Originariamente inviata da XL
La mia esistenza porta a questo (la tristezza infinita di cui parli), ecco, non sono però così sicuro che se fossi stato diverso avrei raggiunto le stesse conclusioni, non è che mi convince tanto questo tuo discorso.
Per me esistono cose che danno piacere e non son droghe (che poi se anche la droga la si usasse per questo scopo, non è male) il vero problema è che in molte esistenze risultano difficilmente accessibili (ad esempio anche la droga costa in termini economici).
Se io volessi drogarmi davvero, economicamente non potrei permettermelo proprio, dovrei andare a rubare e far cose del genere e peggiorerei la situazione viste le basi, fossi stato ricco sfondato, ad esempio, avrei potuto permettermela senza problemi o rischi, quindi non è tutto equivalente come dici, è falsissima questa cosa per me.
Una vita fatta soprattutto di cose che piacciono, non è insensata, una vita in cui queste cose risultano inaccessibili o creano conflitti è brutta e frustrante e pesante.
il problema non consiste nel dare alla vita questo grande senso, è l'ultimo dei problemi per me. E' un altro modo per sviare la mente dall'essenziale e la brutale soddisfazione che cerca e che le manca adesso.
Scoprire che non si è animati da chissà quali grandi ideali ma dal voler strafogare sarcicce, o esser coccolati o scopare, dà fastidio a molti.
Sai chi sono le persone che iniziano ad elucubrare sul senso della vita come fai tu? Le persone frustrate, se uno fosse soddisfatto non gli passerebbero nemmeno per l'anticamera del cervello 'ste cose.
Io sono frustrato ma non riesco ad usare questo escamotage, su di me questa roba non attecchisce, il reale obiettivo? Ma che significa? Se vivessi come più mi aggrada, che me ne fregherebbe di avere qualche obiettivo, sarebbe un tutt'uno con la mia esistenza l'obiettivo.
Io ho imparato a camminare senza avere alcuna coscienza che camminare era un obiettivo per me.
Più le cose sono strutturate in questo schema, peggio si sta perché significa che ci sono una marea di ostacoli che impediscono al corso d'acqua di andare là dove dovrebbe andare.
Per usare un'analogia, il peso lo sente un corpo appeso a un filo che non è libero di andare là dove vuole, il corpo libero è leggero, non sa nemmeno di averlo un peso.
Io non sono un corpo libero, l'ho capito, ma non tutti i corpi hanno gli stessi gradi di libertà, è falso che tutti stanno nelle stesse condizioni e la differenza sostanziale non è tra lo star qua e il non starci, ma lo star qua in certi modi e lo star qua in altri modi.
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