troppe seghe mentali.. faccia quello che si sente quello per cui è ispirata..
la vita è una sola una grande opportunità per noi che possiamo viverla..
io penso che ogni persona vive la vita a suo modo.. magari tante persone che ora sn morte avranno realizzato tante cose.. altre nessuna.. ma il fatto è che le cose che queste persone hanno realizzato o non hanno realizzato non hanno nessun significato.. però gli hanno procurato della gioia del piacere.. della sofferenza del dolore.. tanti sentimenti.. non chiediamoci come sarà il viaggio ma concentriamoci sul presente su noi stessi sulla nostra felicità..
la vita è una sola vissuta in modo diverso da tante persone.. non esiste una vita sbagliata perchè la vita in se non ha senso esiste solo una vita che ci può dare della felicità.. ma quella felicità la possiamo avere solo restando noi stessi e vivendo la vita che dentro di noi vogliamo.
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07-01-2008, 15:11
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#18
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 27
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Quote:
Originariamente inviata da xanaxworship
new guarda che i calci in culo non li prendi solo te, li prendono tutti, fanno male ma si sopravvive.i fobici secondo me cercano di evitarli il piu possibile nascondendosi in un angolo , e alla fine si pigliano un "enorme" calcio in culo.poi tt e relativo.c'è gente che ormai ha smesso anche di sognare e non ha piu rabbia ne un pò di passione,non mi sento di biasimarli assolutamente.io spero di non finire cosi, mi aiuta molto la rabbia e il desiderio a cercar di migliorarmi e guardagnarmi il diritto"alla vita"ironicamente parlando. :wink:
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è inutile nascondersi, non si può dire fermate il mondo voglio scendere.
anzi secondo me qualche calcio in culo può servire anche per spronarsi,
per far si che la prossima volta il calcio non lo si prenda più.
Ciao
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09-01-2008, 02:41
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#19
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Banned
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 233
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Quote:
Originariamente inviata da Jes
io credo che la vita non abbia un senso moriremo e non saremo più niente.. quindi ogni persona si viva la vita un pò come vuole senza farsi troppe seghe mentali.. faccia quello che si sente quello per cui è ispirata..
la vita è una sola una grande opportunità per noi che possiamo viverla..
io penso che ogni persona vive la vita a suo modo.. magari tante persone che ora sn morte avranno realizzato tante cose.. altre nessuna.. ma il fatto è che le cose che queste persone hanno realizzato o non hanno realizzato non hanno nessun significato.. però gli hanno procurato della gioia del piacere.. della sofferenza del dolore.. tanti sentimenti.. non chiediamoci come sarà il viaggio ma concentriamoci sul presente su noi stessi sulla nostra felicità..
la vita è una sola vissuta in modo diverso da tante persone.. non esiste una vita sbagliata perchè la vita in se non ha senso esiste solo una vita che ci può dare della felicità.. ma quella felicità la possiamo avere solo restando noi stessi e vivendo la vita che dentro di noi vogliamo.
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Su questo devo dissentire fortemente. Sono d’accordo sul fatto che non dobbiamo frustrare la nostra mente a cercare di spiegare cosa succederà dopo la morte (non sappiamo ancora che tipo di processo è quello che chiamiamo “io”, come si genera dal cervello, figuriamoci se possiamo intuire “cosa” diventerà dopo la morte).
Però sono contrario anche all’affermazione che la realtà non abbia un senso.
Se togliamo il senso alla realtà togliamo il fondamento ontologico all’essere. Se identifichiamo nel nulla il senso della realtà produciamo un assurdo, perché il nulla è solo un operatore logico, che esiste solo se esiste “qualcosa”, quindi non c’è scampo: non si può dire che la vita non ha senso: sarebbe un salto mortale nell’assurdo.
Sul piano induttivo poi, Godel ha fatto notare come sia più plausibile credere che dopo la morte ci sia qualcosa piuttosto che il nulla, con questa argomentazione:
“la parte più consistente e soddisfacente dell’apprendimento avverrà nella prossima vita, facendo tesoro dei ricordi, memorie latenti, e comprendendo per la prima volta il senso delle nostre esperienze. L’essenza umana deve esistere in qualche modo, o esisterà. Non si capisce altrimenti perché Dio non abbia fatto le persone in modo che esse comprendessero nel modo giusto la loro condizione fin dall’inizio”.
E ricordo che Godel usava termini come “essenza” e “Dio” in accezione logica/formale, non romantica emotiva, cioè, è un’argomentazione forte dal punto di vista logico, non solo dal punto di vista dell’emozionalità intuitiva.
Il fondamento logico di queste induzioni lo percepiremo sicuramente nel momento della morte, quando la nostra mente non potrà più distrarsi con altri pensieri, fingendo di non essere interessata al problema! C’è chi invece queste riflessioni le fa molto prima di morire, cioè si prepara psicologicamente, non aspetta che arrivi il giorno fatale per pensarci.
Secondo me però non si tratta di una banale questione intellettuale, perché il punto di vista nichilistico ha anche effetti pratici, per esempio, se si crede che la realtà non abbia un senso, sarebbe facile giustificare l’etica basata sulla vendetta (e viceversa sarebbe sarebbe anche difficile non giustificarla), rispetto a etiche che percepiamo come più civili.
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09-01-2008, 15:14
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#20
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Messaggi: 1,072
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp2
Quote:
Originariamente inviata da Jes
io credo che la vita non abbia un senso moriremo e non saremo più niente.. quindi ogni persona si viva la vita un pò come vuole senza farsi troppe seghe mentali.. faccia quello che si sente quello per cui è ispirata..
la vita è una sola una grande opportunità per noi che possiamo viverla..
io penso che ogni persona vive la vita a suo modo.. magari tante persone che ora sn morte avranno realizzato tante cose.. altre nessuna.. ma il fatto è che le cose che queste persone hanno realizzato o non hanno realizzato non hanno nessun significato.. però gli hanno procurato della gioia del piacere.. della sofferenza del dolore.. tanti sentimenti.. non chiediamoci come sarà il viaggio ma concentriamoci sul presente su noi stessi sulla nostra felicità..
la vita è una sola vissuta in modo diverso da tante persone.. non esiste una vita sbagliata perchè la vita in se non ha senso esiste solo una vita che ci può dare della felicità.. ma quella felicità la possiamo avere solo restando noi stessi e vivendo la vita che dentro di noi vogliamo.
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Su questo devo dissentire fortemente. Sono d’accordo sul fatto che non dobbiamo frustrare la nostra mente a cercare di spiegare cosa succederà dopo la morte (non sappiamo ancora che tipo di processo è quello che chiamiamo “io”, come si genera dal cervello, figuriamoci se possiamo intuire “cosa” diventerà dopo la morte).
Però sono contrario anche all’affermazione che la realtà non abbia un senso.
Se togliamo il senso alla realtà togliamo il fondamento ontologico all’essere. Se identifichiamo nel nulla il senso della realtà produciamo un assurdo, perché il nulla è solo un operatore logico, che esiste solo se esiste “qualcosa”, quindi non c’è scampo: non si può dire che la vita non ha senso: sarebbe un salto mortale nell’assurdo.
Sul piano induttivo poi, Godel ha fatto notare come sia più plausibile credere che dopo la morte ci sia qualcosa piuttosto che il nulla, con questa argomentazione:
“la parte più consistente e soddisfacente dell’apprendimento avverrà nella prossima vita, facendo tesoro dei ricordi, memorie latenti, e comprendendo per la prima volta il senso delle nostre esperienze. L’essenza umana deve esistere in qualche modo, o esisterà. Non si capisce altrimenti perché Dio non abbia fatto le persone in modo che esse comprendessero nel modo giusto la loro condizione fin dall’inizio”.
E ricordo che Godel usava termini come “essenza” e “Dio” in accezione logica/formale, non romantica emotiva, cioè, è un’argomentazione forte dal punto di vista logico, non solo dal punto di vista dell’emozionalità intuitiva.
Il fondamento logico di queste induzioni lo percepiremo sicuramente nel momento della morte, quando la nostra mente non potrà più distrarsi con altri pensieri, fingendo di non essere interessata al problema! C’è chi invece queste riflessioni le fa molto prima di morire, cioè si prepara psicologicamente, non aspetta che arrivi il giorno fatale per pensarci.
Secondo me però non si tratta di una banale questione intellettuale, perché il punto di vista nichilistico ha anche effetti pratici, per esempio, se si crede che la realtà non abbia un senso, sarebbe facile giustificare l’etica basata sulla vendetta (e viceversa sarebbe sarebbe anche difficile non giustificarla), rispetto a etiche che percepiamo come più civili.
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posso darti torto come ragione.. nel senso che non si trova una risposta a quello che ci sarà dopo. questa è la mia filosofia di vita.. credendo fortemente alla scienza.. sono atea convinta credo che dopo la morte non ci sia niente..
la vita non ha senso per me.. cioè noi siamo solo corpo non abbiamo un' anima.. questo è il mio pensiero.. tuttora io non accetto l'annientamento del mio essere.. però sarebbe come non guardare in faccia la realtà se non lo pensassi
può darsi che la vita abbia un senso.. per me non ne ha perchè se avesse un senso noi non saremmo annientati dopo la morte.. quello che abbiamo fatto è stato solo il piacere di fare qualcosa, una passione la voglia di possesso la voglia di realizzazione il fatto è che queste cose hanno un valore momentaneo per noi ma non un valore assoluto per la vita stessa.
"perchè guardare un film se poi deve finire? non c'è un motivo, non c'è un vero significato.. solo per il piacere di guardarlo"
vale lo stesso concetto per la vita.
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