Avrei una domanda da porre ma volgio prima raccontare il mio caso specifico con una piccola storia delle mie ansie sociali:
All'asilo mi prendevano in giro perchè non sapevo parlare bene(ero sordo per via di un'allergia che poi mi è passata) e perchè mi mangiavo il muco del naso sempre abbondante e infestante per via dell'allergia. Ciò forse mi ha predisposto un po' alla timidezza, alle elementari tutto bene, alle medie è cominciata la suddivisione fighi/sfigati e io mi sentivo nella seconda sezione anche se ero rispettato da tutti tranne che dalle solite 2/3 ragazze 'civettuole'. IN vantaggio ciò mi ha unito a coloro che sentivo nella mia stessa situazione.
Fra i 13/14 anni questa suddivisione è un po' caduta, mi sono sentito disorientato, nel frattempo avevo sfortunatamente preso coscienza delle mie debolezze da timido, entrai in un circolo vizioso di inibizione.
A 16 anni non mi riconoscevo più ho provato a cambiare, ora sto riscoprendo i motivi iniziali che mi hanno bloccato, e ho la sensazione che la mia paura sia giustificata, ma comunque non mi piace la mia vita.
La mia più grande mancanza è quella di non riuscire a trasmettere positività, ho difficoltà a dire 'che bello!' 'hai proprio ragione' e cazzate simili in gergo.
Magari confondo la causa con la conseguenza, ma ho comunque la sensazione di non essere interessante, di fare brutte battute, di non essere svelto a capire, a non cogliere i discorsi sotterranei. Magari è solo mancanza d'autostima, ma questi vengono confermati ogni volta che provo a combattere la paura, ecco questa diviene protettrice, in fondo è questa la sua funzione originale.Se fosse una paura giustificata?
Fin quando ha senso combattere le proprie paure?
Nei film mostrano sempre che il timido di turno acquista di colpo una totale fiducia in se stesso e non fa che trovare conferme delle sue capacità, come se tutti i timidi sono degli scemi che non si rendono conto di ciò che potrebbero realmente fare, è vero?
Un mi compagno di classe si è aperto sempre più e ora mi sembra 'antipatico' ed esagerato, ma almeno sta meglio ed è accettato, fa quelle battute comunissime sentite mille volte che mi suonano banali ma che la gente apprezza, mi sa che è solo invidia,
]forse dovrei fare anch'io così?
La cosa migliore sarebbe essere se stessi, ma se non sei accettato è difficile, magari si è sempre accettati, si dovrebbe provare , ma le paure si confermano...
Mi piace pensare che un giorno non ci penserò più a queste cose,stanco di pensarci e vivrò bene, poi ,cambiato atteggiamento, il resto che venga da sé, sarebbe bello...
voi che pensate?
credo che questi siano i miei maggiori dubbi, forse risolverli sarebbe come risolvere i problemi associati...potrei dedicarmi ad altro, e riempire i miei pensieri di cose più belle
PS in tutto il discorso non bisogna dimenticare il fattore FIGA, è quello che complica tutto