L'avete sentita l'ultima uscita dello scienziato Watson?!(da premettere che lui ha vinto il nobel grazie alle ricerche di altri suoi colleghi vabeh questa è un'altra storia..).
leggete:
I negri? Stupidi, elementare Watson
Il Nobel in un editoriale su Il Foglio
I negri sono stupidi, i froci andrebbero abortiti in tempo, i negri però scopano un casino per via della melanina, i bambini poco intelligenti vanno modificati geneticamente, nessuna madre vuole un figlio scemo, nessuna madre vuole un figlio nano, quando riusciremo a fare in modo che nascano solo fighe pazzesche sarà un mondo meraviglioso, Dio è una gran stronzata, la Bibbia anche, le donne brutte sono una fottuta disgrazia, la cellula è tutto, il Dna è l'unica strada.
Ecco, in sintesi, la vita dello scienziato americano James Watson, ovviamente premio Nobel (per la Medicina, negli anni Cinquanta, dopo avere scoperto assieme a Francis Crick la doppia elica), oggi a Londra per presentare il suo ultimo libro: "Evitare la gente noiosa. Lezioni da una vita nella scienza". Watson ha settantanove anni, prestigio mondiale un po' ammaccato da queste periodiche esternazioni e una passione assoluta e coerente per la genetica. La genetica l'ha catturato in giovane età, manipolato, riem pito di gloria e di vanità e reso così candidamente hitleriano ("Non dobbiamo cadere nell'assurda trappola di essere contro tutto ciò cui Hitler era a favore").
Watson è l'espressione massima, e ormai innocua perché pagliaccesca e anziana, della scienza che controlla la vita, la guarisce, la migliora, la scarta quando è inadatta. "Se si può farlo, che c'è di sbagliato? Un giorno i figli autistici potranno non nascere... Nei prossimi venticinque anni ci saranno molte persone mentalmente malate o solo stupide. Certo, ci abbiamo messo tre miliardi e mezzo di anni per arrivare qui, ma c'è stata una gran quantità di sofferenza sulla strada. Non vogliamo fare come Hitler, ma tutti vorrebbero figli splendenti e in salute. Vogliamo smettere di avere figli che facciano piangere i genitori". Era tre anni fa: Watson stava annunciando alla comunità scientifica che il Ventunesimo secolo avrebbe reso i figli più felici, agili e atletici. Cioè: sopravvissuti alla selezione. "Lasciateci liberare la società dai difetti genetici", è da sempre il suo slogan (lo stesso di Umberto Veronesi, che però non ha ancora vinto il Nobel).
Il razzismo tira più dell'aborto
"Le nostre politiche sociali sono basate sul fatto che l'intelligenza degli africani è pari alla nostra, ma tutti i test dicono il contrario", ha detto James Watson al Sunday Times (l'Independent l'ha schiaffato ieri in prima pagina, perché il razzismo fa molto più notizia dell'aborto selettivo), e certo, ha continuato, è naturale l'aspirazione all'uguaglianza di tutti gli esseri umani, "ma quelli che hanno dipendenti neri sanno che non è vero". Nei prossimi dieci anni Watson (o più probabilmente qualcuno dei suoi colleghi fuori di testa ma ancora silenziosi, quelli che stanno chiusi in un laboratorio da anni per trovare il gene dell'obesità, del tradimento, delle tette grandi, della cellulite, della troiaggine, dell'avarizia) scoprirà quali sono i geni reponsabili dell'inferiorità intellettuale, e sarà un momento meraviglioso, un magnifico giorno per l'umanità: si potranno far nascere non solo bambini perfetti, ma anche negri intelligenti, magari, e bianchi sessualmente superdotati, forse.