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Vecchio 12-06-2011, 16:42   #1
Principiante
 

Avrei una domanda da porre ma volgio prima raccontare il mio caso specifico con una piccola storia delle mie ansie sociali:
All'asilo mi prendevano in giro perchè non sapevo parlare bene(ero sordo per via di un'allergia che poi mi è passata) e perchè mi mangiavo il muco del naso sempre abbondante e infestante per via dell'allergia. Ciò forse mi ha predisposto un po' alla timidezza, alle elementari tutto bene, alle medie è cominciata la suddivisione fighi/sfigati e io mi sentivo nella seconda sezione anche se ero rispettato da tutti tranne che dalle solite 2/3 ragazze 'civettuole'. IN vantaggio ciò mi ha unito a coloro che sentivo nella mia stessa situazione.
Fra i 13/14 anni questa suddivisione è un po' caduta, mi sono sentito disorientato, nel frattempo avevo sfortunatamente preso coscienza delle mie debolezze da timido, entrai in un circolo vizioso di inibizione.
A 16 anni non mi riconoscevo più ho provato a cambiare, ora sto riscoprendo i motivi iniziali che mi hanno bloccato, e ho la sensazione che la mia paura sia giustificata, ma comunque non mi piace la mia vita.

La mia più grande mancanza è quella di non riuscire a trasmettere positività, ho difficoltà a dire 'che bello!' 'hai proprio ragione' e cazzate simili in gergo.
Magari confondo la causa con la conseguenza, ma ho comunque la sensazione di non essere interessante, di fare brutte battute, di non essere svelto a capire, a non cogliere i discorsi sotterranei. Magari è solo mancanza d'autostima, ma questi vengono confermati ogni volta che provo a combattere la paura, ecco questa diviene protettrice, in fondo è questa la sua funzione originale.Se fosse una paura giustificata?

Fin quando ha senso combattere le proprie paure?
Nei film mostrano sempre che il timido di turno acquista di colpo una totale fiducia in se stesso e non fa che trovare conferme delle sue capacità, come se tutti i timidi sono degli scemi che non si rendono conto di ciò che potrebbero realmente fare, è vero?

Un mi compagno di classe si è aperto sempre più e ora mi sembra 'antipatico' ed esagerato, ma almeno sta meglio ed è accettato, fa quelle battute comunissime sentite mille volte che mi suonano banali ma che la gente apprezza, mi sa che è solo invidia, ]forse dovrei fare anch'io così?

La cosa migliore sarebbe essere se stessi, ma se non sei accettato è difficile, magari si è sempre accettati, si dovrebbe provare , ma le paure si confermano...

Mi piace pensare che un giorno non ci penserò più a queste cose,stanco di pensarci e vivrò bene, poi ,cambiato atteggiamento, il resto che venga da sé, sarebbe bello... voi che pensate?

credo che questi siano i miei maggiori dubbi, forse risolverli sarebbe come risolvere i problemi associati...potrei dedicarmi ad altro, e riempire i miei pensieri di cose più belle

PS in tutto il discorso non bisogna dimenticare il fattore FIGA, è quello che complica tutto
Vecchio 12-06-2011, 21:07   #2
Intermedio
L'avatar di ABARTH
 

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Originariamente inviata da animal-akira Visualizza il messaggio
Nei film mostrano sempre che il timido di turno acquista di colpo una totale fiducia in se stesso e non fa che trovare conferme delle sue capacità, come se tutti i timidi sono degli scemi che non si rendono conto di ciò che potrebbero realmente fare, è vero?[/U][/I]
se le cose non le provi sulla tua pelle non potrai mai sapere se le sai fare o meno.. tutto è possibile

Quote:
Originariamente inviata da animal-akira Visualizza il messaggio
A 16 anni non mi riconoscevo più ho provato a cambiare[/U][/I]
anche io non mi sono riconosciuto a volte ... sia in negativo che in positivo
Vecchio 13-06-2011, 12:20   #3
Esperto
L'avatar di barclay
 

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Originariamente inviata da animal-akira Visualizza il messaggio
Nei film mostrano sempre che il timido di turno acquista di colpo una totale fiducia in se stesso e non fa che trovare conferme delle sue capacità, come se tutti i timidi sono degli scemi che non si rendono conto di ciò che potrebbero realmente fare, è vero?
Nei film c'è uno sceneggiatore che elimina tutto quello che potrebbe andare storto (lasciando qualche piccolo ostacolo giusto per conservare un po' di realismo). Il problema nell'affrontare le proprie paure è proprio lo scoprire che puoi fare tanti sforzi per vincerle e ritrovarti comunque con un pugno di mosche. In altre parole un conto è sottovalutare le proprie capacità, un conto è avere l'occasione di sfruttarle.

Ultima modifica di barclay; 13-06-2011 a 12:24.
Vecchio 13-06-2011, 12:49   #4
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da animal-akira Visualizza il messaggio
Fin quando ha senso combattere le proprie paure?
Nei film mostrano sempre che il timido di turno acquista di colpo una totale fiducia in se stesso e non fa che trovare conferme delle sue capacità, come se tutti i timidi sono degli scemi che non si rendono conto di ciò che potrebbero realmente fare, è vero?
Uno diventa figo quando accetta la propria timidezza, non bisogna snaturarsi, non bisogna cercare di essere come gli altri, di essere diversi da quello che si è.
E' impossibile che un timido diventi estroverso, ma ci sono timidi sicuri di sè, ed è questo a cui dobbiamo anelare.
Vecchio 13-06-2011, 17:57   #5
Intermedio
L'avatar di ABARTH
 

bah vi dirò io per un periodo della mia vita ero diventato estroversone non credevo neanche a me stesso poi va beh è durato poco per problemi diciamo fuori dal comune (non sto a spegare se no faccio papiri)

cmq far finta di essere quello che non sei un po aiuta, esempio un timidone fa finta di far l'estroversone latin lover... secondo me lo puo anche diventare, infondo si tratta solo di auto convicimento, anche se potessi scegliere sceglierei di diventare solo una persona normale
Vecchio 13-06-2011, 18:07   #6
Principiante
 

non sento che mi avete risposto, in fondo vi ho chiesto qualcosa cui solo io posso rispondere

comunque non voglio essere figo, voglio solo non aver ansie e qualche amico per passare bene il tempo, solo non sentirmi a disagio, non so se ci riuscirò
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