Baloordo

Un sociofobico che evita la socialità e tuttavia detesta essa e non ha nessuna intenzione di interagire per "migliorare" la sua condizione, può davvero ritenersi tale?
Può il disprezzo e il rancore verso la società, o comunque verso determinati contesti sociali, superare la paura e il timore del giudizio altrui? Dove inizia la scelta propria di rimanere ai margini di essa e dove quella forzata dagli eventi e dalle circostanze?
Può dunque un sociofobico ignorare la sua inettitudine e condurre comunque un'esistenza mediamente serena, seppur tormentata?

Quinzio

IMO, non è possibile.
Il bisogno di socializzare e di avere legami è fondamentale per un essere umano.

varykino

c è un sacco di gente che vive senza legami, eppure ha una vita dignitosa.

sta al diretto interessato decidere cosa è meglio per se stesso e come tutte le cose non è detto che si centri l obbiettivo.

Sentry

Secondo me il problema principale resta la solitudine... di conseguenza io credo possa trovare la sua serenità senza necessità di essere integrato nella società se riesce a trovare qualcuno con cui condividere il suo angolo di mondo.

varykino

l errore è voler condividere e effettivamente non aver molto da condividere

secondo me.

liuk76

Mi trovo abbastanza d'accordo, seppur con qualche precisazione.

La solitudine e/o la mancanza di una persona accanto (la cosidetta morosa/compagna/fidanzata/ecc.) non è sempre e comunque un problema.

Ci sono persone che vivono bene da sole e senza morosa oppure persone, come il sottoscritto, che vivono in modo accettabile in solitudine ma male e "a metà" senza una persona accanto.

Riguardo al secondo punto invece dissento.

Io, ad esempio, con una persona accanto (ma anche senza), non sento la necessità e/o stimolo di frequentare ASSIDUAMENTE amici e conoscenti o costruirmi nuove conoscenze (se c'è una persona), a meno che non capiti forzatamente per altri motivi.
Per cui, vedere una volta alla settimana o al mese le persone non mi cambia la vita e, sicuramente, se non ho la possibilità di vedere (quasi) quotidianamente la persona, "sacrificherò" SEMPRE le frequentazioni amicali oppure, se possibile, sposterò giorni/orari per frequentarli.

Però ritengo importante avere contatti sociali, per non finire in uno stato d'isolamento sociale e/o culturale che permarrebbe comunque anche frequentando la sola morosa.

"K"

Pare che sia naturale e anche molto umano socializzare, così dicono gli scienziati. Ma è anche naturale non essere capaci a farlo a quanto pare, non esserne predisporsti. E alla tua seconda domanda, che è quella cruciale che mi sono fatto a volte anch'io, dico no.

Dani93

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