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04-05-2016, 17:20
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#1
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Principiante
Qui dal: Aug 2015
Ubicazione: A Sud di Napoli
Messaggi: 82
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Qualcuno ha mai sentito parlare di questo libro? ...non ricordo cosa stavo leggendo esattamente, ma ad un certo punto vi era un riferimento a questo libro di Herbert Marcuse. Incuriosito da come suonava il titolo, subito ne ho cercato un riassunto, dato che non sono un amante delle lunghe letture.
Sono stato colpito tantissimo da questa riflessione:
All'uomo contemporaneo (si parla di anni '60) vengono imposti una serie di bisogni "superflui", che quindi diventano "doveri", obblighi sociali da accettare passivamente. Il rifiuto di questo stato di cose, o meglio, il dissenso, verrà soltanto da chi è rimasto "fuori" dal sistema...
Dovete perdonarmi la poca chiarezza, non sempre sono bravo a esporre un concetto, soprattutto se io per primo non ne ho una conoscenza approfondita, in questo caso però semplicemente non volevo dilungarmi in un trattato sul libro di per se, piuttosto volevo condividere con voi (che a questo punto sicuramente capirete) le mie riflessioni sulla questione dei "bisogni" e degli "obblighi".
E' una cosa molto frivola: pensate a facebook... io ce l'ho, ma non ci posto niente, non aggiungo le persone che sto frequentando negli ulti tempi per evitare di ricevere domande imbarazzanti (e come scusa dico che non ce'l ho proprio!). Ebbene, riflettendoci, sembra quasi come se essere "iscritti e praticanti" a suddetto social network, sia uno dei "bisogni obbligati" (superflui a mio parere), nonchè questa percezione che ho a riguardo mi spinge a starne ancora più lontano. Però quando qualcuno mi chiede se ho facebook, ed io rispondo di no, credetemi, ho visto le facce più strane ahahahha. E' questo il mio peccato più vergognoso, vogliono farmi credere?... lo trovo assurdo. E poi c'è la questione professionale, ancor più scoinvolgente: datori di lavoro che al colloquio di assunzione chiedono nome cognome e password... non oso immaginare che reazioni avranno i miei interlocutori quando un giorno inizierà il tram tram dei colloqui di lavoro ahahah. Poi, proseguendo la conversazione, quando espongo le motivazioni di questo mio "abdicare", subito vengo spinto a "convertirmi", pochi che ho incontrato fino ad ora condividono la mia posizione sulla faccenda...
Voi come la pensate? mi rendo conto di non aver detto nulla di concreto, frasi aperte, scrittura forse un po surreale... non sono abituato a "lasciare messaggi in segreteria" su argomenti così complicati XD.
Ho lasciato degli spunti, adesso mi farebbe piacere sentire la vostra opinione!
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04-05-2016, 17:34
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#2
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Intermedio
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 185
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Posto che facebook e il mondo facebook mi fanno ribrezzo, non credo che un potenziale datore di lavoro possa chiederti la password
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04-05-2016, 17:41
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#3
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Avanzato
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 378
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Facebook è senz'altro qualcosa che viene usato male e troppo. Apprezzo chi può farne a meno, a differenza di me.
È frivolo perché è una piattaforma digitale sulla quale trasporre la propria vita privata per fare i fighi e, ahimè, anch'io ho peccato in tal senso, anche se mai come certi fissati.
Inoltre su Facebook si esige una certa positività che sembra quasi vietare la condivisione di contenuti troppo seri o, perché no, tristi. Quest'ultimo è uno dei motivi per cui cerco di tenermene alla larga e per il quale pubblico poche cose.
Va però detto che può essere utile e/o divertente nel caso si seguano pagine e persone intelligenti. E non smetterò mai di ricordare che esiste il tasto "non seguire più" per evitare di visualizzare nella home le frivolezze degli imbecilli che ci si ritrova come "amici".
Ma dici sul serio riguardo al fatto che certi datori di lavoro chiedano nome, cognome e password?! Lo trovo agghiacciante.
Comunque neanche io ho letto il libro, ma hai ragione, dal titolo sembra interessante.
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Ultima modifica di Bernardo Soares; 04-05-2016 a 17:45.
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04-05-2016, 17:45
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Penso che come tutte le cose va saputo valutare e contestualizzare. Conosco il libro, era una delle mie letture adolescenziali e credo abbia un bel po' di anni. Come tutti i libri che volano alto (o vorrebbero farlo) identifica certe problematiche, tendenze che appunto, non solo funzionano in media e non sempre e non su tutti, ma spesso sono eccessivamente calate nell'epoca in cui il testo è stato scritto.
Per esempio, non credo del tutto vero che FB sia un falso bisogno. E' in parte diventato un bisogno vero perché oggi fare una vita sociale "fisica" è difficile. Gli orari sono sempre peggio, la vita più stressante, è più difficile uscire se non altro per le crescenti probabilità di aggressioni e non dimentichiamo il traffico sempre peggiore; margini per la socialità sono sempre più ridotti e vengono occupati da strumenti che ne permettono almeno un surrogato.
Non dico che le cose stiano proprio così, sicuramente la realtà è complessa; ma mi resta la perplessità verso l'identificazione con libri così apocalittici. Alla fine ho finito col buttarlo perché quello e altri libri stavano concorrendo a distruggere il mio già scarso ottimismo. Ed ero adolescente, se fossi costretto a leggerlo ora penso che la mia condizione tra distimia e depressione medio-lieve, precipiterebbe annientando quel che resta della capacità di pensare positivamente.
Quei libri sono schemi, spunti... nulla secondo me da prendere troppo sul serio.
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04-05-2016, 17:51
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Sharp
Posto che facebook e il mondo facebook mi fanno ribrezzo, non credo che un potenziale datore di lavoro possa chiederti la password
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Come no? In USA lo fanno da un pezzo, e credo lo facciano anche da noi almeno per ruoli minimamente importanti. C'è stata parecchia maretta su questo tipo di violazioni della privacy ma con mia sorpresa è storia vecchia. Ho trovato un libro degli anni '70 sull'argomento (ora non ricordo titolo e autore, è da mia madre e tra le cose da leggere) e da una rapida scorsa mi pare di aver capito che già negli anni '60 la pressione sulla vita privata in USA era enorme. Posso solo immaginare cosa sia ora 50 anni dopo.
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04-05-2016, 18:21
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#6
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Banned
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,921
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Pazienza, io non gliela do XD
Non gli do nemmeno il link al profilo, che se lo cerchi lui.
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04-05-2016, 18:38
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#7
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 5,188
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Zuckemberg è un Dio ad aver avuto quest'idea, si è fatto miliardario - e probabilmente ha dato una "schedazione in bianco" ai governi, basandosi sulla stupidità dell'uomo.
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04-05-2016, 18:58
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#8
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Banned
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,921
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Ma facebook è impegnativo da mantenere, "bisogna" metterci foto, pompare le amicizie, raccontare cose interessanti... io sinceramente non ho voglia, è solo questo che mi frena.
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04-05-2016, 19:29
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#9
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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non ho facebook perchè ne vedo più gli svantaggi che i vantaggi, i primi relativi al fatto che avendo difficoltà a rifiutare richieste di amicizia mi troverei in un 'circuito' in cui vi sono persone con cui non ho voglia di condividere, che non vorrei che leggessero quello che penso, che faccio, ecc. L'unico, anche se non indifferente, vantaggio sarebbe che potrebbe essere un modo per trovare qualche contatto con persone che non si vedono da molto tempo, ma penso che portare poi ciò al di là della comunicazione virtuale non è automatico, far incontrare le due volontà di incontrarsi è difficile.
Probabile che mi iscriverò non tanto per un bisogno di condivisione o appartenenza (a cosa poi?), ma per una curiosità ossessiva del sapere come funziona, cosa significa stare su facebook.
In generale, per quanto riguarda i 'bisogni' diffusi e socialmente incoraggiati, non mi ci ritrovo molto. Non posso dire se per gli altri siano falsi bisogni, ma a me molti sembrano più fumo che altro. Non mi interessa farmi vedere in macchine costose, vestirmi alla moda, essere aggiornato sulle ultime tecnologie, farmi vedere in giro con una 'femmina', farmi una lampada, farmi i muscoli, andare in discoteca, essere presenti agli eventi mondani.
A me basterebbe una casa, uno stipendio, un po' di supporto famigliare, una storia anche clandestina con una donna senza troppe pretese e senza doverla esporre in pubblico, qualche raduno con FS forum.
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Ultima modifica di alien boy; 04-05-2016 a 19:33.
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04-05-2016, 20:33
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#10
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Intermedio
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 185
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Come no? In USA lo fanno da un pezzo, e credo lo facciano anche da noi almeno per ruoli minimamente importanti. C'è stata parecchia maretta su questo tipo di violazioni della privacy ma con mia sorpresa è storia vecchia. Ho trovato un libro degli anni '70 sull'argomento (ora non ricordo titolo e autore, è da mia madre e tra le cose da leggere) e da una rapida scorsa mi pare di aver capito che già negli anni '60 la pressione sulla vita privata in USA era enorme. Posso solo immaginare cosa sia ora 50 anni dopo.
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Wow, non avevo idea ci si potesse intrufolare così nella vita della gente. E' incredibile che nessuno ci abbia ancora portato avanti una battaglia come si deve.
Comunque non adopero facebook col mio vero nome quindi si attaccherebbero
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04-05-2016, 22:31
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#11
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Principiante
Qui dal: May 2012
Messaggi: 73
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i bisogni superflui che la società ci impone sono infiniti e secondo me causa anche di forti disagi, non solo per chi rifiuta queste imposizioni, isolandosi, ma soprattutto per chi ne diventa dipendente e non consapevole!
Ad ogni modo si, se ti rifiuti la gente ti prende male, come uno che sta fuori, ma forse c'è una piccola parte dentro di noi che da ragione a queste voci esterne?
Certo quando ci si mette pure il lavoro diventa una tragedia, ed alla fine secondo me è proprio il lavoro che spinge alla "socialità" e ti fa entrare nel baratro di queste strane dipendenze..nel senso..alla fine se non vuoi frequentare persone per divertimento lo puoi anche fare, ma il lavoro, a meno che non sei sfondato di soldi, prima o poi tocca..
Le persone come noi possono scegliere di sentirsi malate o risvegliate, sulla base di questa scelta fare poi le successive scelte!
Se si sceglie la seconda, si manda a cagare la vocina esteriore (interiore) giudicante verso noi stessi, e si crea la realtà che si vuole..magari cercando di essere i pionieri di un nuovo modo di vivere più sano..
ahahha stasera sto popo gasata
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