Scuole elementari.
Eravamo una classe non facile, molto numerosa; alcuni di noi erano un po' vivaci, io ero tra questi. Poi c'era un nucleo di casinari imbecilli, ma si sa, in molte realtà è fisiologico.
Poi c'era
lui.
Il più fuori di testa che abbia mai conosciuto in vita mia, uno che ha collezionato qualche centinaio di note -non scherzo-, sospensioni e convocazioni di genitori.
Violento -ha provocato lesioni ad altri-, iperattivo, provocatore -anche con le insegnanti-, distruttore, e straordinariamente imprevedibile.
Una belva.
Dovevi sperare che non ti notasse, era un incubo per tutti...
tranne che per me.
Per qualche oscuro motivo che non saprò mai, costui aveva un'adorazione per me. Non mi ha mai infastidito, io ero l'unico con cui lui voleva amicizia.
Lui era un distributore gratuito di brutalità, maleducazione e sofferenza, ma lui mi riteneva il suo amico migliore. Non ho mai concretamente fatto nulla per avvicinarlo...è stato lui ad avvicinarsi a me, giocavamo insieme, avevamo passioni in comune. Lui aveva pura stima per me -e lo manifestava apertamente-, e tutt'ora io non mi spiego come mai esercitassi un tale fascino. A volte mi chiedo se nella mia posizione avessi potuto fare qualcosa per farlo cambiare in meglio, però da bambini difficilmente si hanno tali pensieri. Non so, è una storia che ricordo sempre e che ogni tanto mi torna alla mente. Lui ha trasmesso positività solo a me, e ha fatto del male a tutti gli altri. Cosa avreste fatto al posto mio?