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Originariamente inviata da varykino
io posso capire a chi è piaciuto e a chi nn è piaciuto .... ma qualcuno me spiega perchè il personaggio principale quando parla nn apre la bocca? nse capisce na mazza asd.
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sono riflessioni, pensa, non parla
sono monologhi interiori
11 pagine di commenti me li risparmio
ecco, dico la mia (sottolineo "la mia", non presa nè tratta da altre recensioni)
il fatto che il film fosse della mediaset potrebbe destare qualche antipatia da parte di alcuni (non sto a spiegare il perchè)
andiamo al film
quel che a molti non è piaciuto è forse che è troppo...troppo implicito
troppo da "interpretare"
in fondo ci ho trovato qualcosa, e questo mi è piaciuto, ma quel qualcosa che ci ho trovato è alquanto discutibile
dunque, la "trama" che ho "individuato" può essere così divisa
PARTE NUMERO 1
gente più o meno anziana e dal comportamento "particolare" (non mi viene mai questo termine che diamine) che passa il suo tempo a far mondanità feste chiacchiere e simili
PARTE NUMERO 2
il protagonista inizia a riflettere e a cercare di far riflettere chi lo circonda, anche se si nota che anche alcuni che sono con lui condividono la stessa riflessione
la riflessione sta nel fatto che per quanto passino il loro tempo in mondanità e feste quella vita sia considerata da loro stessi alquanto..."deprecabile" e "poco profonda"
questa considerazione è rafforzata nei vari spezzoni in cui appaiono, all'opposto, le suore, che conducono una vita fatta, all'opposto per l'appunto, di profondità, e non di mondanità
ad un punto appare una suora al ristorante, sinceramente non saprei al meglio come interpretarla, forse semplicemente "siamo umani e non perfetti", "siam naturalmente condotti verso il piacere", e ci starebbe abbastanza bene con il resto
PARTE NUMERO 3
arriva la suona di cento anni e passa, presentata come una missionaria che ogni giorno fatica e lavora per la gente bisognosa nei paesi poveri
appare, all'esterno, sciupata, andata, debole, priva di forze
mentre, all'interno, appare molto più forte, risoluta e profonda degli anzianotti mondani
alla fine del film, si vede infatti la suora che con non poche difficoltà si fa la famosa scalinata che va salita in ginocchio, simbolo del fatto che seppur molto anziana non pensa affatto che alla sua vita manchi poco, ma che è ancora nel pieno della vita e, potrei dire "finchè c'è vita c'è vita"
mentre gli anzianotti non fanno altro, già alla loro non proprio avnzata età, che sentirsi "giunti a un capolinea"
CONCLUSIONE
il tutto forse gioca sugli estremi opposti che non saprei come definire se non "futile esteriorità" e "profonda interiorità", ma il modo in cui è presentata mi fa riflettere
se prendessi la cosa così com'è, dovrei prenderla per buona perchè senza dubbio l'interiorità è superiore all'esteriorità
ma...
la suora è quella che ha passato tutta la sua vita a lavorare, faticare per il prossimo, soffrire, fare sacrifici
gli anzianotti mondani coloro che han passato la loro vita in mondanità, comodità, vita "facile"
insomma, questo mi da tanto l'idea di "superficialità del materialismo", quella superficialità che viene fuori da quegli a me tanto antipatici luoghi comuni secondi i quali "la vita è sofferenza", "la vita è sacrificio", "la vita comoda non porta a nulla" mentre "una vita di sacrifici e sofferenza ti porterà lontano"
quel tanto assurdo controsenso creato forse dalla società materialista e atea secondo cui la vita è tutto quel che abbiamo, e va sfruttata al meglio, e per sfruttarla al meglio bisogna soffrire e sacrificare se stessi...in modo, alla fine, da sacrificare la vita stessa
in poche parole, qualcosa di TANTO PROFONDO creato per diffondere un ideale MOLTO SUPERFICIALE
CONCLUSIONI DEL POST
ora, non posso sapere quale sia stato in realtà l'intento dei creatori del film
questo è soltanto quel che mi è parso di scorgere